QUANDO LA DONNA RESTA INCINTA

Quando la donna resta incinta e poi quando partorisce, sia lei che quanti la circondano seguono usi particolari che rispondono ad antiche tradizioni e credenze. Presso i Tupinambà , ad esempio, una volta che la donna viene riconosciuta gravida riceve insieme al padre del bambino speciali attenzioni da parte degli abitanti del villaggio e la vita dei due cambia un poco rispetto a quella consueta. Il padre, tra l'altro, non può uccidere animali gravidi perché il fatto sarebbe di malaugurio per il nascituro.

Al momento del parto, che in genere avviene con l'assistenza delle donne più esperte del villaggio e durante il quale la madre non sta distesa ma resta in piedi, sostenendosi ad una corda tesa sopra la sua testa, se nasce un maschio il cordone ombelicale viene spezzato con i denti dal padre, se invece nasce una femmina la stessa cosa fa la madre. Quest'ultima bagna poi il neonato nel fiume più vicino, mentre il padre gli schiaccia il naso con il pollice al fine di ottenerne la forma ritenuta più bella.

È costume tra gli Indios che la donna torni al lavoro subito dopo il parto, mentre particolari cure sono riservate al padre per sottolineare il suo legame col figlio e la sua partecipazione alla nascita. L'uomo, infatti, non può mangiare per tre giorni nè carne nè pesce al fine di proteggere la salute del bambino e resta in assoluto riposo fino a quando cade l'ultimo tratto del cordone ombelicale. Compiute tutte le pratiche d'uso, il villaggio fa una grande festa e si sceglie il nome del nuovo membro del gruppo.

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