Quattro ventenni ad Amsterdam

di Francesca –
…Per fortuna esistono gli amici. Per fortuna puoi riempire uno zaino e partire, buttare via il resto, perderti in una città fantastica. Lì ci sei solo tu e un’infinità di stimoli sconosciuti. Unico requisito richiesto: lasciarti andare e non avere pensieri…Ed è esattamente così che è andata! Come al solito non posso fare a meno di raccontare…anche se sarà difficile ricordare tutto… — sabato 21.06.03 —
L’appuntamento è alle sei, destinazione aeroporto di Fiumicino; l’adrenalina è alle stelle, perché tra pochissime ore arriveremo nella città più disinibita d’Europa e forse del mondo…Ma il viaggio ha inizio qui, sotto casa mia; mentre carico i bagagli azzero le mie emozioni, mi sento come una scatola da riempire.
E’ anche il mio primo volo,…ma poi va tutto bene e dopo un paio d’ore siamo ad Amsterdam. Le perfette geometrie dei canali, il verde, le piccole abitazioni: osserviamo dall’alto e siamo già completamente affascinati! L’aeroporto di Schipol è immenso e impieghiamo un’ora solo per uscire! Sarà l’emozione, ma non facciamo che perderci nel labirinto dei gates! Finalmente una grande porta girevole ci conduce all’esterno…ed è così che veniamo a contatto con lo splendido clima dei Paesi Bassi! Ci accolgono un timido sole e un venticello gelido…per noi, abituati all’afa romana, è un vero e proprio choc! Decidiamo di prendere il treno e di avviarci subito verso il centro…Quando arriva, l’autista scende, sorride, saluta e si assicura che tutti siano saliti…A questo punto realizziamo che qui sarà proprio tutto diverso!! Siamo alla stazione e tutti sembrano preoccuparsi di noi…di certo non avremmo avuto problemi a trovare un albergo! Il nostro è proprio in piazza Dam, abbiamo una location da panico! Così, carichi di valigie percorriamo la Damrak e non riusciamo a vedere altro che cose da comprare e da mangiare…siamo super-euforici e quindi affrettiamo il passo!! Nella piazza troneggia un enorme obelisco che nei giorni seguenti scatenerà la nostra fantasia e le interpretazioni più bizzarre… Le camere sono luminose ed accoglienti, ci “spalmiamo” mezz’ora sui letti a mangiare e organizzare la giornata, siamo sommersi di cartine (geografiche!) e indirizzi, ma ancora non ci sembra vero! Frastornati decidiamo di scendere e fare una lunga passeggiata; ci rendiamo subito conto che uno dei motivi di fascino di questa città è la mescolanza di etnie, lo capiamo prima di tutto per la presenza di ristoranti di ogni tipo; ma ciò che colpisce è la bellezza indecifrabile di questa gente, dai lineamenti delicati ma selvaggi, dagli occhi chiari ma tutt’altro che freddi… E così iniziamo un lungo pomeriggio di shopping: i negozi di souvenir si susseguono e noi ce li giriamo uno ad uno ossessivamente! Più che mulini a vento e tulipani il simbolo che ricorre maggiormente è la mitica foglia di marjiuana…E tutto ruota attorno a lei: posacenere, tagliaerba, accendini, filtri, cartine…insomma, un vero paradiso del rollatore! E in effetti anche per noi è giunto il momento di “sperimentare”…ci dirigiamo così verso il “Central”, un coffe-shop a ridosso della stazione: è piccolino e intimo e promette bene! Sul bancone c’è una ricca scelta di bustine medie e grandi, i prezzi ci sembrano abbastanza abbordabili (abbordabilissimi a giudicare poi dalla qualità…). Optiamo per la “White Russian” e ci mettiamo all’azione: siamo così emozionati che tremiamo!! Sottovalutiamo l’effetto e decidiamo di caricare…dieci minuti dopo siamo su pianeti sconosciuti!! E’ l’ora dello “spuntino” olandese, vale a dire un cartoccio di patate servite con abbondante maionese; ingordi prendiamo la porzione media…una vera delizia!! La via del ritorno è piuttosto buffa: ci perdiamo continuamente senza sapere perché, ridiamo come matti e barcolliamo… Pensiamo allora di terminare la smaltita in albergo, dove ci aspetta una bella doccia rigenerante! Tuttavia qualcuno di noi accusa decisamente il colpo e rimane a dormire…
Quindi eccoci qui, due donnine sole solette che vanno in giro nella città della perdizione…pessima scelta! Proseguiamo la passeggiata ingannate dalla luce del giorno (in realtà sono le dieci passate!!) e così incappiamo in gente poco raccomandabile che ci offre sex’n’drugs!! Meglio andare a dormire…ci aspetta un nuovo giorno!

— domenica 22.06.03 —
Ci svegliamo presto e veniamo a sapere che nell’altra stanza è successo di tutto! Evidentemente quella roba era proprio buona… In piazza Dam stanno girando un film in costume e ci fermiamo per curiosare: carrozze e abiti stile ‘800 trovano lo sfondo ideale e noi sogniamo per un po’… Alcuni decidono di visitare Madame Tussaud’s, mentre noi proseguiamo alla scoperta della Kalverstraat; è davvero graziosa…qui ci sono i coffe-shop più simpatici e così scattiamo diverse foto-ricordo. Siamo sempre più stupiti dalle particolari architetture olandesi, soprattutto oggi che possiamo osservarle da “lucidi”…! Anche le porte sono stranamente oblique… L’appuntamento col resto del gruppo è alle undici e trenta in piazza, dove troviamo un tizio in kilt che suona la cornamusa…(!) La prossima tappa è il Sex Museum, che certo non poteva mancare! Veniamo accolti da una serie di sederi finti che arieggiano allegramente…La visita prosegue tra vere e proprie antichità (risalenti all’epoca romana) e una lunga esposizione di fotografie dall’800 ai giorni nostri: ora abbiamo la dimostrazione che la pornografia esiste da sempre! Poco più in là ci attendono peni giganti, torte sexy e manichini semovibili; il tutto si conclude con la sala sado-maso… Lo sconvolgimento ora può dirsi completo!! Oggi pranzo global da Burger-King…è qui che il fegato comincia ad abbaiare! Non contenti facciamo anche una piccola sosta da Febo, il fast-food olandese: nonostante l’aspetto lugubre (i cibi sono disposti in piccole cellette tipo cimitero…), non è malvagio ed è abbastanza economico. Dopo una puntatina dal rivenditore di magliette (forse un po’ troppo care) decidiamo di tornare in albergo, dove ci aspetta una bella lupara di erba quasi assoluta: la botta è talmente forte che dopo tre tiri stramazziamo tutti sul letto e cominciamo a ridere come matti!! In assoluto il viaggio più bello mai fatto… Verso le cinque ci imponiamo di uscire: ci aspetta infatti un bel giro in battello; la nostra idea non trabocca certo di originalità ma è davvero esaltante! La città osservata dai canali assume un aspetto totalmente diverso, le case non sono più storte e i ponticelli che si inseguono sulla prospettiva sono un vero spettacolo! Il tutto avviene gustando una tavoletta di cioccolata. Terminata la gita ci rilassiamo seduti sul pontile di arrivo: è tardo pomeriggio, il sole è ancora alto e si sta un gran bene! Proseguiamo poi dritti per il Rokin alla ricerca qualcosa da mangiare: optiamo per il felafel (le polpette vegetali israeliane servite con insalata e salse varie), purtroppo però sbaglio nella scelta e mi ritrovo con la bocca in fiamme! Mai assaggiato qualcosa di così piccante… La passeggiata continua e noi non siamo mai stanchi: vista l’ora quasi tarda ci avviamo verso il Red Light District e le sue famose vetrine. E’ proprio vero: finchè non le si vede non ci si crede! Decine di splendide ragazze ci ammiccano audaci e disinvolte da dietro il vetro; la cosa sorprendente è che non ci troviamo in un quartiere degradato o periferico come si potrebbe immaginare, al contrario siamo in pieno centro e le strade sono piene di gente di ogni tipo, come in un tranquillo pomeriggio di shopping! Dopo aver schivato i soliti venditori di droghe pesanti decidiamo di berci una birra in tipico stile olandese, ossia con l’aggiunta di gin…o per lo meno così ci avevano detto, perché la cameriera non pare tanto convinta!! La serata si conclude in albergo: domani sarà una giornata intensissima e pensiamo di darci un taglio con gli stravizi! Stasera però dormiamo tutti insieme, e sfruttiamo anche la soffice moquette che ricopre il pavimento.

— lunedì 23.06.03 —
Incredibile! Sono le 7.30 e la sveglia già suona…forse abbiamo esagerato! Dopo una enorme gaffe con i camerieri dell’albergo a colazione (niente panini per il pranzo…) ci incamminiamo verso il Beginhof: è un ex convento che racchiude un giardinetto e una chiesa gotica dove regna una pace del tutto irreale…non ci resta che ammirare e commentare sottovoce! C’è anche un’abitazione che sembra diversa dalle altre, è la numero 34: è datata 1465 ed è la casa in legno più antica d’Olanda! Dopo questa parentesi rilassante ci ributtiamo nella mischia, non senza aver fatto una breve sosta davanti alla vetrina di Figaro, un barbiere italiano a quanto pare culto in questa città. Eccoci quindi diretti verso il museo di Van Gogh: la strada da percorrere è tantissima, ma instancabili proseguiamo a piedi…Strada facendo acquistiamo un po’ di bulbi e souvenir vari in un mercatino lungo una via laterale. Eccoci finalmente giunti al museo: alziamo quasi le braccia al cielo! A dir la verità rimaniamo un po’ delusi: ci aspettavamo di vedere più opere del maestro, al quale è stato dedicato solamente un piano su tre; poterle osservare da vicino, comunque, è un’emozione indescrivibile. Rimaniamo affascinati dallo stile estremamente mutevole dell’artista, che si intreccia e riflette perfettamente la sua vita travagliata: ai colori cupi di alcune tele si alterna la luminosità di altre, e così cominciamo a perderci nei percorsi dell’instabile mente dell’autore… Di nuovo fuori ci attende un forte vento, che per fortuna spazza via le nuvolette minacciose…Ora ci attende il parco più grande di Amsterdam! Prima però sosta obbligata in un piccolo fornaio tipico, dove facciamo scorta di pane al latte, al formaggio e biscotti. Giunti al Vonkelpark ci scegliamo un bel posticino e, sdraiati sull’erba, gustiamo avidi i nostri acquisti; c’è una pace assoluta, l’unico rumore è quello del vento tra le foglie…Non poteva mancare anche la nostra amica Maria! Al ritorno la stanchezza ci fa optare per il tram, che in dieci minuti ci riporta in piazza: lì incontriamo una comitiva di ragazzi siciliani e scambiamo due chiacchiere! Ci consigliano di provare i funghetti allucinogeni…ma saremo troppo conigli per farlo! Ora ci attende la tristemente nota casa di Anna Frank. E’ una tappa ricca di suggestione: passiamo attraverso il magazzino al piano terra, dove c’è ancora odore di noce moscata… Da quel momento in poi, riviviamo il dramma di queste otto persone costrette per venticinque mesi in un luogo decisamente angusto, raggiungibile attraverso una piccola porticina nascosta dietro una libreria. Un particolare toccante: sulle pareti della stanza di Anna ci sono ancora i ritagli di riviste con cui tentava di ravvivare quella sua permanenza forzata… in fondo era solo una bambina. Ci liberiamo della tristezza davanti ad una gran fetta di torta: fuori fa decisamente freddo e così prendiamo posto nell’accogliente salottino di questo piccolo bar. Il proprietario, intuendo la nostra provenienza, comincia a cantare a squarciagola una canzone di Bocelli…davvero bei momenti!! Breve sosta in albergo per una doccia veloce e cenetta frugale al Mc Donald’s, dopodichè torniamo al quartiere a luci rosse (qualcuno del gruppo ha insistito tanto…). E’ giunto il momento del “Grasshopper” uno dei locali più grandi della città dove si può mangiare, bere e ovviamente fumare! Stavolta passiamo per una vietta laterale e diamo un’occhiata anche al quartiere degli omosessuali… Il locale è immenso: ci dirigiamo subito nel semi-interrato (la parte adibita a coffe-shop, dove però servono solamente analcolici): all’entrata, premendo un pulsantone rosso, uno schermo luminoso prospetta le varie scelte…Cominciamo a rollare, ma a questo punto la stanchezza è davvero a livelli stellari! Poi cominciamo anche a realizzare che domani si parte, perciò è una serata un po’ “down”…



— martedì 24.06.03 —
Anche oggi sveglia di buon mattino; mentre ci prepariamo sentiamo strani rumori alla finestra…che colpo! Per fortuna è solo la scala del lavavetri…(!) Questa è la nostra ultima colazione…ma forse è quasi un bene, visto che ormai i camerieri c’hanno preso sott’occhio! Oggi visiteremo la torre della Westernkerk, dalla quale potremo vedere la città dall’alto di quaranta metri! La salita si rivela piuttosto impegnativa: vi si accede, infatti, solo tramite una serie di scalini alti e stretti (in perfetto stile olandese!) per di più senza corrimano! Per fortuna ad ogni piano (sono tre o quattro…) sono previste le spiegazioni della guida e così riprendiamo fiato!! Comunque ne vale davvero la pena: è tutto estremamente suggestivo, le strutture interne infatti sono in gran parte originali ed emanano un non so che di vissuto… Al penultimo piano ci sentiamo come delle formichine: ci sono delle campane enormi!! Ma la vera conquista è alla fine, quando, cioè, arriviamo finalmente alla balconata esterna! La visuale è a dir poco fantastica, girando attorno alla torre apprezziamo realmente l’equilibrio estetico di questa città. E dentro di noi si fa largo anche un po’ di malinconia…tra poco tutto ciò non sarà più nostro… Scendiamo a fatica e corriamo subito verso l’albergo: è giunta infatti l’ora di liberare le stanze. La valigia è deforme ma è pronta in cinque minuti…e siamo già pronti per un nuovo giro! Torniamo al quartiere gay: il nostro obiettivo ora è la famosa “Condomerie”, un negozio che vende ogni tipo di profilattico immaginabile! In vetrina c’è anche un manichino con un bel vestitino di condom…molto pittoresco! E noi non resistiamo neanche qui alla febbre dell’acquisto… Proseguiamo per una stradina ancora inesplorata…pessima idea! Ci ritroviamo infatti in una specie di ghetto tipo China Town dall’aria affatto rassicurante…ubriaconi e barboni infatti la fanno da padrone! Ci allontaniamo in fretta…Non prima però di aver fatto un salto al supermarket (chissà com’è un supermercato olandese…!)! Acquistiamo qualche leccornia decisamente a buon prezzo e poi ci allontaniamo. E’ ora di pranzo e concludiamo (indegnamente) al Mc. Nel mentre io mi rollo l’ultimo cannoncello…non so se qui si può, ma fa lo stesso! Ovviamente lo si fuma per strada durante l’ultimo shopping…che gusto! A questo punto siamo letteralmente esausti: torniamo in albergo e ci spaparanziamo sui divanetti, indecisi se continuare a distruggerci o meno… E così va a finire che ricominciamo a ridere! All’improvviso udiamo leggiadre note …oddio, è il top dell’allucinazione?? No…un grazioso ragazzo biondo con l’aria spensierata sta suonando qualcosa al pianoforte dell’albergo…c’è anche il suo amico che lo osserva stralunato. Sembrano tedeschi… ne siamo così convinti che commentiamo apertamente e pesantemente ad alta voce, quando…dal piano partono le note di “Notte prima degli esami” di Venditti! E così capiamo di aver fatto una gaffe interplanetaria! Alla fine cominciamo a parlare e scopriamo che sono pure di Ostia! Che ridere…Sono pure simpatici…Alla fine decidiamo di regalare loro l’ultimo ciccettino di erba: per noi infatti è giunta l’ora di andare; tempo di uno scatto e di un saluto e via verso l’aeroporto. Uffa, che tristezza! Solo ora ci rendiamo conto che sta finendo tutto…ed è ancora più dura andare via ora che avevamo dei nuovi amici! E’ stata un’esperienza eccezionale, di certo non la dimenticheremo facilmente…Questo è un posto che ti mette in crisi, che scardina i tuoi tabù, che ti fa riflettere, che ti libera da tanti pregiudizi… Possiamo dire di essere cambiati. Quello che non è cambiato affatto è il clima torrido di Roma, che ci accoglie affettuosamente nella sua cappa afosa! Voglio tornare indietrooo!! Ma forse è giusto che sia così e carichi di racconti ci avviamo verso casa

Il Viaggio Fai da Te – Hotel consigliati ad Amsterdam

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