Ritorno a Venezia

di Ferny Forner e Risa Risoli –

Siamo stati molte volte a Venezia, ma passeggiare in una città costruita sull’acqua tra calli, campi (piazze), fondamenta (marciapiedi lungo i canali) e magnifici palazzi, sostenuti da milioni di pali piantati nell’acqua, costituisce sempre un richiamo irresistibile. Il viaggio l’abbiamo organizzato tutto sul web: treno Torino/Venezia a/r 38 euro p.p, Hotel Lato Azzurro 80 in doppia con servizi (ottimo) sito sull’isola di S. Erasmo, biglietto settimanale per vaporetti 50 euro, tessera ingresso 16 chiese 9 euro.

Arriviamo a Venezia il 22/9/12, ci dirigiamo subito all’hotel Lato Azzurro sull’isola di S. Erasmo, camera grande, con tutti i servizi, manca per scelta la TV, uso gratuito delle biciclette, a circa 700 m. dalla fermata Capannone, ci sistemiamo poi andiamo in piazza S. Marco, il salotto di Venezia, sempre affollata, passiamo davanti ai celebri bar, visitiamo le piazza e l’esterno della basilica con le sue magnifiche cupole in stile bizantino, proseguiamo il giro, per fortuna solo il museo Correr e in parte il campanile sono coperti da teloni e pubblicità, sostiamo sul ponte della Paglia per la foto con sfondo il Ponte dei sospiri.

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Il giorno successivo iniziamo con direzione Rialto, percorriamo strette e umide calli, attraversiamo piccoli ponti sui canali che offrono panorami e scorci suggestivi, girare a piedi, a nostro parere, vale più di una visita a qualsiasi museo, pochi i turisti, anche se siamo non lontani da Rialto, arriviamo al Campo dei Miracoli entriamo nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli.

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La chiesa rinascimentale è opera di Pietro Lombardo, in marmo bianco venato che produce suggestivi riflessi, a lato scorre il Rio dei Miracoli, con intenso traffico di gondole, all’interno splendido il soffitto a cassettoni lignei dipinti con busti di santi (ricordiamo di portare sempre un binocolo), ai lati opere di pittori veneziani minori.

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Arriviamo a Rialto, la folla si addensa sul famoso ponte sul canal Grande, da cui si gode un magnifico panorama, lungo le fondamenta bar e ristoranti turistici, molto frequentati, intenso il traffico sul canale di imbarcazioni di ogni tipo, da notare che nei giorni successivi sul canal grande antistante San Marco abbiamo visto sostare enormi navi da crociera.
Saliamo sul vaporetto n. 1, che percorre tutto il Canal Grande, facciamo l’intero percorso, vediamo i celebri palazzi da cartolina in stile che va dal gotico decorato al barocco, tra tutti: Ca’ Dario, la decorata Ca’ D’oro, inutile enumerarli tutti.



Scendiamo a Ferrovia per vedere il discusso ponte di vetro del Calatrava, le critiche sembrano fondate, scalini scomodi, non utilizzabile dai disabili, esteticamente non eccezionale.
Nei giorni successivi visitiamo chiese e gallerie, la cui ricerca ci consente di visitare anche zone trascurate dal turismo, tra tutte: 

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S. Maria Gloriosa dei Frari, situata in una zona tranquilla, è ritenuta la chiesa più interessante, dopo S. Marco, facciata in mattoni rossi, molto spartana, stile cosiddetto gotico-veneziano , custodisce uno dei capolavori di Tiziano “L’Assunta”, notevole la tomba del Canova, poi opere del Vivarini, tombe riccamente scolpite di dogi, un crocefisso in legno di Donatello, da non perdere.
La Scuola Grande di San Rocco, edificio del XVI secolo, composta da due grandi e eleganti sale su due piani, con volte finemente decorate, è quasi una personale del Tintoretto, ma sono presenti anche opere di Bellini, Tiziano e altri pittori veneti.
Chiesa di Santa Maria dell’Orto, in zona periferica ( molti residenti non sapevano indicarcela), in stile gotico, mattoni rossi, era la zona dove era nato e abitava il Tintoretto e che qui fu sepolto. All’interno molte le sue opere, mi è piaciuta la sua originale Presentazione di Maria al Tempio. Sono presenti anche opere di Tiziano e Cima da Conegliano

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SS. Giovanni e Paolo: chiesa del XIII sec., molto grande, facciata parzialmente coperta per lavori, interno a tre navate, molte tombe di dogi con notevoli sculture di Giovanni Pisano e di Pietro Lombardo, dipinti del Veronese, sul campo campeggia la statua del Colleoni
le Gallerie dell’Accademia, attraversiamo l’omonimo ponte, godendoci un panorama mozzafiato. All’interno delle gallerie opere dei grandi pittori veneti, tutte visibili salvo la Cena in casa Levi del Veronese, coperto per restauro (era un’ultima cena ma l’inquisizione….).
Era anche esposta La fuga in Egitto di Tiziano, proveniente dall’Ermitage, un’opera straordinaria, che è stata la ragione della nostra visita.
La sera andavamo a cena, lungo le fondamenta di Rialto e dintorni (a pranzo quasi sempre al Brek), l’unica zona movimentata, bar e ristoranti affollati, dove venivamo continuamente invitati dai camerieri a sederci ai tavoli, non c’è molta vita di sera, appena ci si allontana da Rialto, Venezia appare quasi deserta, bar e ristoranti chiudono piuttosto presto (verso le 22), le calli e i Palazzi sul Canal grande non sono illuminati.

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Abbiamo anche assistito ad un inizio di acqua alta, in giorni diversi, a S. Marco e Rialto (meno di 1 cm), con inizio di montaggio di passerelle pedonali, infine ricordiamo i panorami di Piazza S. Marco (facevano una capatina tutte le sere) all’imbrunire con un magnifico cielo rosso.

Isole della laguna Veneta: Murano, Torcello, Burano, S: Erasmo
Murano, siamo arrivati sull’isola da Fondamenta nuove con il 13, ma l’isola è servita anche da altre linee, scesi alla fermata Faro, che prende il nome dall’altissimo faro di colore bianco, che funziona 24 ore, iniziamo il giro passando per l’elegante vialetto alberato, con ai lati bar con tavoli all’aperto e negozi con vetrine piene di oggetti artigianali in vetro, il viale è decorato con eleganti composizioni di vetro colorato.
E’ l’isola degli artigiani vetrai, le fornaci, si vedono anche dai vaporetti, abbastanza popolata, da notare che alcune linee di vaporetti effettuano molte fermate sull’isola, funzionano quasi da linee urbane.

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Gli edifici, salvo rare eccezioni, sono di 1 o 2 piani, moderni, d’altra parte l’isola è nata come zona industriale, non esercitava molto richiamo per la ricca borghesia veneziana, gironzoliamo per le strade e lungo le fondamenta dei canali.
Visitiamo qualche sito storico, notevole la Basilica di Santa Maria e Donato, una della chiese più antiche della laguna (XII secolo), lo stile ricorda sia bizantino che il romanico, l’interno è diviso da colonne in tre navate, notevoli i resti dell’antico e stupendo pavimento a mosaico, nell’abside un mosaico del XII secolo che raffigura, su sfondo oro, la vergine Maria, la facciata è molto alta e spartana, sulla piazza antistante il campanile, separato dalla chiesa.
Da notare che intorno alla 19 chiudono quasi tutti i bar e i negozi.

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L’isola di Torcello, una delle prime isole abitate nella laguna, si raggiunge solo da Burano, quasi deserta, imbocchiamo l‘unica strada lungo un canale, tra verde vegetazione e orti, passiamo a lato del ponte del Diavolo, dove la leggenda narra che di notte il Diavolo attende le anime, arriviamo quindi al piccolo e unico centro abitato (l’isola conta circa 20-30 abitanti) intorno all’antica Cattedrale di Santa Maria Assunta, la cui origine risale al VII secolo. Notiamo subito l’antico campanile (XI sec) a forma quadrata, l’ingresso è a pagamento, valido anche per il museo situato di fronte.
La facciata della chiesa è in mattoni scuri, lo stile mi pare romanico bizantino, l’interno è diviso da splendide colonne in tre navate, bella la pavimentazione a mosaico, molti i mosaici bizantini (XII sec) in particolare ci è piaciuto quello dell’abside raffigurante la Vergine che tiene in braccio il bambino su sfondo oro con i 12 apostoli, anche nelle cappelle laterali notevoli mosaici della stessa epoca, dalla parte opposta dell’abside (all’uscita) il magnifico mosaico del Giudizio Universale.
A lato la Chiesa di S. Fosca (XII sec), con un porticato con archi sostenuti da colonne, l’interno è a forma circolare, come peraltro si nota anche dell’esterno.

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I due edifici, dall’esterno, sembrano un unico edificio, davanti vi sono i resti dell’antico battistero.
Di fronte, il Palazzo dell’Archivio sede del museo, dove sono esposti reperti, oggetti d’arte e sculture in legno
Nella piazza a prato antistante il leggendario trono in marmo di Attila, dove i turisti fanno la coda per sedersi e farsi fotografare.
Ci trasferiamo a Burano, sbarchiamo davanti a un ampio spazio verde alberato con panchine e piacevoli sculture da giardino, poco più in la negozi e bancarelle che vendono merletti, l’isola è nota per questa attività, poi passeggiamo lungo le fondamenta, tra case con brillanti colori pastello, gli edifici sono moderni alti uno o due piani con balconi, e pur essendo un insediamento che risale all’anno mille, come a Murano non abbiamo visto edifici antichi, pranzo in un buon ristorante Al Raspo de Uva, ottima posizione, servizio buono, prezzo economici.

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S. Erasmo la visitiamo utilizzando anche la biciclette dell’hotel a disposizione gratis, la passeggiata si svolge tra orti e stagni, arriviamo quindi al piccolo paese, dove vediamo la piccola chiesa di Cristo Re (xx sec), poi al ritorno vediamo la Torre Massimiliana e ci riposiamo sulla piccola spiaggia nelle vicinanze, molto frequentata nei week end e nella stagione estiva, Rita azzarda anche ad andare nell’acqua, l’isola è interessante soprattutto sotto l’aspetto naturalistico e del paesaggio, poco offre dal punto di vista artistico ed architettonico.

Fernando Forner
Rita Risoli

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