La Vuelta, tour di Spagna

di Elsa e Sergio –
Il viaggio inizia domenica 31 maggio alle 6.20 Un equipaggio è composto da Elsa, impareggiabile navigatrice e Sergio, pilota, alla guida di una Ford C-Max TDCI, agganciata caravan Adria Adora 462 PH L’altro equipaggio è formato da Carmen e Silvano, che si alternano nelle funzioni di navigatore e pilota di un camper Rimor Superbrig 675 Alla partenza il contachilometri totale indica 30446 Domenica 31 maggio
Questa mattina la sveglia è alle 5. Il cielo è nuvoloso, fa fresco. Partiamo dal rimessaggio di Pineta alle 6.20. All’area di servizio Laimburg ci incontriamo con Carmen e Silvano; rituale foto di inizio tour e siamo pronti per questo nuovo viaggio, prima tappa Frjus (Costa Azzurra). Tutto procede per il meglio fino a quando,sulla A26, nei pressi di Genova, troviamo 7 Km di coda e numerosi rallentamenti fino al confine con la Francia, che superiamo alle 14.50. Dopo l’interminabile serie di barriere autostradali con relativi pedaggi, arriviamo al camping Frejus alle 16.10. Piove e questo non ci aiuta a giudicare favorevolmente il campeggio, che tutto sommato non è male anche se i bagni sono promiscui.

Lunedì 1 giugno
Sveglia alle 6.50, tempo misto, fresco. Alle 8.10 si parte.. Il viaggio è stato abbastanza piacevole, anche perché oggi è lunedì di Pentecoste ed in Francia è festa per cui non viaggiano i mezzi pesanti.. Il percorso è interamente autostradale ed il prezzo da pagare è abbastanza elevato (euro 53.50), soprattutto per il camper, che in Italia paga come un’autovettura mentre in Spagna e Francia paga come vettura e caravan, anzi in Spagna paga anche di più, essendo il camper di Silvano dotato di ruote posteriori gemellate. Passiamo il confine con la Spagna alle 14.30 e, subito dopo, troviamo la piacevole sorpresa facendo rifornimento con il gasolio a 0,89 euro/lt. Impieghiamo 650 Km per raggiungere il camping Tres Estrelleas di Gavà, nei pressi di Barcellona, alle 17.00. Il campeggio si presenta molto bene, sotto un’ombrosa pineta, dotato di ottimi servizi ed è in riva al mare con una spiaggia di sabbia finissima molto bella. Unico inconveniente è che si trova vicino all’aeroporto, con un traffico aereo impressionante: un decollo ogni 2 minuti, dalle 7.00 alle 23, con relativo rumore assordante.

Martedì 2 giugno
Non serve caricare la sveglia: alle 7.00 iniziano i decolli. Alle 8.30 prendiamo il bus per Barcellona, la cui fermata dista 5 minuti di strada a piedi dal camping. Giunti in Plaza de Catalunia per prima cosa prendiamo il bus turistico per compiere il giro della città. Avevamo preso i biglietti il giorno prima al camping con lo sconto a 18,90 euro anziché a 21 a testa. Scegliamo di effettuare la prima fermata alla “Sagrada Famillia”, dove Carmen e Silvano entrano e tentano invano (coda lunghissima) di salire sui pinnacoli. Si risale sul bus e la fermata successiva è a Parc Gűel, dove facciamo la rituale foto con la salamandra e passeggiamo in questo fantasmagorico parco. Pranziamo nei pressi del parco in un tapas bar con tortilla di patate e polipetti in umido: tutto buono. Con il bus completiamo il primo giro e ci fermiamo alla “Pedrera”, casa dell’architetto Gaudì. Al ritorno con il bus per Gavà non pigiamo per tempo la richiesta di fermata, per cui facciamo una trentina di Km in più, credendo che il capolinea fosse più vicino, e pagando un nuovo biglietto. Finalmente alle 20 raggiungiamo il camping stanchissimi.
Mercoledì 3 giugno
Solita sveglia alle 7 e partenza alle 8.30. Oggi si gira a piedi: la rambla, il Barrio gotico, S.Maria del mar, splendida basilica con navate altissime e pulite ed una stupenda luminosità fornita dalle vetrate colorate, poi la cattedrale con il chiostro delle oche,che devono essere 13, come gli anni di vita di S. Eulalia: il candore delle piume erano il simbolo della verginità della Santa. Ci spostiamo poi nella zona del porto, percorrendo la lunga passeggiata e visitando il centro commerciale. Dopo pranzo visita a casa Batlò: incredibili le soluzioni architettoniche ma anche logistiche espresse da Gaudì, la visita è costata 13 euro a cranio (come per la Pedrera). Rientriamo al camping, scendendo alla fermata giusta, alle 17.40.
Giovedì 4 giugno
Sveglia alle 6.40 e partenza alle 7.50, direzione Madrid. Il tempo è parzialmente nuvoloso, il viaggio è tranquillo, il paesaggio abbastanza monotono, con scarso traffico, dovuto forse ai costi dei pedaggi: euro 28,80 per 602 Km. Arriviamo al camping Osuna, alla periferia di Madrid, alle 16.15. A prima vista il campeggio ha un’aria dimessa e trascurata, ma i servizi sono buoni e numerosi.

Venerdì 5 giugno
Sveglia alle 7 con cielo parzialmente nuvoloso ed aria fresca (non dimentichiamo che la capitale spagnola si trova a 650 m/slm). Impieghiamo poco più di ¼ d’ora per raggiungere a piedi la stazione del metrò. Come suggeritoci dalla gestrice del camping, prendiamo un biglietto da 10 corse a euro 7.40. Alle 9 ci trovavamo in centro, i negozi ancora chiusi ed il bus turistico compie la prima corsa alle 10. Paghiamo per due giorni 21 euro a testa. Saliamo al piano superiore del bus ed iniziamo il tour della linea rossa, infilandoci quasi subito le giacche a vento per il freddo.. Scendiamo a palazzo reale, che visitiamo al prezzo di 6 euro a testa. L’interno del palazzo è molto bello, diversamente ad altre regge europee gli arredi sono numerosi ed in ottimo stato di conservazione, anche perché il palazzo è stato abitato fino agli anni 70 da Re Alfonso III. Ci hanno colpito particolarmente i sontuosissimi lampadari, i numerosi ed elaborati orologi, nonché stucchi ed arazzi di alcune stanze e la collezione di violini di Stradivari. Peccato che non abbiamo potuto fare foto.
Per il pranzo ci siamo serviti di un ristorante tipico, dove per 9 euro a testa abbiamo avuto un pranzo completo (menu de dia). Nel pomeriggio visita alla cattedrale: si tratta di una costruzione recente, ultimata nel 1992. Interessanti i portali in bronzo, dove sono riconoscibili, fra i bassorilievi, le figure degli attuali reali di Spagna e di Papa Giovanni Paolo II. Lo stile della cattedrale è gotico, ma con i soffitti dipinti con colori molto vivaci; l’insieme risulta.imbarazzante. Si prosegue verso Plaza Mayor, una splendida piazza chiusa fra quattro stupendi palazzi affrescati e caratterizzati da balconcini in ferro battuto; sotto il porticato si nota la Real casa de Panaderia. Alle 18 rientriamo al camping, la giornata è stata interessante e la temperatura inferiore a quanto previsto Sabato 6 giugno Ci svegliamo alle 7 con 17 °C in caravan, alle 8.20 ci avviamo al metrò, scendiamo al museo El Prado, dove ci tratteniamo per l’intera mattinata; notevoli le opere esposte, quelle che ci hanno impressionato di più sono le tele di Bosch, con i suoi quadri surreali, che sembrano dipinti qualche decennio addietro, non tre secoli fa. Naturalmente abbiamo ammirato anche le due Maja, desnuda e vestita e innumerevoli altri quadri di Goya, pittori fiamminghi e italiani rinascimentali. All’uscita di dirigiamo verso il parco del buen retiro, dove contiamo di trovare qualche cosa da mangiare, ma non è così: il parco è molto grande e molto bello, comprensivo di laghetto artificiale, dove si può noleggiare barche a remi; ci sono anche numerosi chioschi, che vendono solo bibite e patatine. Troviamo anche una mostra all’aperto di curiose sculture moderne. All’uscita del parco prendiamo il tourist bus, per completare il giro turistico: bello ma freddo, abbiamo dovuto indossare le giacche a vento. Per il pranzo ci serviamo di un Kebab.

Domenica 7 giugno
Sveglia alle 6.45, in caravan ci sono 16 °C, tempo nuvoloso Salendo in macchina ci accorgiamo di un cricca sul parabrezza: evidentemente il sasso che ci aveva colpito sull’autostrada a Saragoza aveva fatto danni. Partiamo alle 8.15, direzione Cordoba, attraversiamo distese di uliveti per decine e decine di Km. Il viaggio è stato molto tranquillo con autostrada deserta. Arriviamo al Camping Brillante di Cordoba alle 14.20. Il campeggio è ben attrezzato con piazzole ampie e buoni servizi, c’è anche la piscina ma è chiusa per la bassa stagione.

Lunedì 8 giugno
Sveglia alle 7.20 con tempo nuvoloso. Prima di partire per il centro città cerchiamo di risolvere il problema del parabrezza; grazie alla collaborazione della gentilissima receptionist, riusciamo a fare la denuncia alla Carglass spagnola, che poi mi fa chiamare da quella italiana e stabiliamo le modalità di sostituzione del parabrezza. Giunti in centro, dopo le foto al ponte romano, ci rechiamo alla Mezquita, dove entriamo pagando 8 euro a testa per la visita. L’interno della Mezquita vale da solo il viaggio in Spagna. Difficile descrivere questo edificio, con i suoi colonnati e la cattedrale costruita in mezzo alla preesistente moschea, sicuramente l’effetto è di grande suggestione, le due ore trascorse al suo interno sono letteralmente volate. All’uscita visitiamo il caratteristico quartiere ebraico, pieno di vicoli stretti fra case bianche e ornate con innumerevoli vasi di fiori. Qui ci fermiamo per il pranzo in un tappas – bar. Dopo pranzo prendiamo un taxi e, dopo una sosta al centro commerciale rientriamo in campeggio con il bus. Più tardi usciamo alla ricerca dell’officina Carglass. Qui non dispongono del nostro parabrezza per cui ci fissano un appuntamento a Sevilla per il giorno seguente, molto efficiente e gentile l’operatore dell’officina.

Martedì 9 giugno
Si riparte, questa volta in direzione Sevilla, dove arriviamo dopo 161 Km in un paio d’ore di viaggio tranquillo. Il camping Willsom è di nostro gradimento: belle piazzole, buoni i servizi e la piscina è proprio carina e funzionale. Il pomeriggio ci avventuriamo nel centro di Sevilla con la macchina (alle 17 abbiamo appuntamento con l’officina per la sostituzione del parabrezza). Riusciamo a districarci nel traffico, grazie al navigatore, e troviamo un parcheggio a pagamento in zona centrale. Ci imbattiamo per prima cosa nella “Plaza de toros”, che visitiamo pagando 6 euro a testa; la visita comprende anche un modesto museo delle corride, mentre l’arena è veramente notevole. In attesa dell’appuntamento facciamo un giro a piedi in centro, attorno alla mastodontica cattedrale. Riprendiamo l’auto e ci rechiamo all’officina, che si trova nel quartiere Maccarena, caratterizzato dalle mura romane che lo circonda, ma soprattutto dalla basilica intitolata a Maria Maccarena. Alle 19 puntualmente ci consegnano la macchina e torniamo in campeggio, dove ci attende una nuotata ristoratrice in piscina, che ci scuote di dosso i 35°C.

Mercoledì 10 giugno
Alle 9 prendiamo il bus per Sevilla, dopo aver percorso un mezzo Km a piedi. La prima tappa è dedicata a Plaza d’Espagna, qualche cosa di veramente indescrivibile per le dimensioni, la maestosità e la bellezza dell’edificio che la circonda; peccato che per lavori di ristrutturazione i canali erano secchi ed i ponticelli con gli azuleios pur bellissimi, credo avessero perso parte del loro fascino. Questo posto comunque rappresenta il trionfo della ceramica Sivigliana. La tappa successiva è stata riservata all’Alcazar, residenza di molte generazioni di re e califfi, ingresso 8 euro a testa. L’interno è costituito da un’alternanza di patio ombrosi, giardini esotici e stanze riccamente arabescate, nel complesso un’impressione favolosa. È poi la volta della cattedrale, stesso prezzo per l’ingresso. L’interno è quanto di più enorme e sontuoso mai visto. Altari sfarzosi carichi d’oro o d’argento, statue in argento massiccio, coro in ebano intagliato di dimensioni mastodontiche, il tutto raccolto in un edificio di dimensioni enormi. C’è anche la sepoltura di Cristoforo Colombo. Ultima chicca la “Giralda”, il campanile della cattedrale, che in origine era il minareto della moschea preesistente; si può salire a piedi fino alla sommità (90 m) grazie ad una agevole rampa. Dalla cima si gode una bella vista della sottostante città. Pranziamo in una “taberna” con “variados de tapas”: tutto squisito. Torniamo a Plaza de Espagna per fare un po’ di foto con luce più favorevole, poi rientriamo al camping.



Giovedì 11 giugno
Partiamo alle 8 alla volta di Cadiz, dove arriviamo alle 9.30 dopo 105 Km. Trascorriamo il resto della mattinata in campeggio a riordinare caravan e camper. Il camping Playa las dunas ha ottime piazzole ombrose, sotto una fitta pineta, con ottimi servizi, compresa una splendida piscina. chiusa malgrado i 40°C, perché siamo ancora in bassa stagione, in compenso la spiaggia è poco distante, molto bella e l’oceano non è freddo, ideale per un bagno. Nel pomeriggio visitiamo Cadiz, città portuale sull’oceano. Il centro città è concentrata sulla punta che penetra nell’oceano. Interessante la spiaggia della baia de Cadiz, contornata da antiche fortificazioni. Una di queste è stata trasformata in hotel. Deludente la cattedrale, la cui visita ha richiesto un biglietto d’ingresso da 5 euro.

Venerdì 12 giugno
Alle 8 partiamo per Marbella e dopo 211 Km arriviamo a destinazione. Lungo il tragitto abbiamo assistito allo scempio della Costa del Sol, che abbiamo ribattezzato “costa del cemento”, tanti e tali le costruzioni di villette a schiera, costruite in modo scriteriato, offendendo a morte il paesaggio. Giungiamo al camping Marbella Playa, dove troviamo buone piazzole, ottimi servizi ed una piscina ristoratrice, visto il caldo. Nel pomeriggio raggiungiamo Ronda, cittadina di origine medievale, costruita a strapiombo su altissime rocce. Ci sono voluti circa 80 Km di strada tortuosa, amata dai bikers, per raggiungere la cittadina, ma ne valeva la pena. A cena scegliamo un ristorante sul lungo mare di Torre Molinas, nei pressi di Malaga, dove mangiamo delle ottime sardine alla brace e pesce fritto.

Sabato 13 giugno
Oggi gita a Gibilterra. Come suggeritoci dal personale del camping, parcheggiamo al limite del confine, poi attraversiamo a piedi il confine e la pista d’atterraggio, che attraversa la strada di accesso alla città. Al ritorno infatti siamo rimasti bloccati in attesa dell’atterraggio di un aereo passeggeri. Abbiamo visitato il centro della città e abbiamo rinunciato al giro della rocca con minibus sia per l’elevato costo: 25 euro a testa, sia perché avevamo il tempo limitato dal parchimetro, per cui siamo rimasti parzialmente delusi da questa gita. Rientriamo alla base e nel pomeriggio andiamo in spiaggia, ma non facciamo il bagno, sia per l’acqua fredda, sia per il fondo cosparso di sassi acuminati; ripieghiamo sul tuffo in piscina.

Domenica 14 giugno
Sveglia alle 7 e per le 8 partiamo per Granada, questa volta soli perché Carmen e Silvano avevano già visitato la città e quindi si dirigono direttamente alla tappa successiva per il soggiorno-mare. Arriviamo al camping Reina Isabel alle 10.40 dopo 180 Km. Il camping, non molto grande, è veramente un gioiellino, con i fabbricati decorati con bellissime maioliche in stile di Granada. Dopo un bagno ristoratore in piscina, prendiamo il bus, la cui fermata è proprio davanti al camping, e raggiungiamo il centro. Passeggiamo con 42 °C, visitiamo la Cappella Real che, oltre ad essere fresca, mostra reperti di grande interesse. Visitiamo anche parte del quartiere arabo, formato da viuzze strettissime, molto caratteristiche.

Lunedì 15 giugno
Mattinieri, alle 8.30 siamo già alla fermata del bus per recarci in centro a Granada. Qui raggiungiamo a piedi plaza Nueva (come indicato dalla guida) per prendere il bus n° 30 per l’Alahambra. Prendiamo il bus, che ci fa fare un giro interminabile prima di arrivare alla meta. In realtà era meglio prenderlo alla fermata vicina alla cattedrale per risparmiarci ½ h di tour indesiderato. Finalmente arriviamo alla biglietteria, dove ci prenotano la visita con entrata entro i ¾ h successivi, costo 28 euro per due, compresa un’audioguida. I vari edifici e giardini che costituiscono l’Alahambra sono veramente formidabili, in particolare siamo rimasti colpiti dalle decorazioni, sia gli stucchi arabescati che le volte decorate a stalattiti. Peccato che la fontana dei leoni, pezzo forte della visita non fosse presente per ristrutturazione. Al termine della visita raggiungiamo il centro dove, vicino alla cattedrale, troviamo un tapas bar nel quale consumiamo un ottimo pranzo fatto di “tapas” squisiti. Rientriamo in campeggio e ci rinfreschiamo nella piscina con una bella nuotata.

Martedì 16 giugno
Siamo di nuovo in strada per recarci a Carchuna, località balneare a 80 Km da Granada, che raggiungiamo dopo poco più di un’ora di viaggio. Il camping “Don Cactus” mantiene le promesse enunciate in internet: piazzole comode, ombrose e fornite di presa d’acqua, scarico e presa per antenna TV. La piscina è piuttosto grande, con giochi d’acqua e godibile. Il market non è molto grande ma ben fornito, c’è un bar ed un ristorante e c’è pure il collegamento internet. La spiaggia è vicina ed il mare è bello. Peccato che sull’area gravi un insopportabile fetore di stallatico (forse dovuto alla presenza di numerosissime serre, anche confinanti con il camping) e la presenza di innumerevoli e fastidiosissime mosche, che ci costringono a barricarci nei nostri VR. Decidiamo pertanto di rinunciare al soggiorno previsto di alcuni giorni e di partire il giorno successivo per Valencia.

Mercoledì 17 giugno
Già alle 7 di mattina le mosche ci fanno impazzire, prima delle 8 siamo già fuori dal camping. Impieghiamo 8h e ½ per percorrere i 550 Km e giungere al camping “Santa Marta” di Cullera, cittadina sita a 30 Km da Valencia. Il camping è abbastanza buono: piazzole ombreggiate da un splendida pineta, ottimi i servizi e c’è pure la piscina, chiusa; aprirà alcuni giorni dopo. La spiaggia si trova a poche centinaia di metri, per raggiungerla si passa in mezzo ad alberghi e condomini da 20 piani. In compenso la spiaggia è bellissima, molto profonda e dotata di sabbia fina, molto pulita e ordinata (insignita di bandiera blu) e completamente libera anche se ben servita di docce, servizi igienici e raccolta differenziata di rifiuti (rarità in Spagna).

Giovedì 18 giugno
Arriviamo trafelati alla fermata del bus che vediamo transitare con un anticipo di 10′(almeno secondo le indicazioni del receptionist del camping). Pazienza, aspetteremo il prossimo che dovrebbe passare dopo 20 minuti Dopo un’ora di inutile attesa, una gentilissima signora del posto si presta a chiamarci un taxi, con il quale raggiungiamo la stazione, giusto in tempo per vedere partire il treno mentre eravamo intenti a fare i biglietti. Finalmente saliamo sul treno (molto confortevole) che ci porta a Valencia. Già alla stazione rimaniamo a bocca aperta ad ammirare l’edificio della stazione stessa. Appena fuori troviamo la Plaza de toros. Proseguiamo verso il centro, rimanendo affascinati per i palazzi stile liberty di questa bellissima città. Visitiamo il mercato coperto, costituito di capannoni costruiti in stile modernista nel 1928. All’interno una vastissima esposizione degli alimentari più disparati, in particolare siamo rimasti colpiti dal pesce, offerto in numerosissime varietà ed a prezzi per noi ottimi.
Poi di corsa alla cattedrale, perché il giovedì alle 12 si riunisce il tribunale delle acque, per una seduta che si ripete da oltre un millennio: suggestivo. All’ora di pranzo ci presentiamo ad uno dei numerosi ristoranti specializzati in “paella” e pranziamo con i diversi tipi della specialità valenciana: ne valeva veramente la pena. Al pomeriggio ci rechiamo alla “Ciudad de las Artes y las Ciencias”, questo favoloso insieme di costruzioni ardite dell’architetto Calatrava. Ci siamo limitati alla visita di due, al prezzo di 11.20 euro a testa, dei quattro padiglioni, il primo è stato quello del museo de la ciencias Principe Filipe: l’impostazione è simile a quello del Deutsche Museum di Monaco di Baviera, dove è possibile eseguire esperimenti di fisica; il fatto che le scritte fossero solo in spagnolo ed inglese, non ci ha consentito di goderseli come avremmo voluto. Ci ha molto impressionato il pendolo di Focault. Successivamente abbiamo visionato un film in tre dimensioni all’Hemisfèric. Concludendo abbiamo goduto della vista degli stupendi padiglioni della ciudad, ma se dovessimo consigliare su quale padiglione visitare, escluderei quelli che abbiamo visto e visiterei il museo oceanografico, di cui abbiamo sentito narrare meraviglie e . non abbiamo visto. Rientriamo in campeggio, agguantando l’ultimo bus utile, che ci scarica a ½ Km dal campeggio.

Venerdì 19 e sabato 20 giugno
Mattinata al disbrigo delle faccende domestiche: pulizie, spesa ecc. Nel pomeriggio Sergio avverte alcuni disturbi e di notte sale la febbre (non si sa quanto perché il termometro non c’è, ma è alta), per cui la mattina seguente si rimanda la partenza al giorno successivo Domenica 21 giugno Arriviamo a Pineta Mar, nei pressi di Barcellona dopo 484 Km. Il Camping Bel Sol non è male, occupato prevalentemente da stanziali, dotato di piscina, molto gradita visto il caldo, il mare non è distante ma si deve attraversare una strada e passare sotto la ferrovia. Salato il conto: per una notte 28 euro

Lunedì 22 giugno
Partiamo alle 7.30 con cielo sereno, il viaggio di avvicinamento alla Costa Azzurra è caratterizzato dal vento di maestrale, che ci complica la giuda dei nostri mezzi. Arriviamo a St. Agulf poco prima della 16. Fortunatamente avevamo prenotato le piazzole, perché al camping “Le paradis des campeurs” era tutto esaurito. Ci sistemiamo in due grandi e confortevoli piazzole, dotate di fontanella (un vero proprio lavandino) e scarico. Restiamo in questo camping fino a venerdì 26 giugno, a rilassarci e fare vita da spiaggia. La spiaggia della Gaiarde, a cui si accede dal camping grazie ad un sottopassaggio, è formata di sabbia fine, raccolta all’interno di un’insenatura fra due scogliere. Il mare è azzurro, molto godibile e anche pieno di pesci che hanno accompagnato le numerose e piacevoli nuotate.

Sabato 27 giugno
Ci apprestiamo a compiere l’ultima tappa di questo lungo viaggio, partendo alle 7.30. Non incontriamo particolari problemi e raggiungiamo casa alle 16 dopo 650 Km

Alcune cifre: abbiamo percorso 5.620 Km, consumato 543 lt. di gasolio con una media di 9,65 lt x100 Km . Il costo medio del gasolio è stato di 0,98 euro/lt, prezzo minimo 0,89 (appena superato il confine spagnolo, in Spagna) max 1,11 in Francia.
Abbiamo speso 510 euro per campeggi (media 18,9 euro a notte), 174 euro per ingressi a musei e 150 per uso di mezzi pubblici.
In Spagna abbiamo trovato un’ottima viabilità, caratterizzata da efficienti autostrade, molte delle quali senza pedaggio. I mezzi pubblici di trasporto sempre efficienti e non cari. I camping tutti di buona qualità, con servizi sempre puliti. Gli spagnoli sempre cortesi ed affabili, la loro cucina è stata molto gradita. Gli aspetti negativi di questo tour sono stati marginali e siamo rimasti completamente soddisfatti di ciò che abbiamo visto e delle emozioni che abbiamo provato. Anche se abbastanza impegnativo è sicuramente da raccomandare.

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