Transiberiana

di Deborah e Paolo –
Vladivostock-S.Pietroburgo in treno dal 11/08 al 01/09
Il nostro viaggio è cominciato a Vladivostock ed è terminato a S.Pietroburgo, anche se con l’aereo siamo atterrati prima a Mosca e dopo siamo volati a Vladivostock. Abbiamo attraversato due terzi del globo in treno, in terza classe, la famigerata “Platskartny”. E’ stata un’esperienza fantastica, anche se non sono mancate le difficoltà. L’ostacolo più grande è la lingua: è difficile trovare qualcuno che parli inglese o una qualsiasi altra lingua europea, anche negli hotel, inoltre non esistono uffici d’informazione turistica. Mosca è una città meravigliosa: la Piazza Rossa, il Cremlino, la cattedrale di S.Basilio, tutto è ancora più bello di quanto si possa immaginare. Abbiamo trascorso due giorni a Mosca, che non sono minimamente sufficienti; è una città che merita molto più tempo.
Il nostro viaggio è iniziato alla grande: quando siamo atterrati a Vladivostock la polizia ci ha sequestrato i passaporti e scortati nei loro uffici, perché sul nostro visto c’ era scritto “Mosca” invece di “Vladivostock” e non avevamo nessun voucher di prenotazione per quella città. Quindi, secondo loro, noi saremmo dovuti ripartire per Mosca con il primo aereo, o andare a fare una visitina alla loro prigione. Dopo circa 40 minuti di spiegazioni e contrattazioni hanno acconsentito a ridarci il passaporto, ma dovevamo lasciare la città entro due giorni.
Avevamo deciso di visitare le isole di fronte alla baia del Corno d’oro che si dice siano bellissime, e qui la guida della Lonely Planet “Transiberiana” ha iniziato a dimostrare tutta la sua inutilità! Infatti tutte le agenzie da loro indicate o avevano cambiato indirizzo e numero telefonico o forse semplicemente avevano chiuso. Anche il fatto che i nomi e gli indirizzi sulla guida siano scritti nel nostro alfabeto invece che in cirillico è un problema, senza considerare che gli alberghi descritti come economici avevano dei prezzi esorbitanti. Dopo aver speso un intero pomeriggio alla ricerca di agenzie di viaggio o uffici informazioni turistici, abbiamo deciso di andarcene il giorno seguente per Irkutsk. Alla stazione ferroviaria abbiamo provato per un’ora a fare il biglietto da soli, ma nessuno parlava inglese e gli impiegati non erano interessati ai nostri gesti; la loro gentilezza e l’umanità è qualcosa che non si dimentica, a volte abbiamo pensato che ci dicessero di no solo per una loro personale soddisfazione. Come abbiamo fatto a fare il biglietto? Siamo andati in un hotel a 5 stelle abbiamo supplicato la receptionist di aiutarci e lei gentilmente e incredibilmente lo ha fatto. Tempo dell’operazione 3 ore!
Viaggiare in “platskartny” è un’esperienza unica per noi stranieri, infatti un vagone di terza classe assomiglia a un campo profughi con 54 cuccette, senza scompartimenti da chiudere, si vive tutti insieme, e lì abbiamo incontrato persone meravigliose e stretto decine di amicizie.

Platskartny e’ anche il modo più economico per spostarsi, infatti viaggiare in seconda classe “Kupe” costa il doppio e in prima classe “SV” costa il quadruplo rispetto alla terza classe.
Le persone che viaggiano in terza classe sono le più disparate, i russi usano il treno come noi usiamo la macchina o l’aereo. Lo usano per andare e tornare dalle vacanze, per andare a trovare la famiglia, per lavoro o per andare a fare una visita medica. Abbiamo incontrato un gruppo di ragazzi di San Pietroburgo che per trascorrere cinque giorni di vacanza sul lago Baikal si sono fatti otto giorni di treno. Di sicuro è difficile trovare turisti stranieri, nei nostri sette giorni di viaggio abbiamo incontrato solo due francesi e tre spagnoli; i turisti stranieri preferiscono la seconda classe, dove i vagoni sono divisi in scompartimenti a quattro cuccette.

Appena salgono sul treno i russi si mettono comodi cambiandosi i vestiti, alcuni indossano pigiami o tute da ginnastica, le donne a volte si mettono in vestaglia da camera. Poco prima di arrivare a destinazione si rimettono gli abiti ”buoni”.
Il tempo in terza classe trascorre piacevolmente, tra una lettura, un gioco a carte e due “chiacchiere” con gli altri passeggeri. Noi avevamo portato un vocabolario russo-italiano italiano-russo, ed ha avuto un successo inaspettato tra i nostri compagni di viaggio. Noi grazie al vocabolario abbiamo insegnato a giocare a “Briscola” e a “Scopa” ad alcuni passeggeri, mentre loro ci insegnavano a leggere il cirillico e a pronunciare alcune parole nella loro lingua; cosa che si è dimostrata fondamentale per la nostra sopravvivenza. Non essendoci scompartimenti è facile fare amicizia, i giovani sono quelli che si avvicinano per primi, ma tutti sono attratti dalla nostra “diversità”. Basta un gesto gentile e un sorriso per far cadere tutta la loro diffidenza. Noi ci siamo sentiti sicuri e protetti come non mai.
Il viaggio da Vladivostock a Irkustk è durato 74 ore, passate in treno con due soste giornaliere di 20 – 30 minuti circa, dove potevamo scendere a fare acquisti, ma soprattutto potevamo camminare e respirare all’aria aperta (a volte ci si sentiva come carcerati).
La natura russa è fantastica, nonostante l’incuria dei suoi abitanti.
La Taiga è affascinante con i suoi verdi arbusti, ci sono innumerevoli fiumi, villaggi incantevoli fatti di piccole case in legno e poi ci sono i villaggi di condomini in cemento armato senza terrazzi, ricordo del periodo sovietico, che fanno a pugni con quella natura incantata.
Arrivati a Irkutsk ci siamo subito accorti che questa piccola Parigi siberiana era piena di vita e voglia di crescere. Tramite un’agenzia di viaggio abbiamo prenotato un’escursione sull’isola di Olkhon sul Lago Baikal di due giorni. Per andare all’isola occorrono nove ore di autobus, quindi per questa escursione abbiamo impiegato quattro giorni. Sull’ isola abbiamo alloggiato presso una famiglia con il trattamento di mezza pensione. Il lago Baikal è un rinomato luogo di villeggiatura per i russi e l’isola di Olkhon non fa eccezione. Infatti ogni famiglia ha costruito accanto alla propria casa delle piccole strutture in legno per ospitare i turisti, inoltre alcuni abitanti durante il periodo estivo, e cioè da Giugno ad Agosto, si trasformano in guide turistiche, accompagnando i turisti in giro per l’isola con i loro furgoncini. Olkhon è meravigliosa, racchiude in se le stesse caratteristiche di un grande territorio, ci sono ampie spiagge e piccole insenature, colline ricoperte di abeti e zone completamente aride, fiumi e laghi. L’isola è lunga 72 Km. E larga 13Km. e questo ci fa capire quanto il lago Baikal sia immenso, si dice che sia grande quanto tutti i laghi del nord d’America, infatti visto dall’isola sembra un mare con le sue onde e le sue correnti.
Ritornati a Irkutsk abbiamo dovuto attendere altri due giorni prima di poter ripartire, il che ha fatto sì che non potessimo fare fermate intermedie da lì a Mosca. Logicamente alla stazione nessuno parlava inglese ma per fortuna l’impiegata è riuscita a capire i nostri gesti.
Il viaggio da Mosca a S.Pietroburgo è durato 84 ore. Il paesaggio che ci ha riservato non è stato molto diverso dal precedente. Una natura splendida ha fatto da padrona, così come la mano distruttiva dell’uomo. Abbiamo attraversato grandi fiumi come l’ Ob e ammirato la splendida catena montuosa degli Urali. Nei villaggi le case di legno sono simili a baite, con le finestre e le porte dipinte con colori sgargianti.



Arrivati a Mosca abbiamo subito comprato il biglietto per S.Pietroburgo, e lì ancora una volta la disponibilità delle impiegate delle ferrovie si è dimostrata in tutta la sua grandezza. Siamo arrivati la mattina alle 4,00 e abbiamo subito visto che dalle 06,00 di mattina alla 01,00 di notte c’èra un treno ogni mezz’ ora che collegava la capitale a S.Pietroburgo. La “simpaticissima” impiegata ci ha fatto un biglietto per il treno che partiva alle 10,00 del mattino e per la seconda classe, secondo lei gli otto treni che partivano prima erano tutti pieni sia in terza che in seconda classe!! Strano, perché una signora che era dietro di noi in fila alla biglietteria, è partita con il treno delle 07,00……
Il viaggio da Mosca a S. Pietroburgo è durato otto ore. Anche se eravamo in Europa quello che vedevamo era molto diverso dall’Europa che siamo abituati ad immaginare, con i tipici villaggi in legno immersi nella natura.
S.Pietroburgo è la Venezia del Nord, ma è molto più imponente: i grandi palazzi dipinti con colori pastello o costruiti con i marmi più preziosi ti fanno sentire piccolo di fronte a quei colossi. Abbiamo visitato l’Hermitage con le sue opere d’arte e le stanze di stato ancora intatte, come se Caterina La Grande o Pietro il Grande stessero per entrare da un momento all’altro. Si rimane rapiti non solo dall’immenso numero delle opere esposte ma anche dalle stanze finemente decorate, dai soffitti affrescati e dagli arredi dell’epoca d’oro Russa. Naturalmente non poteva mancare una gita in battello sul Neva e sui canali che circondano questa meravigliosa città. Siamo anche stati a Petrodvorets, una piccola Versailles russa voluta da Pietro il Grande, che merita sicuramente una visita ed è facilmente raggiungibile, prima con la metropolitana e poi in autobus.
Ed ecco che la nostra avventura è giunta al termine e devo dire che ne è valsa la pena, è stata un’esperienza unica non solo per tutto quello che abbiamo visto ma anche per tutte le persone che abbiamo incontrato.
Si dice che per fare la Transiberiana o viaggiare all’interno della Russia ci vuole senso dell’umorismo, secondo me ci vuole molto di più, ci vuole tanto spirito di adattamento e tanta pazienza.
Il mio consiglio è quello di viaggiare in “Platskartny” perché solo così potete conoscere ed apprezzare il popolo russo, con cui a prima vista non è facile simpatizzare.

Consigli:
Non affidatevi alla guide Lonely Planet “Transiberiana”, “Mosca” e “S.Pietroburgo” per trovare gli alberghi, agenzie di viaggio, uffici o ristoranti perché le informazioni lì riportate sono completamente errate.
Se arrivate in aereo in una qualsiasi città russa fate in modo di avere una prenotazione alberghiera con voi o il nome dalla città sul passaporto, non sempre si è fortunati come noi.
Se un impiegato di qualsiasi ufficio vi dice no non insistete perché peggiorereste solo le cose e per quanto possiate leggere della loro indisponibilità non sarete mai preparati a tanto.
Anche il personale alberghiero, ferroviario e dei negozi può riservarvi “calorosi benvenuti” l’unica cosa che potete fare è sorridere e non dargli peso, tanto non cambierebbe le cose.
Imparate l’alfabeto cirillico almeno saprete decifrare i nomi delle strade e delle stazioni metropolitane.

Costi del Viaggio
Costo volo aereo Firenze/Mosca – S.Pietroburgo/Firenze € 400,00 a persona con Lufthanza
Costo volo aereo Mosca/Vladivostock € 450,00 a persona con Aereoflot
Costo biglietti del treno € 141,00 a persona – Vladivostock-Irkutsk € 57,00
Irkutsk-Mosca € 58,50
Mosca-S.Pietroburgo €25,50 in “Kupe” (2°classe)
Costo visto consolare compreso di assicurazione sanitario fatto con Visto on line € 187,00 a persona
Costo totale del viaggio € 1900,00 a persona
Buon viaggio a tutti. Deborah e Paolo

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