Francoforte sul Meno

di Anna Favaro –
Un weekend invitante come quello dell’8 dicembre non si può stare certo a casa a fare nulla. Ecco che scatta allora l’operazione “ricerca del viaggio”. Mi attacco subito al pc per scovare delle offerte imbattibili o last minute, se non last second. Sfogliando le pagine web, incappo in Francoforte sul Meno, regione dell’Assia, parte occidentale della Germania. 

Consulto il mio compagno di viaggio e dopo un po’ di calcoli economici, via, decidiamo di partire. La prima cosa che cerco è il volo, Venezia – Francoforte. Ne trovo uno economico con la Lufthansa sul sito www.lastminute.com. 90.00 Euro a persona andata e ritorno. non male. Lo prendo. Ora tocca all’hotel. Il sito che preferisco è www.booking.com, veloce da consultare, pratico ed affidabile, già sperimentato anche in altri viaggi. Trovo un hotel a 3 stelle, in centro, proprio dietro il Duomo, hotel Spenerhouse, 190.00 Euro a camera per due notti. Fatta, prenoto anche quello.

Arriva finalmente il giorno della partenza e ci tocca fare una levataccia non troppo piacevole. L’aereo parte alle 6.50 del mattino, vale a dire che dovevamo essere al check in almeno un’ora e mezza prima. Attendiamo pazientemente in aeroporto fino a che non danno la comunicazione dell’imbarco. Il volo procede a meraviglia ed atterriamo a Francoforte anche con 5 minuti di anticipo! Scesi dall’aereo, c’è il primo impatto con l’aeroporto forse più grande d’Europa. Camminiamo per un po’ sperando di andare nella giusta direzione. Insomma, seguiamo un po’ la massa.



Finalmente, e per fortuna, troviamo i nastri di consegna dei bagagli e, incredibile!, i nostri bagagli sono i primi ad arrivare. Mai successo! Bene, ora ci aspetta il tragitto in metropolitana per raggiungere il centro della città. Seguiamo le indicazioni e raggiungiamo il binario sotterraneo della Regionalbahnhof, ovvero la stazione ferroviaria regionale. Ora il problema è capire l’orario (in tedesco) e prendere i biglietti dal distributore automatico. Sapevamo che dovevamo cercare il pulsante con scritto Einzelfahrt Frankfurt, biglietto singolo per il centro, ma ci incasiniamo lo stesso. Fortuna che troviamo da chiedere in inglese e ne usciamo brillantemente. I treni sono abbastanza vecchi, poco curati, ancora con la radica lungo le fiancate interne, però sono veloci e soprattutto puntuali.
Dopo qualche fermata, scendiamo alla Hauptbahnhof, la stazione centrale. E’ enorme, con delle arcate in ferro altissime. Ci dirigiamo subito all’ufficio turistico dove ci danno indicazioni più precise per raggiungere l’hotel.
Riscendiamo i grandini della metro e ne prendiamo una seconda. Dopo due fermate ci troviamo proprio sotto il Duomo. E piove. Sono le 9.30 del mattino. Qualche problemino di orientamento, ma capiamo dove ci troviamo e dove dobbiamo andare. L’hotel si trova a 5 minuti a piedi dietro il Duomo, in Dominikanergasse n. 5. Lasciamo lì le valige; per il check in dobbiamo tornare alle 14.00, quindi ne approfittiamo per cominciare la visita della città. Prima tappa: il Duomo, o Kaiserdom. E’ la cattedrale imperiale usata per l’incoronazione dei re tedeschi e degli imperatori del Sacro Romano Impero. La cattedrale è dedicata a San Bartolomeo e San Carlo Magno. Diciamo che non è tutto questo gran che. Pensavamo fosse più grande, e soprattutto meno “nuova”, nel senso che il restauro si vedeva troppo. Le pareti erano di un rosso mattone sgargiante, poco reale. In compenso ospitava un organo immenso. Dopo mezzoretta usciamo per dirigerci verso il centro. Dopo pochi passi, ci si apre di fronte il famoso Römeberg, il centro storico di Francoforte. Questa piazza ospita tutti i mercatini di Natale della città e vederli lì tutti insieme, organizzati in maniera perfetta, è veramente bellissimo. Già alle dieci della mattina si sentiva benissimo l’odore delle salsicce pronte per il pranzo, il pane fresco, l’odore agrodolce dei dolciumi e delle candele profumate in vendita ai banchetti. E soprattutto l’odore del glühwein, una specie di sidro di mele molto caldo. Tutto è pieno di lucine e decorazioni. In centro della piazza si scorge una fontana, la fontana della giustizia. L’attrattiva principale della piazza però è il Römer, così chiamato dai resti degli antichi insediamenti romani. Di fronte a noi, sull’altro lato della piazza c’è un complesso di edifici chiamato Ostzeile. Ci dirigiamo verso il fiume Meno e troviamo il ponte pedonale di ferro che collega una sponda all’altra. Fa freddo e continua a piovere.

Arrivati a metà ponte ci voltiamo e vediamo il fantastico panorama che ci offre la città: tutti i grattacieli di vetro del distretto finanziario svettano altissimi e avvolti dalle nuvole. Un contrasto splendido con le case tradizionali tedesche del centro. Arriviamo fino all’altra sponda e qui c’è un mercatino delle pulci in cui si può trovare veramente di tutto, da scarpe vecchie ai mobili vecchi. Torniamo sui nostri passi lungo il ponte pedonale e decidiamo di andare a prendere qualcosa di caldo in un bar, neanche a dirlo, gestito da italiani che parlavano tedesco ma che non capivano l’inglese parlato da un italiano. Due belle cioccolate calde e via, di nuovo verso il centro. Lì vicino c’è il museo d’arte moderna, il Museum für Moderne Kunst, e approfittiamo visto che non è ancora ora di pranzo.
Purtroppo non abbiamo potuto vedere la mostra permanente in quanto le sale ospitavano in quel momento la mostra di Murakami, un artista contemporaneo giapponese. Meritava proprio una visita! Ci siamo divertiti molto. Torniamo al centro che ora è pieno zeppo di persone che mangiano, che comprano souvenir, che semplicemente bevono insieme e che passeggiano. Il tutto condito con canzoncine natalizie molto tedesche. Troviamo uno stand che fa degli ottimi wuster, per non parlare delle cotolette con il pane fresco. Una cosa che ci ha colpito, a parte lo scarsissimo uso della lingua inglese, è che vendono le bibite in bottigliette di vetro, e che fanno il servizio del vuoto a rendere. Ovvero, quando si è finito di bere, si torna alla cassa con il gettone che è stato dato in precedenza, si consegna il vuoto, e si riguadagnano 50 cent a bottiglia. Mica male! Sono quasi le due e torniamo in hotel per fare il check in e per fare un pisolino, vista l’ora del risveglio. L’hotel è carino, la camera molto ordinata e pulita, senza troppo lusso ne fronzoli, ma molto accogliente. Con dei bei piumoni sul letto. Dopo un pisolino, siamo pronti per uscire di nuovo e ci dirigiamo dove pulsa la febbre dello shopping, lo Zeil, cioè la strada più illuminata e frequentata di Francoforte. È bellissima, piena di gente, su ogni lato ci sono grandi magazzini ospitati in edifici enormi. Ma prima di inoltrarci in questo mare di gente e di consumismo, decidiamo di fare un salto alla Main Tower, forse l’unico grattacielo su cui si possa salire. Passiamo attraverso il distretto finanziario e dopo poco raggiungiamo l’ingresso del grattacielo.

Incredibile, ci fanno passare sotto un metal detector, proprio come in aeroporto. Con un ascensore velocissimo, in pochi secondi arriviamo alla terrazza panoramica in cima al grattacielo di vetro. E’ una piattaforma all’aperto e la vista di Francoforte dall’alto di notte è veramente spettacolare. Facciamo una marea di foto e ci divertiamo a distinguere le sagome degli edifici dall’alto. Dopo un po’ scendiamo e torniamo sui nostri passi diretti allo Zeil. E ora si che ci facciamo inghiottire dalla folla.
Passiamo davanti alla Hauptwache, un locale molto rinomato, costoso e alla moda, che secoli fa era una prigione. Incontriamo la Zeilgalerie, un grande magazzino su più piani pieno di tutto. Arriviamo anche qui fino in cima e scopriamo che c’è un bel ristorante self-service. Dopo aver scattato qualche foto anche qui, entriamo e ci scaldiamo per un po’. Dopo cena la stanchezza comincia a farsi sentire e ci incamminiamo verso l’hotel riattraversando tutto quel mare di gente che si è riversato per strada. Il giorno successivo siamo prontissimi per ripartire. Dopo una bella colazione tedesca (e vai di affettati, formaggi, dolci e cioccolato) usciamo e camminiamo in direzione dello Städle Museum, galleria d’arte moderna che si trova sulla così chiamata Sponda dei Musei. Infatti lungo il fiume Meno si distendono molti musei di vario tipo. Entriamo e ci perdiamo tra le sue sale, tra gli artisti fiamminghi e quelli contemporanei. Bella, da vedere ma, onestamente ce ne sono altre mille volte meglio. Prendiamo qualche ricordino del museo e usciamo. La temperatura si è un po’ alzata e ci concediamo una passeggiata sul lungo Meno. Ci sono molte persone che passeggiano in direzione del centro e l’aria è gradevole. Anche oggi ci mischiamo alla folla del centro storico per magiare nello stesso posto del giorno prima (perché cambiare?)e per comperare qualche souvenir. Nel pomeriggio tardo torniamo sullo Zeil e ci incamminiamo verso la zona della Borsa di Francoforte. Passiamo per Goethe Strasse, la via delle grandi firme, che ci porta alla Alte Opere, la Vecchia Opera. Innanzi alla splendida facciata hanno allestito una pista di pattinaggio circolare e ci divertiamo a guardare le persone che cadono.

Comincia a fare davvero freddo e ci scaldiamo mangiando un bel wuster con il panino e delle patate fritte. E poi una bella fetta di torta che non fa mai male. L’indomani siamo pronti per tornare a casa. Valige fatte, conto pagato, si torna all’aeroporto. Anche qui restiamo affascinati dall’organizzazione teutonica: si può fare il check in dove si vuole, non ci sono sportelli predefiniti. Lasciamo i bagagli e ci aggiriamo in cerca della gate per l’imbarco. Avremo camminato si e no due chilometri! Alla fine troviamo l’uscita e attendiamo che il volo Lufthansa ci riporti in Italia (anche con un’ora di ritardo causato dalla nebbia).

Il Viaggio Fai da Te – Autonoleggio low cost in Germania

 

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