Europa

Il triangolo delle meraviglie

di Marco –  
Il primo pensiero di un viaggiatore quando si parla di triangolo va alla pessima fama di quello delle Bermuda, ad altri può ricordare tutte le invocazioni a San Pitagora e al suo teorema durante gli anni degli studi, per molti è solo una situazione sentimentale un po’ intrigata.

C’è poi il triangolo formato dalle tre isole più meridionali dell’arcipelago delle Cicladi, un susseguirsi di scenari unici, meravigliosi, che si snodano in un crescendo di bellezza da Folegandros a Ios e Santorini.

Questo viaggio nasce per caso, complici una settimana di ferie inaspettate e questo clima anomalo che rende i primi giorni dell’inverno ancora tiepidi.
Sette giorni liberi alla fine di ottobre e tanta voglia di mare, va bene il cambiamento climatico, va bene che il freddo sembra ancora non arrivare, ma forse è meglio scendere il più possibile verso il sud, verso il clima caldo.

In un pomeriggio alla ricerca di ispirazioni, fra telefonate agli amici e lunghe navigazioni nel web, mi imbatto in una proposta di viaggio nelle isole greche con Voyage Privé e subito mi rendo conto che quella è la strada giusta da seguire. L’unica incognita potrebbe essere il meltemi, un vento secco e tiepido che soffia nell’area del mar Egeo, fastidioso a volte, ma che alla fine di ottobre dovrebbe aver smesso di soffiare.

Ed à stata una scelta davvero felice, una meravigliosa settimana di vacanza in tre fra le più belle isole delle Cicladi, fastidiosamente affollate in estate, ma un vero un paradiso naturale alla fine del mese di ottobre.

In tutta l’isola di Folegandros ci saranno all’incirca cinquecento abitanti e a quelli che non vivono di turismo non resta che occuparsi delle capre o coltivare a fatica sui terrazzamenti olivi e viti. Già appena scesi al porto e’ possibile fare il primo bel bagno in una spiaggia di ciottoli, ma vale la pena di visitare anche quelle sabbiose di Agios Gheorghios, Vathì e Agia Pelagia. Da non perdere, possibilmente al tramonto, una salita in cima al Monte di Agios Elefterios, a piedi naturalmente perché non esiste una strada carrozzabile.

E poi Ios, terra di esiliati all’epoca dei romani e più avanti rifugio dei pirati dell’Egeo.
Il traghetto arriva ad Ormos e di lì con una breve passeggiata si può salire nella chora del capoluogo, un susseguirsi di case imbiancate a calce, chiese con cupole azzurre e qualche mulino. Ma a Ios si viene anche per rivivere le suggestioni dell’Iliade e dell’Odissea e rendere omaggio al creatore dei due massimi poemi epici della lettura greca: per giungere alla tomba di Omero, a Plakotos, all’estremo nord dell’isola, ci si può servire di uno dei bus locali.

Terza e ultima tappa l’isola di Santorini, distesa attorno al cratere sommerso del vulcano che causò morte e distruzione in tutto l’Egeo intorno al 1600 a.c.
Già l’arrivo al porto di Athinios è spettacolare, ci si trova alla base del crinale che costituiva l’orlo del vulcano. La salita verso l’alto alto, per giungere al capoluogo dell’isola, la città di Thira, si può fare a piedi o a dorso di un asinello. Affascinante il susseguirsi di case bianche e color panna, di cupole azzurre, di decine di botteghe e taverne, ma l’atmosfera è segnata dall’alto numero di turisti che si riversa lungo le stradine.
Meglio spostarsi verso nord per visitare la più tranquilla Imerovigli con le sue case scavate nella pomice e imbiancate a calce, e poi proseguire verso l’estremo nord dell’Isola per giungere ad Ora e fare una passeggiata al tramonto sul bordo della caldera.
Vale la pena di visitare il museo Archeologico a Thira, la collezione di croci ed icone presso la cattedrale ortodossa e il palazzo dei Ghizi dove si trova una collezione di vedute dell’isola realizzate da viaggiatori europei dal XV al XIX secolo.

Per trovare un po’ di tranquillità e dei paesini non ancora stravolti dalla legge del turismo conviene addentrarsi nell’entroterra e perdersi nelle taverne di Finikià, Messarià, Profitis Ilias e Emborio.

Le spiagge sull’orlo di un cratere non possono che essere nere come la pace, una strana sensazione a cui ci si abitua abbastanza in fretta.

Per prendere un po’ di sole e fare qualche bagno da non perdere le spiagge di Éxo Gialós, nel villaggio di Karterados; la spiaggia di Monólithos, ottima se avete bambini con voi; i sette chilometri di litorale e il mare limpido della spiaggia di Perissa all’estremo sud dell’isola e la vicina Perìvlos per gli amanti del relax e degli sport acquatici.


Scomode da raggiungere ma da non perdere le famose Red Beach, colorata dalla lava rossa del vulcano, White beach, che deve il suo nome alle scogliere bianche che contrastano il blu intenso del mare, e Kambia beach, una distesa di acqua cristallina che sovrasta una spiaggia di ciottoli bianchi e grigi perfettamente levigati dalle onde.

Questo nel Triangolo delle Cicladi è un viaggio che soddisfa non solo gli occhi ma anche il palato, non dimenticherò gli scenari meravigliosi ma neanche le varie Moussaka, Domatokeftedes, Tzatziki, Gemistà, Dolmades, Feta, Gyros, Baklavas, Loukoumades.

 

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Marco
Tags: Grecia

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