Italia

Qui sotto il cielo di Capri

di Paola Cresto –
Giugno è il mese migliore per visitare l’isola e basta un weekend lungo per farsi un’idea delle bellezze che il luogo offre.
Dall’aeroporto di Napoli la navetta Elibus parte ogni mezz’ora e transita per la stazione, per poi fare capolinea in Piazza Municipio, vicino al molo Beverello. Da qui con l’aliscafo o il catamarano in 45′ si raggiunge il porto di Marina Grande di Capri. Una volta sbarcati è possibile spostarsi in taxi, in navetta oppure noleggiare gli scooter. In tarda mattinata, appena sbarcati, con la navetta raggiungiamo il capolinea ad Anacapri e a pochi metri da qui il ns. B&B, Villa Mimosa, dove posiamo i bagagli. Quindi a piedi scendiamo in Piazza Vittoria e dopo una pizza napoletana verace da Barbarossa possiamo iniziare la ns. visita di Anacapri. Con la seggiovia che parte da Piazza Vittoria in 12′ si arriva a Monte Solaro, il punto più alto dell’isola, con un complesso di terrazze e belvedere con bar e solarium dal quale si gode una splendida vista su Anacapri e sul Golfo di Napoli. Villa S.Michele: fatta costruire dal medico e scrittore svedese Axel Munthe, con il un bellissimo giardino botanico e la vista a strapiombo su Marina Grande. Qui sono conservati reperti archeologici recuperati da Munthe a Capri ed Anacapri: frammenti di sarcofagi, busti, pavimenti romani, marmi e colonne. Nel giardino c’è una tomba greca, mentre una sfinge in granito domina dal belvedere tutta l’isola di Capri. Nel suo libro “La Storia di San Michele” Munthe racconta del suo arrivo a Capri nel 1885, e della progressiva costruzione della villa; il complesso è articolato su più livelli; lo studio è al primo piano, la loggia attraversa pergole e colonne per giungere ad un belvedere circolare che affaccia sul Golfo di Napoli.
La Casa Rossa:di colore rosso pompeiano, situata in Via Orlandi, è una delle costruzioni più singolari dell’isola. Fu fatta costruire tra il 1876 e il 1899 accanto a un’antica torre quattrocentesca da un eccentrico colonnello americano il quale la arricchì con reperti archeologici trovati nelle varie località dell’Isola; dal 1990 è stata destinata dal Comune di Anacapri a spazio espositivo ed attualmente ospita una mostra di pittura di artisti capresi dell’otto e novecento. La chiesa di S.Michele Arcangelo: bellissimo esempio di architettura barocca, la cui vera attrazione è il pavimento in maioliche coloratei che rappresenta la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre ad opera di un angelo con la spada infuocata.
Le viuzze strette con i negozi di ricordi capresi: maioliche, profumi al limone, sandali artigianali. La sera ceniamo da Mamma Giovanna, trattoria di cucina tipica caprese, immerso nella campagna, in mezzo ad un giardino di cedri, vicino alla torre di Materita.

Il giorno successivo decidiamo di noleggiare lo scooter e ciò ci permetterà di muoverci nella massima libertà. Ne approfittiamo per fare qualche foto al faro di Punta Carena: la lanterna del faro, realizzata nel 1866, è tra le più importanti del Mar Tirreno, seconda per potenza dopo quella di Genova. Lo stabilimento balneare della piccola baia è troppo affollato quindi ci spostiamo verso la Grotta Azzurra dove noleggiamo due lettini Add’ò riccio, un bar ristorante panoramico dotato di terrazzamenti con ombrelloni e sdraio e l’accesso al mare dalla scogliera. Qui pranziamo a base di antipasto di mare e spaghetti allo scoglio deliziosi con un ottimo vino bianco frizzante. Il pomeriggio trascorre nel relax totale e quando la ressa di turisti comincia a defluire scendiamo alla Grotta Azzurra per una visita d’obbligo all’attrazione principale dell’isola.

Gli esperti barcaioli prelevano i turisti e sulle loro barchette a remi si infilano nel cunicolo che si apre nella grotta trainando una catena murata all’ingresso e facendo stendere tutti sul fondo della barca dal momento che l’entrata della grotta è alta soltanto un metro. Una volta dentro si apre uno spettacolo mozzafiato: il cosiddetto Duomo Azzurro si mostra in tutto il suo splendore, con il suo indimenticabile colore: i giochi di luce creano riflessi turchesi e la grotta rifrange il colore del mare creando uno spettacolo luminoso che accende di luce blu tutta l’ampia volta della grotta. Per l ‘aperitivo decidiamo di scendere a Capri e partendo dalla famosa “piazzetta” (Piazza Umberto I) attraversiamo le strette vie circostanti dense di negozi di tendenza e di turisti americani dediti allo shopping. Da Via Vittorio Emanuele fino a Via Krupp facciamo una passeggiata per vedere il tramonto sui faraglioni visti dai Giardini di Augusto; attraverso Via Tragara raggiungiamo l’omonimo belvedere per le foto di rito: panorama mozzafiato e colori splendidi tra cielo e mare. Per cena scendiamo sotto la piazzetta, da Verginiello, ottima pizza, locale con dehors stracolmo di giovani: qui l’estate sembra già arrivata anche se siamo solo ai primi di Giugno!

L’ultimo giorno, approfittando del fatto che l’aliscafo per Napoli parte nel primo pomeriggio, scendiamo in scooter a Marina Piccola, il romantico borgo marinaro diventato località balneare d’élite e considerata la parte di costa più bella dell’isola. Da qui proseguiamo a piedi verso la Torre Saracena, da dove si gode di una splendida vista sui faraglioni e dei bellissimi panfili ormeggiati al largo. Ritornati a Capri, dalla piazzetta risaliamo Via Longano, Via Sopramonte e Via Tiberio verso Villa Jovis (la villa-fortezza dell’imperatore romano Tiberio, eretta nel I sec. D.C.) fino al bivio dove la stradina si divide per proseguire in un comodo sentiero in mezzo ai pini marittimi fino all’Arco Naturale: anche qui il cielo ed il mare si confondono e sono resi ancora più suggestivi dal fatto che li vediamo attraverso questo arco roccioso naturale.

Molte sono le cose che abbiamo dovuto tralasciare per mancanza di tempo: Villa Damecuta, il sentiero dei Fortini, la Certosa di San Giacomo. Ma poco male, abbiamo la scusa per ritornare!

Il Viaggio Fai da Te – Hotel consigliati a Capri

 

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Marco

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