V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
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Inserito il - 21 ottobre 2004 : 18:04:53 La tradizione di festeggiare la Santa protettrice della vista inizia con la nascita stessa di San Giovanni in Marignano. Intorno all’anno mille il territorio che oggi ospita la nostra cittadina non era altro che terra incolta e per la maggior parte paludosa, che fu poi bonificata dai monaci benedettini di Ravenna. Furono gli arcivescovi di Ravenna, che possedevano beni in Sicilia, a trapiantare nelle nostre zone la tradizione di festeggiare Santa Lucia, martire siracusana. Fino al 1805 si svolse in aperta campagna e solo in seguito ad un decreto napoleonico la si trasferì dentro le mura castellane e assunse altri caratteri oltre a quello religioso, denominandosi “fiera”, ad indicare anche un aspetto economico,che diverrà sempre più importante. Le origini della Fiera sono quindi antichissime e molto interessante è la sua storia più recente, che va dagli inizi dell’800 fino ai primi anni del nostro secolo. La piazza cittadina si animava di mercanti e di compagnie teatrali girovaghe, di saltimbanchi giocolieri, conduttori di bestie feroci, burattinai, cantastorie e poeti estemporanei. Una singolare usanza era quella delle contrattazioni di compravendita di bovini e suini, che si effettuavano con una vigorosa stretta di mano tra compratore, venditore e mediatore e si concludevano con una colazione a base di trippa, piada e sangiovese. A quei tempi c’era anche un’esposizione di oltre mille capi bovini, oggi sostituita da una mostra dei più moderni macchinari utili all’agricoltura e di prodotti vari. Ma ancora oggi nelle livide giornate della fiera è possibile assaporare il buon odore dei campi umidi ed ammirare schiette strette di mano. |
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