Malesia in libertà alla scoperta della natura

di Dany & Diego –
Prima di iniziare a raccontarvi nei minimi particolari la nostra vacanza voglio darvi alcune dritte  sul nostro tipo di viaggio per aiutarvi a capire se il nostro racconto fa al caso vostro oppure no. Il desiderio di dare ai nostri occhi la possibilità di vedere mondi diversi dal nostro, culture che affascinano e sorprendono e’ sempre molto forte in noi. Siamo viaggiatori fai da te, ma non andiamo in giro sprovveduti, dove e’ possibile vogliamo prevenire ed evitare i guai.
Un grazie in anticipo a chi prima di noi ha scritto il suo racconto fornendo tutte le indicazioni possibili per organizzare un viaggio nel miglior dei modi.
Come per altri viaggi ho racchiuso tutte le informazioni trovate sulla Malaysia in una guida personalizzata , dove ci sono i consigli di chi c’è stato prima di noi, cosa vedere e non vedere; cosa mangiare, dove dormire, cosa evitare, che escursioni fare, cosa comprare, argomento malaria e vaccinazioni varie…di tutto un pò..
Se volete una cosa più approfondita sulla Malesia  e che coinvolge l’opinione di molte persone chiedetemi il file e io sarò felice d’inviarvelo:

didodandan@fastwebnet.it

La Malesia ci è piaciuta perché ci ha aperto la mente,abbiamo visto nuovi modi di vivere.
La gente è gentile e cordiale e non abbiamo avuto paura in nessuna occasione anche se l’abbiamo girata completamente all’avventura e fai da te.
La cosa che più ci ha colpito è stato il contatto così vicino e vero con la natura, (non è quella che vedi agli zoo), e rifletti su quanto l’uomo possa essere crudele e insensibile. I paesaggi sono molto vari fra di loro .

Si spende poco!

La nostra vacanza è stata di 17 giorni e 14 notti

Questo è stato il nostro itinerario: ROMA-KUALA LUMPU (KL)
KL-SANDAKAN (Borneo)  (Sepilok,santuario delle scimmie nasiche, Tabin, SIPADAN,)
7 NOTTI

PENANG (GEORGE TOWN)
2 NOTTI

LANGAWI
2 NOTTI

KUALA LUMPUR
2 NOTTI

Le nostre spese sono ripartite più o meno così:

VOLO:  1458€  in due comprensivi di spese per assicurazione annullamento volo dal momento che il viaggio è stato prenotate ad ottobre, con largo anticipo e gli imprevisti sono sempre alle porte. + 120 €  in due di assicurazione sanitaria e smarrimento bagaglio .

VOLO INTERNO DA  LANGAWI A KL :65  € in due



TRASFERIMENTI  in autobus-treno-traghetti-taxi+scooter  215 € in due

MANGIARE 177 € in due

DORMIRE  PER 12 NOTTI :199 € in due
(la 13° è compresa nell’escursione al Tabin)

ESCURSIONI : 190 € in due
+ 280€  in due solo di Tabin (jungla nel Borneo: comprensiva di spostamenti, mangiare, dormire una notte e 4 escursioni nella jungla )

VACCINAZIONI: fatte solo antitetanica, antiepatite A+B e antitifica tot 65 € in due.
Ci siamo messi avanti anche per i prossimi viaggi .
Abbiamo discusso a lungo se fare o non fare l’antimalarica che è consigliata solo per il Borneo e per chi si reca nella jungla.precisando che è una scelta strettamente personale e che alla fine è solo una profilassi e non un vaccino (quindi la becchi ugualmente) abbiamo deciso di usare al massimo la profilassi comportamentale e di prendere degli aiuti omeopatici che in teoria rendono la tua pelle di un odore sgradevole alle zanzare..potrei parlare per ore su questo argomento sul mio file troverete pagine e pagine d’informazioni.
Per concludere una volta nel Borneo ho chiesto ai locali e loro mi hanno detto che il rischio malaria non esiste, in cinque anni si sono solo verificati due casi e di gente che vive  e lavora solo ed esclusivamente nella jungla. Fate voi le vostre valutazioni.
Sappiate che a volte gli effetti collaterali della profilassi antimalarica sono quasi peggiori del rischio di beccarsi la malaria.

Per qualsiasi domanda e dubbio vi possa sorgere noi siamo felici se possiamo di rispondervi come altri hanno fatto con noi. Ecco il nostro indirizzo: didodandan@virgilio.it

17/02/2006 VENERDI’
Il viaggio è iniziato..Ancora non mi sembra vero, per il momento prevale in me la paura del volo, dell’aereo, ma il desiderio di dare ai miei occhi cose nuove da vedere mi fa vincere qualsiasi paura.
Il viaggio con la Malesya Airline è un piacere, sei coccolato dall’inizio del viaggio fino alla fine..(pacchetto d’arachidi, succhi di frutta, vino, birra, salvietta per rinfrescarti, pranzo, gelato, coca cola, thè, caffè, colazione, ecc.)
L’importante per me è atterrare e questo il pilota lo fa come se fossimo su una piuma.
Riflettendo fino ad ora nei nostri brevi o lunghi voli siamo stati fortunati, non abbiamo mai beccato dei temporali, dei grossi vuoti d’aria ecc..per dirla in breve non abbiamo mai ballato in aereo. Meglio così!!!!!
Siamo partiti alle 12 di Venerdi’ 17..E arriviamo (contando il fuso orario di più sette ore) alle sette di sabato mattina.

18/02/2006 SABATO
Controllo passaporto e ritiro valigie tutto ok.
Adesso dobbiamo solo ingannare il tempo fino al prossimo volo: alle 14:20 con la compania low cost asiatica AIR ASIA (www.airasia.com) tipo rayan air… 60 euro a testa il volo da KL a SANDAKAN (ma prenotando molto in anticipo si spende ancora meno.
Nell’attesa ci diamo al mangiare e alla lettura..
Il secondo volo è ok, arrivano anche i bagagli al completo..
L’omino dell’hotel ci aspetta fuori dall’aereoporto e ci porta all’unico hotel prenotato via internet : JUNGLE SEPILOK RESORT (16 € a coppia)

Pubblicizzato così: Sepilok Jungle Resort, telefono 089.533031, per dormire a due passi dagli orang utan, tra i suoni notturni degli hornbill o dei gibboni.
Arriviamo e capiamo subito che non è al 100% come sognato, l’ingresso dove ci lascia il taxi è pieno di fango  causa la pioggia e per poco non sporchiamo gli zaini (30 kg in due ).
Tutti  sono molto gentili, la tipa cinese della recepition ci accompagna su per dei viottolini in cemento…. E’ sera, è piovuto, è buio.
La camera sembra pulita quel che basta, niente di più, il bagno molto piccolo e squallido, ma per 16 euro in due cosa volevamo?
Anche se siamo stanchi morti esce subito il nostro spirito di adattamento: tutto ok, le lenzuola sono pulite, meglio non controllare troppo, c’è la luce, l’aria condizionata e l’acqua calda. E’ tutto ok.!
Una bella doccia e via a mangiare nel ristorante dell’hotel.
Guardo il menù ma mi appare tutto molto cinese, non capisco niente, vada per una zuppa vegetale e patatine fritte. zuppa vegetale (orribile!!!!)
L’importante è andare a letto anche se siamo certi che il fuso orario ci raggiungerà sicuramente; in questi due giorni abbiamo dormito o tentato di dormire in ogni luogo e ora che abbiamo un letto non se ne parla proprio di riuscire a dormire.
Tentiamo ugualmente e dopo aver letto un po’, ci appisoliamo.
Dopo circa due ore di sonno io, DANY, vengo svegliata da qualcuno o qualcosa che gratta, scava, il termine esatto non lo sò, ma di una cosa sono certa:nella stanza non siamo più in due… ma in quanti?e una cosa più importante con chi siamo?
Figurati se la luce è vicino al letto, no è vicina alla porta, Diego dorme alla grande, inutile contare sul suo aiuto in questo momento non sa nemmeno che è dall’altro capo del mondo.
Accendo la luce e dal mobile di fronte al letto dove c’era lo zaino di Diego e lo abbiamo capito dopo, c’era anche un sacchetto di dolci e cioccolatini destinati ai bambini poveri o ad una mia crisi di zuccheri. mi parte alla velocità della luce un RATTO, TOPO dategli il nome che volete ma vi garantisco che era grosso.in un baleno dal mobile sale sull’armadio e si nasconde dietro ad un rivestimento nel soffitto, fatto con del legno.
Non urlo ma sveglio Diego con una sculacciata e lui dopo alcuni minuti di dove siamo, come mi chiamo e perché mi stressi realizza.. si fida della mia parola :un topo gigante.dai adesso ci scherzo anche sopra ma l’altra notte: no!!!
Sicuro era più grande del mio piede portava come minimo un quaranta..
Da quel momento la mia vita è cambiata, si dorme o meglio non si dorme più, ma la luce rimane accesa, come i bambini piccoli che hanno paura del buio, beh io di un topo e che topo!!!
Diego si offre di vegliare su di me e si finisce tutto il libro, nel frattempo io schiaccio un pisolino; alla fine crolla anche lui.
Io dormo con un orecchio e con un occhio aperto.
P.S.: il sacchetto dei dolci è stato subito allontanato dalla stanza e mai più ritrovato fuori dalla porta.
Ha piovuto tutta notte.

19/02/2006 DOMENICA
Tanto non si dorme più e ci assale una voglia di vedere il mondo..
Partiamo all’esplorazione dell’hotel e dei suoi giardini..
I telefoni cellulari non prendono e io ho la bellissima idea di telefonare a casa, a mio padre sarà piaciuta meno visto che l’ho svegliato all’una di notte:chiama quando vuoi sono state le sue parole finali.
Io sono decisa di farmi cambiare stanza e diciamo alla donnina della recepition che abbiamo avuto la visita di un topolino gigante ma lei non sbatte ciglio, come se gli avessimo detto:ho in camera una formica.mi ripeto: volevi la natura? volevi la giungla? Cosa pensavi di trovarci?
L’hotel (topo escluso) ha una bella sistemazione, nel verde più assoluto e pieno di laghetti con una passerella in legno che collega le due costruzioni..
Se vuoi solo natura è quello che fa per te!
Facciamo colazione e ricomincia a piovere, a diluviare. sei nella stagione delle pioggie e nella foresta pluviale, all’equatore cosa pensavi di trovarci?ACQUA!!!!!
Andiamo a Sandakan (taxi 30 rm) alla ricerca di amici di amici anzi si dimostrano subito, una volta trovati, fratelli e sorelle per noi.Stiamo un po’insieme e una coppia trasferita dalla Germania ci porta a casa sua per illustrarci le varie escursioni e gite (credo lavorino come collaboratori con varie agenzie della zona ecco la loro e-mail: mikonschwab@yahoo.de).
Ci consigliano il giro sul Kinabatan (una dei motivi per cui abbiamo scelto di venire nel Borneo) ma piove da tre settimane (anche se ci spiegano che è una cosa insolita perché di solito febbraio è un mese soleggiato) e gli argini del fiume sono straripati, non è molto tranquilla come escursione.
A malincuore accettiamo il consiglio e cambiamo meta.
Scegliamo per il pomeriggio successivo di andare a vedere le scimmie nasiche sulle mangrovie..
Siamo indecisi se andare al DANUM VALLEY o la TABIN entrambi parchi nazionali e vera jungla..
Pranziamo insieme a Micha e Constanze. Ci portano in centro a Sandakan in un ristorante (parola un po grossa) cinese. Per fortuna ha smesso di piovere. Mangiamo noodles e linguine col pesce fresco.anche qui scegliamo a caso dal menù, tutto passabile.
Offriamo il pranzo abbiamo speso 27,7 rm in cinque persone (neanche 6 euro in tutto!) pochissimo.
Ci salutiamo dopo il solito scambio d’indirizzi ed e-mail. Rientriamo col taxi (20rm poco più di 4 euro). Sono le 14:20,alle 15:00 danno da mangiare agli oranghi nella foresta, sbrighiamoci!!!
il Sepilok Rehabilitation Center. Il parco è stato creato per accogliere temporaneamente orangutan orfani o feriti e riabilitarli per dare loro la possibilità di essere nuovamente autosufficienti nella giungla. Due volte al giorno in punti fissi del parco viene depositato del cibo e ci sono ottime probabilità di vedere molti orangutan e macachi farsi avanti: attenzione che andare a Sepilok fuori dall’orario dei pasti, vuol dire quasi sicuramente fare un viaggio per niente.

PhotographMeno male che dall’hotel ci sono cinque minuti a piedi.paghiamo 30 rm (6,64 €) a testa più 10 (2,21€) per ogni telecamera o macchina fotografica totale 80 rm (17,72€).
Seguiamo una passerella che ci porta dentro alla jungla. arriviamo su una balconata piena di gente e in alto ci sono loro gli oranghi che si spostano da una fune all’altra fino ad arrivare alla piattaforma con il cibo.
Sono fantastici, pesano tantissimo ma si muovono con un’agilità incredibile..
Peccato che tutti veniamo presi da una smania di fotografia e ci perdiamo ciò che verrebbe notato dal semplice stare seduti ad osservarli. Il pranzo non dura molto e allora via di telecamera :lo riguarderò a casa, per ora è uno spettacolo affascinante.
Dopo gli oranghi arrivano i macachi che ripuliscono tutto quello che è rimasto, sono tanti con i piccoli al seguito. Alcuni scendono anche in mezzo a noi e per manie di grandezza sembra che si mettano anche in mostra. Nel frattempo è ricominciato anche a piovere e tutti a nascondere macchine fotografiche e telecamere. ma rimaniamo a guardare sotto la pioggia. In trenta minuti tutto è finito (la pioggia credo ha accelerato i tempi) quando usciamo sono le quattro di pomeriggio.. come ingannare il tempo?
CON IL SENNO DI POI:
-Non prenoterei più al JUNGLE SEPILOK RESORT (primo per il topo) secondo perché sei tagliato fuori dal mondo, meglio dormire a Sandakan e poi prendere il taxi o il bus per il il Sepilok, almeno sei libero di visitare la cittadina e di mangiare nel ristorante che vuoi.se uno invece vuole solo natura e relax venga pure al sepilok…
Non ho nessuna intenzione di fare compagnia al topo (tanto ho gia’ deciso che passerò tutta la notte con la luce accesa) c’incamminiamo lungo la strada osservando fiori e farfalle, troveremo ben qualcosa da fare.
Saliamo su un bus che per 4 rm (89 centesimi) in due ci lascia alla fattoria dei coccodrilli..paghiamo 5rm (1,11€) a testa per entrare e in certi orari ti fanno anche lo spettacolino con i coccodrilli.
Non è niente di speciale, ma per fare passare il tempo e vedere cose che in Italia per fortuna non vedi, va più che bene.
I coccodrilli sono abbastanza calmi, ma pensare di trovarseli davanti non è una bella sensazione. Di solito sono coccodrilli malati o con dei problemi. Mi ha colpito la didascalia di un coccodrillo che diceva: mi chiamo e ho tot anni (48?) e mi trovo qui perchè ho mangiato 4 persone e da allora mangio solo un pollo al giorno. Povero chissà che fame. Ci sono anche tanti altri animali, un piccolo zoo ma un pò deprimente per certi animali.
Usciamo e aspettiamo un bus semplicemente sul ciglio della strada, dove c’è uno spiazzo anche fatto di fango quella è una fermata:
Per arrivare in hotel ci facciamo una volta scesi dall’autobus 2,5 km a piedi per goderci meglio la natura. Siamo stanchi, ci fermiamo subito nel ristorantino del resort, tentiamo la sorte con due piatti di noodles, uno con pesce e uno con carne e verdure. Abbondanti e mangiabili. Spendiamo 19rm (sui 4€) in due.
Subito in camera e fare le valigie visto che abbiamo deciso di dormire  l’ultima notte a Sandakan in un altro hotel prenotato da Micha.
Diego ha mal di testa dalla stanchezza e crolla subito, io con l’incubo del topaccio non penso proprio di dormire, voglio sfinirmi almeno forse non sentirò più niente, leggo per quattro ore ma di sonno nemmeno l’ombra, anzi tutti i rumori della jungla mi tengono ben sveglia. In ultimo sveglio Diego e gli chiedo un cambio della guardia.
Mi sveglio di soprassalto causa uno scatto di Diego ..sul muro sopra la nostra testa gira tranquillo uno scarafaggio bello pieno e in carne, non voglio esagerare nel dire che era grande come il  nostro dito indice ma ci andava vicino. Addio sonno!!!!

20/02/2006 LUNEDI’
Alle cinque circa inizia il diluvio, piove, piove che sembra non debba finire mai, in un momento di tregua verso le nove tentiamo di passare dalla camera al ristorante per la colazione. Paghiamo il tutto e salutiamo per sempre il jungla sepilok resort.
Appuntamento con Micha che lavorando come consulente per il turismo ha degli ottimi agganci ci ha organizzato la settimana e ci accompagna al nuovo hotel.
Questo è un vero hotel e si chiama :HOTEL SEAFRONT SANDAKAN
Una splendida camera con tv, aria condizionata e un vero bagno per solo 79 rm (18€ in due), Accettiamo subito la stanza.
Micha ci spiega che il parco Danum valley (vera jungla) è chiuso per colpa delle pioggie.
Per vedere gli animali ci rimane solo il Tabin .ok accettiamo anche perché non c’è scelta, ma ne avevamo sentito parlare bene.
Tabin Wildlife Reserve  è un’enorme foresta pluviale di centoventimilacinquecento ettari, nella parte est dello stato. Vi si trovano l’elefante asiatico, il rinoceronte di Sumatra, l’orang utan, la civetta malese, il cinghiale, oltre alla rigogliosa flora del Borneo.

Doccia in hotel e fuori alla ricerca di cibo,tentiamo di nuovo con una specie di self service malese, niente mi attira,tutto è nuovo e diverso. onde evitare spiacevoli sorprese prendiamo un pò di tutto per provare e assaggiare cose nuove: su sei o sette possibilità ne ho azzeccate due ma essendo solo un assaggio non mi sono riempita per niente. Diego è stato più fortunato perché mangia le cose anche molto piccanti.
Ho ancora fame, ci fermiamo al ristorante dell’hotel che ci offre un piatto di carne o pesce o agnello più il dolce per soli 10 rm (2,21€)
Accettiamo, e prendiamo una sola porzione: mi portano un brodino vegetale ok e un piatto di riso e una porzione di carne con verdurine e tanta salsa di soia..e alla  fine arriva il dessert 2 porzioni è un piccolo pudding verde: crema alla menta pensiamo noi e invece no! Non siamo mai riusciti a capire che gusto fosse ma anche se era piccolissimo non siamo riusciti a finirlo..
Alle due abbiamo appuntamento per l’escursione al SANTUARIO DELLE SCIMMIE NASICHE.: Labuk Bay Proboscis Monkey Sanctuary.
si tratta di una grande costruzione in legno dalla cui veranda si può assistere al pasto delle scimmie nasiche che ha luogo su delle apposite piattaforme erette lì attorno. E’ collocato al centro di una lingua di terra di 17 km che gli attuali proprietari hanno salvato dalla completa deforestazione delle zone limitrofe: questo ha comportato un concentrarsi della fauna locale entro i confini di questa baia ricoperta di mangrovia ed in particolare di alcuni gruppi di scimmie nasiche, così dette per via del grande naso proboscidato. Pare che le scimmie si siano affezionate a questo posto dopo aver rubato dei pancake nella cucina della casa preesistente al resort, trovando così un habitat a loro congegnale e creando una attività lucrativa per i proprietari.

Micha è la nostra guida ufficiale (lo pagheremo) ci mettiamo circa un’ora e trenta prima di arrivare. Durante il tragitto Micha si ferma per farci assaggiare il famosissimo Durian, (avevo letto di questo frutto in altri racconti precedenti).
PhotographMa non eravamo preparati al suo gusto e alla puzza orribile cipolla e uova marcie. ma è un rito tutti i turisti devono assaggiare questo frutto ottimo per i malesi ma orribile per noi, dicono che devi mangiarlo almeno tre o quattro volte prima di riuscire ad apprezzarlo: ma dopo la prima come fai a provarci una seconda?
In ultimo ci sono circa nove km di fuori pista, si passa in una carreggiata di fango fra piantagioni di palma da olio (la maggioranza della jungla è stata distrutta per lasciare il posto a queste piantagioni in vista di un guadagno economico maggiore).
Una pianta di palma impiega sette anni prima di iniziare a dare i suoi frutti ma poi ogni due mesi per cinquant’anni darà ai proprietari il suo frutto e soldi veloci.
Speriamo che si accorgano che quel 20% di jungla rimasto può portare soldi tramite il turismo e che lo risparmino.
Arriviamo al santuario delle scimmie ci togliamo le scarpe per salire sulla piattaforma d’osservazione e aspettiam le scimmie nasiche sono veramente vicine, inizia la mania da fotografia, scatti e zoom appena vedono il guardiano portare il cibo i cinque o sei esemplari che noi eravamo riusciti a scorgere si moltiplicano, escono da tutti i buchi (piante) c’erano anche prima ma eravamo noi a non vederle.
Si dividono in tre gruppi famigliari e mangiano in tre piattaforme e luoghi diversi.
E’ uno spettacolo meraviglioso e sorprendente,e mi piange il cuore a pensare come l’egoismo dell’uomo possa portare all’estinzione animali così teneri.
Con il loro nasone e la faccia strana quasi mi colpiscono e mi emozionano più degli oranghi.
Al rientro c’è cambio autista, Diego si cimenta nella guida a destra (guida all’inglese) nel viottolo fangoso per i nove km di fuori pista.Ci riuniamo poi a Constance,Isabel e Judith (altre amiche tedesche) e andiamo a mangiare al 4° miglio a Sandakan: è la zona completamente o quasi cinese.
Il luogo assomiglia a un grande mercato all’aperto, sotto un tetto di lamiera,tante panche e dei mobili dove cucinano e lavano le posate sparsi in giro. Ricorda la piazza di Marrakesh in Marocco solo che per lavare la roba qui hanno il detersivo..
Ci portano cinque tipi di mangiare in vassoietti per tre o quattro persone (verdure ,carne, pesce) assaggiamo un pò di tutto, molto buono e paghiamo 7rm a testa (1,55€).
Veramente pochissimo, ma io e Diego concludiamo che non riusciremmo a vivere
molto con la cucina cinese che non ricorda per niente quella a cui noi siamo abituati.
Bisogna che vengano in Italia per conoscere e capire la vera cucina cinese, o no??
Rientriamo in hotel felici di poter dormire sonni tranquilli.

21/02/2006 MARTEDI’
Sveglia appena dopo l’alba. Dobbiamo prendere un taxi per prendere il bus e arrivare a LAHUDATU dove poi andremo al Tabin (lasciandoci metà del conto in banca: escursione dal nostro punto di vista carissima). taxi 6rm (1,33€) e ci porta alla bus-station dove prendiamo alle 7.30 il bus per Lahudatu per 18 rm (4€) a testa..
Autobus proprio dei locali, turisti ce ne sono veramente pochi, viaggio tranquillo 2,30 ore. arriviamo alle dieci e trenta ma l’appuntamento è per dopo mezzogiorno.
Anche se abbiamo lasciato uno zaino a Micha visto che l’aereo riparte da Sandakan non ci và di girare sotto il sole con del peso. Aspettiamo nella stazione che altro non è che un grande spiazzo con una pensilina e delle panche in cemento per sedersi e ripararsi dal sole, circondato da tanti venditori, alcuni sono bambini.
Diventiamo oggetto d’osservazione, non devono vedere molti turisti da queste parti e i bambini ci circondano osservando ogni nostro movimento e quando offro delle noccioline al cioccolato un bambino al movimento del mi braccio indietreggia impaurito. Di solito sono io che fotografo loro, ma in questo caso mi sento un animale raro. Arrivano gli addetti del Tabin con un’ora di ritardo e partiamo, di nuovo 20 e più km di fuori pista nelle buche e nel fango, logicamente la jungla non si può trovare in città. Ci accoglie Susy la responsabile del luogo. E’ tutto veramente bello, dormiamo in una palafitta, sulla riva di un fiume nella jungla,dotata di aria condizionata e di ventilatore a soffitto, pieno di vetrate e balcone, ecco perché costa tanto, sei nella jungla e hai un ottimo servizio. Ci danno il pranzo e ci avvisano che alle 15:00 avremo la prima escursione.
Partiamo su una jeep aperta ma il tempo è monello e dopo venti minuti inizia a piovere e siamo costretti a nascondere le macchine fotografiche. Avvistiamo  tanti uccelli fra cui il bucero e un gruppo di macachi e sotto un piccolo diluvio siamo costretti a tornare indietro bagnati fradici. Riposo fino alle 18:30 dove ha luogo la 2° escursione a piedi per vedere gli insetti della jungla. Vediamo delle rane, formiche che morsicano che ci hanno quasi costretto a cambiare strada, altre formiche dette giganti (le più giganti del mondo) e altri insetti volanti.
Vedo per la prima volta le sanguisughe che io scambio per degli insetti bellini bellini, poi appena so che sono loro cambio atteggiamento.
Diego ne raccoglie tre e gli dona gentilmente un po’ del suo sangue. Sono piccolissime ma il buchino che gli hanno fatto con i loro denti fa sanguinare sufficientemente il piede.
Cena alle 19:30 e alle 20:30 siamo pronti per la 3° escursione con la jeep per vedere gli animali che escono di notte.
Non abbiamo molta fortuna.vediamo un maiale selvatico, due gatti selvatici (veramente belli ma simili ai nostri gatti solo che sembrano dei piccoli tigrotti come pelo), un varano. Andiamo a letto stremati, due ore su quella jeep, su una panca di legno toglie qualsiasi voglia calcolando che siamo in piedi dalle sei e trenta della mattina.

22/02/2006 MERCOLEDI’
Sveglia alle 5:30 ci aspetta la quarta escursione, camminata a piedi nella jungla fino ad un vulcano di fango in ebollizione.
Questa volta ci siamo soltanto noi due più la guida. Ci mettiamo i calzari antisanguisuga..nella jungla ne incontriamo parecchie ma con un occhio vigile riusciamo a schivare i loro attacchi. C’è un tasso d’umidità elevato, fa caldo, non vediamo molti animali a parte tre maiali selvatici e dei millepiedi  che si appallottolano e un’erba o pianta chiamata mimosa pudica: se la tocchi si chiude in se come se avesse vergogna..Arrivati nella zona del vulcano saliamo in alto su una piattaforma e fotografiamo la natura che ci circonda.gli alberi maestosi al sorgere del sole sono bellissimi. La guida ci dice di aspettare che arriveranno tanti animali, per noi va bene:è una buona scusa per riprendere fiato. Aspettiamo sentiamo da lontano un barrito di elefanti, forse si dirige verso il vulcano.
MAGARI:.sarebbe una bella ricompensa per quanto ci è costata in tutto questa escursione. Troppo cara per noi. Invece niente, solo qualche bucero in lontananza; ma i rumori della jungla sono tantissimi altro che il silenzio della jungla. Rientriamo cotti fradici e affamati e io sono delusa, quante cose si cambierebbero col senno di poi. Ci hanno lasciato il tavolo con la colazione: cibo e una confortante doccia.
Diego ci caccia una bella dormita e io sistemo la zaino, cestino le mie scarpe da ginnastica, sono impregnate di fango. Diego tenta di salvare le sue, le lava ma non si asciugheranno mai in tempo. Verso mezzogiorno facciamo un giretto e capiamo che volendo uno può fare anche delle escursioni da solo ma c’è un cartello che avvisa: ricorda i tuoi passi!!! Cerchiamo di scorgere qualche scimmietta ma è tutto inutile. Andiamo a pranzo e alle due dobbiamo essere pronti, abbiamo il taxi e diremo addio per sempre al Tabin. Stiamo finendo il pranzo quando Diego nota degli alberi o meglio delle fronde degli alberi muoversi, vicino alla nostra casetta. Parte in esplorazione,poco dopo io lo seguo. Ci sono un gruppo di macachi (circa una ventina) che dai balconi saltano da un posto all’altro cercando cibo o oggetti da rubare  dimenticati fuori dalle stanze,  scatta di nuovo la mania delle foto.
PhotographAlle due siamo pronti, è uscito il sole, oggi che ce ne andiamo e passeremo il nostro tempo in taxi e autobus c’è un sole bellissimo: mentre ieri che volevamo il sole pioveva e c’era nuvolo (anche se col sole saremmo sicuramente morti dal caldo a girare bardati in tenuta antisanguisughe e antizanzare). Ritardiamo di 15’ provvidenziali minuti. Appena usciti dal resort ci guardiamo intorno, in fondo anche se è tutto finito siamo ancora nella jungla: succede il miracolo.
Un gruppo di almeno cinque, sei elefanti ha attraversato la strada ed è passato dalla jungla alla distesa di palme. Scendiamo e silenziosi ci avviciniamo il più velocemente possibile prima che scompaiano. Riusciamo a fotografarli. Cinque minuti di emozione  hanno ripagato i trecento euro spesi per questi giorni nella jungla? Non ho trovato una risposta ma nel mio cuore sono felice.qualcosa di speciale sono riuscita a vederlo. E’ solo questione di essere nel posto giusto al momento giusto,diremo è una questione di fortuna. Arriviamo alla stazione dei bus di Lahudatu, non ci sono autobus, ma solo dei mini bus, dei piccoli furgoncini per circa 10-11 persone..
Il bello è che bisogna aspettare che si riempia, aspettiamo un’ora.
LAHUDATU-SEMPORNA 30rm in due (6.64€).
Il viaggio dura circa tre ore. Arrivati prendiamo un taxi 2rm in due per un hotel letto  sulla lonley planet e consigliato da Micha: il DRAGGON INN
Si tratta di un bellissimo complesso costruito su delle palafitte sul mare, semplice ma pulito; 66 rm(15€) in due con colazione compresa, ok!!!
Diego vede che c’è anche il servizio lavanderia e ne approfittiamo per lavare tutto cio’ che abbiamo usato al Tabin rendendolo fradicio, umido e non di buon odore. (8 capi fra pantaloni,magliette 23,5 rm (5€) in tutto). Domani pomeriggio sarà tutto pronto.
Usciamo per cercare l’escursione per l’isola di Sipadan descritta come isola meravigliosa e paradiso dei sub e di chi ama fare snorkeling..Subito di fianco all’hotel ne avevo gia sentito parlare da altri viaggiatori prima di me c’è la Boreno tuor gestita da UNCLE CHANG, costui, di evidenti origini non malaysiane, organizza escursioni con immersione a Sipadan, fornendo attrezzature e divemaster, partendo giornalmente dal porticciolo di fianco al Dragon, e soprattutto a prezzi contenuti rispetto ai resort presenti sulle isole.
Ci fermiamo da loro, il prezzo ci sembra alto ma accettabile ed è buio, non abbiamo voglia di girare x confrontare i prezzi, e poi girare dove? È tutto buio!!
Concordiamo di fare 2 immersioni di snorkeling a Sipadan e 1 a Mabul il tutto con spostamenti, colazione, spuntino e pranzo compreso in piu’ il permesso di entrare a Sipadan 160 rg (33 €). Partenza alle 7:45 mangiamo nel ristorante accanto all’hotel, bello stesso stile anch’esso sul mare, forse stessa gestione anche se il nome è lo diverso ma la colazione inclusa nel prezzo della camera la fai in questo ristorante. Io come al solito ho dei problemi nella scelta del cibo: inglese, cinese e malese per me sono tutti uguali; mi sono fissata sulle zuppe e ci riprovo:una zuppa di pesce con degli spaghettini. Diego mangia dei noodles ai frutti di mare (non sono certo come li immaginiamo noi in Italia), come al solito il suo cibo è piu bello e soprattutto più buono, facciamo cambio. Diego ha anche ordinato dei gamberetti fritti, ma sono fritti, fritti in una pastella dolce, io ne mangio uno poi passo.
Riordiniamo gli spaghetti ai frutti di mare ma la tipa capisce male e ci riporta la zuppa (da notare che non avevamo finito nemmeno l’altra) la donna che ce la porta fa una faccia talmente scocciata che se potesse ce  la infilerebbe in bocca a forza. Un’altra cameriera interviene, sorry sorry e si porta via la zuppa. Aspettiamo e dopo 5 minuti arriva la stessa zuppa ma asciutta e capovolta in un piatto, io dico no, e la tipa capisce di aver sbagliato ma se ne va facendoci capire: questo vi ho portato e questo vi mangiate!! Diego è senza parole e non ha voglia di discutere. Che coraggio, toglierci il brodo e riservarcelo. Io sono dura e non cedo, la richiamo e con una delle 4 frasi in inglese che conosco dico: non c’è problema la pago ma voglio un menù.e riordino la stesso piatto di prima. Alla fine il tanto agognato piatto di noodles arriva, i più buoni che abbia mai mangiato in Malesia, alla fine tra roba mangiata e lasciata e i 5% di mancia e il 10% di tasse paghiamo 46 rg circa 10 € in due.
Ciao ciao brutta puzzona, ora a letto che domani sarà un’altra giornatina leggera.

23\02\2006 GIOVEDI’
Alle 6 mi sveglio,fuori c’è il diluvio, piove a dirotto, so che forse per le 8 si fermerà ma il tempo rimarrà brutto o uscirà il sole? Vedremo!
Usciamo che non piove, al punto di incontro ci vengono distribuiti dei sacchi neri per proteggere gli zaini dalla pioggia e dall’acqua che ogni sub dopo aver fatto l’immersione scarica in barca.
E’ un’imbarcazione molto spartana già bagnata per colpa della pioggia ma offrono un servizio sufficiente, le pare e le storie vanno lasciate all’albergo.
Dopo un’ora buona di traversata e un alternarsi di nuvole e speranze di sole, arriviamo a Mabul e scendiamo per la colazione: pulizia sufficiente, niente di speciale ma con il nostro spirito di adattamento va più che bene.
PhotographChang co-gestisce una Longhouse a Mabul island, con pasti oltre che pernottamento, è nel villaggio dei pescatori, e Mabul è vicina a Sipadan, la longhouse è una serie di piccole stanze distribuite lungo il corridoio, l’ambiente è spartano, come deve essere, siamo su una palafitta direttamente sul mare, alle spalle il villaggio, semplicità e contatto con la gente.
Alcuni si fermeranno a dormire a Mabul così avranno solo 20 minuti di traversata per arrivare a Sipadan. Sono stanze piccole sul mare,semplicione a 50 rg (11€) a testa con il cibo.Se avessimo avuto più tempo ci saremmo fermati una notte.
Dopo colazione ripartiamo. Facciamo il primo snorkeling in pieno mare, vicino al drop-off, non andare mai sul blu. Ho un po’di paura, so che in questo mare c’è di tutto.
Avvistiamo un sacco di pesci, peccato non ci sia il sole, tutto sotto brillerebbe di più.
Cerchiamo il motivo principale per cui siamo venuti a Sipadan, ma niente..
Arriviamo sulla spiaggia, la classica spiaggia da cartolina: bella,abitata solo dai soldati che la controllano (poverini loro, gli tocca fare il militare qui!!) e da giganteschi varani acquatici: sono innocui ma con i loro 2 mt di lunghezza non passano certo inosservati.
Facciamo un pic-nic con the torte e banane.Diego assaggia per sbaglio la torta al duriam: una schifezza al gusto di cipolla marcia!!! Ai malesiani piace tantissimo.
Possiamo fare la seconda immersione proprio dalla spiaggia, ci tuffiamo dal pontile e ci troviamo un branco di pesci di cui non vediamo ne inizio ne fine; non abbiamo il coraggio di passarci in mezzo, li aggiriamo.
Sotto è veramente un paradiso, pieno di ogni sorta di pesci e coralli di ogni tipo e alla fine eccola lì che ci appare davanti tranquilla che lascia trasportare dalla corrente: LA TARTARUGA!! Troppo bella e dolce, se ci fosse il sole, ne vediamo delle altre e anche 2 squaletti di circa un metro e mezzo ci sono anche pesci più grandi e più lunghi di me, Diego dice che sono tonni, io comunque gli giro alla larga. Bellissima, credo che Sipadan continui a essere un paradiso perchè è protetto dai turisti, dai rifiuti e da tutto ciò che la danneggia.
Ci ricarichiamo mangiando a Mabul,non capiamo perchè la terza immersione non viene fatta ma non insistiamo: missione compiuta SQUALI E TARTARUGHE.
Nell’attesa di ritornare a Semporna ci stacchiamo dal gruppo e per mezz’oretta facciamo un giro per l’isola. Camminiamo tra le loro palafitte, sono tutti molto gentili e sorridenti, i bambini ti salutano felici e non ti chiedono l’elemosina, solo di fargli una foto.
Gli avrei dato qualcosa, ma per non rovinarli e perché non imparino a vedere il turista come una che da, non gli do niente, tranne la possibilità di rivedersi nelle foto e di ridere a crepapelle nel rivedersi.
Vorrei avere una polaroid per dargliene una, chissà quando mai avranno una loro foto tutta per se, ma forse non sono nemmeno così poveri, solo diversi da noi per abitudine o per scelta, chissà, non ho avuto tempo di approfondire e poi io non parlo inglese.
Il mare è comunque di un bel verde turchese, limpido e trasparente. Facciamo qualche foto e ci riuniamo al gruppo sta’ uscendo il sole. Grazie, grazie.
Rientro a Semporna, siamo un po’ cotti, una bella doccia, una mangiata e poi a letto, domani l’autobus parte alle 7:30.
Per cena usciamo alla ricerca di un localino che ci ispiri, la via è molto buia e poco trafficata, non ci fidiamo a camminare fino in centro e non ci va di prendere un taxi.
Ritorniamo sui nostri passi e ci fermiamo in un localino all’aperto gestito da mussulmani; di nuovo mangio noodles con frutti di mare e Diego gamberetti alla piastra, spendiamo 20rg (4,5€). In albergo chiudiamo gli zaini e si dorme.

24\02\2006   VENERDI’
Siamo ancora stanchi quando la sveglia ci riporta alla realtà. Diego ha uno strano male a tutte le ossa più un po di raffreddore, è cotto diamo la colpa al fatto che alzandosi sempre presto la mattina è in arretrato con il sonno. Che rabbia fuori c’è un sole che spacca le pietre e noi passeremo 6-7 ore in autobus.
Ci dispiace tantissimo non aver visto il massimo di Sipadan, colpa del tempo.
Ce ne andiamo dicendoci che forse ci torneremo.
Autobus per Sandakan, molto scalcinato e a ogni buca sembra di essere in giostra.si balla.
E’ lento come una lumaca, non arriviamo più.
Diego prova a dormire, sta male, io sopravvivo.Ci fermano ad un chek-point e ci controllano i passaporti.
Siamo partiti alle 8 a arriviamo a Sandakan alle 14 circa alla bus-station da lì al Sea-front hotel,la camera non è più al 4 piano ma al 3°, per fortuna visto il peso degli zaini e in più non c’è l’ascensore.
A salire ci pensa l’omino delle valige ma a scendere sono tutte nostre!
La stanza è più piccola ma è ok!
Mangiamo qualcosina e poi a letto: Diego è in coma , si è beccato un bel raffreddore.
Ci svegliamo per le 6 di sera andiamo a cena e a scaricare le foto su cd per vuotare le schede.
Andiamo dai ns amici del posto Micha e Costance e altri cinesi e malesi tutti insieme.
Molto bello e toccante. Parliamo in inglese: Diego parla e io mimo. Recuperiamo lo zaino lasciato a casa di Micha: è parecchio pesante e portarlo giù dal 4° piano. Promessa per il prossimo viaggio: massimo 10 kg a testa.
A letto dopo aver mandato qualche e-mail con foto ai nostri cari amici in Italia (per farli schiattare d’invidia). Domani abbiamo l’aereo da Sandakan a kl alle 10.

25/02/2006 SABATO
Discesa con gli zaini, colazione abbondante in hotel 23 rg (5€) in due e taxi per l’aereoporto 15 rg (3,32€). Che peccato lasciare il Borneo proprio adesso che esce il sole. Si perché oggi che lo passeremo impegnati nei trasferimenti da un posto all’altro c’è il sole.
Atteriamo a Kl e prendiamo subito il trenino che dall’aereoporto ti porta in centro dove partono tutti gli autobus e treni per le varie destinazioni, noi siamo diretti a Penang.
Non ci posso credere sono le 14:00 e l’unico treno parte alle 20:45. Se non altro facciamo il viaggio di notte in cuccetta spendendo veramente poco 70 rg in due (15,50€) e arriviamo a destinazione domani alle 5:30.
Ok, non c’è molta scelta!!!!
Ma le sei ore d’attesa come le imbrogliamo? Se Diego stasse bene magari potremmo lasciare gli zaini al deposito bagagli e andarce in giro per la città, ma lui sta male e dopo aver mangiato al Mc Donald, ci appropriamo di una panchina e mentre Diego tenta di dormire io leggo tutto sulla nostra nuova destinazione, cosa visitare, ecc. Recupero un pò di tempo e medito sui nostri sbagli come gli spostamenti..
COL SENNO DI POI: 1° Non dovevamo prendere il volo aereo andata e ritorno da Sandakan, ma arrivo a Sandakan e partenza da Tawau (vicino a Sipadan) avremmo evitato un giorno di viaggio sprecato in autobus per tornare a Sipandan, dormire in hotel e aspettare il mattino seguente il volo per kl.
2° Una volta atterrati a Kl dovevamo prendere un volo per Penang, evitando tempi morti e altro tempo buttato via ad aspettare. Organizzandosi per tempo e prenotando in anticipo con air asia voli spendendo veramente poco.
In pratica per andare dal Borneo a Penang abbiamo buttato via due giorni.
Mai più uno sbaglio simile, ma sbagliando s’impara e ci facciamo le ossa per i prossimi viaggi.Sicuramente aver viaggiato in autobus per il Messico l’anno prima ha avuto su di noi un influenza che in questo paese si è rivelata sbagliata.Il Messico ha un’ottima rete di autobus, coprono tutte le destinazioni sia di giorno che di notte e vai sempre ovunque in qualsiasi momento del giorno o della notte. In Malesia noi avevamo calcolato di fare tutti gli spostamenti di notte come fatto in Messico recuperando tempo e risparmiando sul costo della notte in Hotel, ma logicamente tutto il mondo non è uguale e noi siamo dovuti adattare e farci furbi dove era ancora possibile recuperare. Così prenotiamo il volo areo da Langkawi a KL , così invece di gestire il viaggio via terra lo gestiamo via aereo risparmiando sicuramente sul tempo.
Per fortuna il treno parte puntuale, siamo in un vagone con una quarantina di letti a castello, tutto è aperto, solo una tendina per donarti un po’ di privacy, va benissimo i nostri letti sono uno di fronte all’altro, e sono quelli di sopra.
Far salire gli zaini sui letti dal momento che non c’è lo scomparto valigie è molto divertente.  Dormiamo più o meno bene ma nell’insieme il viaggio risulta abbastanza comodo.
Alle cinque c’è l’omino del treno detto controllore che ci viene a svegliare e ci dice che la prossima fermata è la nostra, la sera prima si era segnato le fermate di tutti e adesso li avvisa quando è la loro. Altro che il servizio delle ferrovie dello stato Italiano. Notate la sottile punta di polemica???

26/02/2006  DOMENICA
Puntualissimi scendiamo.siamo a Butterword.Alle 6:00 parte il primo traghetto che porta sull’isola di Penang; costo del biglietto 1,20rg a testa (0,30 €)
Il viaggio dura trenta minuti. Prendiamo un taxi e ci dirigiamo a George Town in un albergo scelto a caso, più o meno, dalla Lonely Planet.
Gli alberghi aprono non prima delle otto, e noi che abbiamo già congedato il taxi ci ritroviamo a piedi con gli zaini in questa zona buia e con gente ubriaca .
Tranquilli esteriormente e un po’ agitati intermente giriamo dirigendoci verso tutte le insegne con scritto hotel. Questo è chiuso, questo è squallido fuori, figurati dentro, Questo invece è aperto, ok sono 25 rg a notte in due (5,54€). Posso vedere la camera? ah, non c’è il bagno nella stanza… no no mi dispiace (come scusa è buona per andarsene). Diego nel vedere la stanza è passato davanti ad una camera dove delle donnine allegre (per non chiamarle con un nome meno carino) hanno appena finito di lavorare e si stanno rivestendo). L’albergo funziona anche come casa d’appuntamento. Meglio cambiare zona e aria. Da notare che questa via si chiama Love Line (via dell’amore): non c’è nome più adatto!!
Prendiamo un taxi e gli diciamo di portarci in altri hotel segnalati sulla Lonely planet e che starà con noi finchè non ne troveremo uno adatto.
Ci porta subito in un hotel internazionale, il classico mega palazzone senza personalità. Non scendiamo nemmeno; vogliamo qualcosa di più locale e di sicuro meno caro. Troviamo il CATHAY HOTEL. E’ molto meglio e ai suoi tempi era sicuramente una bellissima villa in stile coloniale ora trasformata in hotel, sente un po’ i segni del tempo, ma come struttura si è fermata ad allora. E’ molto caratteristica.
Ha delle scalinate interne enormi che ti portano al piano di sopra,un giardino interno. Accettiamo la stanza per 69 rg a notte (15€) La stanza è enorme con due letti matrimoniali, tutto è vecchio ma pulito.
Diego dopo una bella doccia dorme un paio d’ore. Inizia a piovere. Aspettiamo.
PhotographUsciamo alla scoperta della città e subito siamo accalappiati da un omino con il suo rishaw che con la sua bici con carrozzella ti porta in giro un’ora per la città. 15rg a testa (3,32€). Ogni tanto piovigina.Visitiamo il tempio di Khoo Kongsi 10 rg in due per entrare (2,21€). Bello e particolare, visitamo poi un villaggio di pescatori, poi passiamo in Little India e Chinatwon, a parte il miscuglio di tempi  e chiese di ogni tipo (cinesi, buddisti, indù, cattolici, evangelisti, battisti, ecc..) non vediamo un granchè di gente, riflettiamo: forse la colpa è del fatto che oggi è domenica ed è tutto chiuso, o era una città viva e attiva prima dello tsunami e vogliamo andarcene via il prima possibile ma abbiamo già pagato le due notti e non abbiamo molta scelta.
Andiamo in albergo a riposare le gambe, Diego continua a stare male, è peggiorato.
Nel pomeriggio c’informiamo per poter nolleggiare uno scooter per il giorno dopo e prendiamo il bus locale per andare fuori città per vedere uno dei templi più belli, il , Kek Lok Si, l’entrata è libera tranne che per la pagoda (l’ultima parte finale in cima) costa 2rg (0,44€) a testa. L’autobus ci lascia ai piedi del tempio, ma per raggiungerlo e vederlo bene devi fare una bella salita che per fortuna non è sotto il sole (che per fortuna è uscito) ma in una galleria, almeno si è all’ombra, scalinata fra dei piccoli negozi cinesi che ti fermano per venderti di tutto (che l’abbiamo studiata come cosa?)
Passi vicino ad un mini laghetto di cemento pieno di tartarughe, alcune sono veramente grandi è pieno e buttandogli del cibo vedi un agglomerato unico di tartarughe in lotta per il cibo. Arrivati in cima il tempio è  veramente maestoso  ed impressionante. Merita al 100% di essere visto. Diego purtroppo continua a peggiorare e decidiamo di fare un ultimo salto veloce al Komtar (mega centro commerciale letto sulla lonley) ecco dov’era finita tutta la gente…capiamo di conseguenza… troppo caos e poi non mi sembra per niente conveniente.
Diego sta male sono le sei di sera e vogliamo rientrare. Di fianco al centro commerciale c’è PIZZA HUT e allora io mi mangio una pizza margherita (buona) e Diego un pò di frutta mista e del gelato alla fragola. Ha un raffreddore pazzesco e forse anche la febbre.
Per le 19:30 siamo in hotel, lui è bollente e io mi spavento un pochino, chiedo alla recpition se hanno un termometro, ma niente e forse è meglio così.
Il non sapere a volte ti protegge, continuiamo con l’automedicazione visto la farmacia ambulante che mi sono portata dietro e con un fazzoletto bagnato sulla fronte e ci auguriamo che dieci ore di sonno abbiano un effetto positivo.
Io sistemo un po gli zaini, leggo e dormo presto anch’io.

27/02/2006 LUNEDI’
Diego si sveglia più riposato, dire che sta bene è impossibile, ma per lo meno sembra che non abbia più la febbre..Colazione e poi giù un’altra pastiglia.
Sbrighiamo le pratiche per il noleggio dello scooter 30 rg +10 di benzina (8,86€) e dopo aver comprato una cartina dettagliata dell’isola partiamo..
PhotographE’ un bel viaggiare, principalmente è veloce ed economico. A noi piace molto.Ti senti libero, ti fermi dove e quando vuoi.
1° tappa :il GIARDINO BOTANICO alla ricerca di fiori speciali e delle scimmie dal momento che la guida ne segnalava la presenza. Ne vediamo tre all’entrata che rovistano nell’immondizia e poi più niente. L’entrata in questo immenso parco è gratis..
Il giardino è veramente bello e grande  ma è in salita e discesa fatto da grandi vallata e sotto il sole..non è per niente rilassante, ma faticoso..non lo giriamo tutto e rinunciamo a metà. Vediamo dei fiori bellissimi e per noi del tutto nuovi.
2° tappa la BATU’ FERRINGHI definita da tutti la spiaggia più bella dell’isola, ma noi rimaniamo molto delusi: il mare  non è niente di speciale e come panorama ci sono solo dei palazzoni, resort e alberghi, solo cemento.
3° tappa al GIARDINO DELLE SPEZIE entrata 26rg in due (5,70€).
Di nuovo un tuffo nella natura, alberi e fiori di ogni specie in tre percorsi da seguire,ma questa volta si è completamente immersi nella natura e si è all’ombra. Per ultimo ti portano in trattore, tipo trenino, in cima alla collina dove c’è un negozietto e un bar-ristorante.
Il tutto è studiato molto bene, hai panoramica solo sul mare, mangiamo qualcosina per ricaricarci un po’ e via.
Facciamo uno stop ad una fabbrica di Batik dove compriamo un quadretto per la nostra casetta..
4° tappa LA FATTORIA DELLE FARFALLE , Entrata dalle farfalle 30+5 rg di telecamera (7,75€) entri e sei in una magnifica serra equatoriale circondato da farfalle che ti volano intorno e che con un po di fortuna si appoggiano anche su di te. Abbiamo constatato che quasi ogni isola o stato ne ha una, noi consigliamo di visitarne almeno una, forse non sono tutte uguali, ma tentate anche perché la spesa non è eccessiva.
5° tappa IL TEMPIO DEI SERPENTI dove abbiamo letto che c’è la credenza che le vipere velenose che si attorcigliano ai pali sacri siano rese innocue dal fumo degli incensi..
Diego è affascinato dall’idea di visitarlo, io per niente, se uno si sveglia e mi morde?
Il volerlo visitare a tutti i costi si è rivelata una di quelle cose che col senno di poi, non faresti per tanti motivi: uno perché tutte le altre cose che abbiamo visitato si trovavano nella parte alta dell’isola e solo questo tempio si trova nella parte bassa e quindi abbiamo dovuto attraversare tutta l’isola e la montagna, tutto un su e giù e una curva a dx e sx, alla fine abbiamo un male al sedere e alla schiena che non ne possiamo più.
Arrivati al tempio rimaniamo molto delusi: una cosa molto squallida e semplice con solo due viperine attorcigliate che dormono ed era gia tutto finito.
Tanta strada per nulla e in George town abbiamo lasciato indietro la statua del Budda sdraiato lunga 33mt, alcuni dicono che sia la seconda più lunga del mondo. Entrambi siamo distrutti ma la nostra sete di vedere non si ferma mai e allora via alla ricerca dei Budda e del suo tempio. Domandiamo informazioni e alla fine arriviamo è già chiuso.
I guardiani ci fanno fotografare da fuori (il fuori promette bene) e un po’ delusi ci dirigiamo di nuovo al Komtar da pizza hut perché lo stomaco di Diego non sopporta il pensiero di mangiare cinese, malese o inidano.
Riconsegnamo lo scooter e poi chiudo gli zaini e subito a letto.

28/0272006  MARTEDI’
Alle 7:45 passa davanti all’hotel il pulmino che ci porta al traghetto per LANGAWI.
Arriva gia’ pieno di turisti come noi, noi la penultima fermata.
Diego sale stipato dietro, uno zaino fra le gambe e uno in braccio, io divido il sedile davanti con il ragazzo dell’ultima fermata..meno male che il tragitto dura solo dieci minuti.
Dopo trenta minuti di attesa saliamo sul traghetto grazie ad  scaletta in discesa ripidissima fuori norma, ci sediamo e c’è l’aria condizionata a manetta,si gela e aspettiamo solo che la traversata finisca il prima possibile (2 ore).
Conosciamo Cecilia una ragazza originaria di Ferrara che lavora in un albergo in Sardegna da Aprile ad Ottobre e il resto del tempo lo impiega a girare il mondo zaino in spalla da sola. Che coraggio!!! In due ok, ma da sola, io mai!!!! E’ partita a Novembre e il 18 Marzo  terminerà il suo viaggio. Ha visitato Vietnam, Laos, Cambogia; Malesia peninsulare e adesso dopo una sosta a Langawi, passerà in Thailandia per rivedere tutti i posti che aveva visto una settimana prima dello tsunami.
Sbarcati prendiamo lo stesso taxi per la spiaggia più turistica dell’isola PANTAI CENANG Io leggendo la guida turistica mi aspettavo tipo Rimini o comunque piena di hotel e palazzi.invece non c’è né uno e la spiaggia è una lunghissima distesa di sabbia e palme.E’ bella e rilassante e quasi vuota.
Ci sono dei piccoli chalet o bungalow in riva alla spiaggia all’ombra delle palme, ognuno poi con il suo ristorantino. Noi leggendo la Lonley abbiamo scelto il SANDY BEACH RESORT
Niente di speciale ma la stanza è enorme, c’è un letto matrimoniale più uno singolo, l’aria condizionata il tutto a 77 rg con la colazione (17€). Buono!!!
Ormai la mattina è andata, cotti crolliamo dal sonno e ci alziamo a forza verso le quattro: obbiettivo vedere bene la spiaggia, contrattare per il noleggio dello scooter e vedere  se c’è qualcosa di bello da comprare come ricordo per noi, o per qualche regalino.
PhotographSulla strada principale e unica ci sono tanti piccoli negozi di souvenirs, vestiti e ristorantini. Il mare non è bellissimo, normale, ma tutto l’insieme ci dà una carica d’energia.
Passeggiamo romanticamente al tramonto.Vorrei che il tempo si fermasse per un po’. Ci stiamo concedendo un po’ di ricarica, facciamo tante foto.
Sulla spiaggia incontriamo tanti granchietti, stelle marine e paguri,concludiamo che se la spiaggia è cosi viva, sicuramente il mare lo è ancora di più, successivamente chiediamo ad un taxista e ci dice che l’acqua delle risaie vicine, il suo fango, sporcano il mare. Andiamo a letto senza cena, perché mangiare se uno non ha fame?
Diego sta migliorando anche se lentamente, le medicine gli stanno creando ulteriori problemi allo stomaco.

01/03/2006 MERCOLEDI’
Sveglia verso le otto e trenta per la colazione più che abbondante fatta in riva alla spiaggia. Alle nove possiamo gia prendere la scooter 39rg  (8,70€) lo dobbiamo consegnare domani mattina alle nove, con il pieno di benzina.
Partiamo carichi e desiderosi di vedere dei bei paesaggi, sulla cartina abbiamo segnato tutte le cose da vedere. L’isola è sicuramente più bella e verde di Penang e come colpo d’occhio è più piacevole e rilassante da vedere:tante palme e natura.
Ogni paese ha una scuola quindi noi ne deduciamo che non ci siano problemi di analfabetizzazione. Non sono poverissimi, hanno solo una cultura e una vita diversa dalla nostra, ma non li definirei poveri, siamo noi che ci siamo abituati con troppe cose e cose superflue sono diventate indispensabili.
Le spiagge sono belle ma il mare non ha niente di speciale, niente che mi tolga il fiato, ne scegliamo una e ci fermiamo un po. Dalla zona che abbiamo scelto è previsto il tuor fra le mangrovie e altre escursioni ma noi dopo la jungla nel Borneo non abbiamo più voglia di spendere soldi per cose già viste.
Strada facendo ogni tanto vediamo dei segnali che ci dicono:attenti animali selvatici vi possono attraversare la strada e così  per nostra gioia ci capita.
Una cinquantina di scimmie sono al bordo della strada che giocano e mangiano, alcune camminano in mezzo alla strada, tanto che abbiamo paura che qualche macchina possa schiacciarne qualcuna, come fosse un gatto.
Siamo diretti verso una cascata, dalle foto sembra bella.ma è già l’una e il sole scotta, siamo stanchi, prima della salita a piedi mangiamo in un piccolo chioschetto ai lati della strada: due piatti si spaghetti cinesi e il bere lo paghiamo solo 6,70 rg (1,40€) in due. Questa volta abbiamo speso veramente poco, ed era anche buono.
Ci ricarichiamo un po’ e iniziamo la salita ma il rigagnolo d’acqua sotto di noi non lascia prevedere una cascata molto abbondante..la mia previsione si avvera. La cascata è una cascatella. Ma comunque siamo all’ombra e ci fermiamo un’oretta.
Diego inizia a dimostrare i suoi problemi di stomaco e gli spaghetti non vogliono sapere di scendere. Si sono fermati nello stomaco e li rimarranno per parecchio tempo.
Con la strada bollente ci dirigiamo verso Kuah la capitale dell’isola.
Speriamo di vedere un po’ di negozi cosa che fino adesso ci è veramente mancata. Sono le 15:30. Giriamo alcuni negozi etnici, alcuni sono addirittura in offerta, con sconti del 20 al 40%; ma niente ci attrae.o colpisce..
Non è colpa dei negozi siamo noi che non giriamo, siamo giù di fase. Diego per la sua influenza, io per la sindrome da preciclo e il mio mal di testa mensile..
Ci rifiutiamo di diventare martiri solo per vedere tutta la città, scappiamo in hotel sognando il letto. Dormiamo un paio d’ore e verso le 20:30 usciamo per fare un bagno bellissimo e qualche  spesa: io credo che le cose belle che piacciono veramente costano sempre, anche qui, niente è gratis o quasi..
C’innamoriamo di una specie di tenda ricamata con degli elefanti.ci pensiamo due volte visto il prezzo, ma visto che è per casa nostra… ok vada per questa piccola pazzia.
Consegnamo lo scooter la sera perché domani mattina vogliamo dormire o per lo meno essere liberi. Ceniamo in riva alla spiaggia nel ristorante del resort, o meglio io ceno e Diego mangia solo frutta, non ha più la sensazione della fame, tutto gli fa senso, vuoi vedere che questa volta dimagrisce sul serio?  A fine vacanza ha perso 5-6 kg.
A letto e speriamo di recuperare le forze.anche se non riusciamo a spiegarci il perché.

02/03/2006  GIOVEDI’
Stiamo a letto finche c’è né. Alle dieci colazione in spiaggia.prepariamo le valigie perché questa sera ci aspetta il volo da Langawi a kl (volo prenotato il sabato prima proprio per evitare altri sprechi di tempo) prenotato pochi giorni prima lo paghiamo 285 rg in due (61€) pensate al risparmio se uno lo prenotava due mesi prima ad esempio.
Lasciamo gli zaini in hotel alla reception e andiamo a vistare quello che la Lonley dà come il più grande acquario dell’Asia.38rg a testa per entrare (8€)
Certo che in Asia sono messi molto male ad acquari se questo è veramente uno dei più grandi, speriamo per gli Asiatici che la Lonley questa volta abbia preso una bufala. Se vedono quello di Genova cosa pensano di essere nel mare direttamente?
E’ carino ma molto piccolo  e in un’ora lo visitiamo tutto. La cosa più vomitevole è quello che loro definiscono cinema 3D: non hai assolutamente la sensazione che le cose o i pesci in questo caso ti vengano addosso come nei veri cinema tridimensionali e poi ti raccontano la storia di un’orca e di uno squalo che mangiano degli uccelli, un cigno e un’anatra che galleggiavano sull’acqua. E’ vero che la vita è così ma perché traumatizzare dei bambini? La visita all’acquario finisce troppo presto, noi avevamo pensato di impiegare tre ore. Adesso cosa facciamo? E’ troppo caldo e decidiamo di aspettare in aeroporto (tanto ormai ci siamo abituati).Taxi 16rg (3,50€) lui ci dice che questa è una tariffa fissa per l’aereoporto. ATTENZIONE: noi pensavamo di poter mangiare tranquillamente una volta dentro invece non è così: c’è solo uno squallidissimo ristorante pieno di gente e per altro carissimo: noi per due minuscole pizze margherita e 1 bottiglia d’acqua abbiamo speso 48rg (10,50€). LADRI.e non erano nemmeno buone. Leggiamo e aspettiamo, imbarcano alle 17:00.
Sto prendendo troppi aerei, più ne prendo più aumentano le probabilità d’incidenti, meglio non pensarci.
Anche questa volta il volo è tutto ok! Dura circa un’oretta, il tempo i salire e dobbiamo già scendere.ritiro bagagli..ok..
Trenino che dall’aereoporto ci porta a KL città,70rg in due (15,50€).
Appena scendiamo siamo assaliti dai taxisti.uno vuole accompagnarci per 35 rg (7,75€). Attenti sono dei ladri, ne approfittano perché uno arriva disorientato, non consce dove si trovano autobus, metro ecc.. e in più è sera e loro ne approfittano.
Diego spara 20rg (4,43€) e facciamo per avviarci a piedi, uno di loro ci segue ok vada per 20 rg..Ci porta nella zona scelta anticipatamente CHINATOWN!
Avevamo una rosa di quattro o cinque hotel, ci fermiamo proprio davanti al LOK ANNA
Diego sale a vedere. io controllo gli zaini.Lo reputa il più squallido visto fino ad’ora.
Gli altri hotel si trovano in una via famosa che a pomeriggio inoltrato e la sera fino a tardi viene chiusa al traffico perchè c’è una sorta di mercato cinese tutto di roba taroccata cinese. Una cosa indescrivibile, bancarelle piene di scarpe Adidas, Nike, Puma ecc. piene di orologi di Gucci ecc..piene di portafogli e borse ecc. piene di magliette, tutta roba cinese, anche se dobbiamo fare una premessa tutta la roba Adidas viene fatta nel sud est asiatico e quindi forse non è poi nemmeno così taroccata. Io collego il tutto a Marrakesch
Tutti ti chiamano e ti dicono compra, compra, guarda il mio banco ecc. Noi per il momento siamo solo alla ricerca dell’hotel.Guardiamo al SWISS INN. Bello ma troppo caro per noi, ecco più aventi quello che il mio cuore leggendo le guide aveva scelto fin dall’inizio: il CHINA TOWN INN.    Speriamo bene, basta abbia un letto pulito, c’è la stanza senza finestra con aria condizionata e tv e bagno per 79,90rg (17,50€)in due ok? Ok dopo averla vista..Confermata per due notti, Sabato sera abbiamo il volo che ci riporta a casa.
PhotographUna bella doccia rigenerante e un’oretta di riposo. Proviamo una passeggiata nella via,per vedere da vicino il mercato..Troppo caos non siamo ancora preparati per contrattare come si deve e per fare spese, rimandiamo tutto a domani.

03/03/2006 VENERDI’
Ci dirigiamo con la metropolitana verso le Petronas e  vari centri commerciali.
Le Petronas sono veramente imponenti. Facciamo le solite foto di rito e triboliamo un po’ per farle entrare tutte nell’obbiettivo della macchina fotografica. Mangiamo in giro qua e l’ha. I centri commerciali sono veramente maestosi, molto organizzati, puliti e sul modello americano e pieni di schiccherie occidentali.
Visitiamo anche il quartiere degli indiani chiamato little India, passando per quello dei mussulmani  dove essendo venerdi c’è grande festa intorno alla moschea. Tutto molto affascinante. Camminiamo per le strade ma fa un caldo allucinante.
Facciamo shopping al Globe, grande negozio su più piani che vende ogni tipo di merce a prezzi molto orientali.
Rientrando nel pomeriggio nel quartiere di Chinatown siamo pronti per dedicarci alle spese. Trattiamo e poi compriamo sei paia di scarpe da ginnastica Adidas e Puma e Nike per circa nove ,dieci euro al paio. In Italia confrontandole con le originali non si vede la differenza: io so qual è: ho speso almeno 100 € in meno..
Ceniamo in un ristorante cinese in fondo alla via; forse a Diego lo stomaco si sta un po’ riaprendo. Mangia un ottimo riso al granchio. Notte.

04/03/2006 SABATO
Oggi e’ il giorno del rientro. Prepariamo gli zaini e li lasciamo alla reception fino alle sei della sera, noi giriamo un altro po’ per la città. Andiamo al Birdpark dopo aver faticato un po’ a trovarlo anche perché ci siamo voluti andare a piedi.
Il Birk park entrata 56 rg in due (12,50€) è un grande parco cittadino coperto in alcune zone da un’enorme rete a formare una voliera ,dove dentro volano liberi vari tipi di uccelli e riusciamo a vedere da vicinissimo il bucero tanto cercato nella jungla.
Rientriamo in hotel e ci facciamo chiamare lo stesso taxista che ci aveva portato qui due giorni, si può andare all’aereoporto anche col trenino e poi autobus ma la spesa è la stessa , almeno col taxi ti esaurisci meno..
Alle 23.00 parte il volo, tutto ok anche questa volta ed essendo di notte ci caccio una bella dormita…

05/03/2006
Siamo in Italia, tutto è così diverso e per tanti versi inutile e futile. Ma le riflessioni più profonde sono personali…
Concludo dicendo che mentre un sogno finisce e la vacanza inizia a passare nel cassetto dei ricordi meravigliosi della nostra mentre, noi siamo gia’ pronti ad aprirne uno nuovo. Perche’ proprio non riuscia a restare a casa. Tanto e’ bello viaggiare.

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