di Antonio –
Itinerario: San Diego (California USA), Baja California (Tijuana, El Rosario, Mulege & Bahia Concepcion, La Paz), Guadalajara, Zacatecas, Guanajuato, Papantla (El Tajin), Veracruz, Oaxaca, Zipolite, Mexico D.F. Cambio (luglio-agosto 06): 1 peso ($)= 0,07€
1€ = 1,27USD
Periodo del viaggio: 24 luglio – 25 agosto 2006
24-07-06, Roma FCO-New York JFK-San Diego: Arrivo a San Diego alle 22:00 ora locale (-9h rispetto all’Italia) con 30min di ritardo. Il volo da Roma (American Airlines, 883€, andata su San Diego e ritorno da Città del Messico) con scalo a New York JFK è stato lungo (21h con lo scalo) ma molto comodo e tranquillo a parte l’aria condizionata esagerata (tutti con maglie e coperte!).
Recuperato lo zaino, sono un po’ frastornato ma meno di quanto prevedessi: l’essere per la prima volta così lontano dall’Italia, in un altro continente, mi regala scosse di adrenalina a volontà!
Esco dall’aeroporto e cerco di capire come poter raggiungere il mio hotel prenotato dall’Italia. Non fa eccessivamente caldo ma c’è molta umidità, i vestiti mi si appiccicano addosso!
Ho scelto di sistemarmi a San Ysidro, un sobborgo di San Diego, perché prossimo al confine col Mexico. Però mi rendo conto che, essendo arrivato in tarda serata, non sarà semplice da raggiungere.
Il taxi costa 35-40Usd; non mi va di spendere tanto!
Decido allora di prendere il bus 992 (2,50Usd) per raggiungere il downtown di San Diego dove ci sono le fermate della linea blu del trolley (che si può prendere sfruttando lo stesso biglietto fatto sul bus), la linea che va fino al confine col Mexico, a San Ysidro appunto.
Giunto nel downtown ed a una delle stazioni del trolley (plaza America), le (poche) persone in giro mi consigliano di prendere il trolley fino al capolinea (stazione San Ysidro/Tijuana) e poi cercare un taxi lì. Tuttavia non sono molto convinto della soluzione perché andare al confine di notte mi sembra un po’ rischioso e quindi, anche perché la stanchezza si fa sentire, mi rassegno a prendere un taxi.
Contratto per 30usd e raggiungo il mio hotel. Ho solo banconote da 20usd ed il tassista, con la scusa di non avere pezzi da 10, mi da solo 5usd di resto. Bella fregatura ma sono troppo stanco per discutere. Prendo possesso della mia stanza e cerco di domire nonostante il fuso orario.
25-07-06, San Diego: Ho imparato la prima lezione di questo viaggio. Per la prima notte, arrivando in un posto che non si conosce e stanchi dopo un lungo viaggio è meglio prenotare un hotel dall’Italia che sia facilmente raggiungibile. E’ troppo importante infatti iniziare col piede giusto l’avventura!
La mia sistemazione (International Motor Inn di San Ysidro, 37€ al giorno per una camera con bagno, prenotato tramite il sito sidestap.com) si è rivelata buona però, essendo un po’ fuori mano, mi ha costretto a spendere altrettanto in taxi. Sarebbe quindi stato meglio prendere un hotel in downtown San Diego anche spendendo qualcosa in più. C’è da dire però che le sistemazioni di questa città sono tutte particolarmente care.
Nonostante il fuso orario questa prima notte sono riuscito a dormire 6 ore di fila che non è male considerando che mi sono messo a letto quando in Italia erano le 9 del mattino.
Per evitare di stancarmi troppo all’inizio del viaggio decido di fermarmi un’altra notte in modo da poter visitare anche la città. Fortuna vuole che mi facciano pagare solo 37Usd e non 46Usd che corrisponderebbero a 37€. Questi americani ancora non hanno capito che ora l’euro vale più del dollaro. Inoltre pago solo una notte!
Dal mio hotel si vede in lontananza Tijuana con una grande bandiera messicana, fantastico!
Di giorno raggiungere San Diego è molto semplice: col bus 905 (2,50Usd) vado al confine dove con lo stesso ticket del bus prendo il trolley che in 30 min mi porta nel downtown.
Sono molto esaltato per essere in California, così lontano da casa ed in uno stato così mitizzato. La mattina giro per il centro di San Diego e compro qualcosina all’Horton Plaza, un centro commerciale situato nel cuore della città. Mangio economicamente in uno dei tanti ristoranti di cucina internazionale dell’Horton (8Usd). Il pomeriggio cerco un internet point ma stranamente non riesco a trovarlo e mi reco quindi al Seaport village, sull’oceano, che mi è parso il luogo più piacevole della città. C’è ancorata una portaerei ma purtroppo è troppo tardi per poterla visitare.
Nonostante avessi letto molte impressioni positive su San Diego a me non è che sia piaciuta tanto, a parte l’adrenalina che mi dava il fatto di essere all’inizio di questo viaggio: poche sono le strade del centro città, composto da grattacieli, dove si possa passeggiare tranquillamente e basta spostarsi di poco per trovarsi subito in vie che sembrano un po’ “equivoche”. Comunque la mia è stata solo una visita rapida e, non avendo visto la zona circostante, posso sbagliarmi.
La sera torno al confine col trolley (linea blu fino al capolinea San Ysidro/Tijuana) e da lì prendo un taxi dato che il bus 905 c’è solo fino alle 18:00 circa. Comunque la corsa costa meno essendo già vicini all’hotel (6usd). Il “border” sembra molto tranquillo e noto come il traffico di pendolari che la sera rientrano in Messico sia notevole. Probabilmente il versante americano anche in piena notte è sicuro e quindi anche la prima sera avrei potuto arrivare col trolley fin qui e poi prendere il taxi. Una curiosità: ho notato che mentre a San Diego i tassisti sono tutti neri qui al confine sono tutti messicani, come se si fossero spartiti il territorio.
Ceno nella mia stanza fornita di microonde con un piatto comprato in città. Goodnight, domani si passa la frontera!
26-07-06, San Diego-Tijuana-Ensenada-El Rosario: Oggi lascio San Diego per attraversare il confine a San Ysidro ed entrare così finalmente in Mexico.
Il varco di San Ysidro è sempre molto trafficato anche se il flusso in direzione Mexico è scorrevole mentre sul versante opposto, in direzione USA quindi, c’è un vero e proprio ingorgo. Ciò è dovuto alla diversità dei controlli che sono molto scrupolosi per chi entra negli USA e molto più “leggeri” per chi si reca in Mexico.
Infatti oltrepassato il cancello metallico che mi introduce nella zona protetta della frontiera mi rendo conto che sarei potuto entrare in Mex senza alcun controllo! C’è solamente un poliziotto munito del celebre semaforo che si trova alle dogane messicane (verde-passi, rosso-controllo) che comunque non se ne fregava per niente della gente che passava. Comunque cerco l’ufficio migracion dove poter fare la carta turistica e pago ad uno sportello la tassa d’ingresso (pago 20Usd e ricevo 5$, mah…). Attraverso un altro cancello metallico ed ora sono veramente in Mexico!
– 1: in verde il percorso pedonale
Oltrepassato l’Us Border si è subito in piena città… piena Tijuana! Per 50 metri c’è ancora quiete e calma e poi casino completo. C’è abbondanza di farmacie e studi dentistici ( tutto per gli americani) e una folla di tassisti fastidiosissimi che ti “rompe” in continuazione.
Io mi dirigo rapidamente in plaza Viva Tijuana dove c’è il piccolo terminal degli autobus Abc per Ensenada che trovo senza difficoltà. Ci sarebbe anche un terminal più grande dove partono bus a lunga percorrenza però è distante e l’unico modo per raggiungerlo sarebbe farsi spennare da un tassista. Meglio andare ad Ensenada e lì cambiare bus.
Non tutto però è facile come sembra, non ho infatti pesos e non vedo alcun bancomat (cajero electronico) nelle vicinanze. Dopo aver chiesto un po’ in giro ne trovo finalmente uno nella tienda “Caliente” che sarebbe in pratica la versione messicana della nostra agenzia di scommesse Snai. Posso finalmente prendere il bus per Ensenada.
Sono voluto passare per Tijuana per iniziare a conoscere il Mexico dalla “cima”, dal confine con gli USA. Il breve passaggio da Tijuana è stato sicuramente interessante ma l’importante è dire che Tijuana non è il vero Mexico quindi tutte le persone che vanno in California USA e poi fanno gite di un giorno a Tijuana credendo di vedere il Mexico sbagliano. Tijuana è un mondo a parte, una città caotica, disordinata, rumorosa ed anche un po’ pericolosa dove tanta gente si accalca sperando di poter passare negli USA per un futuro migliore (chissà…).
Il viaggio per Ensenada è breve e comodo (100$, 1h30m). Superata la periferia di Tijuana si imbocca la Mex1D, superstrada a doppia corsia. Si costeggia il Pacifico e qualche bella baia, alcune con una fitta foschia, ma il paesaggio non è granchè.
Giunto ad Ensenada mi rendo conto che i pesos prelevati a Tijuana (1000, quindi 70€) sono un po’ pochini soprattutto tenendo conto che in alcuni paesi della Baja dove ho intenzione di fermarmi non ci sono bancomat. Sono costretto così a camminare un po’ per la città col mio pesante zaino in spalla alla ricerca di una banca. Anche questa città non è granchè, simile a Tijuana e solo un po’ meno estrema.
Prelevati altri pesos torno al terminal bus e faccio un biglietto per El Rosario, meta che avevo in testa di raggiungere fin dal mattino (Abc plus, 233$). El Rosario non ha nulla di interessante però è in posizione strategica per spezzare il viaggio trovandosi proprio all’inizio della parte più bella della Baja, scendendo verso sud.
Bus extraurbani: La rete dei bus extraurbani in Mexico è davvero efficiente e capillare.
I bus si dividono in 3 categorie: “de lujo”, I classe e II classe.
I bus di I classe sono quelli col miglior rapporto qualità/prezzo e permettono di affrontare lunghe tratte comodamente. Tutti dotati di bagno a bordo, il vantaggio rispetto a quelli che abbiamo in Italia è soprattutto il maggior spazio tra i sedili e quindi la possibilità di stendere per bene le gambe. E’ fondamentale tenere con sè una maglia di cotone, anche di lana per i viaggi notturni, perchè l’aria condizionata è sempre molto forte. Vengono continuamente trasmessi films a volume spesso un pò troppo alto.
Ho provato diverse compagnie e tutte si sono rivelate dello stesso (alto) livello.
I “de lujo” sono più costosi: si differenziano per avere 2 bagni, sedili più ampi ed ancora più spaziati tra loro (con un ripiano su cui stendere le gambe),cuffie per ascoltare la tv o musica. Viene offerto uno spuntino di benvenuto..
I bus di II classe sono invece vecchi e sgangherati, da utilizzare solo per tragitti brevi!
Il costo dei bus di I classe, quelli che consiglio di utilizzare, è paragonabile alle tariffe italiane, quindi non aspettatevi di risparmiare sui trasporti interni. Un accorgimento può essere quello di viaggiare di notte in modo da risparmiare sulla notte in hotel. Su qualche tratta il viaggio notturno è sconsigliato causa furti e/o aggressioni, quindi informarsi prima chiedendo nella città di partenza e leggendo la Lonely Planet più aggiornata. Se si deve per forza partire in un determinato giorno è meglio fare il biglietto il prima possibile per evitare di trovare il bus al completo, cosa che può accadere nelle tratte più battute dai turisti o in città poco servite.
Acquisto biglietti: Nei terminal o nelle agenzie del centro città. Nelle città più grandi e/o meglio collegate ci saranno più compagnie che vi permetteranno di raggiungere la vostra destinazione ma i prezzi possono essere diversi. Chiedere a tutte per trovare il prezzo più basso!
In Mexico ci sono autopistas, strade a pagamento che sono paragonabili alle nostre superstrade o semplicemente a delle buone statali, che però non sono diffuse in tutto il Paese. Ne deriva che in alcune zone gli spostamenti saranno veloci mentre in altre (specie nelle zone montuose del sud e dell’est) si potrà impiegare parecchio tempo anche per tragitti relativamente brevi. Ma tanto in vacanza che fretta c’è…
A sud di Ensenada il paesaggio comincia ad essere più interessante: tratti montuosi si alternano a vallate, alcune coltivate ed altre desertiche ed il traffico comincia ad essere più scarso. Peccato non avere l’auto, la Mex1 è una strada che merita di essere “guidata”, sia per il paesaggio che per la strada che alterna salite, discese, curve e rettilinei.
L’arrivo ad El Rosario è stato alle 18:30, dopo 4h30m di viaggio di cui 1h solo per uscire da Ensenada.
Alloggio da “Mama Espinoza” che venendo da nord si trova all’ingresso del paese in prossimità della stazione Pemex. Le stanze sono tutte abbastanza grandi ed in grado di ospitare 2-3 persone ed il prezzo varia da 300$ a 350$ per quelle più curate. Ne prendo “ovviamente” una da 300.
E’ una buona sistemazione però un po’ cara per chi viaggia da solo.
Il ristorante annesso ha un lento computer per collegarsi ad internet (20$/h).
Prima cena mexicana con tacos de pescado (55$, non granchè) ed una cerveza Pacifico (20$, buona, diverrà la mia birra mex favorita).
In paese non ci sono bancomat quindi bisogna arrivare con un pò di pesos in saccoccia.
Il clima qui sul versante pacifico della Baja non è particolarmente caldo, si sta bene.
27-07-06, El Rosario-Santa Rosalia: Mi sveglio davvero riposato, è stata la prima notte in cui ho dormito come se stessi a casa (10h filate!).
Libero la stanza ma lascio comunque lo zaino in custodia all’hotel. Il primo bus in direzione sud non passerà infatti prima delle 14:30 e così non mi resta che trascorrere la mattinata girovagando per il paese.
Come altri piccoli paesi o semplici insediamenti della Baja California, il centro abitato si sviluppa lungo la Mex1 che è anche l’unica strada asfaltata. Cammino un po’ in cerca della Mision che però non riesco a raggiungere. Pranzo al solito ristorante (Quesadillas 35$, Cerveza Pacifico 20$) e prendo il bus che arriva in ritardo di quasi 1h. La fermata bus di El Rosario si trova all’estremità sud del centro abitato in uno spiazzo dove c’è un ristorante. I biglietti si fanno direttamente sul bus.
Decido di raggiungere Santa Rosalia (bus Aguila, 500$), superando quindi San Ignacio che era la destinazione a cui pensavo in un primo momento.
Noto che qui in Baja gli autisti sul bus sono 2, necessari perchè le corse coprono distanze molto lunghe (da La Paz a Tijuana o Mexicali, 1500km circa). In genere mentre uno guida l’altro dorme in un piccolo scomparto nella pancia del bus, subito avanti al bagagliaio, che funziona quindi come una cuccetta.
Il viaggio è molto lungo ma il paesaggio poco dopo El Rosario inizia ad essere spettacolare: è questa la Baja California da cartolina con montagne e vallate, deserto con innumerevoli cactus grandi come alberi, la Mex1 e… nient’altro! I centri abitati sono davvero pochi e distanti ed il traffico è quasi nullo: si incontrano solo camion e camperisti californiani.
E’ molto suggestiva tutta l’atmosfera di remoto e di lontananza da tutto e da tutti che pervade la parte centrale della Baja, davvero un’indimenticabile.
A Guerrero Negro si entra nella Baja California Sur e si spostano le lancette un’ora aventi (-8h rispetto all’Italia).
Arrivo a Santa Rosalia a mezzanotte, più tardi di quanto avessi immaginato, e devo accontentarmi dell’unica, sporchissima, sistemazione che trovo e che sarà la peggiore di tutto il viaggio (motel San Victor, 150$).
28-07-06, Santa Rosalia-Mulege: Lasciato il tugurio il più in fretta possibile faccio colazione con 2 paste ripiene di manzana comprate alla panaderia El Boleo (10$). Cammino un po’ per le strade di questo anomalo paese che dovrebbe ricordare la Francia coloniale e mi soffermo in particolare sulla Iglesia de Santa Barbara, la famosa chiesa prefabbricata costruita da Eiffel (lo stesso della celebre torre) ed esposta a Bruxelles prima di essere trasportata in questo paese negli anni in cui vi lavoravano numerosi francesi impiegati in miniera. La zona costiera con il porto offre un bel panorama ma le acque non invitano certo a fare il bagno. C’è un traghetto per Guaymas (Sonora).
Non merita una visita apposta ma passandoci ( e ci si passa per forza dato che non ci sono altre strade oltre la Mex1) vale la pena fermarsi qui a Santa Rosalia.
Ci sono un paio di bancomat quindi conviene approfittarne!
I bus per Mulege (59$), che si raggiunge in circa 1h, sono frequenti e quindi senza problemi mi metto nuovamente in viaggio.
A Mulege la fermata del bus è sulla Mex1. Da qui bisogna camminare circa 10min per raggiungere il centro del pueblo dove decido di alloggiare all’hotel Las Casitas (290$), un po’ caro ma un po’ per il caldo che non incoraggia a camminare ed un po’ perché vorrei un alloggio “buono” dopo la topaia di Santa Rosalia decido che per me va bene. La stanza è grande, con a/c, e vi si accede attraversando prima un piccolo giardino tropicale ben tenuto anche se le porte, non chiudendo ermeticamente, lasciano entrare in stanza qualche animaletto di troppo. Pranzo al ristorante dell’hotel con un mix di specialità messicane ed una cerveza (90$).
Nel pomeriggio visito la Mision che si raggiunge con una breve passeggiata. E’ bella e merita la visita, peccato solo che fosse chiusa e quindi non poter visitare l’interno.
Dalla missione inoltre si gode di una splendida vista sull’oasi di palme di Mulege. Decido poi di raggiungere la costa: si percorre un sentiero sterrato che segue il lato nord del fiume e ci si arriva dopo una lunga camminata (circa 40min). La piccola spiaggia che si raggiunge è semideserta ed il mare non è nulla di eccezionale. In compenso vedo i primi pellicani e mi fermo in una tienda a bere qualcosa ed ablar en espa?ol (stentato). Rientro quindi in paese prima che faccia buio e mangio 3 tacos ed una cerveza XX (dos equis) da Asadero Danny’s (55$). Poi un margarita in hotel (45$).
Come avevo già notato a Santa Rosalia, qui sul mare di Cortes è decisamente più caldo che sul versante pacifico. Tuttavia a me il caldo piace e non soffro neanche quello eccessivo! Ovviamente bevo litri di acqua al giorno…
Acqua: In Mexico bisogna bere solo acqua imbottigliata (“purificada” e in alcuni casi “mineralizada”) che si trova ovunque. Usare l’acqua purificada anche per lavarsi i denti. A dire il vero io dopo una settimana mi ero rotto ed ho iniziato a lavarmi i denti con l’acqua del rubinetto; non ho avuto alcun problema ma non consiglio di farlo, potreste avere conseguenze poco piacevoli…
29-07-06, Bahia Concepcion: Oggi ho deciso di darmi all’ozio totale raggiungendo una delle tanto decantate spiagge della Bahia Concepcion. Non avendo l’auto decido di raggiungere playa Santispac, che stando a quello che mi hanno detto in paese è raggiungibile col bus di linea. Prendo così il bus delle 10:30 (se ricordo bene costava 20$) che però subito dopo Mulegè si ferma “para desayunar” ad un’area di servizio e si perde parecchio tempo. Ripreso il viaggio si arriva in Bahia Concepcion dopo poco, se non ci fosse stata la lunga sosta credo che dal pueblo ci si metta circa 25min. Giungendo da nord si gode di un panorama dall’alto della Bahia, molto bello. Playa Santispac è la prima spiaggia che si trova, ben segnalata e proprio adiacente alla Mex1. Il colpo d’occhio è fantastico: mare turchese, una tavola!. Sulla spiaggia solo un paio di ristoranti, qualche palapa e alcuni camperisti californiani (uno dei quali sparava musica dei Pink Floyd ad alto volume… non mi ha dato fastidio anzi mi sembrava perfetta come soundtrack per quel posto). Passo diverse ore in spiaggia o, meglio, in mare insieme ad una coppia di ragazzi spagnoli conosciuti sul bus, molto simpatici, con cui poi pranzo a pomeriggio inoltrato al ristorante Ana’s: pescado ranchero, 2 cervezas, frijoles, riso, tortillas (95$). E’ stata una comida deliziosa, è un posto che raccomando a tutti.
Dopo aver salutato gli spagnoli che hanno deciso di rimanere a dormire sulla spiaggia (lo stesso proprietario di Ana’s, un americano, ha delle stanze) torno sulla Mex1 ad aspettare il bus per la vuelta. Di bus però non se ne vedono e così, dopo 1h30m di attesa, accetto il passaggio gentilmente offertomi da una signora che tornava a Mulege con le sue 2 figlie piccole. Con l’auto si fa davvero presto, 20min.
A Mulegè c’è un internet point che è sulla stessa strada dell’hotel Las Casitas e costa 20$/h.
Internet point: in Mexico si trova modo di andare su internet praticamente ovunque, con connessioni veloci. Il prezzo standard è 10-12$/h ma nei posti più “spersi” in cui non c’è alternativa i costi salgono un pò (20$/h). Viceversa nelle città si possono trovare tariffe di 7-8$/h.
30-07-06, Mulege-La Paz: Oggi decido di raggiungere La Paz, capitale della Baja California Sur. Il viaggio col bus di I classe (475$) dura 7h. Il tempo comunque passa in fretta grazie al confort del bus e, soprattutto, alla bellezza del paesaggio desertico che non smette di affascinarmi.
Giungo alla meta prefissata in serata. Il bus ferma al terminal sul malecon, in posizione quindi centralissima. La ricerca dell’hotel dura poco: l’Hosteria del Convento (150$) mi offre una camera singola con bagno che accetto. Tutte le camere danno su un cortile interno. La mia non è granchè perché piccola ed un po’ decrepita tuttavia la tariffa è economica… insomma, vale quello che costa. Scoprirò nei giorni seguenti (rischiando di restare fuori) che la sera il posto chiude alle 23 circa.
Dopo essermi sistemato raggiungo il malecon: il tramonto sul mare qui a La Paz è davvero suggestivo. Come avrò modo di notare anche nei giorni seguenti, il malecon di La Paz si anima sempre verso sera ed in particolare al tramonto: c’è chi passeggia, chi fa jogging e chi si gode il panorama… si sta molto bene. Peccato solo che non sia chiuso al traffico e la sera, specie oggi che è domenica, sia molto trafficato.
Ceno con tacos al Rancho Viejo e poi vado a nanna.
31-07-06, La Paz (Tecolote-Balandra): Oggi sono deciso a raggiungere le tanto decantate spiagge della penisola di Pichilingue, appena fuori La Paz.
I bus partono dal terminal sul malecon, lo stesso degli autobus a lunga percorrenza, dalle 8 alle 17, uno ogni ora, toccando tutte le spiagge della penisola ed il porto e raggiungendo come ultima fermata playa Tecolote in 30min abbondanti. L’ultima partenza per la vuelta da Tecolote è alle 17:30 (sempre uno ogni ora), costo 20$ andata + 20$ per il ritorno. Questo bus è più scassato di quelli a lunga percorrenza ed inoltre l’autista ascolta musica spesso a volume assordante.
Me la prendo comoda e raggiungo playa Tecolote col bus delle 11:00. La spiaggia mi delude, me l’aspettavo meglio invece è solo discreta. Certo, dopo la Bahia Concepcion mi sono abituato bene!
Decido così di raggiungere playa Balandra che ho già intravisto dal bus e non è lontana. E così dopo 30min di cammino sulla carretera raggiungo Balandra: avevo ragione, è meglio, decisamente!
Playa Balandra è in pratica un’ampia baia in cui l’acqua, specie al pomeriggio con la bassa marea, prende dei colori verdi e/o turchesi davvero spettacolari. Superando il promontorio roccioso che si vede sul lato dx quando si arriva in spiaggia, si raggiunge un’altra distesa sabbiosa bianca con 3 ombrelloni fatti di foglie di palma secche. Proseguendo ancora si raggiunge un altro promontorio roccioso in corrispondenza del quale si può fare un po’ di snorkeling poiché sul fondale si trovano un po’ di pesci colorati.
Tutto il mare della baia è pieno di pesci normali, alcuni anche abbastanza grandi.
L’aspetto negativo di Balandra è la laguna che si trova alle spalle della spiaggia che emette un odorino un po’ fastidioso. Inoltre, almeno nei giorni in cui mi sono fermato io, c’erano sulla riva sempre delle carcasse di calamari che emettevano anch’esse una buona dose di odoraccio.
Al di la di tutto il posto merita e trascorro diverse ore in spiaggia o, meglio, in acqua!
Anche qui l’affollamento che c’è sulle nostre spiagge in Italia è lontano anni luce…
Nel pomeriggio torno a playa Tecolote dove faccio un breve bagno e poi mangio qualcosa al Palapa Azul (ceviche di camaron + cerveza, 95$).
Torno a La Paz col bus delle 16:30 e in serata giro un po’ per le vie del centro. Ci sono diversi negozi tra cui anche un paio di grandi magazzini. Porto un po’ di vestiti in lavanderia (LavaLaPaz, 48$) e poi ceno al Rancho Viejo, una taqueria in Marquez de Lèon che offre buoni tacos a prezzi “giusti” (3 tacos ed una cerveza costavano in media 50-60 pesos); i miei preferiti erano i tacos pastor.
Le sera La Paz è un posto molto tranquillo: al tramonto c’è gente sul malecon ma dopo cena, intorno alle 22-23, non c’è più molto movimento ed i locali sul malecon sono sempre piuttosto vuoti, come se fosse bassa stagione.
1-08-06, La Paz (Balandra): Giornata di pieno relax a playa Balandra. Passo ore ed ore in acqua e sulla playa, esplorando un po’ la zona.
In spiaggia conosco un ragazzo svizzero che sta studiando per alcuni mesi non so che a Guadalajara e che mi da una dritta per un internet point “barato” dove passo un po’ di tempo rientrato in città. In effetti il prezzo è buono (10$) ed i computer sono veloci. Mi consiglia inoltre di visitare Guadalajara ed io inizio a pensarci un pò su…
E’ una città particolare La Paz: all’arrivo non mi aveva fatto una grande impressione ed in effetti non si può obiettivamente definire una bella ciudad. Tuttavia mi accorgo come sia un posto che in qualche modo cattura, più passa il tempo e più ci si sta bene. Certo, probabilmente a ciò concorrono molto i posti circostanti, le playas, la Baja…
Avevo pensato di cercare un altro alloggio ma alla fine credo di non muovermi da dove sono, sia perché non ho tanta voglia di cercare, sia perchè l’alloggio è comunque economico. Inoltre il fatto che la sera chiuda alle 23 non è un gran poblema in quanto non c’è molta vita notturna in città, almeno nei giorni infrasettimanali, e comunque io a quell’ora sono già stanchino.
2-08-06, La Paz (Isla Espiritu Santu): Oggi decido di effettuare l’escursione alla isla Espiritu Santu.
Raggiungo playa Tecolote e precisamente il palapa azul che organizza le escursioni e dove avevo infatti già raccolto informazioni i giorni precedenti. Salpiamo quindi su una piccola barchetta alla volta dell’isola io, una coppia di ragazzi italiani, un ragazzo americano ed il (fondamentale) capitano Jesùs. Il costo della gita è 440$; possono sembrare un po’ tanti, tuttavia si riveleranno ben spesi e inoltre la gita comprende anche una gustosa comida.
L’isla si trova proprio di fronte a playa Tecolote e si raggiunge in circa 20min. Il posto è davvero magnifico: l’isola è rocciosa, probabilmente di origine vulcanica, ed è circondata da un mare trasparentissimo che nelle baie prende un colore turchese chiarissimo, quasi accecante. Non scorderò mai lo schiarirsi delle acque nel momento in cui si entra in queste baie!
Navigando lungo la costa dell’isola il tempo passa velocemente guardando rocce dalle forme particolari, delfini e balene… ebbene si, anche se non è il periodo migliore c’era anche qualche balena! E poi bellissimo lo snorkeling tra coloratissimi pesci tropicali e leoni marini che ti passano sotto mentre sei in acqua!
Per il pranzo ci fermiamo in una piccola spiaggia, playa Ensenada, in cui mi sarebbe piaciuto restare molto ma molto di più…
Al pomeriggio dobbiamo purtroppo tornare a playa Tecolote, il bellissimo sogno è durato 4 ore abbondanti ma è passato davvero in fretta. Un consiglio per tutti: fate l’escursione, è davvero impedibile, io non avevo mai visto un posto tanto bello!
Tornato a La Paz devo ancora decidere come proseguire il viaggio nel Mexico continentale. La Paz è un ottimo punto di partenza per proseguire il viaggio nel Barranca del Cobre: c’è infatti un rapido traghetto, di fabbricazione italiana, che in 6 ore permette di raggiungere Topolobampo che dista pochi chilometri da Los Mochis, punto di partenza del treno panoramico per Chihuahua. Tuttavia, avendo finora visto solo natura, decido di prendere un volo interno Aeromexico per Guadalajara, che compro ad un’ agenzia della stessa Aeromexico situata sul malecon di La Paz ad un prezzo che mi sembra buono (1733$ cioè 120€).
I voli interni in Messico permettono di raggiungere rapidamente e comodamente tutti gli angoli del Paese. Utili quindi se si ha poco tempo a disposizione o se si vuole raggiungere una zona molto distante da quella di partenza, a patto di riuscire a trovare una tariffa conveniente.
3-08-06, La Paz (Balandra): E’ il mio ultimo giorno in Baja.
Lo passo a playa Balandra, la mia spiaggia preferita nei dintoni di La Paz… relax completo ed una punta di tristezza perchè è il mio ultimo posto in Baja California.
La sera cammino per le strade di La Paz per comprare qualche souvenir e decido di mangiare pesce da Bismarck II, un ristorante consigliato dalla Lonely planet ed un po’ fuori dal centro. Ceno con Camarones alla Bismarck ed una cerveza e pago 180$; il conto è stato un pò salato, ho mangiato bene però nulla di eccezionale.
Qui a La Paz ho incontrato diversi italiani, al contrario dei posti visitati in precedenza.
4-08-06, La Paz-Guadalajara: Oggi lascio la Baja California per trasferirmi nel Messico continentale. Mi dispiace davvero lasciare questi posti ma sono anche curioso di vedere cosa mi riserva il Mexico centrale che tutti mi hanno detto essere del tutto diverso dalla Baja.
Raggiungo l’aeroporto di La Paz col taxi non essendoci trasporto più economico (150$ dopo contrattazione, il tassista inizialmente ne chiedeva 200). Mi imbarco sul volo per Guadalajara che raggiungo senza problemi in circa 3 ore, dopo uno scalo a Culiacan. Dall’aeroporto sono costretto a raggiungere il centro ciudad anche qui con un taxi; come a Mexico D.F. anche qui a Guadalajara ci sono i taxi autorizzati dell’aeroporto che permettono di raggiungere la meta designata ad una tariffa prefissata. Per raggiungere il centro si paga 180$.
Peccato che sia l’aeroporto di La Paz che quello di Guadalajara non siano collegati al centro ciudad con un bus, prendere il taxi per un viaggiatore in solitario come me è sempre un po un salasso!
Ora è tutto diverso dalla Baja, la città è grande (dicono abbia 6-7 milioni di abitanti) e c’è un gran traffico di automezzi, comunque scorrevole. Il tassista mi rassicura dicendomi che Guadalajara è una città sicura, confermandomi quello che mi avevano detto persone conosciute in Baja.
Giunto in centro mi sistemo all’hotel Hamilton dove trovo una singola per 160$. La camera è grande e pulita, il bagno un pò vecchio ma in definitiva è un alloggio che mi sento di consigliare.
Nel pomeriggio cammino per il centro ciudad. Devo dire che dopo i giorni trascorsi in Baja California passeggiare per l’affollato centro di questa città non mi dispiace affatto. La catedral è davvero bella ed è circondata da 4 piazze che formano così una croce con la chiesa nel centro. Ceno in una tacqueria del centro in calle Moreno spendendo davvero poco (30$) e trovo diversi internet-point a nord della catedral, con prezzi compresi tra 10-12$ ed in più un mercato coperto molto animato.
Di sera il centro si spopola e conviene restare nelle vie dove c’è più gente mentre in quelle deserte non mi sembra sicuro avventurarsi. La prima pioggia incontrata in Mexico mi spinge in ogni caso a ritirarmi in albergo.
5-08-06, Guadalajara (Tlaquepaque): Decido di restare un altro giorno a Guadalajara e spostarmi a Zacatecas domani.
La mattina la passo in centro visitando in particolare plaza de los Mariachis ( i Mariachi sono originari di questa città) e il vicino mercato Libertad , immenso e molto ma molto animato. E’ un’esperienza da provare questa dei mercati messicani: si vende di tutto e c’è sempre un casino di gente, dopo un pò inizia a venire mal di testa!
Decido poi di raggiungere Tlaquepaque, un sobborgo di Guadalajara che una volta era un paese a sè, famoso per il suo artigianato. Prendo un bus urbano a sud della catedral che in circa 20min e per pochi pesos (9$) mi porta a destinazione.
Bus urbani: Vecchi e fatiscenti vi chiederete spesso come facciano ancora a muoversi. In genere dotati di un buon impianto stereo con cui l’autista potrà sparare musica ad alto volume, sono comunque il mezzo di trasporto più economico in molte città e vi condurranno fedelmente a destinazione. Le fermate (paradas) sono segnalate da un cartello metallico col disegno del bus ma non sempre è così, perciò conviene vedere dove aspetta la gente del posto. Alla fermata non troverete indicate le linee che transitano da lì, nè quindi gli itinerari; le destinazioni raggiunte dal bus sono scritte sul parabrezza del bus stesso. Si paga all’autista.
Oltre al conducente spesso c’è un “aiutante” che invita la gente a salire gridando ad alta voce la destinazione del bus. Qualche volta la sosta ad una fermata potrà essere un pò più lunga del normale, nell’attesa che arrivi altra gente per riempire il bus. Forse questa insistenza deriva dal fatto che l’autista intaschi più o meno legalmente una quota dell’incasso…
Sceso dal bus mi dirigo verso il centro di Tlaquepaque: è carino e pieno di negozi di artigianato anche se un pò troppo turistico. Comunque se siete a Guadalajara merita senz’altro una visita. Mangio dei tacos in un comedor di un mercato coperto (nessun problema!).
Il tempo passa in fretta e così, tornato in centro verso sera, ceno alla solita tacqueria restando nella zona della Catedral fino a tardi.
6-08-06, Guadalajara-Zacatecas: Oggi trasferimento a Zacatecas, mitica città dell’argento messicano.
Dal centro raggiungo il grande terminal bus di Guadalajara con un bus urbano e lì compro un biglietto Omnibus de Mexico di prima classe per 249$.
Raggiungo Zacatecas in serata e sempre con uno sgangherato ma economico bus urbano mi porto nel centro ciudad. Le vie principali sono in parte bloccate perchè è in corso la cerimonia di chiusura di un festival internazionale del folklore svoltosi in città nei giorni precedenti e così anche la ricerca dell’albergo è resa difficoltosa. Alla fine scelgo una stanza all’hotel du Parque (160$) che cambierò il giorno seguente perchè non particolarmente pulita. Ceno poi al ristorante Cazadores (152$), consigliato dalla Lonely ma sconsigliato da me perchè la carne mangiata era un pò “vecchia”. Giro un pò per il centro ciudad ammirando la splendida catedral illuminata e mi godo i fuochi d’artificio prima di andare a nanna.
7-08-06, Zacatecas: Perdo quasi tutta la mattinata perchè mi sveglio abbastanza tardi e poi mi trasferisco all’hotel Zamora (163$), sistemazione che consiglio.
Mangio poi un taco + 1 coca da Dona Julia (18$) e porto un pò di vestiti alla lavanderia “El indio triste” (in av. Hidalgo, in prossimità della congiunzione con Genaro Codina) che nonostante il nome mi ha rallegrato parecchio per il buon prezzo (14$/Kg).
Zacatecas è senza dubbio una bella città: ha un bel centro storico (era una città ricca ai tempi della Nueva Espa?a) dove c’è sempre tanta gente in giro; sembra una ciudad in cui si viva bene. E’ anche molto turistica anche se ho notato soprattutto turisti nordamericani piuttosto che europei.
Nel pomeriggio visito la “Mina El Eden” (60$, da non perdere), entrando dall’entrata inferiore e proseguendo poi sul teleferico verso il Cerro della Bufa. Infine ritorno in centro a piedi.
In tutte le cittadine molto tranquille e con centri storici belli come questo di Zacatecas mi piace in particolare camminare per vie e vicoletti (calles e callejones), quasi senza meta, cercando di scoprire gli angoli più caratteristici e particolari… peccato solo che qui a Zacatecas come del resto in quasi tutte le città messicane le vie chiuse al traffico siano poche o assenti. Segnalo l’ internet point “Juegos en Red” molto economico (7$/h), accanto al ristorante Cazadores
Continuo a bighellonare per le vie del centro finchè un temporale (la pioggia nel Messico continentale mi farà compagnia un pò tutti i giorni) mi costringe a rifugiarmi al ristorante “La Cabana” dove mangio ½ pollo (buonissimo) ed una cerveza con 69$. Queste “pollerie” sono molto diffuse nel Messico continentale: il pollo è buono ed economico (in più,cosa fondamentale, a me piace un sacco), l’unico problema è che da quelle provviste di forno a legna si esce un pò affumicati, però sono molto caratteristiche.
8-08-06, Zacatecas (Guadalupe): Decido di trascorrere un altro giorno a Zacatecas, sia perchè non voglio che il viaggio diventi troppo un corri corri da un posto ad un altro e sia perchè la città mi piace! Oggi finalmente mi concedo il mio primo desayuno mexicano. Alla tacqueria Cabana prendo huevos rancheros+frijoles+cafè per 38$. Non l’avrei detto ma mi è proprio piaciuto desayunar così, inoltre una colazione abbondante permette di avere “autonomia” fino a sera facendo solo uno spuntino di rinforzo.
In mattinata visito finalmente bene l’interno della catedral, cosa che nei giorni precedenti non avevo potuto fare, avendola trovata chiusa o durante la celebrazione della messa. Inoltre mi reco ad un’altra chiesa molto bella, l’unica in stile gotico che ho visto in Mexico (non ne ricordo il nome).
Poi mi reco al vicino paese di Guadalupe, in bus (3,5$ andata + 3,5$ ritorno). Giro un pò per il centro ma devo dire che è un’escursione di cui si può fare a meno, il posto è carino ma niente di speciale.
Tornato a Zacatecas giro un altro pò per il centro e ceno alla solita tacqueria (1/4 pollo + quesadilla + cerveza pacifico, 57$) mentre viene giù l’immancabile pioggia…
Ho trascorso 3 belle giornate qui a Zacatecas e domani riparto: destinazione Guanajuato, una città che ho sempre avuto in mente di visitare e da cui ovviamente mi aspetto molto!
9-08-06, Zacatecas-Guanajuato: Dopo un’abbondante colazione alla Cabana (huevos a la mexicana-frijoles-jugo de naranja, 42$) perdo un pò di tempo per recarmi alla central camionera perchè prendo il bus urbano nella direzione opposta credendo che girasse subito dopo per tornare indietro (che figura!).
Prendo un bus ETN de lujo ( non ricordo il prezzo) con cui raggiungo comodamente Guanajuato in 4 ore, partendo alle 13:00. Anche oggi il tempo è variabilissimo.
La central camionera di Guanajuato è in periferia ma con un bus urbano si raggiunge facilmente il centro.
Il centro storico di Guanajuato è davvero caratteristico: è costituito da strette stradine tutte curve e vicoletti e, per favorire la circolazione stradale, ci sono tanti piccoli tunnel che sbucano in diversi punti del centro raggiungendo le strade circostanti.
Mi fermo all’Hotel Granaditas ed ho la mia stanza con bagno per 150$. Al piano terra c’è anche un utile internet point, a pagamento (10$/h).
Guanajuato è una città piccola, ma universitaria (ci sono molti locali per giovani) e turistica (abbondano i locali di souvenir) con turisti che sembravano in prevalenza nordamericani piuttosto che europei. C’è sempre molta animazione in giro!
Il centro è molto animato, specie oggi che è l’ultimo giorno della festa de Nuestra Se?ora de Guanajuato, la cui statua fu donata alla ciudad da Filippo II di Spagna.
Guanajuato conferma le mie aspettative e ciò mi rallegra: è davvero una città bella, mancano forse i monumenti superlativi di Zacatecas ma tutta la città ed il centro storico in particolare sono deliziosi.
La sera solito breve piovasco e temperatura fresca come a Zacatecas (qui siamo a 2000m).
Le città dell’interno Mexico sono generalmente ad altitudini elevate. Almeno in agosto ciò è un vantaggio perchè di giorno il clima è molto piacevole e si può camminare molto. La sera è freschino ma non eccessivamente.
10-08-06, Guanajuato: Esploro il centro ciudad metro per metro, non c’è un angolo che non mi piaccia! Prendendo poi la funicolare (20$+20$) si può salire su un colle da cui si ha tutto il panorama del centro ciudad e dintorni.
Molto caratteristica è la plaza Jardin de Union, sempre affollata di gente e posto ideale per riposarsi sedendosi su qualche panchina o sulla scalinata del teatro. Frequenti sono poi gli spettacoli di strada.
Ho passato un pò di tempo in un bel mercatino di libri, all’aperto.
Per i pasti c’è anche qui un’ economica polleria con forno a legna dove si mangia bene ed abbondantemente con 50$.
Il tempo è sempre molto instabile e la sera arriva puntuale la solita pioggia.
Sono molto soddisfatto delle visita a Guanajuato, spesso fissarsi con un posto non famosissimo può tramutarsi in una delusione nel momento in cui lo si vede “dal vivo” ma per me non è stato così… ci ho preso!
La sera mi godo ancora un pò le calles del centro. In questi giorni a Zacatecas e Guanajuato non mi sembra davvero possibile che il Messico venga considerata una meta “pericolosa”…
Per il giorno seguente decido di recarmi sulla costa del Golfo del Messico per visitare El Tajin e poi Veracruz dove vorrei rilassarmi al mare. Ci sarebbe un bus notturno diretto per Poza Rica (vicino ad El Tajin) che parte dalla vicina Leon ma è scomodo l’orario in quanto arriverei ale 3:30 di notte a destinazione. Perciò mi muoverò al mattino con un bus per Mexico D.F. (terminal norte) e lì cambierò per Papantla, altra località prossima al sito archeologico e più bella di Poza Rica stando alle indicazioni della Lonely Planet.
11-08-06, Guanajuato-Papantla: Oggi mi aspetta un lungo trasferimento ed alle 8:30 sono già sul bus ETN per Mexico D.F. terminal norte (350$).
La giornata non sembra delle migliori, c’è molta foschia, ma pian piano migliora.
Durante il viaggio penso a come potrà essere l’impatto con Mexico D.F., città di cui si sente dire tante cose, spesso negative.
Quando ormai manca poco alla periferia dell’immensa città è evidente in lontananza la cappa di smog; la città è avvolta in una foschia. Si iniziano ad attraversare anche le famigerate baraccopoli, che mi aspettavo in realtà peggiori ma probabilmente la strada non attraversa quelle messe peggio. Certo che la loro estensione è impressionante e ci vogliono diversi minuti prima di superarle.
Giunti al terminal norte cerco subito il bancone ADO dove compro un biglietto I classe per Papantla. Ho circa un paio d’ore di stop a Mexico D.F. ed in quest’arco di tempo approfitto per mangiare qualcosa. Sono davvero stupito da questo terminal, molto pulito, moderno, ben tenuto, un gioiellino rispetto ad alcune nostre grandi stazioni ferroviarie.
Finalmente si parte: durante il viaggio passiamo vicino Teotihuacàn (riesco a vedere le piramidi!) imbattendoci in un forte temporale.
Dopo una prima parte di viaggio fatta su una buona strada a pagamento, il bus devia inaspettatamente su una stradina di montagna stretta e trafficatissima che attraversa la foresta tropicale. E’ davvero strano vedere una stretta strada di montagna piena di auto, camion ed autobus, come se fossimo sulla tangenziale di una metropoli.
Si viaggia davvero a bassissima velocità ma io comunque sono affascinato dalla vegetazione: è la prima volta che mi trovo in una foresta tropicale, verde e rigogliosa.
In serata fermiamo a Poza Rica per poi raggiungere Papantla, più o meno alle 22:00.
Uscendo dal minuscolo terminal, giro a sinistra e vedo le indicazioni per l’Hotel Farolito che raggiungo, sistemandomi in una stanza discreta per la quale pago 130$ (l’hotel più barato del viaggio!).
Qui a Papantla fa caldo umido, il fresco/freddo delle serate nelle città in altura è distante anni luce e sembra davvero di essere in un altro mondo. Esco facendo una breve passeggiata per mangiare qualcosa e vedere la piazza principale del paese, non molto animata ma l’ambiente è tranquillissimo.
12-08-06, Papantla-El Tajin-Veracruz: El Tajin, è il giorno della mia prima visita ad un sito archeologico mexicano!
In realtà la giornata non inizia benissimo perchè vengo svegliato dal casino della camera di fronte dove un testa di caz.. mette le stereo a palla ed inizia a cantare, alle 7:30. Preparo le mie cose e prima di uscire mi lamento con la proprietaria, rendendomi conto che parlo meglio in espa?ol quando sono incazzato.
Raggiungo El Tajin con un bus locale che prendo al volo davanti ad una lavanderia sulla strada principale che attraversa la città, la stessa che fanno i bus extraurbani.
Il sito è davvero vicino a Papantla, si perde un pò di tempo perchè il bus (che porta scritto sul parabrezza “Tajin via corta”) fa un giro un pò più lungo e diverse fermate, ma comunque si arriva in 20min circa. Si scende ad una piccola rotatoria, si attraversa un mercatino di souvenir ed artigianato e si è all’ingresso.
Il biglietto costa 45$ ed è possibile lasciare in deposito il proprio bagaglio, cosa fondamentale dato che ho portato tutto con me dovendo ripartire il pomeriggio stesso per Veracruz.
Trascorro 2h30m all’interno di El Tajin e consiglio a tutti di andarci: è il sito che mi è piaciuto di più per la bellezza delle piramidi con le nicchie ma un pò per tutta l’atmosfera, con la foresta tropicale che lo circonda e il numero di visitatori presenti (pochi). Probabilmente il fatto di essere un pò distante da altre mete di richiamo scoraggia molti a fare un viaggio apposta fin qui.
Alla stessa rotatoria prendo un bus stavolta per Poza Rica dove, secondo la Lonely Planet, dovrebbero esserci autobus con maggiore frequenza.
Poza Rica è una città più grande ma non particolarmente attraente, ingranditasi grazie ai vicini giacimenti petroliferi. Il bus mi lascia al terminal bus o, meglio, ai terminal! Infatti qui ce ne sono due: il primo riservato agli ADO ed agli UNO e l’altro per tutte le altre compagnie.
Compro un biglietto per il primo bus ADO di I classe per Veracruz (175$) e nell’attesa della partenza mangio un medio pollo + cocacola ad un chioschetto tra i 2 terminal (37$).
Si parte con un pò di ritardo e transitiamo per Papantla (dunque avrei potuto prendere il bus anche là) prima di raggiungere il Golfo del Messico, che costeggiamo verso sud, verso Veracruz. Vedo diverse spiagge attrezzate ed il mare non sembra male…
Alle 19:00 si giunge a destinazione! Con un bus urbano (qui sono tutti ex scuolabus americani e la tariffa è 5$) raggiungo il centro dove trovo alloggio all’Albergo Maiorca, economico (150$) ma non lo consiglio perchè la stanza era un vero forno, mai sudato così tanto la notte in vita mia. La sera esco subito alla scoperta della città che mi delude molto. Il lungomare è affollato, con albergoni ed un mare sporco (vabbè, c’è un grande porto) ma tutta la città è sporchina. Il centro storico è invece bello ma è davvero piccolo, si gira in 10min!
Fortunatamente trovo modo di divertirmi e di passare una bella serata: in una calle del centro storico, sotto a dei portici, suona un gruppo di musica latino-americana, molto bravi e coinvolgenti. I Veracruzani amano molto la musica e si vede!
E’ stata una serata molto bella, mi sono sentito davvero ai caraibi e, nonostante la giornata pesante, mi ritiro in albergo solo alle 2:00 senza aver avvertito per nulla la stanchezza…
13-08-06, Veracruz: E’ la prima volta che la pioggia arriva di mattina… Proprio così! Sono svegliato intorno alle 9:00 da un bel temporale e certo la giornata non inizia nel migliore dei modi perchè sono costretto ad aspettare nella mia piccola e soffocante camera che la pioggia termini.
Alle 11:00, finalmente, posso uscire. Decido di girovagare un pò per il centro e pranzare presto per poi cercare una spiaggia decente.
Mangio da “Tano El Veracruzano” (cocktail de camarones+asoupa de mariscos+cerveza sol, 115$), bene ed abbondantemente.
Prendo poi un bus urbano diretto sul lungomare, verso sud. Percorro strade ampie circondate da grandi (e brutti) palazzi moderni e scendo in quella che dovrebbe essere playa Mocambo. Il posto, come tutto il lungomare di Veracruz, non merita affatto: mare bruttino, spiaggia sporchina… il vero Mexico è lontano anni luce da qui. E’ inutile cercare una bella spiaggia a Veracruz per il semplice fatto che non esiste!
Resto comunque un pò in spiaggia e poi torno in centro dirigendomi infine alla central camionera con una bella camminata. Faccio un biglietto per il bus ADO per Oaxaca, che partirà alle 8:30 della mattina seguente. Per rifarmi del non-mare di Veracruz poi proseguirò per la costa del pacifico!
Confesso che questa è stata la giornata meno entusiasmante del viaggio, fortunatamente la serata va ancora bene grazie alla musica dal vivo nel centro storico e si fa molto tardi…
14-08-06, Veracruz-Oaxaca: Differentemente da quanto accadeva in tutte le altre città del Mexico continentale finora visitate, qui a Veracruz la pioggia non è serale ma mattutina. Sono sempre andato a letto tardi con un cielo stellato ed al mattino risvegliato dalla pioggia.
Sistemo le mie cose sperando che la pioggia (molto intensa) smetta ed effettivamente la sento diminuire e smettere proprio quando sto scendendo le scale dell’albergo. Tuttavia affacciandomi fuori dall’ingresso dell’hotel trovo una bella sorpresa: tutte le strade sono allagate, ci sono 20 cm d’acqua.
Qui in Mexico ho notato come il sistema di drenaggio delle acque nelle strade delle città sia altamente inefficiente, basta anche una pioggia normale a causare allagamenti. Ed anche i marciapiedi, spesso accidentati, restano a lungo con pozze d’acqua.
Non posso aspettare, devo prendere il bus urbano per la central camionera e per raggiungere la fermata devo farmi un 5 minuti di strada a piedi. Prendo così le scarpe in mano e cammino scalzo nell’acqua…
Per fortuna i bus passano e raggiungo la central dove parto puntuale per Oaxaca. Il viaggio passa velocemente anche se entrando ad Oaxaca il bus fa poi un giro lunghissimo per raggiungere il terminal mettendoci parecchio. E’ comunque ancora pomeriggio, saranno le 16:00 ed ho tutto il tempo di sistemarmi con calma.
Di fronte al terminal prendo un bus urbano con cui raggiungo il centro e, dopo aver girato un pò (anche se con qualche difficoltà perchè viene giù uno scroscio d’acqua), mi fermo all’hotel Santa Clara (200$) dove ho una camera grande con bagno.
Dopo essermi sistemato vado a mangiare subito al “Biche pobre” (antojitos misti+cerveza sol+mezcal, 110$), normale ma non eccezionale come decantato dalla Lonely planet. Certo, poi i gusti sono personali e la cucina oaxaque?a è particolare…
Inizio quindi ad esplorare il centro, davvero bello e caratteristico. Meritano in particolare la Zocalo con la catedral e la chiesa di Santo Domingo. Nello Zocalo ed in alcune vie adiacenti ci sono coloratissimi mercatini di artigianato.
Avevo qualche apprensione nel recarmi ad Oaxaca perchè è in atto una protesta degli insegnanti: inizialmente la protesta era nata causa i salari bassi e la poca libertà di insegnamento ma ora è andata radicalizzandosi poichè il governatore dello stato sembra abbia fatto sequestrare ed uccidere uno dei loro “capi”. Eh si, in Mexico questo succede…
Tuttavia il centro, ed in particolare lo Zocalo dove sono assembrati i manifestanti, è molto tranquillo ed i turisti non hanno alcun problema.
Oaxaca è molto più turistica di tutte le città visitate finora, è infatti una meta classica per chi si reca in Messico viaggiando da Città del Messico verso lo Yucatan o viceversa: ci sono molti turisti, soprattutto italiani e francesi.
Dopo aver assaporato un pò l’atmosfera del centro historico mi ritiro abbastanza presto perchè in giro non c’è più molta gente a parte i manifestanti ed inoltre la notte precedente avevo dormito si e no 4 ore…
15-08-06, Oaxaca (Monte Alban): Oggi destinazione Monte Alban! Con calma però, non mi sveglio certo presto…
Finalmente il cielo è completamente sereno, è la prima volta da quando sono nel Mexico continentale!
E’ un piacere girare per Oaxaca, nello Zocalo affollato di mercatini, turisti e, in questa circostanza, anche di accampamenti di fortuna dei manifestanti.
Prendo un bus urbano (5$) diretto a Monte Alban appunto, l’unico problema è che tale bus si ferma a colonia Monte Alban e da lì mi tocca una bella camminata in salita di 30min per raggiungere il sito. E’ comunque fattibile.
All’ingresso il biglietto costa i soliti 45$. Non mi dilungo sui monumenti tanto potete trovarne descrizioni più accurate di quelle che potrei farvi io su internet o su una qualsiasi guida. Voglio solo evidenziare che questo sito è molto turistico, con molti visitatori seppure non in quantità eccessiva (l’affollamento turistico qui in Mexico è sempre relativo…) con un’atmosfera quindi sicuramente meno remota di El Tajin.
Terminata la visita torno a piedi (in discesa è molto più semplice) al capolinea del bus per Oaxaca centro. Avverto un pò la stanchezza perchè oggi fa caldo ed ho camminato molto nel sito e per la strada.
Il pomeriggio lo dedico al centro ciudad che “scopro” metro per metro.
Consiglio a tutti di visitare Oaxaca, la città, seppur molto turistica, merita.
Da non perdere assolutamente la visita dell’interno del tempio di Santo Domingo, decoratissimo, spettacolare.
Concludo la giornata cenando da “El Topil” (chile relleno + frijoles + huacamole + cervezaXX, 88$).
Sono intenzionato a raggiungere la costa oaxaque?a per trascorrere 2-3 giorni di relax completo a mare e decido che la mia meta sarà Zipolite. Dovrò perciò comprare un biglietto per Pochutla che è la località più prossima a Zipolite raggiunta dai bus extraurbani. Sebbene la Lonely Planet sconsigli di fare questo viaggio di notte a me tornerebbe molto comodo e perciò chiedo lumi ad un’agenzia che si trova in prossimità dello Zocalo che mi rassicura. Compro così un biglietto con partenza domani sera (Omnibus Cristobal Colon, 222$).
16-08-06, Oaxaca (El Tule): Libero la stanza lasciando lo zainone in custodia alla portineria dell’hotel che non mi nega gentilmente questo favore.
Anche oggi il tempo è splendido!
Ho in mente di fare una breve escursione fuori Oaxaca e la scelta cade su El Tule anche se mi sarebbe piaciuto visitare pure Cuilapan. Lo stato di Oaxaca è davvero ricco di posti da vedere!
Raggiungo El Tule con un bus locale che si prende vicino alla central camionera dei bus di II classe,esattamente sulla strada che la costeggia sul lato est, in direzione sud. El Tule è vicinissimo ad Oaxaca, il problema è che il bus per uscire dalla città fa un giro lunghissimo allungato ulteriormente da un paio di deviazioni rese necessarie a causa dei manifestanti che avevano bloccato qualche strada.
Per raggiungere il famoso Arbor del Tule scendete proprio all’ingresso del paese e dirigetevi sulla vostra sinistra, lo troverete subito!
Avevo qualche dubbio su questa escursione perchè questa storia dell’albero più grande delle Americhe mi sembrava una trovata attira-turisti. Beh, anche se forse non sarà l’albero più grande devo dire che questo albero millenario è davvero immenso, spettacolare ed i miei dubbi svaniscono subito. Accanto c’è una chiesetta ed un albero simile, anch’esso grande.
Tornato sulla strada principale mangio qualcosa prima di prendere il bus per Oaxaca ad un comedor (consommè+cerveza Pacifico, 43$).
Il pomeriggio lo trascorro nel centro di Oaxaca girando qualche negozio di artigianato: al MARO compro un tappeto (quindi una cosa poco ingombrante!) per 1000$.
La sera, dopo aver recuperato il bagaglio, raggiungo con grande anticipo il terminal bus. Il terminal è molto affollato e ci sono un sacco di viaggiatori stranieri in partenza, a conferma di come Oaxaca sia “inserita” nelle tratte turistiche.
Alle 23:00 si parte!
17-08-06, Pochutla-Zipolite: Ero sicuro che viaggiando di notte avrei avvertito di più il freddo e perciò avevo prudentemente sostituito la maglia di cotone con una, sottile, di lana.
Tutto ciò non è bastato perchè il freddo da aria condizionata si è fatto sentire lo stesso ed in pratica non ho chiuso occhio. Nonostante ciò le 8h di tragitto sono trascorse abbastanza in fretta ed il viaggio è stato tranquillo a parte una brusca frenata dell’autista per evitare un cavallo (!) che attraversava tranquillamente la carretera.
Per la prima volta da quando sono in Mexico sul bus ci sono forse più turisti che Messicani…
Arrivo a Pochutla alle 7:15, sta albeggiando.
Non avendo trovato nessun altro che si dirigesse a Zipolite rinuncio al taxi (100$) per me troppo costoso e, su indicazioni di un gentile tassista, prendo un colectivo che mi porterà a destinazione per soli 7$.
I colectivos, detti anche camionetas, sono dei pick-up su cui sono montate 2 panche ed un tendone. Si sale sul piano dietro la cabina dell’autista che si ferma continuamente per raccattare e/o far scendere passeggeri. E’ un sistema a volte lento ma molto conveniente.
Da Pochutla il colectivo prende la statale verso nord cioè verso Puerto Escondido, svoltando a sinistra in corrispondenza di un bivio ben segnalato con indicazione Mazunte-San Augustinillo-Zipolite, che si incontreranno in quest’ordine.
E’ davvero bello viaggiare sul colectivo nella foresta tropicale, questo è davvero ciò che cerco qui in Mexico!
Arrivo a Zipolite (capolinea) in 30min o poco più e mi metto alla ricerca di un alloggio nella parte ovest della spiaggia (colonia Roca Blanca), dove si trova l’unica strada pavimentata. Mi sistemo alla Posada San Cristobal che per 150$ mi offre una singola con bagno in una palapa sulla spiaggia. In seguito girerò qualche altra palapa sulla spiaggia, nella parte est, ma devo dire che la scelta è stata fortunata perchè il San Cristobal è quello che offre il miglior rapporto qualità prezzo oltre ad essere quello con più gente (sempre relativamente…).
Ovviamente non perdo tempo e vado subito in spiaggia, concedendomi subito una meritata colazione al bar-ristorante dello stesso hotel.
Credo che Zipolite rappresenti l’essenza di quello che ci si aspetti dai tropici: spiaggia bellissima, vegetazione tropicale fin sulla spiaggia, palapas, tranquillità…
Qui il mare è sempre agitato e bisogna stare attenti alla corrente molto forte… ma è anche molto divertente fare il bagno, non so quante ore avrò passato in acqua! Non è però il mare turchese della Baja…
Chiaramente giornata di ozio completo: mare e dormitina pomeridiana, solo la sera esploro la parte est della spiaggia e faccio un pò di foto.
Al calar del buio sulla spiaggia si vedono solo le luci delle varie palapas e si sente il rumore del mare… non ci sono parole per descriverlo!
Ceno al San Cristobal e poi vado a nanna presto per la stanchezza, ascoltando il rumore del mare sul letto mentre mi addormento…
18-08-06, Zipolite: Giornata di relax totale.
Sono molto fortunato col tempo, qui a Zipolite sto avendo delle giornate splendide, con cielo totalmente privo di nubi.
Non c’è molto da raccontare, qui ci si gode la spiaggia, il mare e si sperimentano drink più o meno alcolici sotto le varie palapas!
Nel pomeriggio provo ad avventurarmi sul sentiero che porta alle palapas dell’estremità ovest della spiaggia. Superando queste ultime si dovrebbe poi poter oltrepassare il promontorio roccioso e raggiungere un’altra playa; tuttavia ben presto rinuncio perchè il sentiero si restringe fin quasi a scomparire (penso ci possano essere serpenti) ed inoltre sono assalito da famelici mosquitos.
I mosquitos in Messico non sono mai stati un problema, anzi per me era peggio in Italia. Qui a Zipolite sulla spiaggia si sta bene mentre non conviene avventurarsi tra la vegetazione tropicale dove invece ce ne sono di più. La zanzariera sul letto è fondamentale la notte per dormire bene.
La sera ceno insieme ad altri ragazzi, italiani e spagnoli, all’Alchimista. Questa palapa, situata all’estremità ovest di Zipolite, è molto suggestiva ed ha pure delle stanze, che però non ho visto. Per la cena comunque lo consiglio!
19-08-06, Zipolite-Pochutla: E’ arrivato purtroppo il giorno della partenza però, avendo il bus in serata, posso godermi un’altra mezza giornata di mare.
Sistemo le mie cose ed il proprietario mi permette gentilmente di poter tener occupata la stanza fino alle 15:00.
Fino ad allora mi dedico alla mia attività preferita: ozio in spiaggia.
Per quanto isolata anche a Zipolite c’è tutto. In colonia Roca Blanca ci sono un paio di minimarket, un internet point che permette pure di effettuare chiamate internazionali via internet ed un telefono pubblico Ladatel.
Nel pomeriggio mi preparo alla partenza. Oggi il tempo è molto variabile e proprio quando sto lasciando la spiaggia viene giù un bel temporale ed io sono costretto a passare un pò di tempo all’internet point. Che fortuna però, finchè sono stato a mare c’era il sole!
Terminato l’acquazzone vado allo stazionamento dei colectivos, distante una decina di minuti a piedi da Zipolite, sulla strada per San Augustinillo e Mazunte.
Raggiungo quindi il terminal di Pochutla. Qui ci sono molti altri viaggiatori, soprattutto italiani, francesi e statunitensi, anche se la maggior parte di essi è in attesa del bus per San Cristobal de las Casas.
Il mio bus, che comunque sarà pieno, arriva in leggero ritardo ma senza perder tempo si parte subito per Città del Messico (565$). Il viaggio sarà molto lungo ed inizia con un forte temporale…
20-08-06, Mexico D.F.: Stavolta, memore dell’esperienza del precedente viaggio notturno, mi sono messo entrambe le maglie che ho con me, quindi una di cotone + una di lana. Il sistema ha funzionato ed ho dormito parecchie ore, quasi ininterrottamente.
Il tempo messicano è davvero imprevedibile, ieri sera poco dopo la partenza diluviava mentre stamattina il cielo è perfettamente sereno.
Dopo aver fermato a Puebla (fortunatamente il terminal è in periferia e non si perde molto tempo) il bus ha ripreso la sua marcia verso Mexico D.F.
Si possono vedere le cime dei vulcani come il Popocatepetl che sono vicini a Mexico, innevate!
Il mio bus ferma sia al terminal TAPO che al Norte ed io pensavo di scendere a quest’ultimo dato che già lo conoscevo. Tuttavia mi rendo conto che il TAPO è molto vicino al centro ciudad e decido di scendere qui anche perchè è quello che il bus raggiunge per primo.
Dal TAPO prendo un taxi autorizado (“taxi seguro”, 180$) che mi porterà all’Hotel Lepanto, in calle Guerrero, albergo che avevo prenotato su internet quando ero a Guadalajara. E’ l’unica sistemazione da me prenotata anticipatamente in Mexico: ho deciso di fare così perchè prevedevo di essere un pò stanco in questi ultimi giorni di viaggio ed inoltre non mi andava di girare per Città del Messico con il mio zaino (e quindi con tutti i miei averi).
E’ stata una fortuna arrivare nella capitale di domenica, c’è poco traffico in giro. I taxi autorizados sono un servizio molto comodo, l’unica scocciatura è che il tassista cerca comunque di convincervi ad andare un albergo che dice lui mettendo in cattiva luce quello che avete prenotato o a quale siete interessati.
Ovviamente non cambio idea e raggiungo l’Hotel Lepanto dove ho una camera singola con bagno per 325$ a notte (prenotando via internet ho avuto un piccolo sconto). Il prezzo è più alto rispetto alle sistemazioni trovate in giro per il Messico, tuttavia il posto merita. E’ un ottimo albergo, con la comodità di avere delle cassette di sicurezza dove poter lasciare tutto ciò che si ha di valore e che non si vuole portare in giro per la città. E’ inoltre a due passi dalla stazione Hidalgo della metro e dall’Alameda central e volendo si può arrivare nel centro storico anche a piedi. Su calle Guerrero inoltre, in prossimità dell’hotel, c’è uno di quei minimarket aperti fino a tarda notte.
Il rimpianto di aver lasciato Zipolite è già scomparso ed io fremo dalla voglia di uscire, girare e conoscere la capitale del Mexico.
Prima tappa lo Zocalo! Prendo la linea 2 della metro alla stazione Hidalgo (2$) e raggiungo in pochi minuti il cuore della città e questa piazza che avrò visto in foto centinaia di volte. Non dimenticherò mai le sensazioni provate mentre percorrevo gli ultimi metri del sottopassaggio della metropolitana per uscire nello Zocalo, che sensazioni uniche, uno dei più bei ricordi di questo viaggio… ci siamo, finalmente la piazza e la Catedral!
Il sistema metropolitano di Mexico D.F. è efficientissimo ed economico (2$ a corsa). La rete è molto estesa permettendo così di raggiungere rapidamente tutti i luoghi di interesse. C’è sempre molta gente e si inizia a svuotare verso le 21:00 (conviene quindi non prenderla oltre questo orario).
La piazza in questo periodo, come del resto il Paseo Reforma, calle Madero e av. Juarez, è occupata quasi completamente dai sostenitori di Andres Manuel Lopez Obrador (AMLO) e del PRD che protestano contro il risultato avverso delle ultime elezioni presidenziali svoltesi il 2 luglio, secondo loro truccate. Anche se la presenza turistica a Città del Messico è per questo calata, nei giorni in cui mi sono fermato in città è sempre stato tutto tranquillo ed i maggiori disagi ce l’avevano la chilangos (abitanti del D.F.) costretti a compiere in alcuni casi tragitti alternativi molto più lunghi per raggiungere il posto di lavoro. Non erano contenti neanche i negozianti, gli albergatori ed i ristoratori del centro historico.
Salgo sulla terrazza dell’Hotel Majestic per mangiare qualcosa e soprattutto godermi il panorama della piazza dall’alto. Il pranzo a buffet è un pò costoso (181$) ma la vista è unica, da non perdere!
Visito poi l’interno della Catedral ed il Templo Mayor col museo annesso, sito quest’ultimo oggi gratuito perchè domenica. Proprio così, la domenica, e penso in tutti i festivi, i siti archeologici ed i musei messicani sono gratuiti per tutti!
Dopo una breve camminata per il centro historico che mi riservo di visitare per bene nei giorni seguenti, decido di raggiungere con la metro la Zona Rosa ed in particolare il monumento a la Independencia (“El Angel”)che qui è ubicato.
La Zona Rosa è un quartiere moderno con ristoranti, negozi, uffici che a me personalmente non ha detto molto. Inoltre, e forse questa è stata l’unica volta in cui la sfiga si è manifestata in tutto il viaggio, l’Angelo è coperto per restauro e quindi resto fott… ehm, deluso.
Torno con l’ottima metro alla stazione Hidalgo e ceno al Cafè Paris: pollo+papas+ensalada+cerveza indio, 60$.
Rientro in hotel alle 22:30 e mi sembra che, nella zona del mio albergo, fino a quest’ora non ci siano problemi.
21-08-06, Mexico D.F. (Teotihuacan): La giornata inizia con un’abbondante colazione messicana al Cafè Paris (huevo ranchero+jugo de naranja, 48$). Si vede che oggi è un giorno feriale, c’è molto più traffico! Ad ogni modo, Girando per la città non ho mai avvertito lo smog in modo eccessivo.
La bella giornata mi convince a raggiungere subito l’imperdibile sito delle piramidi di Teotihuacan. Mi reco con la metro al terminal norte dove prendo il bus (27$, 1h).
Il sito (45$) si sviluppa lungo la Calzada de los muertos; salgo sull’immensa Piramide del Sol e poi raggiungo la più piccola Piramide della Luna e la piazza antistante.
Rientro quindi a Mexico D.F. (27$, 1h) e trascorro il tardo pomeriggio e la serata nel centro historico. C’è davvero tanta gente ed in più l’esteso accampamento dei manifestanti del PRD. Questi ultimi hanno messo su numerose tiendas, una di seguito all’altra, dove ci sono foto, bigliettini, televisori, palchetti su cui suonano musicisti o si improvvisano spettacoli per prendere in giro il presidente Fox…
22-08-06, Mexico D.F.: Oggi decido di visitare il Museo Nacional de Antropologia, altra meta classica ed obbligata per chi si reca a Mexico D.F..
Il museo si trova nel Bosque de Chapultepec, in prossimità del Paseo Refoma ora bloccato dai manifestanti, ed è facilmente raggiungibile come tutti i luoghi di interesse con la metro (stazione “Auditorio”). L’entrata costa i soliti 45$.
Inutile pretendere di vedere tutto ciò che offre questo ricchissimo museo ma conviene concentrarsi sulle civiltà che interessano maggiormente o magari programmare una visita di 2 giorni se si è particolarmente interessati. Io ho mantenuto una certa lucidità per 4h, poi ero abbastanza fuso…
Uscendo mi rilasso nel grande parco cittadino che è il Bosque de Chapultepec dirigendomi verso l’omonima fermata della metro con cui mi dirigo al Palacio de Bellas Artes, adiacente all’Alameda central. Qui l’ingresso costa 35$ e si può visitare questo bellissimo edificio e vedere alcune opere di Diego Rivera.
Serata nel centro historico che non posso mancare di “vivere”…
Sono convinto che non si possa girare il Mexico e non venire qui, nel corazon del Paese. Città del Messico è affascinante, piena di storia e di storie…
23-08-06: Giornata dedicata all’acquisto di qualche souvenir al negozio “Fonart” ubicato in Avenida Juarez, in prossimità dell’ angolo sud-ovest dell’Alameda.
Visito poi il vicino Museo Diego Rivera (15$) e, nel pomeriggio, la Basilica di Guadalupe.
Quest’ultima è abbastanza pericolante e sta in piedi forse per l’ennesimo miracolo della Virgen. E’ tuttavia molto bella ed è oggi affiancata da quella nuova, costruita pochi decenni fa, dove si svolgono le funzioni religiose e si recano folle di fedeli per vedere l’immagine della Virgen, percorrendo spesso l’interno della Basilica sulle ginocchia (!). Straordinaria la devozione del popolo messicano alla Virgen de Guadalupe, non ci sono parole.
La buona sorte continua a non abbandonarmi: decido di rientrare in hotel e subito dopo viene giù un temporale violentissimo. Esco quando smette ma è un problema camminare perchè molte strade e marciapiedi sono allagati.
In serata salgo sulla Torre LatinoAmericana per vedere l’immensa ciudad dall’alto. E’ strano secondo me che la salita sulla torre costi 50$, più dell’entrata al Museo de Antropologia per fare un esempio…
Comunque il panorama che si ha dalla cima del grattacielo è da non perdere e si può avere da qui davvero la visione diretta dell’estensione della città.
Giro ancora per il centro historico, è la mia ultima sera in Mexico e vorrei davvero non finisse mai…
24-08-06, Mexico D.F.-Chicago-Roma FCO: E’ arrivato il giorno della ripartenza per l’Italia.
Come da accordi presi la sera precedente, l’albergo mi chiama un taxi autorizado alle 5:30 per permettermi così di raggiungere l’aeropuerto. In realtà più che di un taxi credo si trattasse di un loro autista (150$).
Anche a quest’ora del mattino c’è molto movimento in giro ma ci si muove ancora rapidamente in auto e così in 20min o poco più sono al “Benito Juarez”.
Anche qui c’è già un notevole affollamento. Perdo parecchio tempo per il check-in ma parto puntuale per Chicago con la Mexicana. Qui, pur avendo 2h30m di tempo, prendo quasi all’ultima chiamata il mio volo American Airlines per Roma a causa della lenta dogana USA e dei numerosi controlli (domande varie, impronte digitali, foto, metal detectors a volontà…). Il viaggio procede bene tranne qualche scossone di troppo di notte, sull’Atlantico, e la mattina arrivo puntuale a Fiumicino. Unico problema il bagaglio rimasto a Chicago che mi arriverà il giorno seguente con la bottiglia di Tequila al suo interno purtroppo rotta.
Questo viaggio è stato per me la realizzazione di un sogno, il Messico si è confermato il Paese fantastico che immaginavo. Certe cose viste lì ma soprattutto certe sensazioni provate non sono descrivibili a parole, bisogna viverle! Ed ora che sono a casa, l’unico modo per limitare la nostalgia è pensare al prossimo volo, alla prossima meta da raggiungere, presto…
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