La danza dei dragoni

di Mirella D’Angelo – 
1° giorno, 12 agosto 2014 : Il gruppo quest’anno è formato da 21 persone, i soliti e qualche amico di amici. Ritrovo di tutti i partecipanti a Fiumicino intorno alle 13,00, partenza con volo Turkish, ottima compagnia, alle 15,25. Volo tranquillo, ottimo cibo a bordo, arrivo ad Istanbul e poco dopo ripresa del viaggio alla volta di Kathmandu.

2° giorno, 13 agosto 2014: Arrivo all’aeroporto Tribhuvan di Kathmandu alle 6,15, puntuali….ma il bagaglio di Terenzio non è arrivato! La guida Khrisna ci aspetta e ci incorona con una ghirlanda di fiori arancioni,,,,,,,,,,,,arrivo in albergo, Hotel Royal Singi, e ci aspetta un grande cartello di benvenuto al gruppo D’angelo! L’albergo si presenta molto bene e la posizione è molto centrale. Quindi usciamo subito un po’ rimbambiti dal fuso, per incominciare a conoscere la città La prima cosa che facciamo, occupiamo un negozio di telefonia per prendere la schedina nepalese, ottima idea, infatti con soli 500 rupie, circa 4 euro, abbiamo parlato per molti giorni! Passeggiata senza guida nei pressi dell’albergo, chi a Thamel ( ci siamo subito resi conto della realtà della città…….ad un incrocio per attraversare la strada ci abbiamo impiegato quasi 10 minuti!) chi sulla Durbag Mag, una delle strade più commerciali della città, dove abbiamo trovato un fantastico negozio di antiquariato. Ritrovo alle 13,30 per il primo pranzo nepalese in un ristorante internazionale….. molto difficoltoso l’ordine…e non tutti sono rimasti soddisfatti ! Personalmente ho mangiato una buona zuppa e i primi momo niente male. Rientro in albergo per incontrare il manager della Four Season che ci ha omaggiato di uno zainetto tipico nepalese corredato di cartoline, piantine e….una bellissima maglietta con il proprio nome alle spalle e davanti un bel ricamo di montagne e “Nepal 2014”, davvero un pensiero gentile!

Ora andiamo a visitare il centro culturale dei buddisti tibetani dove si trova lo Stupa enorme di Bhoudanath, che è lo stupa più grande dell’Asia, che sorge in un villaggio tibetano. Una spettacolare struttura con una cupola bianca e una guglia a gradini popolata da pellegrini che arrivano qui da ogni dove. Iniziamo il percorso intorno allo Stupa rigorosamente in senso orario, ci sono tantissimi pellegrini davvero molto caratteristici, intorno si affacciano costruzioni colorate con terrazzini panoramici. Entriamo in un monastero e poco dopo inizia una emozionante preghiera da parte dei monaci, in questa atmosfera davvero toccante arriva la notizia drammatica di Simone dall’Italia! Siamo rimasti tutti di sasso, è terribile….! Non si può commentare.

3° giorno, 14 agosto 2014 : Questa mattina molto presto Antonio e Daniela si sono imbarcati su un volo sempre della Turkish alla volta dell’Italia! La valigia di Terenzio è arrivata. Il gruppo inizia le visite della giornata, piove e cominciamo dalla Durbar Square di Kathmandu, che si trova nel cuore storico della vecchia città, è un museo di architettura a cielo aperto, templi, pagode e santuari. Anni fa era la residenza della famiglia reale, oggi ospita la Dea Bambina, Kumari Devi, alla quale facciamo visita! Entriamo nel cortile della sua abitazione e dopo poco….si è affacciata! Una bimbetta di circa 9 anni, truccatissima e con uno sguardo….triste! Ci sono delle selezioni per poter diventare la Dea Bambina, ma sono terribili! Deve avere dei requisiti fisici particolari, 32 (dai 4 anni alla pubertà, capelli lunghissimi, denti bianchi come semi di cetriolo, orecchie lunghe, occhi neri, deve essere nata in aprile,ecc.)Una volta accertati questi requisiti verrà chiusa in una stanza dove 108 uomini danzeranno con maschere di bufalo raccapriccianti e dalla stanza a fianco verranno prodotti urla e grida di animali…..solo la bambina che non si farà intimorire diventerà la dea Bambina fino alla pubertà, e sarà costretta a vivere praticamente in isolamento nel proprio palazzo…ma con un interessante appannaggio! La pioggia continua e ci spostiamo per visitare lo stupa di Swoyambhunath, detto anche tempio delle scimmie, popolato da un gran numero di questi animali. Il sito buddista più antico del Nepal sorge su una collina che offre una bella vista panoramica sulla capitale,dopo aver gettato una monetina nella fontana che troviamo all’ingresso, ci spingiamo su una scalinata che ci porta in alto dove possiamo ammirare un grande stupa bianco con degli occhi enormi su un campo tutto d’oro che guardano in ogni direzione, l’atmosfera è davvero magica con i suoni di gruppi di pellegrini che improvvisano processioni intorno ai vari monumenti. . La pioggia continua……… e ci spostiamo verso la città reale di Patan. Con Kathmandu e Bhaktapur rappresenta una delle principali città reali della valle di Kathmandu, è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Sorge appena oltre il fiume Bagmati e tra i gioielli architettonici può vantare la splendida Patan Durbar Square ricca di templi, statue e palazzi. La pioggia continua , ma l’atmosfera continua ad essere particolare, i pellegrini sono numerosi e molto particolari. Pranzo in un ristorante in un cortiletto grazioso, abbiamo gustato riso con pollo fritto e buoni momo. Tempo libero per i primi acquisti e poi la guida ci ha portato in un negozio di campane tibetane. La dimostrazione delle vibrazioni e dei suoni delle campane è stata davvero interessante…e siamo usciti da lì dopo oltre un’ora con numerose campane acquistate.

4° giorno, 15 agosto 2014 : Kathmandu – Volo – Paro. Trasferimento in aeroporto…..dove apprendiamo che il nostro volo è in ritardo…..passare il ferragosto così non ci era mai capitato, nell’attesa noiosa c’è chi ha perso il proprio marsupio con tutto il contenuto ( soldi, documenti e carte di credito) che poi però in maniera rocambolesca ha ritrovato e finalmente imbarco sul volo che ci porterà in Bhutan in questo mitico paese! Per un attimo riusciamo anche a scorgere la catena montuosa dell’Himalaya e arrivo a Paro (2240 metri),dopo essere sbucati da un corridoio strettissimo tra due montagne, in un aeroporto che sembra una costruzione finta, tutto in legno dipinto con una gigantografia del re e della regina: sono proprio belli! Il pilota era il papà della regina…..Dopo le pratiche del visto, facciamo conoscenza delle due guide bhutanesi che ci accompagneranno in questo nostro viaggio, Gembo e Tille, vestiti con il tipico abito Bhutanese, siamo divisi tra due pulmini, per cui abbiamo anche i due autisti, e considerando che ci siamo portati la guida nepalese, abbiamo cinque persone al nostro seguito! Cominciamo il percorso di avvicinamento all’albergo in una strada impossibile , sterrata e piena di buche, parecchie piene di acqua……dopo oltre venti minuti arriviamo nel nostro albergo Khangkhu Resort ….una struttura nuovissima arroccata sulla collina, che con nostro stupore si trova proprio sopra l’aeroporto…..ma pensavamo di aver fatto tantissima strada, invece!
Le camere sono molto belle e spaziose, ed hanno tutte un terrazzo con un delizioso affaccio. Cena buona senza troppe spezie piccanti, ci servono anche un dolce. Nel dopocena c’è stata la presentazione delle nostre guide che ci hanno terrorizzato sull’eventualità di salire alla Tana della Tigre (Taktasang) ……..fango, difficoltà varie e ci lasciamo convincere a declinare l’escursione……..ma poi ci ripenseremo!

5° giorno, 16 agosto 2014 : Bellissimo risveglio in questo meraviglioso paese! Oggi c’è il sole che risplende in questa valle verdissima e suggestiva, con tutte le risaie verdi che fanno risaltare lo Dzong bianchissimo che sorge proprio di fronte al nostro albergo. Dopo un breve tragitto arriviamo al campo base 1 da dove parte il sentiero che porta lla Tana della Tigre…….ci sono molti banchetti di souvenir e si intravedono anche gruppi di muli che aiutano i turisti a salire…perché il dislivello è notevole in un tratto non troppo lungo si passa dai 2300 di Paro ai 3400 del monastero! La strada è molto melmosa…qualcuno prova a iniziare il percorso…….ma facciamo solo delle foto al monastero da lontano! Visto che non facciamo questa escursione ci spostiamo per poter visitare il Drukgyel Dzong, un vecchio tempio che fu costruito perché si trova su una posizione particolare: sulla strada del Tibet! Quando siamo arrivati davanti l’ingresso…le guide ci comunicano che non possiamo entrare perché sta arrivando la famiglia reale che accompagna i reali del Kuwait che sono in visita in questo paese. Torniamo indietro e incontriamo il corteo reale scortato dalla polizia reale! Oggi è una giornat…negativa, non riusciamo a fare nulla di quello che era programmato….Krisna ci porta a visitare un monastero che non era previsto……Kyichu Lhakhang, E’ un tempio antichissimo che fu fatto costruire dal re tibetano per poter immobilizzare il piede sinistro della diavolessa che cercava di impedire la diffusione del buddhismo in Tibet, nell’interno del monastero troviamo una statua altissima ( 5 metri) di Guru Rinpoche tutta d’oro. Cominciamo a scoprire le regole bhutanesi, nei templi oltre ad entrare senza scarpe, si deve entrare con camicie o magliette che abbiano un collo, altrimenti bisogna mettere uno scialle, inoltre non si può avere il capo coperto!Inoltre apprendiamo che piuttosto recentemente, nel 1997, la China ha espriato il Bhutan di 11.000 kmq di montagna dalla parte del Tibet…..un bel danno per questo piccolo paese, che possiede solo l’oro bianco: l’acqua, che trasforma in energia che vende all’India. Pranzo in un ristorante a Paro con dell’ottimo pane, ottima zuppa di lenticchie…il resto un po’ meno! Visita la Museo Nazionale che sta in una bellissima posizione, ma ci ha un po’ deluso, purtroppo per lo Dzong che è qui vicino è tardi per la visita. Tempo libero e iniziamo a conoscere i negozi bhutanesi….carissimi con souvenir simili a quelli nepalesi, o meglio sono souvenir tibetani che si trovano anche in Nepal. Cena buona in albergo.



6° giorno, 17 agosto : Paro – Thimpu
Al mattino presto partenza per Thimpu (60 km, 2 ore circa) situata ad un’altezza di 2.320 metri. Uno dei due pulmini…ha bucato e deve cambiare la gomma. Sosta in un posto panoramico dove si può vedere un ponte pieno di bandierine e un costone verdissimo dove sorgono dei templi. Seconda sosta su un ponte doce c’è la confluenza di due fiumi ( quello che arriva da Paro e quello che arriva da Thimpu) e insieme formano un fiume che va verso l’India. Solita gigantografia del re e la regina…..Arrivo a Thimpu capitale di questo paese, città molto ordinata e in crescita, le case in costruzione sono tantissime,le regole sono molto rigide, tutte devono essere rigorosamente dello stesso modello, con infissi e tetto in legno dipinto, c’è molto controllo in questo. Ultima direttiva del governo è che i tetti devono necessariamente essere tutti verdi… in effetti si presenta come una città molto ordinata! Arriviamo nella capitale del regno, cittadina molto bella e priva di semafori, il traffico viene diretto da poliziotti in tipica divisa bhutanese con enormi guanto bianchi che sono dentro un bussolotto di legno al centro della strada. Andiamo a visitare il bellissimo Tashicho Dzong, che è il tempio più grande del Bhutan. Qui ci sono gli uffici del re e ci vivono oltre 500 monaci che girano per il tempio. Qualcuno che non ne poteva fare a meno ha voluto provare i bagni dei monaci…..Il re abita in un piccolo palazzo a fianco del tempio che non si può fotografare!Si tratta del quinto re che è stato incoronato nel 2008, ha 32 anni, suo padre che oggi ha 59 anni ha avuto 4 mogli ( tutte sorelle) si è fatto aiutare nell’organizzazione del regno da inglesi e giapponesi, mentre per quanto riguarda la politica l’India è molto presente, anche militarmente.
Il monastero è molto bello e coloratissimo con pitture che illustrano la vita di Bhudda, ci sono delle statue enormi dorate nell’interno e alle pareti ci sono 1000 statue di Bhudda che son state forgiate a Patan in Nepal. All’uscita un roseto emana un profumo di rose molto intenso! Ci spostiamo in un belvedere della città dove è stata costruita la statua di Bhudda Dordenna alta più di 50 metri, la più grande esistente, su un trono da cui domina la bellissima valle di Thimpu. Il cielo minaccia pioggia…..facciamo appena in tempo a raggiungere il ristorante: solito buffet! Nel piano sottostante il ristorante c’è un supermercato e prima di andar via facciamo un giro con qualche acquisto ( tute integrali impermeabili!).Il temporale è finito e possiamo fare la visita al National Memorial Chorten, in stile tibetano con intagli molto belli, fu fatto costruire nel 1974 in memoria del terzo re. E’ molto affollato da cittadini che sono soliti andare per le loro preghiere quotidiane, quelli più anziani si fermano nel vano dove sono allestite ruote di preghiera dorate bellissime, mentre chi ce la fa percorre in processione, sempre in senso orario, ben 108 volte il giro intorno al Chorten: è uno spettacolo di volti e colori! Entriamo in un monastero in cui è in atto una preghiera molto importante da parte dei monaci per una signora defunta ( c’è una grande foto) che è molto suggestiva, ci fanno sedere e come al solito il tutto è molto suggestivo! Ora proseguiamo a piedi verso il mercato del fine settimana, perché il bus ha bucato ancora! Sosta obbligatoria in un negozio di souvenirs, sembra richiesto dalle guide bhutanesi, ma con pochissimi acquisti e qui in gruppo si divide. Una parte andranno a vedere allo zoo i pochi esemplari di takin, l’animale nazionale in via di estinzione, mentre gli altri si avventurano nella visita del mercato che pullula di gente. Superata la parte dei prodotti alimentari, attraversiamo un delizioso ponte costellato dalle solite bandierine di preghiera coloratissime, e troviamo la parte dell’artigianato dove troviamo diversi oggetti, ma tutti nello stile tibetano che abbiamo già visto in Nepal, ma di qualità superiore….come del resto anche il prezzo anche se di importo inferiore rispetto ai negozi di Puno! Ricongiungimento del gruppo, gli altri ci fanno vedere le foto di questo buffo animale del quale ormai ne rimangono poco più di una ventina di capi, è un incrocio tra un bisonte e uno gnu, molto tranquillo si avvicina alla rete di recinzione per avere qualcosa da mangiare. Rientro in hotel accalcati con un bus solo perché l’altro è in riparazione. L’albergo Migmar, descritto come uno dei migliori della città dalla Lonely Planet risulta quasi una delusione, forse ha avuto tempi migliori. Speravamo di trovare il famoso bagno con le pietre roventi, ma neanche sapevano di cosa si trattasse! Comunque in tanti usufruiscono della Spa per massaggi. Noi decidiamo di prendere un taxi per visitare il centro città e per acquistare una serie di preghiere che pensavamo di attaccare al passo Dochu-La ( 3400 m) che supereremo domani per arrivarre a Punaka. Mentre usciamo dall’albergo incontriamo il bus riparato che stava accompagnando la guida in centro e ci offrono un passaggio, nella fredda c’è qualche disguido nello scarico dei bagagli e Terenzio resta senza…….quest’anno non è proprio fortunato con le valigie! Entriamo in un negozio tipico di oggetti sacri per comperare le preghiere….e riusciamo a fare diversi acquisti anche qui! Acquisito anche della stoffa tipica bhutanese, magari ci si potrà fare una tovaglia. Rientro in albergo con i taxi, davvero molto molto economici. Solita cena a buffet con riso, zuppa di lenticchie e altri cibi. La frutta in questo paese non esiste, abbiamo provato a prendere delle mele, ma non sono buone.

7° giorno, 18 agosto 2014 : Thimpu – Dochu-La – Punakha
Partenza per Punakha alle ore 7,15 (70 km, circa 3 ore) con un po’ di ansia, perché sembra che la strada potrebbe essere interrotta a causa di valanghe……Finalmente dopo un’ora e mezza arriviamo al passo Dochu-La (3.400 metri)e ci accingiamo a legare tra le altre le nostre preghiere, sono piccoline, ma coloratissime! Un grande Chort centrale con 108 piccoli chort intorno vengono in un attimo avvolti da una nebbiolina molto suggestiva, ci sono sempre tanti pellegrini che pregano in processione, ma noi dobbiamo andar via sempre per il problema valanche….tanto che poco dopo ci dobbiamo fermare perché c’è una piccola valanga in atto. Pensavamo che ci fosse qualcuno dall’alto che buttava giù dei detriti, invece era tutto naturale, finalmente superiamo la zona e dopo un percorso davvero molto accidentato arriviamo nella bella cittadina di Punaka che ha una temperatura più calda rispetto ai giorni passati perché è in una vallata, è stata la capitale del regno prima di Thimpu.. Ci fermiamo per il pranzo in un ristorante sul fiume da cui si gode uno spettacolare panorama, qui si coltiva riso e il panorama verdissimo è una bellezza! Ci spostiamo ed andiamo a visitare lo Dzong di Punakha, probabilmente il più bello del Bhutan, dicono che a primavera quando il colore lilla degli alberi di jacaranda ( la guida ci ha dato i semi….) sia davvero fantastico! Comunque anche così risulta essere molto affascinante, è situato alla confluenza dei due fiumi, che per i bhuddisti è un luogo molto sacro, dove avvengono anche le cremazioni. Cominciamo a godere dello spettacolo da un belvedere, poi ci avviciniamo e tramite un delizioso ponte di legno entriamo nella struttura. All’ingresso troviamo delle ripide scale di legno, che in passato potevano essere alzate e un pesantissimo portone che ancora oggi viene chiuso di notte. Entrati nel cortile ci sono delle bellissime costruzioni in legno intagliato e al centro un enorme albero sacro che si chiama Bodhi ( che è il nostro ficus benjamin). Qui ci sono gli uffici anche gli uffici amministrativi ed incontriamo qualche impiegata con la loro bella divisa e la sciarpina rossa. Entriamo nel monastero tutto dorato e la guida ci ha fatto vedere l’enorme baule che contiene il Rangiung Kharsapani, che probabilmente è l’oggetto più prezioso del Bhutan, un’immagine sacra che fu portata dal Tibet e viene mostrata ai fedeli durante la festa del Domchoe che si tiene tra febbraio e marzo a Punaka. Tempo libero in paese e poiché abbiamo cercato di convincere tutte le nostre guide a poter effettuare il trekking alla Tana della Tigre il giorno di rientro a Paro, cioè dopodomani, siamo andati alla ricerca di scarpe da trekking. Qualcuno ha cambiato da una cinese ad un cambio non troppo favorevole, C’è stata una incomprensione ed abbiamo atteso il bus in piazza per oltre mezzora …ma non era il posto giusto! Comunque arrivo in albergo Meri Peunsom, molto grazioso, si trova su una collina che domina la vallata di Punaka circondato da verdissime risaie, accoglienza in un delizioso gazebo dove dopocena facciamo una bella partita di burraco. Speriamo di poter riuscire nella nostra idea di scalare la Tana della Tigre, stanno facendo delle opposizioni, perché dicono che nessun turista si è mai avventurato a fare questa escursione partendo da Punaka, vorrà dire che saremmo costretti a partire molto molto presto.

8° giorno, 19 agosto 2014 : Punakha – Valle di Gangtay
Anche oggi partenza all’alba perché anche qui potremmo trovare interruzioni di strada. Le strade in Bhutan, se escludiamo quella che da Paro porta alla capitale Thimpu, praticamente sono inesistenti, completamente sterrate e nel periodo delle piogge piene di buche. Sosta in una cittadina vicina completamente nuova, è stata consegnata ai cittadini che vivevano nelle baracche solo due anni fa. Qui vive la famiglia di una nostra guida che ci ha fatto conoscere la sua meravigliosa bambina. Ultimi acquisti di scarpe da trekking, ma qualcuno ancora non le ha trovate! Strada facendo ci hanno fermato per avori in corso per una ventina di minuti, approfittiamo per ammirare il meraviglioso panorama di un verde intensissimo!.Arrivo nella valle di Gangte (Phobjikha), larga e piatta senza alberi, è uno dei più bei panorami che può offrire il Bhutan. Qui ci troviamo a 3000 metri, ma non sembra di essere a questa altitudine, lo spettacolo è bellissimo, io la Mongolia me la immagino così! Qui da novembre a febbraio vivono le rare gru dal collo nero che migrano dall’altopiano dell’Asia Centrale per sfuggire ai duri inverni. Pranziamo in un ristorante con vista panoramica sulla vallata ed appena arriviamo……comincia la pioggia! Ci spostiamo al paese di Gangtay e visitiamo il vecchio monastero. Qui ci sono degli intagliatori e non possiamo fare a meno di acquistare degli oggetti in legno con dedica che raffigurano l’amore infinito. Molto interessante la passeggiata tra le case di questo pesino con le donne e i bambini del posto che sono nelle case. Nel rientro passiamo al passo Pele-La di 3420 metri, ma non ci fermiamo, del resto non abbiamo nessuna bandierina da issare e poi il tempo minaccia pioggia! Arrivo in hotel a Punaka, dopo aver fatto di nuovo una sosta al paese per le famose scarpe. Domani è il gran giorno …sveglia alle 3,20 per partire alle 4,00! Saremmo in 12 ad andare il resto del gruppo farà la sosta nella capitale Thimpu per fare le visite che rimangono da programma, la scuola di pittura, la libreria e il negozio della regina Poi arrivati a Paro visiteranno lo Dzong che risulterà essere uno dei più belli visitati.

9° giorno, 20 agosto 2014 : Punakha – Paro
Colazione alle 3,30 in ristorante nonostante l’orario, la nostra guida bhutanese che non era proprio d’accordo sull’idea del trekking, ci fa firmare una liberatoria del resto anche l’agenzia nepalese non lo era, sembra che nessun gruppo di turisti abbia affrontato l’escursione alla Tana della Tigre in giornata partendo da così lontano! Fortunatamente non piove, ma c’è una nebbia fitta, nessuno dorme, anzi il clima nel pulmino dei 12 intrepidi è molto goliardico anche per contrastare la paura delle curve su questa strada davvero dissestata! Di positivo c’è che a quest’ora della notte non incontriamo nessun veicolo che viene dalla capitale, e questo un pochino ci fa preoccupare, fosse interrotta la strada? Invece dopo quasi un’ora vediamo le luci di un veicolo che ci da sollievo. Alle 5,30 albeggia quindi con la visione della strada il clima del gruppo è più tranquillo, si intona anche qualche canto ed anche Gembo è coinvolto e ci canta una canzone bhutanese. Raggiungiamo la vetta Dochu-La ( 3400 m) ma non ci fermiamo, non possiamo perdere tempo, le nostre bandierine di preghiera non si vedono… Quando siamo arrivati vicino alla capitale ci fermiamo per la sosta idraulica in un semplice negozietto Finalmente comincia la strada asfaltata che ci porterà dalla capitale Thimpu a Paro, il paesaggio è sempre più bello, verdissimo, davvero riposante.
Arriviamo a Paro alle 9,00 in perfetto orario sulla tabella di marcia, e finalmente dopo esserci armati di bastoni, alle 9,36 raggiunto il campo base 1 comincia l’avventura! Il percorso non è semplice, la strada è molto ripida, non particolarmente stretta ogni tanto incrociamo le file dei muli che scendono dalla cima dove hanno trasportato i turisti che non se la sono sentita di fare la risalita a piedi. Fortunatamente la strada è asciutta probabilmente sono diversi giorni che non piove, quindi non si scivola. Mano a mano che si sale il paesaggio diventa più verde e cambia tonalità di verde, altissimi alberi costeggiano il percorso ed hanno un particolare tipo di liana che pende dai rami dalla trama molto fitta. Ai lati del percorso ogni tanto si intravede il monastero sempre più vicino: è uno spettacolo indescrivibile! Nel percorso si incontrano prima una serie di tre ruote di preghiera azionate ad acqua sempre incorniciate dalle innumerevoli bandiere di preghiera coloratissime, poi molto più in alto un piccolo chorten, finalmente dopo poco più di un’ora di ripidi tornanti, arriviamo al campo base 2, forse il più è fatto….qui ci offrono thè, caffè ed anche biscottini, rifocillati riprendiamo subito la risalita, il cielo minaccia pioggia non possiamo perdere tempo, anche se da qui la vista del monastero è bellissima, sembra che sbuchi dalle roccie. La strada diventa sempre più ripida e l’altitudine si fa sentire, del resto il dislivello di circa 1000 metri non è poco, per cui personalmente ho bisogno di fermarmi molto spesso per riprendere…il battito cardiaco! In contriamo una comunità di scimmie che saltano veloci tra un ramo e l’altro, sono una specie particolare con il viso e la testa bianca, dicono che l’incontro con esse porti fortuna, speriamo! Arriviamo al punto più alto del percorso, da qui il monastero si vede sulla stessa linea, è così vicino che sembra si possa toccare, si scatenano le foto e comincia anche la pioggia. Da qui per raggiungere la meta cominciano delle scale in discesa, circa 400, che costeggiano la montagna fino ad arrivare ad un punto più basso dove con un grazioso ponte si attraversa una bella fragorosa cascata e di là comincia la scalinata in salita, 385 gradini, che ci porteranno direttamente all’ingresso del monastero, dove ci aspetta un rigoroso controllo da parte della polizia reale che ci fanno lasciare praticamente tutto! Arriviamo dopo un’altra ora di percorso sotto la pioggia! Il monastero è il più famoso del Bhutan, risulta miracolosamente arroccato sul margine di un dirupo a 1000 metri sopra il fondovalle, il sito non si può fotografare, ma è davvero affascinante, risulta praticamente appiccicato alla roccia, come se nascesse naturalmente da essa, ogni stanza ha una sua architettura, chissà come hanno potuto eseguire questa meravigliosa opera quassù a 3400 metri! C’è una leggenda che dice che il Guru Rimpoche sarebbe volato fin qui aggrappato al dorso di una tigre dal tibet per sconfiggere il demone della zona. Il guru sarebbe rimasto qui in una grotta per i tre mesi successivi in meditazione. Questo è il tempio buddista più importante del Bhutan, si trova proprio al confine con il Tibet e viene visitato oltre che da tanti turisti, soprattutto da una moltitudine di pellegrini tutto l’anno. Nel 1998 è stato distrutto in buona parte da un incendio, probabilmente doloso, ricostruito è stato di nuovo consacrato nel 2005 alla presenza del re. Comunque la vista da qui è indescrivibile, ci sono tante cappelle, tutte molto cariche di oro, le statue sono molto grandi rispetto allo spazio, c’è anche il Guru sopra la famosa tigre! Ci viene offerta dai monaci una particolare acqua profumata con la quale cospargersi la testa in segno di devozione. Vediamo anche la grotta dove il Guru sembra abbia fatto la meditazione…….Piove ancora molto forte e decidiamo di riprendere la strada del ritorno perché ormai è l’una passata e al campo base 2 c’è il buffet per il pranzo solo fino alle 3. Il primo tratto è tutto sotto l’acqua, la strada comincia a diventare scivolosa e bisogna fare molta attenzione, dopo tre quarti d’ora arriviamo zuppi al campo base 2 dove ci aspetta una buona zuppa calda di lenticchie. La pioggia è finita, ma la strada è pessima, si scivola tantissimo su questo fango rosso argilloso, bisogna fare molta attenzione ed ora le scarpe e il bastone fanno proprio la differenza! Guido non ha le scarpe da trekking e gli hanno pure rubato anche il bastone……. Strada facendo abbiamo incontrato il gruppo delle thailandesi letteralmente portate in braccio dalle proprie guide!! E’ molto difficile scendere, ma con tanta attenzione dopo un’oretta abbiamo raggiunto il campo base 1, con una soddisfazione estrema di aver fatto questa meravigliosa escursione! Il resto del gruppo ha effettuato le escursioni che erano in programma sull’itinerario, la scuola di pittura, la libreria e il negozio della regina nella capitale Thimpu, poi a Paro la visita dello Dzong, che a detta di tutti si è rivelato davvero molto affascinante! Noi invece abbiamo seguito il consiglio della guida bhutanese e ci siamo fatti accompagnare a fare il famoso bagno con le pietre roventi! Siamo arrivati in una casa fuori Paro dove c’era un enorme fuoco pronto con tante pietre roventi, le hanno inserite in queste vasche piene di acqua…….l’acqua è diventata bollente…peccato che il tutto si trovava in un ambiente quasi all’aperto! Io non ce l’ho fatta a entrare nella vasca! Cena in questo albergo che ormai è diventato familiare…domani mattina lasceremo questo bellissimo regno, un paese davvero molto particolare!

10° giorno, 21 agosto 2014 : Paro – Volo – Kathmandu – Nagarkot. Ore 4,45 partenza dall’albergo per raggiungere l’aeroporto, è ancora buio, arrivo all’aeroporto ed è arrivato il momento di salutare le nostre guide e i nostri autisti che non ci hanno lasciato neanche un minuto nel periodo di permanenza in questo paese. Li abbiamo salutati con i soliti uccellini di Claudio che ha distribuito in tutto il mondo. Lasciamo questo particolare paese che è piccolo quanto la Lombardia ed ha una popolazione di sole 700.000 persone, ma ha un carattere unico. Qui gli studenti, ma anche i lavoratori, vestono ancora con l’abito tradizionale, conoscono tutti l’inglese perché oltre alle direttive del re, seguono anche quanto indicato dal Da Lai Lama, sono tutti profondamente bhuddisti, ma i monaci sono meno. Hanno un piano regolatore molto rigido e il risultato estetico è evidente anche se le case, sia quelle vecchie che quelle nuove, costruite con gli stessi canoni, bianche con tetti e imposte in legno dipinto, sono affrescate con vari disegni tra i quali grossi peni che servono ad allontanare gli spiriti maligni. In questo paese il piatto nazionale oltre ad essere il riso rosso e la zuppa di lenticchie è il peperoncino, ma non come spezia, proprio come verdura. E’ l’unico paese in cui non viene considerato il prodotto interno lordo, ma bensì la felicità interna lorda……chissà se poi sarà davvero vero, noi comunque abbiamo visto un popolo fatto di donne lavoratrici e bambini davvero allegri e sorridenti, soprattutto molto educati, qui non esiste accattonaggio, non sappiamo se per scelta o per divieto! Comunque dovranno ancora lavorare soprattutto per migliorare le loro vie di comunicazione, ma è un paese ricco, posseggono “l’oro bianco”, l’acqua, ed esportano l’elettricità che è la maggior entrata del paese. Anche la super tassa che impongono ai turisti, fa sì che il turismo sia abbastanza d’elite, quasi a numero chiuso, poiché i voli che lo raggiungono sono davvero pochi, tutto quello che gira intorno ad esso è piuttosto caro, soprattutto se si paragona al vicino Nepal.
Brevi controlli e consegna del cestino della colazione che le guide hanno portato fin qui dall’albergo. Saliamo sul solito aereo con l’effige del dragone tonante. Dopo pochi minuti di volo ci appare sulla nostra destra uno spettacolo indimenticabile: il tetto del mondo! La catena dell’Himalaya in tutta la sua magnificenza, il K2 prima poi l’Everest, un immagine che resterà indelebile nei nostri ricordi! Arrivo a Kathmandu, e subito iniziamo la visita di Pashupathinath, che è il crematorio con il tempio più importante indù in Nepal, detto anche la “piccola Benares”.

Entrando subito l’odore forte ci travolge e la vista delle pire accese sopra i ghat ai bordi del fiume sacro Bagmati ci disorienta: quello che vivono queste persone è un momento drammatico che accompagna il funerale dei propri cari con tutti i riti che vengono fatti soltanto dopo due ore dalla morte del proprio caro, il primo figlio maschio lava con le acque del fiume la salma, mette tre gocce di questa acqua in bocca insieme ad altre cose che non ricordo, poi lo riavvolgono nello scialle giallo e rosso e fanno una processione fino ad arrivare al proprio ghat che varia a seconda del proprio ceto sociale. Andiamo a vedere l’ingresso del tempio indu che è uno dei più importanti, ma è vietato l’ingresso a chi non è hindu. Il sito è pieno di pellegrini hindu che arrivano qui da ogni parte dell’Asia, alcuni hanno vesti e modi di fare molto caratteristici, abbiamo visto alcune offerte che portano dentro il tempio che sono davvero opere d’arte. Il posto è frequentato anche da tanti santoni……non si sa se tutti veri, ma sicuramente tutti molto scenografici. Il manager è della agenzia nepalese è venuto a salutarci e la prima domanda che ha fatto riguardava la famosa escursione di ieri alla Tana della Tigre……..abbiamo sconvolto tutti! Successivamente visita a Bhaktapur meravigliosa città medioevale , sarà perché c’è il sole, ma lo spettacolo della Durbar Square è davvero fantastico, templi, pagode, fontane, palazzi dai mattoni rossi, monumenti in marmo bianco…….bellissimo insieme! La guida ci ha riservato per il pranzo alcuni tavoli in una terrazza di un ristorante sulla piazza principale al primo piano, uno spettacolo davvero fantastico! Mentre mangiamo, il sole va via e…comincia un temporale fortissimo che fortunatamente dura poco. Visita successiva ad una scuola di pittura e proseguiamo la visita della città nelle viuzze strettissime e molto affollate, fino ad arrivare ad un’altra graziosissima piazza, da qui in una piccola traversa possiamo ammirare la finestra intagliata più spettacolare del Nepal: la finestra del pavone, magnifica! trasferimento verso la collina di Nagarkot, arrivo all’albergo The Fort Resort che ha una posizione davvero incantevole! Si trova in cima ad una collina che si apre proprio davanti la catena montuosa……ma è tutto nuvolo e le montagne non si vedono! L’albergo comunque è molto bello, abbiamo dei bungalow in muratura che sono dei veri e propri appartamentini con balconi che hanno appunto un affaccio verso la montagna……speriamo che domani mattina lo spettacolo sarà visibile. Ottima cena nel ristorante dell’albergo con un piatto di pollo riso e patate servito in un vassoio di ghisa ancora rovente.

11° giorno,22 agosto 2014: Bungamati– Kathmandu
La mattina sveglia presto per ammirare l’alba che sorge sopra l’Himalaya….ma non si è vista! Lasciamo questo bel posto e facciamo una bellissima passeggiata in un villaggio del luogo. Abbiamo incontrato i famosi militari Gourka mentre facevano le selezioni per essere ammessi alla loro arma, devono percorrere circa 20 km in salita con uno zaino sulle spalle che pesa 18 kili. Proseguiamo il nostro viaggio verso Kathmandu e ci fermiamo in un tipico villaggio medioevale di Bungamati, abbiamo fatto una deliziosa passeggiata nei vicoli di questo posto costellati di negozietti di artigianato, le case hanno tutte i peperoncini che scendono dalle finestre di un rosso lucido molto coreografico. Arriviamo alla bella piazza che ha un tempio bianco a punta che si staglia nell’azzurro del cielo. Fa caldo e c’è un bel sole….decidiamo di andare in albergo per il pranzo libero e…appuntamento poi nel pomeriggio per andare nel negozio di Krisna delle Pashmine. Acquisti collettivi di queste sciarpe che hanno morbidezze e prezzi davvero diversi l’una dall’altra. Cena cinese….non troppo buona!

12° giorno, 23 agosto 2014 : Kathmandu – Parco Nazionale del Chitwan (175 km / 5 ore)
Dopo colazione partenza verso sud per raggiungere il famoso Chitwan National Park. Il parco è considerato fra i più belli del subcontinente indiano e ospita molti animali. Ci fermiamo a 50 chilometri da Kathmandu per una sosta tecnica, prendiamo un ottimo thè masala servito con ginger cardamomo e cannella cotto direttamente nel latte……..Anna Maria e Ugo sono rimasti a dormire sul bus, ma nonostante questo quando siamo risaliti abbiamo constatato il furto di apparecchiature fotografiche di Giuseppe e soprattutto di Franco! Siamo sgomenti, non si riesce a credere a quello che è successo! Arrivo al resort Green Mansion che si trova nell’interno del parco. Pranzo gustoso nel ristorante e successiva visita a piedi di Tharu village. Le case hanno i tetti di paglia con i ricoveri degli animali vicino, le condizioni di queste persone sono quelle che avevamo in Italia almeno 70 anni fa……ma le donne e le bambine sono bellissime. Il villaggio ha davanti una verdissima risaia dalla quale ogni tanto si vede riemergere qualche donna intenta alla pulitura delle piante. Al rientro in hotel ci accolgono con thè, caffè e biscottini. Prima di cena viene effettuato uno spettacolo folcloristico del popolo Tharu mentre i nostri sfortunati sono andati a fare la denuncia del furto alla Polizia. Comunque per come sono andate le cose, non possiamo accusare direttamente gli autisti, anche se qualche sospetto c’è, ma abbiamo preteso la sostituzione del bus con i rispettivi autisti. Cena nel ristorante dell’albergo con il solito buffet.

13° giorno, 24 agosto 2014 : Parco Nazionale del Chitwan
Sveglia in questo meraviglioso giardino tropicale pieno di fiori. Giornata dedicata alla conoscenza di questo bellissimo parco,la prima escursione che facciamo è la risalita del fiume con la canoa, nel silenzio assoluto abbiamo potuto ammirare molti uccelli coloratissimi e diversi enormi coccodrilli! Ci spostiamo a vedere il bagno degli elefanti, qui il professore incontra un proprio alunno che ha appena fatto il bagno con l’elefante ed è zuppo! Rientro in albergo per il pranzo e riprendiamo il nostro camioncino che ci accompagnerà nel posto dove inizia il safari con gli elefanti. Prendiamo posto sugli elefanti, quattro ognuno e non è proprio semplicissimo perché lo spazio è davvero ristretto e cominciamo la passeggiata nella giungla. Lo scenario è particolare e avvistiamo cervi, daini, un pavone, una bella famigliola di cinghiali, ancora cervi…ma dei bisonti e soprattutto della tigre nessuna traccia! Sosta successiva in un paese costellato di negozietti, rientro in hotel, piove molto violentemente per tutta la notte.

14° giorno, 25 agosto 2014: Chitwan – Pokhara (Km 165 / 5 ore)
L’agenzia ci ha accontentato e ci ha mandato un nuovo bus con autisti……Ce ne andiamo da questo bel posto per raggiungere Pokara, il viaggio è piuttosto lungo, la strada è costeggiata da meravigliosi alberi di tek, risulta essere molto trafficata da camion che trasportano ogni tipo di merce, perché è quella che viene dall’India. Sosta tecnica in un hotel molto grazioso e alle 14,00 arrivo a Pokhara in un ridente hotel sul lago, Lake Side Retreat. Questa località è quella scelta da tutti gli escursionisti che fanno trekking perché da qui si raggiunge facilmente l’Annapurna. Qui vivono anche i militari gourka in pensione, hanno tutti una bella casa in muratura che si sono costruiti con quanto gli arriva dal regno Unito! Pranzo in un gazebo dell’albergo con tutti i resti del cibo portato dall’Italia, Parmigiano, formaggini, tonno e nutella. Avremmo dovuto fare il giro in barca, ma…..comincia la pioggia, quindi andiamo a far visita al villaggio abitato dai profughi tibetani. Questo è il terzo campo nepalese per grandezza, ce ne è uno più grande che visiteremo domani e un altro a Kathmandu.. Qui i profughi tibetani gestiscono negozi di souvenirs, lavorano la lana di yak e fanno tappeti che poi rivendono nei loro negozi. Piove tantissimo ed andiamo a visitare il monastero dove al centro c’è una gigantografia del Da lai Lama. Numerosi acquisti nei negozietti che ci sono all’ìngresso del campo continua la pioggia e saltiamo la visita alla cascata, ma entriamo in un grande negozio di cashmire dove di solito portano i turisti….pochi acquisti e rientro in albergo. Tempo libero che ci permette di vedere i negozi del lungo lago….acquisto di pashmine a prezzi decisamente inferiori di quelle di Kathmandu….ma magari non saranno uguali! Cena deliziosa al ristorante italiano <Caffè concerto>>. Abbiamo mangiato una bruschetta davvero buona con pane, vero, mozzarella e pomodoro, chi ha preso la pasta, chi la pizza, ma anche la carne era buonissima!

15° giorno, 26 agosto : Pokhara – Sarangkot – Pokhara
Oggi c’è il sole, facciamo una buona colazione in questo grazioso hotel e cercheremo di vedere il panorama…per questo ci spostiamo di una ventina di chilometri a Navanda, strada facendo si cominciano ad intravedere le montagne, prima l’Annapurna 4, poi la numero 2, poi anche la numero 1 si scopre. Arriviamo al paesino, siamo a 1500 metri, dobbiamo salire a piedi e fare un piccolo trekking per raggiungere il posto di avvistamento ma le montagne nonostante il sole, sono coperte! Diversi venditori ci hanno seguito…ed anche un incantatore di cobra, con il suo serpente nella scatola. Sosta successiva al villaggio dei profughi tibetani dove troviamo il monastero chiuso per restauro, i monaci sono all’ora del pranzo e stanno uscendo dal refettorio per tornare alle loro stanze. Ci sono diversi negozietti con cose molto carine!I souvenirs che vendono i rifugiati tibetani sono migliori rispetto agli altri. Giro in barca nel lago sotto un sole cocente, ci siamo sistemati in 4 per ogni barca con la quale abbiamo raggiunto l’isolotto al centro del lago, qui abbiamo visto un tempio dedicato ad un dio…., pieno pieno di piccioni, infatti Antonietta ha avuto la fortuna di ricevere un loro ricordo! La nostra barcarola non era giovanissima e Claudio e Guido hanno dovuto aiutarla a remare……..Rientro a riva e dopo una passeggiata non piacevole….il caldo si fa davvero sentire e finalmente arriviamo al ristorante!Oggi pollo patatine e spaghetti servito su un piatto ancora rovente. Posizione incantevole sul lago.
Da qui con un cielo diverso avremmo dovuto vedere un panorama meraviglioso che per ora vediamo solo sui poster……Nel pomeriggio visita alle Devi’s Fall, cascate che si trovano nelle vicinanze di Pokhara, impressionante fragore e velocità dell’acqua in questo punto in cui il fiume si inabissa con un salto. Passeggiata piacevolissima alla città vecchia di Pokara, qui sono rimaste solo case antiche, ma molto belle, questa è davvero la vita vera nepalese, non contaminata dal turismo. Ultimi acquisti nei negozi del lungolago e cena di nuovo al ristorante italiano dove comunque si mangia bene! Ultimi acquisti ……

16° giorno, 27 agosto : Pokhara – Volo – Kathmandu
Questa notte è piovuto tantissimo …qualcuno avrebbe voluto vedere l’alba…ma non è stato possibile! Per il maltempo anche l’aereo avrà un ritardo. Colazione buona in questo gradevole albergo. Ultima passeggiatina prima della partenza, davanti all’albergo troviamo l’omino che ieri sera ci proponeva l’acquisto degli strumenti musicali, bonghi….e la sua pazienza è stata premiata! Finalmente esce il sole e appaiono le montagne, spettacolo unico! Arrivo all’aeroporto di Pokhara dalla terrazza a momenti abbiamo potuto vedere l’Annapurna…ma solo per pochi momenti! Qui non si fa neanche il check-in si parte con un biglietto cumulativo, come sui pullman, del resto la compagnia aerea si chiama Budda Airways….speriamo bene! Ritorno al nostro albergo, siamo di casa. In questa ultima giornata passeggiata bellissima nella città vecchia, molto molto affascinante. Ultima cena in un ristorante con spettacolo folcloristico! E’ finta la vacanza!

17° giorno, 28 agosto : Kathmandu – Volo – Italia
Volo per il ritorno a casa.

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