Viaggio in Giappone

di Virna –
Alcune premesse:
Il cambio dello Yen, durante il viaggio, era 100 Y = 0,60 Euro – oppure 1 Euro = 120 Y
Tutti gli Hotel li ho prenotati in anticipo, consigliato soprattutto per città come Takayama perché molto turistica, con Booking.com, perché non vuole il pagamento anticipato e permette di disdire 24/48 ore prima.

Il JR Pass , per utilizzare quasi tutti i treni del paese e le Metro circolari di Tokyo e Osaka, acquistato tre mesi prima della partenza  e valevole 14 gg pagato 332 Euro. Tutti i treni giapponesi, dai locali agli shikensen sono comodi e puliti. Prenotarli è facile basta recarsi negli uffici della JR che si trovano in tutte le stazioni, fare un minimo di coda, chiedere agli impiegati l’orario desiderato e questi vi stamperanno un biglietto con la prenotazione di carrozza e posto.

Se non avete voglia di fare la coda esistono almeno tre vagoni, su ogni treno, che non la necessitano e la cosa è ben segnalata.

Acquisto di due tessere a ricaricabili PASMO, 500 Y cad..

Da aprile 2013 le varie tessere utilizzate nelle metropolitane delle città più grandi , Pasmo, Suica , Icoca, si sono “unificate” e quindi sono valide anche nei percorsi gestisti dalla concorrenza. Basta appoggiare la tessera sul lettore ottico ed il varco si aprirà automaticamente. Il rimborso, di 210 y, della tessera nel caso decideste di non portarvela a casa deve essere fatto nella città di acquisto. Le tessere si ricaricano nelle macchinette poste nelle stazioni della metro e possono essere usate anche come POS in alcuni negozi/musei, abilitati.

Molto utili, per non perdersi in città come Tokyo o Kyoto sono le app di tripadvisor, con mappa della città che, attraverso il gps e senza connessione, aiutano a districarsi nei vari quartieri

Il cibo giapponese non è solo sushi o sashimi ma comprende una ricca varietà di piatti tra cui molte zuppe. A fine racconto troverete un piccolo elenco per avere un’idea più chiara. Non ho menzionato/consigliato nessun ristorante, anche se alcuni di quelli provati erano notevoli, in quanto i loro nomi scritti in giapponese sono troppo complicati da riscrivere. Quindi, dopo aver visto i facsimili di piatti esposti in vetrina o le foto dei menù, entrate senza problemi, difficilmente mangerete male. Ottimi i posti che servono solo zuppe ramen o udon. Per dare un’idea una zuppa può costare dai 400 ai 900 Y, a seconda degli ingredienti. Come da noi pranzare costa meno che cenare, si riesce a spendere anche solo 1.000 Y in due, grazie ai vari combo. Alla sera, invece, i prezzi salgono e arrivare a 5.000/6.000 Y è un attimo. Attenzione al prezzo del sushi potreste rischiare di spendere una fortuna! Come si vede dalla foto. I prezzi dei piatti sono sempre esposti.

ITINERARIO E REDAZIONALE DI VIAGGIO 16 gg

Arrivo a Tokyo, alle 06.30 am. Tre giorni pieni per visitare Tokyo e i suoi quartieri.

giorno itinerario mezzo
27/10 ARRIVO A TOKYO Narita AEREO
28/10 TOKYO METRO
29/10 TOKYO TRENO
30/10 TOKYO – KAMAKURA – TOKYO METRO
31/10 TOKYO – NIKKO – MATSUMOTO TRENO
01/11 MATSUMOTO- TAKAYAMA BUS
02/11 TAKAYAMA – HIDA TRENO
03/11 TAKAYAMA – KANAZAWA TRENO
04/11 KANAZAWA – KYOTO TRENO
05/11 KYOTO – TRENO
06/11 KYOTO – NARA – KYOTO TRENO
7/11 KYOTO – MIYAJIMA – HIROSHIMA TRENO
08/11 HIROSHIMA – OSAKA TRENO
09/11 OSAKA – ITALIA AEREO

Arrivati all’aeroporto di Narita, verso l’uscita si scende di un piano e si trova la stazione della JR, che porta alla città. Si fa la coda e si cambia il vaucher del JRPass, nel Pass vero e proprio, che indica le date di validità. NOTA: l’anno indicato, nel nostro caso 25 è l’anno di reggenza dell’attuale imperatore, che si azzererà alla sua morte, e non l’anno internazionale 2013. L’orario indicato nello specchietto è tratto dal sito http://www.hyperdia.com/ , indispensabile per farsi un’idea precisa dei tempi ed orari dei treni, è, in questo caso, indicativo in realtà abbiamo preso il treno verso le 07.43. La frequenza è alta.

Arrivati a Tokyo Centrale prendiamo la “metro” circolare, sempre gestita dalla JR e quindi compresa ne Pass e scendiamo alla stazione di Shin-Okubo. Per arrivare al nostro hotel, dall’uscita della stazione andiamo a destra, attraversiamo il sottopassaggio, poi giriamo nella 3° stradina a dx. L’hotel si trova a 50 sul lato sinistro. Shin-Okubo City Hotel questo il mio commento su Booking.com: Buona posizione, in una via tranquilla a pochi isolati dalla stazione della metro. stanza ampia con due letti ampi e bagno separato dalla doccia e dal lavabo. Bollitore e minifrigo in stanza. Tostapane e foro a micronde nelle parti comuni buona pulizia e personale gentile. negativo, non si possono aprire le finestre, mancanza di un armadio.

Speso 38.000 y per 4 notti, senza colazione

A Tokyo con il JRP si possono usare le seguenti linee treno/metro

• Yamanote Line
• Keihin-Tohoku Line Chuo/Sobu
• Chuo Line (Rapid)
• Saikyo/Rinkai Line
• Shinkansen

Principali linee ferroviarie della JR nel centro di Tokyo

La mappa qui sotto mostra principali stazioni ferroviarie di Tokyo e le cinque linee della JR, le più utilizzate da chi viaggia all’interno dell’area centrale di Tokyo.

metropolitana centro tokyo
Yamanote Line (linea verde): Linea circolare che collega tutti i principali centri.
Keihin-Tohoku Line (linea azzurra): Corre parallela alla Yamanote Line sulla metà orientale del cerchio.
Chuo/Sobu Line (linea gialla): Attraversa il cerchio della Yamanote Line (lenti treni locali).
Chuo Line (Rapid) (linea arancione): Attraversa il cerchio della Yamanote Line (servizio rapido). Collega Tokyo a Shinjuku.
Saikyo/Rinkai Line (linea verde scuro): Linea rapida parallela alla Yamanote Line sulla metà occidentale del cerchio. Si collega con Daiba.
Shinkansen (linea rossa): I treni shinkansen Tokaido fermano a Tokyo e Shinagawa, mentre treni proiettili diretti a nord fermano a Tokyo e a Ueno.3 giorni a Tokyo27/10 : Shibuya – Shinjuku. Dopo aver posato i bagagli in Hotel, la stanza è disponibile solo dalle 15.00, girovaghiamo per il quartiere di Shinjuku. L’hotel si trova nella zona tra Kabuki-cho, il quartiere della vita notturna e del divertimento e quello Koreano.

Shibuya e Harajuku sono “noti” come quartieri giovani e alla moda di Tokyo. Sicuramente sono quelli che più incarnano l’idea di una Tokyo vivace, giovane, colorata e “pazza”, ve ne accorgerete camminando semplicemente per la strada, senza bisogno di andare o fare cose eccezionali. Spesso si trovano, incastrati tra i grattacieli dei piccoli templi shintoisti. Attraverso un sottopasso chiamato One way street, all’uscite Ovest della stazione di Shinjuku, si arriva velocemente alla base del Tokyo Metropolitan Government Building, uno degli edifici più celebri dello skyline della città, caratteristico perchè costituito da “due torri gemelle” quindi facilmente riconoscibile. Un ascensore gratuito vi porterà al 43esimo piano di questo edificio, dal quale godrete di una spettacolare vista). L’edificio ha due Osservatori, uno a Nord e uno a Sud, con orari diversi. Al piamo terra c’è un ufficio dell’ente del turismo. Ci spostiamo a Shibuya dove arrivano tre linee di metropolitana tra cui la Yamanote Line. La stazione di Shibuya è molto grande, usciamo dalla parte nord-ovest (verso Shibuya Crossing e Statua di Hachiko). Abbiamo appuntamento vicino al treno verde, vicino alla statua del cane Hachiko reso famoso dal film con Richard Gere, con Masako, la nostra guida per un giorno. La statua di Hachiko è uno dei luoghi di incontro più famosi di Tokyo : è utilizzato cioè come punto di riferimento per incontrarsi con gli amici La statua si trova in una piazzetta che si affaccia sul famoso Shibuya Crossing: è uno dei crocevia più famosi del mondo perchè ogni giorno passano migliaia di persone. Masako, fa parte delle Tokyo free guide, che abbiamo contattato attraverso il sito: http://www.tokyofreeguide.com/ , parla italiano e conosce l’Italia. Ceniamo con ostriche fritte, zuppe di udong e pesce in un posto lì vicino e facciamo il programma per il giorno successivo. In Giappone si fa spesso la coda anche per andare al ristorante, che a volte hanno delle panche fuori dal locale per chi aspetta. Bisogna segnare il proprio nome ed il numero dei commensali su un quaderno posto all’ingresso per evitare di aspettare inutilmente.

28/10 – prima di incontrare Masako acquistiamo due tessere a scalare Pasmo, per poter prendere tutte le linee della metro senza problemi che serviranno anche per Kyoto e Osaka, e visitiamo lo Yoyoji Park, nel quartiere di Harajuko, uno dei parchi più grandi di Tokyo, all’interno del quale sorge il Meji-jinju, il santuario scintoista, dedicato all’Imperatore Meiji, forse più noto e il più importante di Tokyo. Ci si arriva comodamente con la Yamanote. Attenzione: la strada per accedere al santuario comincia nella parte SUD-EST dello Yoyogi Park, più o meno dove si trova la Harajuku Station. L’ingresso è ovviamente “segnalato” da un altissimo torii di pietra. Da lì percorrerete una strada nel bosco, di circa 2 km, al termine della quale raggiungete il santuario vero e proprio. L’ingresso è gratuito

In tarda mattinata arriviamo all’ingresso del parco di Ueno, dove ci aspetta Masako. Assistiamo, all’ingresso del museo nazionale di Tokyo, ad una cerimonia del tè, gratuitamente. Non mi ha entusiasmato, non sono riuscita ad apprezzare il gusto “erboso” del tè matcha. Belli, invece, i kimoni delle signore che partecipavano alla cerimonia. Girovaghiamo un po’ per il parco e visitiamo il piccolo
Tempio di Kanei-ji poi proseguiamo per Asakusa che è un quartiere
di Tokyo molto famoso perché vi si trovano molti templi, ed un mercatino che offre oggetti kitsch e tanti dolci

Arrivati ad Asakusa si nota subito il Kaminarimon, l’ingresso principale di Asakusa dove due statue molto grandi fanno simbolicamente da guardia al tempio, procedendo vi troverete sulla Nakamise Dori, una via di oltre 200 metri fra il Kaminarimon e il tempio Sensoji dove si trova il mercato per turisti di Asakusa in cui potete acquistate qualche souvenir. Non fate i timidi assaggiate tranquillamente i dolci a base di riso soffiato e di tè matcha, e le altre leccornie che sono in vendita in molte bancarelle.
Prima di entrare nel tempio Sensoji lavatevi mani e viso alle fontane antistanti, come vedrete fare ai giapponesi. Dopo la visita Masako ci porta a fare un giro in una via tutta dedicata ai venditori di casalinghi alla cui entrata, su un alto edificio campeggia la testa di un cuoco e, per concludere arriviamo fino a Nishi–Nippori piccolo “quartiere” della vecchia Tokyo molto carino. Salutiamo e ringraziamo Masako con la speranza di rivederla presto… in Italia. Tornando verso l’hotel passeggiamo per la Okubo Dori, piena di ristoranti e di Kombini
(“convenience store” sempre aperti che vendono un po’ di tutto, soprattutto cibo, il più popolari sono i 7 Eleven) per conoscere meglio la zona e decidere dove cenare. Finiamo in pieno Kabuki Cho, il quartiere delle sale da gioco e dei locali notturni, che si anima solo di notte.

29/10 La giornata di pioggia non aiuta la visita alla città. Andiamo al Tokyo Sky Tree ma il brutto tempo e la scarsa vibilità non ci invoglia a salire. Costi: 2000Yen fino a 350mt + altri 1000 per arrivare ai 450 mt.
Proseguiamo per Akihabara quartiere di qualsiasi diavoleria elettronica e dei fumetti

Verso sera siamo ai giardini del palazzo Imperiale ma è ormai troppo buio per vedere qualcosa.

Mappa di Shinjuku

Finiamo questa giornata andando a ballare Tango argentino nella milonga. Il posto non è granchè ma l’accoglienza e l’ospitalità e ottima. Bravi anche i tangueri nipponici

MILONGA “con Estilo” Ogni Martedì – Diego y Carla Tango

1Drink con 21:00-23:00 Milonga 1500 con 1Drink compreso 20:00-21:00 Lezione 2500+Milonga

2-5-8 Nishi-Gotanda Shinagawa Nozu edificio 4F Peruvian Restaurant Huanchaco (Wanchako)

Shibuya e Harajuku

Il 30 ottobre, Tsukiji visita al famoso mercato del pesce di Tokyo .Non siamo interessati a vedere la famosa asta dei tonni per cui prendiamo la metro verso le 7,00, come qui sotto descritto. Arriviamo al mercato, ma scopriamo che apre i battenti al pubblico solo alle 09,00! Gentili guardiani ci impediscono fino a quell’ora di entrare. Quindi giriamo il mercato generico antistante, in attesa di poter visitare quello del pesce. In questo mercato si può comprare, ad un buon prezzo il tè matcha , ottimi coltelli, assaggiare le verdure sotto aceto e gustare, già alle 08.00 del mattino, dell’ottimo tonno crudo o sushi vari in uno dei tanti mini ristoranti che qui si trovano. Sono molto piccoli e la fama di alcuni di essi fa si che si formi presto una piccola coda al di fuori. Vista l’indubitabile freschezza del pesce penso che si equivalgano tutti.
Non ci sono molti turisti a Tsukiji e quindi quasi tutti quelli che vedete sono lì per lavorare, quindi cercate di non dare fastidio a nessuno. I turisti sono apprezzati ma ci sono alcune regole fondamentali da seguire:

non entrate nelle zone dove c’è un cartello con scritto che è vietato accedere non ostruite il traffico
non fumate, non portate bambini troppo piccoli e animali non toccate il pesce con le mani.

Il mercato è chiuso un mercoledì al mese, ma non sempre. Meglio controllare sul sito:

la varietà e quantità di pesce in vendita è incredibile, come la pulizia e l’organizzazione. Vale la pena andarci. Attenzione nel 2015 il mercato si trasferirà in un’altra parte della città. Sul sito avrete i dettagli

Dopo la visita, un po’ veloce per la verità , ma i nostri tempi erano stretti, non sapendo dell’apertura al pubblico solo alle ore 9, riprendiamo la metro per arrivare alla Tokyo station e prendere alle 10,00 il treno per Kamakura . e, visto che in Giappone tutto funziona alla perfezione….. , ci riusciamo!

Questo treno è in realtà un’estensione della metropolitana che si ferma a Yokohama dove si cambia per un treno locale. Da notare che i binari indicati su Hyperdia corrispondono sempre al vero, quindi trovare il treno giusto è piuttosto semplice.


Kamakura

La maggior parte delle attrazioni di Kamakura sono concentrate in tre aree: una intorno alla Kita- Kamakura Station (Dove si trovano i tempi zen principli : Engakuji e Kenchoji), una intorno alla Kamakura Station (Hachimangu Shrine) e una intorno alla Hase Station della Enoden Line (Grande Buddha e Hasedera).Kamakura è una città piccola, può tranquillamente essere girata a piedi.

Noi siamo scesi alla fermata di Kita Kamakura. La strada che collega Kita Kamakura a Kamakura si può percorrere tranquillamente a piedi, è molto carina e permettere di accedere a parecchi templi fino ad arrivare al Tsurugaoka Hachimangu, una delle più celebri attrazioni di Kamakura

A Kamakura ci sono parecchi templi Zen sono uno più bello dell’altro.

– L’Engakuji Temple (ingresso 300 yen, aperto fino alle 17:00). Si trova a pochi metri dalla stazione di Kita
Kamakura. Numero due dei “5 grandi templi Zen di Kamakura”.


– Il Meige tsu-in. (ingresso 300 yen) fantastico luogo Zen poco frequentato – Kencho-ji Temple (ingresso 300 yen, chiude alle 16:30). Complesso a dir poco spettacolare composto da 9 altrettanto spettacolari edifici (l’ultimo, se lo volete raggiungere, in mezzo alla montagna). Anche questo immerso nella natura, ha degli alberi secolari davvero superbi. E’ il numero uno dei “5 grandi templi zen di Kamakura” e anche il più antico.

– Tsurugaoka Hachimangu (ingresso libero, 200 yen per il museo. I cancelli chiudono alle 21:00). E’ l’edificio più famoso di Kamakura, si dispone su due livelli, quello alto particolarmente panoramico.Mangiato benissimo in un piccolo posto in una stradina che sbuca sulla via principale, zuppa per 500 Y

Attraverso il vialone alberato, via principale della città si arriva poi alla stazione da qui con un bus, (vanno bene i bus dall’1 al 6), si raggiunge il Grande Buddha, il più celebre monumento di Kamakura.

Per il ritorno a Tokyo c’è un treno ogni ora. Prendiamo il treno delle 16.46 anziché quello delle 17.01 e decidiamo di fermarci un pò al celeberrimo Oedo Onsen Monogatari. Per arrivarci, si trova ad Odaiba, prendiamo, a Shinabasi fino al Tokyo Telecon Center Station, la monorotaia (380y a testa) che ci permette di godere un bellissimo panorama di Tokyo dall’alto. Dopo una breve passeggiata si arriva all’ onsen che è molto famoso e grande.. La caratteristica di questo onsen è che è stata fatta una ricostruzione vera e propria della città di Tokyo nel periodo Edo. All’ingresso viene fornito uno yukata, sorta di tuta/kimono che dovrà essere indossato nelle parti comuni, qui si può mangiare e rilassarsi insieme in apposite sale relax . la zona vera e propria dell’onsen, dove ci sono le piscine, è separata e si entra nudi. All’ingresso viene consegnato un braccialetto che servirà per poter registrare le vostre spese, che pagherete all’uscita, questo per potersi muovere più liberamente. La struttura è molto grande ed è aperta praticamente H24, al suo interno c’è anche un hotel. Attenzione perchè ogni mese ci sono alcuni giorni di chiusura, prima di andarci assicuratevi che sia aperto. Il prezzo “basic” è 1.980 yen -2.18 y nel weekend – che diventano 1.480y dopo le 18 e 1.680y nel we dopo le 18. (in questo prezzo sono compresi asciugamani, lo yukata -che andrà restituito – e tutto il necessario come shampoo, creme per il corpo, ciabatte etc). Esperienza piacevole, la consiglio

Sul sito ci sono tutte le info http://www.ooedoonsen.jp/daiba/, (usate un traduttore è solo in giapponese)

Forniscono anche un servizio di navetta gratuita, gli orari sono esposti all’ingresso, che vi porterà o alla
Tokyo Telecom Center Station, più vicina o alla stazione di Shinabasi, che dista 40 min. circa

Qualche indicazione sui bagni pubblici giapponesi: come funziona

In passato molte case giapponesi non avevano la vasca da bagno. Per questo motivo c’era molti bagni pubblici in cui andare a lavarsi o anche semplicemente stare a mollo nell’acqua calda socializzando con i vicini.

Oggigiorno, chiaramente, ogni casa ha il suo bagno, quindi il numero di bagni pubblici (sento) è notevolmente diminuito. Al contrario sono aumentate altre tipologie di cose simili, come piscine pubbliche, saune, onsen, centri fitness, etc.etc. Tuttavia molti sento esistono ancora, soprattutto nelle piccole città. La differenza tra un bagno pubblico e un onsen è l’acqua : in una onsen l’acqua è acqua termale cioè geotermicamente calda e ricca di particolari proprietà. Invece nei bagni pubblici l’acqua è semplice acqua di rubinetto.I sento ci sono in tutte le città giapponesi e l’ingresso di solito va dai 200 ai 2000 yen, solitamente all’interno è fornito tutto il necessario per l’igiene personale e gli asciugamani.

E’ importante seguire queste semplici regole (unite alle normali regole di buona educazione). Queste regole valgono anche negli onsen!

1) Togli tutti i vestiti nello spogliatoio e mettili in uno dei cestini. A volte sono disponibili degli armadietti con combinazione.

2) Nei bagni si entra nudi. Non sono ammessi costumi da bagno. Di solito si può portare all’interno dell’area dove ci si immerge un piccolo asciugamanino con cui coprirsi quando si è fuori dalla vasca. Quando si è immersi nell’acqua questo asciugamano non deve essere immerso.

3) Prima di entrare nella vasca è obbligatorio lavarsi, o con l’acqua di rubinetto oppure anche con l’acqua della vasca riempendo con questa una delle bacinelle messe a disposizione. Tradizionalmente anche solo sciacquarsi è sufficiente (e molti bagni non forniscono nemmeno saponi e shampoo), tuttavia è sempre maggior il numero di persone che prima di immergersi si lava completamente.

4) Entrate nella vasca e state a mollo per un po’. Attenzione perchè l’acqua di norma è molto calda
(tra i 40 e i 44 gradi). Non si tratta di una piscina quindi evita tuffi, nuotate, schizzi e cose simili.

5) Dopo un po’ si può uscire dall’acqua e risciacquarsi con acqua fredda del rubinetto, oppure lavarsi (se non si è fatto prima). L’importante è stare molto attenti a non portare residuo di sapone all’interno della vasca. Dopo essersi lavati o sciacquati è buona educazione lasciare la propria postazione in ordine e rimettere tutto a posto. Dopo essersi immersi per l’ultima volta è consigliato non lavarsi con acqua di rubinetto per mantenere più a lungo sulla propria pelle/corpo le proprietà benefiche dell’acqua termale.

Il giorno 31 ottobre il programma prevede la visita di Nikko e Matsumoto, dove pernotteremo. Partiamo per Nikko alle 08.08 ed arriviamo alle 09.54, prendiamo il nostro primo Shinkansen

NIKKO E’ un sito patrimonio UNESCO molto bello. E’ sempre molto affollat percui conviene arrivarci di mattina presto per poter godere con calma i suoi templi . Come potete vedere dalla mappa, ogni tempio/santuario ha la sua “area”. Arriverete passando accanto al celebre ponte Shinkyo (“ponte sacro”) : un vivace ponte dal colore rosso che collegava le sue rive del fiume. Questo ponte tecnicamente appartiene al Santuario Futarasan. E’ considerato uno dei tre ponti più belli del Giappone, insieme al Iwakuni’s Kintaikyo e il ponte Saruhashi nella Yamanashi Prefecture.

L’attuale ponte è stato costruito nel 1636, ma sicuramente aveva un precedessore molto più antico, anche se non c’è chiarezza riguardo il momento in cui fu costruito il primo ponte. Secondo la leggenda il ponte si trova nel punto in cui il monaco buddhista Shodo Shonin avrebbe attraversato il fiume a cavallo di due serpenti. Fino al 1973 il ponte era inaccessibile, ma poi fu rinnovato completamente alla fine degli anni 90 e poi nel primo decennio del nuovo secolo, quindi adesso è possibile anche attraversarlo (per 300 yen). Tuttavia lo si gode di più passando per il moderno cavalcavia che ci passa di fianco! Lo spettacolo che offre è davvero suggestivo.



World Heritage Site. Una volta attraversato il ponte, troverete di fronte a voi l’accesso al World Heritage Site, cui si accede tramite una scalinata in mezzo al bosco relativamente breve. Vi troverete di fronte l’enorme Rinnoji. Qui si trova anche la biglietteria principale dove potete acquistare un biglietto cumulativo (ne esiste uno da 1.300y e uno da 900Y) Come si vede dalla mappa, la zona è divisa in 4 aree, ognuna
ospita un santuario :

1 – Il Rinnoji (N.B. La Sanbutsudo (l’edificio principale) è al momento in ristrutturazione. I lavori dureranno fino a Marzo 2021. L’edificio è coperto da una struttura sulla quale è graficamente riprodotto l’edificio (ovviamente non rende molto). L’interno è comunque visitabile (a pagamento, compreso nel biglietto cumulativo).

2- Il Toshogu ) N.B. Anche il Toshogu è attualmente in ristrutturazione

3 – Il Futarasan

4 – Il Taiyu-in

Kanmangafuchi Abyss. E’ un santiero alberato lungo il quale è disposta una serie di statue jizo (le piccola statue in pietra del Buddah protettore dei viaggiatori e dei bambini)

Terminata la visita prendiamo una serie di treni, sempre in perfetto orario, sempre senza difficoltà e, in serata, arriviamo a Matsumoto

L’hotel Montagne è in una eccezionale posizione, a due passi dalla stazione JR. con possibilità di noleggiare, gratuitamente, le bici che permettono di ottimizzare i tempi di vista alla città. Caffè e the free nella hall. Stanza non molto grande mancanza di armadio. Buon rapporto qualità/prezzo.

Speso 8.000Y per una notte

01/11 – Visita a Matsumoto e trasferimento a Takayama in bus

Pur trattandosi di una città fortificata, Matsumoto è abbastanza facile da visitare; le sue viuzze si irradiano in modo confuso dalla stazione ferroviaria, ma ben presto l’impianto viario diventa reticolare. Se avete comunque qualche genere di dubbio potete recarvi al Fureai International Information Centre, ospitato nel palazzo M-Wing, o all’Ufficio di informazioni turistiche che si trova all’interno della stazione ferroviaria.

La fondazione dell’insediamento risale perlomeno all’VIII secolo, quando la città era conosciuta come Fukashi. Tra il XIV ed il XV secolo il centro divenne la fortezza del clan Ogasawara e continuò a prosperare per tutto il periodo Edo, arricchendosi di templi ed altri edifici di grande importanza. Oggi l’armonia estetica delle sue belle vie combina i colori bianco e nero del castello con i kura namako-kabe, i magazzini con pareti a traliccio ligneo, e l’architettura giapponese delXXI secolo, il tutto nell’incantevole cornice delle Alpi giapponesi visibili da quasi tutta la città.
Anche se il vostro soggiorno a Matsumoto dovesse durare non più di un paio d’ore, non mancate di visitare il Matsumoto-jo, il più antico castello in legno del Giappone ed uno dei quattro dichiarati monumento nazionale insieme a quelli di Hikone, Himeji e Inuyama. Il magnifico mastio con tre torrette fu costruito intorno al 1595 ed i suoi colori, il bianco e il nero, hanno conferito all’edificio il soprannome di Karasu-jo, ovvero “Castello della cornacchia”. Una ripida scalinata sale per sei piani, dai quali si apre uno stupendo panorama; ai piani inferiori sono esposte pistole, bombe ed altri dispositivi impiegati durante gli assedi, oltre ad un delizioso tsukimi yagura, un padiglione per osservare la luna. Il castello è circondato da un fossato pienodi carpe, dove talvolta si vedono cigni passare sotto i ponti rossi, mentre il parco del castello ospita anche il Matsumoto City Museum ed il Japan Folklore Museum, con una piccola mostradedicata alla storia ed al folklore della regione ed una collezione di bambole tanabata.
Per quanto riguarda gli altri musei sparsi per il centro, tra i più interessanti ricordiamo: il Matsumoto City Museum of Art, un allestimento elegante che ospita una pregevole collezione di opere di artisti giapponesi molti dei quali amano rappresentare Matsumoto o la campagna circostante; il Japan Ukiyo-e-Museum, una tappa obbligatoria per gli appassionati di ukiyo-e, ovvero di “xilografia”, dove generazione dopo generazione la famiglia Sakai ha collezionato oltre 100.000 pezzi tra stampe, dipinti, paraventi e libri antichi, creando la più grande collezione privata al mondo; e l’Utsukushi-ga-hara-Kogen Bijutsukan, organizzato sul modello dell’Hakone Open-Air Museum, che presenta un grande giardino di sculture da cui si gode un bel panorama delle montagne circostanti.

Grazie alle biciclette offerte, gratuitamente, dall’hotel la visita della città si rivela molto semplice e divertente.Terminata la visita e dovendo recarci a Takayama, dove avevo già penotato l’hotel, preferiamo prendere il bus della Noshi, partenza alle 14.05 ed arrivo a Takayama alle 16.25, anziché il treno che, come si vede dall’orario qui sotto ci metterebbe 4, 5 h. Il Bus costa 5.000y ma, con il JRpass si paga la metà esatta. Quindi con 5.000y viaggiamo entrambi.MATSUMOTO ~ Hirayu ONSEN ~ Shin-Hotaka / TAKAYAMA

Matsumoto Bus Terminal Partenze: 13:05 – 14:05 – 17:05

Takayama Bus center Arrivo : 15:25 – 16:25 – 19:25

Il panorama dal bus è molto suggestivo. L’itinerario si snoda attraverso le montagne rese affascinanti dai colori autunnali e costellato dagli sbuffi delle acque, calde, termali tipiche di questa zona.

1/11 si pernotta a Takayama- visita a Hida e Takayama. Dove si pernotta anche il 2/11



Il K’s House Takayama è un simpatico ostello vicino alla stazione e a pochi minuti dal centro storico della città. La stanza, con due letti a castello grandi, è piuttosto piccola, come anche il bagno. Molto belle e funzionali, invece, le parti comuni. C’è un ampia cucina con due frigoriferi e due piani cottura per poter, in totale autonomia cucinare dalla colazione alla cena. Caffè e the sempre disponibili. Zona relax con pc e wifi . Le scarpe devo essere rigorosamente lasciate in appositi armadietti nel pre ingresso ma comode ciabatte attendo l’ospite appena varcata la soglia. Possibilità di noleggiare delle bici a 150 y l’ora. Pagato 21.600 Y per due notti, senza colazione.

Con le sue locande tradizionali, i negozi e le fabbriche di sakè, Takayama è una specie di rarità, una città di piccole dimensioni che è riuscita a conservare intatto il proprio fascino e che quindi dovrebbe rappresentare una meta prioritaria in ogni itinerario all’interno dell’Honshu centrale. Fondata alla fine del XVI secolo quale castello di famiglia dei Kanamori, Takayama passò sotto il controllo diretto del bakufu, ovvero dello shogunato, di Edo nel 1692; l’attuale impostazione urbanistica a griglia dell’abitato risale invece al periodo Kanamori. Attualmente Takayama è il centro amministrativo della regione e rappresenta una buona base di partenza per effettuare escursioni nel distretto di Hida e nel Parco Nazionale Chubu-Sangaku.
Tutti i monumenti ed i musei più importanti, eccetto l’Hida-no-Sato, il “Villaggio Folkloristico di Hida”, si trovano nel centro della cittadina, a pochi passi in direzione est dalla stazione. Da qui, la via principale Kokubun-ji-dori si dirige a est e supera il fiume Miya-gawa, oltre al quale diventa Yasugawa- dori. A sud di quest’ultimo si trova lo storico quartiere di Sanmachi, con le sue case antiche splendidamente conservate.
Sorto nel 1615 come centro amministrativo facente capo al clan dei Kanamori, il Takayamaajinja, il Palazzo storico del governo, è l’ultimo edificio della prefettura dello shogunato Tokugawa giunto fino ai nostri giorni. L’attuale edificio principale risale al 1816 ed è stato utilizzato come sede di uffici dell’amministrazione locale fino al 1969. Oltre agli uffici, al deposito di riso e al giardino, nel palazzo è visibile una camera della tortura completa di didascalie che ne illustrano la funzione. Nelle immediate vicinanze si estende Sanmachi, il cuore della città vecchia, un quartiere con tre vie principali, Ichi-no-Machi, Nino-Machi e San-no-Machi, sulle quali si affacciano negozi tradizionali, ristoranti, musei e abitazioni private; le distillerie di sakè si riconoscono facilmente per la presenza di cesti rotondi di fronde di cedro appesi sopra la porta d’ingresso. In questo quartiere si possono visitare tre interessanti allestimenti museali: la Fujii Folkcraft Art Gallery, una galleria che espone oggetti di artigianato e ceramiche giapponesi,cinesi e coreane che ha sede nell’antica case di un mercante; l’Hirata Folk Art Museum, un museo che è la casa di un mercante vissuto alla fine dell’Ottocento e che espone oggetti di uso quotidiano del Giappone rurale dell’epoca; ed il Takayama Museum of Local History, dedicato all’artigianato ed alle tradizioni della regione.
A nord di Sanmachi si trovano due bellissime case del periodo Edo, appartenute a famiglie mercantili; una parte di ciascun edificio ospitava l’appartamento del proprietario, mentre l’altra era il magazzino. Gli appassionati di design apprezzeranno molto la Yoshijima-ke, la “Casa Yoshijima”, che compare spesso sulle pubblicazioni di architettura e che risulta particolare per via dell’assenza di ornamentazione che pone in evidenza le linee deliziosamente sobrie dell’edificio e lo slanciato tetto con il lucernario. Tra le sale da visitare della zona ricordiamo la Shunkei Kaikan, dove sono esposti più di 1.000 pezzi Shunkei, la Takayama Yatai Kaikan, che ospita 23 carri allegorici utilizzati durante la festa di Takayama , e la Shishi Kaikan, all’interno della quale si possono ammirare più di 800 maschere e vari strumenti musicali relativi alle danze del leone che si svolgono abitualmente durante le feste che hanno luogo nelle regioni centrali e settentrionali del Giappone . Nello stesso isolato si può ammirare anche la collezione di arti minori del Kusakabe Mingeikan, il “Museo di Arte Folkloristica Kusakabe”.
Fuori dal centro c’è l’Hida-no-Sato, un grande museo all’aperto che risulta particolarmente interessante per via della presenza di decine di case tradizionali, smontate dalla loro sede originaria in varie località della regione e ricostruite qui. Ci si arriva comodamente con un bus.
Per concludere degnamente la visita a Takayama si può visitare il Mahikari-kyo Main WorldShrine, il
Principale Santuario Mondiale della nuova religione Mahikari-kyo, che pare combini diversi elementi del buddhismo e dello scintoismo, il cui tetto d’oro domina l’intero profilo occidentale di Takayama oppure lo si può ammirare dalla collina di Hida

Destinazione Accesso / Tariffa Highlight / Descrizione
Vecchie Case Private
(Furui Machi-nami)
-12 minuti a piedi dalla Stazione JR Takayama-Gratuito Nel cuore di Sanmachi rimangono le vecchie case di periodo Edo.E’una città-castello con finestre reticolate allineate.
Questa zona è stata designata area di importanti edifici tradizionali dal Governo Giapponese.

Takayama Jinya
(Edificio Storico del Governo)

-10 minuti a piedi dalla Stazione JR Takayama-Ingresso :
420Yen
E’ un vecchio ufficio governativo del periodo
Edo.
Mercato Mattutino Jinya mae -10 minuti a piedi dalla Stazione JR Takayama-Aperto tutto l’anno E’ un mercato locale che vende prodotti locali.
Hida-no-Sato -10 minuti in autobus-Ingresso:
900Yen comprensivo di Bus
E’ un museo all’aperto che espone delle fattorie. Ci sono molte case gassho-zukuri con tetti coperti di paglia, che sono stati trasferiti qui dalla regione di Shirakawa-go. Tutti gli edifici in mostra sono accuratamente preservati, così come gli utensili esposti.
Museo Archeologico di Hida -12 minuti a piedi dalla Stazione JR Takayama
-Ingresso :
500Yen
Mostra di manufatti storici e archeologici della regione di Hida
Museo Fujii Folk -12 m a piedi dalla Stazione Mostra di straordinari oggetti tradizionali

A Takayama si può gustare la carne di manzo Hida, molto simile da quella più famosa di Kobe. E’ una carne
il cui aspetto ha le sembianze del marmo, dato dalle finissime filature di grasso che striano la carne rossa. E’ molto morbida con un gusto molto diverso a quello a cui siamo abituati. Visto il tipo di allevamento e il basso numero di capi di questa razza è costosa.

Il 3/11 si parte per Kanazawa dove si pernotta

L’hotel è in ottima posizione, vicino alla stazione. Stanza di discrete dimensioni con bollitore, frigo, pc. Ampio bagno, un piccolo armadio e Yakuta, Kimono, a diposizione. ottimo rapporto qualità/prezzo ). Caldo eccessivo in stanza e piumone nel letto!

Pagato 9.000 Y a notte senza colazione

Tra le attrazioni maggiori sicuramente il Giardino Kenrokuen, un giardino creato tra gli anni 1620 e 1840 dalla famiglia Maeda, i Daimyo del feudo Kaga. Assieme ai giardini Kairaku-en e Koraku-en, il Kenrokuen è uno dei tre grandi giardini del Giappone. Aperto durante tutto l’anno nelle ore diurne e famoso per le meraviglie stagionali, il biglietto d’entrata è richiesto per visitarlo (300 Y ma la domenica è gratuito).
Il giardino si trova appena fuori del castello di Kanazawa e faceva originariamente parte dei giardini esterni del castello; i principali punti di interesse sono: la più vecchia fontana del Giappone (grazie alla pressione dell’acqua presente in due stagni situati in quote diverse) Yugao-tei, una casa da te, l’edificio più vecchio del giardino costruito nel 1774 il pino Karasaki piantato dai semi trovati a Karasaki presso il lago Biwa dal 13esimo feudatario Nariyasu La pagoda Kaiseki. Si dice che fu donata da Toyotomi Hideyoshi alla famiglia Maeda In inverno il giardino è caratterizzato dal yukitsuri, delle corde attaccate ai rami degli alberi in forma conica per supportare i rami nella posizione desiderata evitando di essere danneggiati dal peso della neve. Adiacente al giardino si può visitare (per 700 Y) la villa Seison-kaku, costruita da Maeda Nariyasu per sua madre in modo che potesse vivere gli ultimi anni della sua vita in modo confortevole. Assieme ad alcune strutture architettoniche samurai costruite negli ultimi anni del periodo Tokugawa, la villa si distingue per raffinatezza ed eleganza.

Come scritto sopra, il giardino si trova subito fuori il castello di Kanazawa .Del castello comunque rimane solo il parco ed alcuni edifici e le alte mura sono veramente ammirevole ed imponenti. Fino al 1989, l’Università di Kanazawa era era ospitata all’interno del castello. Alcuni punti del parco sono perfetti per avere una bella panoramica sulla città e sul giardino Kenrokuen.

Kanazawa offre qualcosa di particolare: il distretto samurai e delle geisha. Quasi unico in Giappone il distretto samurai “Nagamachi“, un area con alcune stradine dove molta energia è stata spesa per ricreare lo stile delle case che ospitavano i samurai. La casa Nomura è aperta al pubblico per 500 Yen e ha un piccolo grazioso giardino e poco distante si trovano due case samurai (classe ashigaru, la classe samurai più bassa) che sono aperte al pubblico gratuitamente. camminando verso nord si possono notare altre case samurai ma sono attualmente abitate e quindi non aperte a visite.

Andando nel quartiere Higashi-Chayamachi si trova il distretto geisha principale di Kanazawa. Molti edifici sono ancora oggi luoghi di intrattenimento d’alta classe ma Casa Shima è aperta al pubblico e merita una visita. E’ raro o quasi impossibile poter visitare la casa di una geisha e, sempre che la possibilità si manifesti, la casa di una geisha ha comunque delle camere che l’ospite o cliente non può vedere. Casa Shima offre la possibilità di vedere anche le stanze private. (ingresso 400Y)

Da vedere il Oyama Shrine, vicino al giardino e l’Omicho Market, lo trovate alla fermata Musashigatsuji del bus, ottimo per pranzare con pesce e zuppe.

Il 4/11 si parte per Kyoto – Hotel prenotato Il 4 e 5 vista Kyoto

L’hotel che ho scelto in questa città è un “Love Hotel” 3 notti a 26.700Y, compresa la colazione che si può fare a qualsiasi ora. E’ stato, in assoluto il miglior hotel del viaggio. Stanza grande ed ampio letto a baldacchino. Poltrona per massaggi, mega tv, Bagno diviso in tre parti. vasca da bagno molto grande con idromassaggio e sauna, molti accessori, tra cui accappatoi e pigiama. vari prodotti da toeletta, armadi ampi. Frigo bar e dispenser di oggetti erotici. Nota dolente la puzza di fritto in tutto l’hotel e poca conoscenza dell’inglese da parte del personale, ma ci si capisce.

Un po’ difficoltoso da trovare perché è in una piccola via, parallela alla Sanjo Dori quasi angolo con la Okazaky Dori, e non ci sono indicazioni. Per fortuna gli abitanti della zona lo conoscono. Si trova a 15 minuti a piedi dal Santuario di Heian e dal Castello di Yasaka . Scendere alla stazione della metro Keage.

Kyoto, è molto vasta. I mezzi pubblici vi portano ovunque ma i tempi di spostamento sono lunghi La corsa costa 220Y. (solitamente ci si muove utilizzando i comodissimi bus, che però sono soggetti a traffico). Per questo motivo è importante organizzarsi bene per non essere costretti a perdere ore nello spostarsi da una parte all’altra della città.

Nella cartina vedete Kyoto divisa nelle sue “zone di interesse”più importanti.

Zona rossa : Higashiyama Zona blu : Zona della stazione Zona verde : Kyoto nord ovest
Zona azzurra : Nijo Castle
Ed anche Kawaramachi-Dori e Il Palazzo Imperiale.

Faticando un poco abbiamo visto quasi tutto in 3 giorni. Data la vicinanza con l’hotel Abbiamo iniziato con la zona di Higashiyama con il Padiglione D’Argento [Ginkaku-ji]. Finita la visita, si prende il sentiero del filosofo, romantica e suggestiva stradina pedonale) che segue un corso d’acqua e porta verso sud. Da non mancare l’Honen-in, bellissimo tempio ingiustamente snobbato dai turisti, e proseguite verso l’Eikando Temple e il Nanzenji Temple. Si prosegue poi per il Kiyomizu-dera che è il santuario più famoso di Kyoto, ed uno dei più celebri del Giappone intero. Da visitare il più presto possibile per evitare la ressa di turisti. Si prosegue verso nord, seguendo un percorso pedonale affascinante e misterioso che permette l’accesso ad un numero straordinario di santuari e templi [tra cui Kodaiji Temple, Chion-in Temple, Yasaka Shrine, Shorenin e tanti altri] uno più bello dell’altro. Si arriva infine al santuario Heian e poi verso il grande parco del Palazzo Imperiale. Visto anche il Nijo Castle

Kyoto nord ovest. In questa zona si trovano tre veri e propri gioiell: Ryoan-ji [celebre per il suo giardino di pietra], Kinkaku-ji [Padiglione d’oro]; Daitoku-ji [complesso zen composto da ben 24 edifici]. In centro divertente passeggiare in Kawaramachi-dori mangiare qualcosa al Nishiki Market e passeggiate sul lungofiume fino al tramonto.

6/11 visita a Nara e ritorno

Nara fu la prima capitale del Giappone, nell’anno 710, in quel periodo aveva il nome di Heijo. La città acquistò rapidamente una influenza e una importanza tale che fu vista come una minaccia per il governo, così meno di 80 anni dopo la capitale fu spostata a Nagaoka [nel 784]. Nara è nota per i suoi tesori storici, tra cui alcuni dei più importanti e famosi tempi di tutto il Giappone [Soprattutto il Todai-ji]. Nara è anche famosa per i suoi cervi : questi adorabili animali, considerati intoccabili in quanto messaggeri degli Dei, si aggirano tranquillamente per il parco e vi tengono compagnia. Attenzione però, sono animali molto affamati, e tentato di mangiare qualsiasi cosaNara è servita da due compagnie, la Kintetsu Railways e la JR West. La stazione Kintetsu è una stazione sotterranea a pochi passi dal Parco di Nara e il Kofukuji, invece la stazione JR è un pochino più distante dai luoghi di interesse, circa 15 minuti a piedi. La visita a Nara è piuttosto semplice dal punto di vista dell’orientamento perchè i punti di interesse di maggior pregnanza sono tutti concentrati dentro e intorno al Parco di Nara, e possono essere visitati spostandosi a piedi.

Ecco qui sotto la mappa che mostra la collocazione del Parco. Ad Ovest ci sono entrambe le stazioni (in nero) e ad Est il Parco all’interno del quale si trovano i punti di maggiore interesse. Sia che si arrivi con la linea JR che con la linea Kintetsu bastano pochi minuti a piedi per raggiungere il Parco. In particolare, arrivando dalla stazione JR si attraversa una parte della città piuttosto carina con vari negozi e ristorantini.

L’itinerario che abbiamo scelto per Nara non è particolarmente impegnativo e tiene conto del tempo che ci vuole per raggiungere la città e tornare indietro (circa tre quarti d’ora). Vi consiglio comunque di partire il prima possibile perchè Nara è una meta sempre piuttosto affollata, noi ci siamo organizzati in modo da terminare la visita intorno alle 15,30 per poter vedere, al ritorno, il Fushimi Inari. Il Parco di Nara all’inizio è pianeggiante, ma dopo aver superato il Todai-ji si inizia a salire percorrendo delle stradine sterrate che portano all’interno del bosco.

Nara i punti di maggiore interesse e bellezza sono siti all’interno del Parco. E’ consigliabile quindi una specie di itinerario “circolare” che comincia dal Kofukuji [Attenzione perchè la sua Golden Hall è al momento in ristrutturazione. Si prosegue poi verso il Todai-ji (attraversando lo Isuien Garden e lo Yoshikien Garden), i suoi edifici secondari molto belli siti su una piccola collinetta ad Est (Sangatsudo e Nigatsudo), poi addentrandosi nel bosco, dopo aver superato il “monte” Wakakusayama, si raggiunge il santuario Kasuga Taisha (stupendo). A questo punto i più temerari posso spingersi fino al piccolo Shin- Yakushiji; oppure si può tornare verso la città, chiudendo il giro di nuovo al Kofoku-ji (che quindi potete scegliere di visitare o all’inizio oppure alla fine). Poco a sud rispetto al Kofoku-ji si trovano due graziosi laghetti (ben visibili nella mappa qui sopra) e ancora più a sud, verso ovest, c’è il quartiere commerciale (Naramachi). Qui potete trovare numerosissimi ristoranti con menù per il pranzo e molti negozietti anche di artigianato locale.

Kofoku-ji.

Orario: dalle 9:00 alle 17:00 [Museo Tesoro Nazionale; il resto sempre aperto] Chiusura : nessun giorno di chiusura
Ingresso: libero, [Museo Tesoro Nazionale, 600 yen]

Il Kofukuji era il tempio della famiglia Fujiwara, uno dei clan più potenti e celebri durante il Periodo Nara e il Periodo Heian. Il tempio risale al 710, anno in cui fu anche capitale.
Quando la famiglia era all’apice del suo potere, il tempio era composto da ben 150 edifici. Oggi rimangono solo un paio di edifici dall’immenso valore storico, inclusa la pagoda a 5 piani (alta ben 50 metri, la seconda più alta del Giappone -la prima è quella del Tempio Toji a Kyoto- e quella a 3 piani. La pagoda a 5 piani è uno dei simboli di Nara ed è stata recentemente ricostruita, nel 1426. Altre info sulla scheda. N.B. Ricordatevi che al momento il Kofoku-ji è interessato dai alcuni lavori, in particolare non è possibile vedere la Golden Hall perchè è stata fisicamente rimossa

Giardini : Isuien e Yoshikien.

Orario : dalle 09:00 alle 16:30 (entrambi)
Chiusura : Giovedì, vacanze di Capodanno, Obon (Isuien); dal 28 Dicembre a metà Marzo (lo Yoshikien) Ingresso : 650 yen (Isuien); libero per lo Yoshikien

Proseguendo verso il Todai-ji (seguendo le indicazioni oppure la ressa!) si imboccaun lungo viale a metà del quale si trova il Nandaimon, un enorme portale di legno che appartiene al Todai-ji e che attraversandolo Sarete circondati a destra e sinistra da bellissimi alberi (e da numerosi cervi) e anche un laghetto. A sinistra di questo viale si trovano due giardini visitabili.

– Isuien : Questo giardino è un affascinante giardino giapponese con una varietà di caratteristiche, come ad esempio la vista sull Nandaimon e sul monte Wakakusayama. “Isuien” significa “giardino fondato sull’acqua”, e il nome deriva dal fatto che i suoi laghetti sono alimentati dalle acque del vicino fiume

Yoshikigawa. Lo Isuien è diviso in due parti, due giardini uno davanti ed uno sul retro, con diverse sale da thè disposte in mezzo. Il girdino frontale ha una storia più antica, che risale al 17esimo secolo. Il giardino sul retro invece, il più grande di due, è più recente e fu costruito nel 1899 da un ricco mercante. Vicino allo Isuien c’è un museo con una collezione privata di ceramiche, specchi, sigilli ed altre antichità provenienti da Cina e Corea (la visita è compresa nel prezzo)

– Yoshikien : Anche lo Yoshikien è in stile giapponese, e si chiama così perchè il fiume Yoshikigawa (lo stesso che alimenta i laghetti dell’altro giardino) scorre attraverso il giardino. Lo Yoshikien è costituito da tre differenti parti : un giardino con laghetto, un giardino di muschio e un giardino per la cerimonia del thè. Per questo motivo visitarlo è assolutamente consigliato perchè con un’unica visita si possono vedere tre diversi stili. Inoltre l’ingresso è gratuito per i turisti.

Il Todai-ji.

Orario : dalle 7:30 alle 17:00 (Ottobre
Chiusura : Giovedì, vacanze di Capodanno, Obon (Isuien); dal 28 Dicembre a metà Marzo (lo Yoshikien) Ingresso : 650 yen (Isuien); libero per lo Yoshikien

Il Todaiji è uno dei templi più famosi e più storicamente importanti di tutto il Giappone, è il simbolo di Nara ed una delle mete più visitate in tutto il Paese. Il tempio fu costruita nel 752 come tempio principale tra tutti quelli buddhisti nell’intera provincia, e crebbe molto durante il periodo in cui Nara fu capitale. La Daibutsuden, cioè la sala che contiene la statua del Grande Buddha, è l’edificio in legno più grande al mondo, nonostante sia una ricostruzione di quello originale grande solo 2/3 di essa. All’interno c’è una delle più grandi statue esistenti del Buddha: è di bronzo ed è alta 15 metri.


In questa zona ci sono, inoltre: Sangatsudo e Nigatsudo.

Su una piccola collina, si trovano alcuni suoi edifici ausiliari. Sono accessibili al pubblico e l’ingresso è compreso nel biglietto del Todai-ji La Sangatsudo al suo interno ci sono 14 statue lignee di Buddha. Il Nigatsudo è un edificio piuttosto alto e molto bello, e trovandosi per di più sulla sommità di una collina, permette di godere di una bellissima vista dal suo ampio balcone .

Il Kasuga Taisha

Orario : 06:30 alle 17:30 (Da Ottobre a Marzo) Chiusura : Nessun giorno di chiusura
Ingresso : area esterna libera, interno 500 yen (biglietti a parte per giardino botanico e sala del tesoro, vedi scheda)
Dopo aver costeggiato il monte e camminato un po’ nel bosco, si iniziano a vedere lunghe file di lanterne di pietra, che infine conducono in maniera suggestiva e poetica al santuario Kasuga. Questo santuario è immerso nella pace e nella tranquillità regalate dal bosco, e spicca all’interno di esso grazie al suo colore rosso acceso. Il Kasuga è il tempio scinto più celebrato di Nara e più famoso.

Santuario di Fushimi Inari

Il Fushimi Inari si trova vicinissimo a Kyoto, e si trova proprio di fronte alla stazione JR Inari. Inari è la seconda fermata dopo la Central Station di Kyoto cui fermano i treni della JR Nara Line. Il viaggio è compreso nel Japan Rail Pass. Poichè la stazione Inari si trova sulla JR Nara Line, noi lo abbiamo visitato di ritorno da Nara

Importante: Non tutti i treni della JR Nara Line proveniente da Nara fermano ad Inari, quindi quando salite sul treno a Nara accertatevi che sia uno di quelli [passano con molta frequenza, controllate le fermate su http://www.hyperdia.com. Ed inoltre: calcolate che da Nara ad arrivare ci mettete circa 50 minuti, quindi partite per tempo.

Il Fushimi Inari è un importante santuario Scinto. non chiude mai e l’ingresso è gratuito., E’ celebre per le migliaia di torii che formano dei tunnel nella foresta, risalendo il Monte Inari, che arriva ad un altezza di 233 metri.

Il Fushimi è il più importante delle migliaia di santuari [circa 32.000] che esistono dedicati ad Inari, la Dea Scinto del riso. Le volpi sono le messaggere di Inari, e questo si può notare dalle numerose statue che raffigurano le volpi su tutto il terreno del santuario. La volpe ha in bocca una chiave, che è la chiave del granaio del riso.

Questo santuario ha origini molto antiche, che anticipano addirittura il 794, data in cui Kyoto diventò capitale. Probabilmente la struttura originale risale al 711, mentre l’aspetto “definitivo” ce l’ha dal 1499.

All’ingresso del santuario è sito il Romon Gate, che fu donato al santuario nel 1589 dal celebre Totoyomi
Hideyoshi. Al di là del Romon Gate si trova l’edificio principale del santuario (Honden) e altri edifici ausiliari.

Tutti i torii che compongono questi tunnel sono stati donati o da persone oppure da compagnie, e il nome del donatore e il giorno in cui la donazione è avvenuta si trovano iscritti sul retro di ogni torii. Il costo di ognuno varia da un minimo d 400,000 yen (circa 4,000 euro) per i più piccoli fino a milioni di yen per un torii grande. Comunque, guardando sul loro sito ufficiale, nella sezione “donazioni” c’è scritto che accettano donazioni, ma il torii più piccolo costa 175,000 yen!

La camminata fino al cima della montagna richiede circa un paio d’ore, però ci si può fermare in qualsiasi momento in quanto lungo la strada ci sono delle “interruzioni” in cui sono presenti dei piccoli santuari dove potete scorgere dei torii rossi in miniatura, che sono stati donati da chi non aveva molti soldi .Dopo circa 30-45 minuti di salita, la densità dei torii diminuisce e si raggiunge la Yotsutsuji intersection (intersezione), dalla quale si gode una bella vista su Kyoto. proseguendo lo spettacolo non varia di molto, e i torii si diradano. E’ sicuramente uno dei templi più suggestivi che abbia mai visto.

Il 7/11 partenza per Hiroshima e visita anche all’isola di Miyaijma

L’hotel Urban Executive costa 6.980 Y, senza colazione, molto vicino alla stazione, Yakuta a disposizione, nonostante la stanza piccolissima non mancano il bollitore, il frigo, l’asciugacapelli. Bagno pubblico a disposizione, con sauna . Purtroppo il collegamento wifi è solo nella hall.

Hiroshima si trova più o meno a due ore di treno da Kyoto per chi ha il Japan Rail Pass può essere quindi presa in considerazione anche come una gita in giornata da Kyoto una volta che sarete arrivati, ecco quali sono le mie indicazioni per muovervi in città e per raggiungere l’isola di Miyajima.

Hiroshima è attraversata da diversi corsi d’acqua, e si trova esattamente nel punto ove questi sfociano nel Mar del Giappone. E’ tradizionalmente una città portuale e snodo molto importante. La stazione si trova nella zona nord est della città.

in quanto a mezzi di trasporto questa è una città abbastanza particolare rispetto alle altre città giapponesi, ha infatti ben 8 linee di tram che vi possono portare praticamente ovunque.

Per dirigersi in centro potete utilizzare i tram N° 1-2-6

La tariffa per tutte le corse è economica rispetto alle altre città, ed è fissa a 150 yen (esclusa la corsa fino a Miyajima-guchi, si paga quando si scende. E’ meglio avere monete contate, nel caso vi accorgeste di non averne andate in fondo al tram e di solito c’è la macchinetta cambia-cash. Premuratevi anche di entrare passando per le “Entrance” e non le “Exit”.

I tram passano circa ogni 10 minuti e passano dalle 6 del mattino alle 22 (più o meno)

Hiroshima: Quando la prima bomba atomica fu sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945 , la città divenne noto in tutto il mondo per questa distinzione non invidiabile. Il potere distruttivo della bomba è stato tremendo e cancellato quasi tutto all’interno di un raggio di due chilometri.

Dopo la guerra, grandi sforzi sono stati presi per ricostruire la città. Chiaramente i monumenti distrutti del patrimonio storico di Hiroshima, come il Castello di Hiroshima e Shukkeien Garden sono stati ricostruiti,. Nel centro della città, un grande parco è stato costruito e dato un nome che riflettesse le aspirazioni della città rinata: Peace Memorial Park .

Castello di Hiroshima detto anche il Castello di carpa, è un buon esempio di un castello costruito su una pianura nel centro di una città al contrario di collina e di castelli di montagna. Il suo torrione principale è di cinque piani di altezza, e il suo parco sono circondati da un fossato.

Purtroppo, come il resto della città, il Castello di Hiroshima fu distrutta dalla bomba atomica nel 1945. Tredici anni dopo, il suo torrione principale fu ricostruito in cemento armato con un attraente, esterno in parte in legno. All’interno della fortezza è un museo informativo su Hiroshima e la storia del castello e castelli giapponesi , in generale, mentre la vista panoramica sulla città circostante si può godere dalla cima piano dell’edificio.

In più recenti sforzi di restauro, alcune strutture del Ninomaru, secondo cerchio del castello di difesa, sono state ricostruite utilizzando metodi di costruzione e dei materiali originali. Essi includono il cancello principale del castello e due torrette attiguo da un lungo magazzino. I visitatori possono entrare negli edifici e vedere mostre sulla loro ricostruzione.

Il castello si trova a dieci minuti a piedi dalla fermata del tram Kamiyacho (12 minuti, ¥ 150 dalla stazione di Hiroshima per le linee 1, 2 o 6). E ‘anche un dieci minuti a piedi da Shukkeien o 15 minuti a piedi dal Parco della Pace .

Orario: Principale: 9:00 alle 18:00 (fino alle 17:00 nei giorni feriali, da dicembre a febbraio) Ninomaru: 9:00-17:30 (16:30 da ottobre a marzo)
Ingresso termina 30 minuti prima dell’orario di chiusura.
Chiuso: 29 Dicembre al 2 Gennaio
Ingresso: ¥ 360 (principale tenere), ingresso al resto del parco del castello è gratuita

Peace Memorial Park di Hiroshima (?? ?? ??, Heiwa Kinen Koen) è il luogo più importante della città. Prima della bomba , l’area di quello che oggi è il Parco della Pace è stato il cuore politico e commerciale della città. La struttura principale del parco è il Museo Memoriale della Pace. Composto da due edifici, il museo esamina la storia di Hiroshima e l’avvento della bomba nucleare. Il suo obiettivo principale è però sugli eventi del 6 agosto , il lancio della bomba e il suo esito nella sofferenza umana. I dati personali esposti sono abbastanza sconvolgente, e servono a ricordarci che non dobbiamo prendere la pace per scontato. E’ un percorso molto toccante.

La cupola di bomba atomica, conosciuta anche come la Pace di Hiroshima, è’ patrimonio mondiale dell’UNESCO ed è ciò che resta della ex prefettura industriale promozione sala. L’edificio fungeva da luogo per promuovere le industrie di Hiroshima. Quando la bomba è esplosa, è stato uno dei pochi edifici a rimanere in piedi, e rimane così ancora oggi. Tra il Museo e la cupola di bomba atomica è il Cenotafio per le vittime della Bomba Atomica. Il cenotafio è una tomba ad arco per coloro che sono morti a causa della bomba, sia a causa dello scoppio iniziale o l’esposizione alle radiazioni. Sotto l’arco c’è uno scrigno di pietra che tiene un registro di questi nomi, più di 220.000.

Dalla stazione di Hiroshima, prendere il tram 2 o 6 fino alla stazione di Genbaku Domu-mae. Il tragitto dura
15 minuti e costa ¥ 150

Hiroshima Peace Memorial Museum
Orario: 8:30-18:00 (fino alle 19:00 in agosto, fino alle 17:00 da dicembre a febbraio) Ammissione termina 30 minuti prima dell’orario di chiusura.
Chiuso: 29 dicembre – 1 gennaio
Ingresso: ¥ 50

Da Hiroshima si può raggiungere agevolmente l’isola di Miyajima. Raggiungere l’isola è semplice, Noi abbiamo preso un tram dal Memorial Parki fino alla stazione poi il treno JR Sanyo Line (400 yen, 25 min). Compreso nel JapanRailPass fino a Miyajima-Guchi qui si attraversa la strada e si prende lo JR Ferry che in
10 minuti porta a Miyajima. Treni ogni 15 minuti circa

Il traghetto , si tratta di un traghetto della JR (quindi anch’esso compreso nel Japan Rail Pass, costa (per chi non ha il JPR) 170 yen solo andata, 10 minuti. (Se volete evitare la coda e arrivate con il treno, chiedete in stazione il combination ticket, non vi fa risparmiare niente perchè costa 570 yen ma avrete già con voi il biglietto per il traghetto). Anche un’altra compagnia offre il medesimo servizio, la Matsudai ferries, il prezzo è lo stesso. L’ultimo traghetto di ritorno approda alle 22:40.

Miyajima è famosa per il suo santuario “galleggiante” : sembra galleggiare perché si trova piantonato nella sabbia e quando la marea è alta è mezzo sommerso! Il gigantesco torii di ingresso è il punto più fotografato del Giappone. L’isola è abbastanza piccolina, la parte interessante si può girare a piedi, accompagnati da turisti e i soliti cervi molto affamati. Si può visitare il famoso Santuario di Itsukushima

Miyjima è anche famosa per le ostriche che vengono vendute ovunque : la loro specialità sono le ostriche alla griglia! Ma le fanno anche in tempura o crude

Miyajima ha una lunga storia come un luogo sacro di Shinto . Il santuario si trova in una piccola insenatura, mentre il torii è riportato nel Mare Interno di Seto. Sentieri conducono in giro per l’ingresso, ed i visitatori potranno godere di passeggiate lungo loro, mentre che si affaccia sul mare. Non è possibile entrare nel santuario dopo il tramonto.

Orario: 6:30-18:00 (chiusura il tempo cambia a seconda della stagione)
Chiuso: Nessun giorno di chiusura
Ingresso: ¥ 300 (¥ 500 per l’ingresso combinato con Treasure Hall)

I treni per il rientro a Hiroshima sono frequenti.

L’8/11 partenza per Osaka – hotel prenotato

Osaka è raggiungibile con qualsiasi mezzo, bus, aereo, treno, ecc.ecc. e da qualsiasi grande città giapponese. Attenzione : se arrivate con lo shinkansen arriverete alla stazione Shin-Osaka. Da qui dovrete raggiungere la vera e propria stazione JR di Osaka (utilizzando la metropolitana linea M rossa), che si trova affiancata alla stazione della metro Umeda.

Una volta raggiunta la stazione Osaka/Umeda (come vedete sono strettamente collegate, con la differenza che una è una stazione dei treni -Osaka- e l’altra è una stazione della metro -Umeda-) potete raggiungere qualsiasi parte della città utilizzando o la metropolitana oppure la JR Loop Line (Una sorta di Yamanote Like di Tokyo) coperta dal Japan Rail Pass. A Osaka ci sono otto linee di metropolitana, la JR Loop Line (sì JPR), e altre linee ferroviarie private (Hankyu, Hanshin, Nankai, Keihan e Kintetsu Railways) non comprese nel JPR.


Da Namba a Nipponbashi 10 minuti a piedi oppure con la metro

Per l’ultima notte in Giappone ho scelto un Ryokan, tipica casa giapponese con stanze ampie e quasi senza mobili con pavimento in tatami e letti tradizionali (futon), che vengono sistemati la sera, dopo la cena, disponendo materassini, coperte e cuscini direttamente sui tatami. Lo Yamatoya si trova Vicino a Dotonbori street ed alle vie dello shopping, comoda la stazione della metro di Nipponbashi. Personale con buon
inglese però il Wifi solo nella Hall troppo caldo nella stanza e piumone nel letto! scarsi asciugamani e
accessori nel bagno Minuscolo bagno pubblico, non attrezzato come i precedenti. Ci sono degli Yukata di varie misure a disposizione. Forse l’hotel che mi è piaciuto di meno. Costo 12.600 Y una notte

Osaka ha due importanti “poli”, uno si chiama Kita (Nord) e si trova nella zona intorno alle stazioni Osaka/Umeda, l’altra si chiama Minami (Sud) che comprende la stazione di Namba. La parte nord, Kita, è un’area dello shopping e del business, il polo commerciale diciamo; invece Minami (e in particolare Namba) è la zona dell’intrattenimento ed il divertimento. Tra le due, nella zona ad est del centro città, c’è l’Osaka Castle. A Namba arrivate con tre linee della metro e con tree tipi di treni. Ancora più a sud c’è l’altra importante stazione, Tennoji.

Un viaggio in metro costa circa 200-230 yen se rimanete nella zona centrale.

Da vedere

Open Air Museum of Old Japanese Farmhousesmuseo / casa di particolare interesse / villaggio
1-2 Hattori Ryokuchi – Hattori Ryokuchi Park
Indicazioni:
Due minuti a piedi dalla stazione Ryokuchi
Questo museo all’aperto è costituito da 11 case tradizionali di campagna, portate da tutto il Giappone e meticolosamente ricostruite. Ognuna è arredata con mobili, casalinghi e utensili d’epoca. La più imponente è la grande fattoria gassho-zukuri (con il tetto di paglia) originaria di Gifu-ken. Il parco circostante, dove crescono aceri e bambù, è molto bello.
Orari: apr-ott 10 – 17 ; nov-marzo 10 – 16

Osaka-jo (Osaka Castle) castello / museo
Chuo-ku 1-1 Osaka-jo – Osaka centro costo: 600 Yen
Il luogo d’interesse più celebre di Osaka è la ricostruzione, realizzata nel 1931, del castello originale del
1583. Nonostante sia una copia, è fatto molto bene e tanto il castello quanto il museo storico al suo interno godono di grande popolarità. L’edificio è circondato da un bel parco con molti ciliegi.
La domenica, alcuni musicisti dotati di grande entusiasmo e forse non altrettanto talento suonano sulla strada che dalla stazione Osaka-jo-koen porta all’Osaka-jo Hall. Meno di 1 km a nord-ovest del parco del castello c’è Nakanoshima, un verde isolotto situato tra i fiumi Dojimagawa e Tosaborigawa. Qui trovate il Municipio e il Museum of Oriental Ceramics e, all’estremità orientale, il Nakanoshima-koen, un bel posto per una passeggiata o un picnic.
Orari: set-mag 9 – 17.30 ; giu-ago 9 – 20.30

Shitenno-ji (Shitenno Temple) portale / d’interesse religioso/spirituale
Tennoi-ku 1-11-18 Shittenno-ji costo: 300 Yen
Indicazioni:
Dalla stazione Shitennoji-mae prendete l’uscita sud e portatevi sul lato sinistro della strada. Prendete la stradina che devia dalla stazione della metropolitana e troverete l’entrata del tempio sulla sinistra.
Lo Shitenno-ji, fondato nel 593, ha la particolarità di essere uno dei templi più antichi del Giappone, benché nessuno degli edifici attuali sia originale: sono tutte riproduzioni in cemento, fatta eccezione per il grande torii (portale) in pietra, che risale al 1294 ed è il più antico del suo genere in Giappone.
Orari: 08:30 – 17.30

Sumiyoshi Taisha
6:00-17:00 (dalle 6:30 da ottobre a marzo) Nessun giorno di chiusura
Gratuito
5 minuti a piedi dalla stazione Nankai Sumiyoshi Taisha (Nankai Main Line – 10 minuti e 200 Yen dalla stazione di Namba). Prendere il tram dalla stazione Hankai Tennojiekimae (Uemachi Line) e scendere a Sumiyoshikoen (15 minuti, 200 Yen)
Il Sumiyoshi Taisha è uno dei più antichi santuari del Giappone. Fondato nel 3° secolo prima
dell’introduzione del Buddismo, mostra uno stile unico di architettura, chiamato Sumiyoshi-zukuri, è privo di influenze asiatiche. Solo altri due stili architettonici sono considerati puramente giapponese: il Shinmei-zukuri al santuario Ise e il Taisha-zukuri all’Izumo Taisha

Umeda Sky Building

vista panoramica / d’interesse architettonico
Kita-ku 1-1-88 Oyodonaka
Indicazioni:
Si entra dal passaggio sotterraneo dalla stazione Osaka o Umeda.
Questo edificio è l’opera di arte moderna più spettacolari di Osaka e le sue torri sembrano fatte con gigantesche costruzioni per bambini. L’opinione degli abitanti di Osaka è nettamente divisa al riguardo: alcuni apprezzano molto questa espressione della modernità, mentre altri la ritengono antiestetica.

Qualunque sia il vostro parere, non mancate di prendere l’ascensore che sale fino in cima e godervi la veduta di Osaka che si estende ai vostri piedi, come se foste un conquistatore alieno.

Minami (Namba)

Situato vicino alla stazione di Namba, Minami (“Sud”) è uno dei due quartieri principali della città. E’ il quartiere dei divertimenti e offre molti ristoranti e negozi. L’altro quartiere princiapale della città è Kita (“Nord”), che si trova vicino alle stazioni di Osaka e Umeda. A Namba si possono trovare posti come Dotonbori, Shinsaibashi Shopping Arcade, Amerikamura, Den Den Town, Namba Parks.

Il 9/11 verso le 11 partenza per aeroporto di Osaka volo ore 14,25

Mezzi di accesso da / per aeroporto di Kansai

JR Limited Express “Haruka” Circa 2000 yen, 30 minuti a Tennoji Circa 3.000 ¥, a 50 minuti a Shin-Osaka Circa 3500 yen, 70 minuti per Kyoto Partenze ogni 30 minuti
Il Haruka è un comodo treno per i viaggiatori da e per l’aeroporto, che si collega a Tennoji (una grande stazione nel sud di Osaka), Shin-Osaka (la shinkansen stazione di Osaka) e Kyoto. Sedili riservati o meno sono a disposizione. Grazie al pachetto ICOC & Haruka il Haruka può anche essere un’opzione di accesso all’aeroporto relativamente economico.

Considerazioni e ringraziamenti:

Viaggiare in Giappone è semplice e piacevole. Tutto funziona perfettamente ed anche nelle stazioni più caotiche si riesce a trovare l’indicazione utile o una persona disponibile ad accompagnarti al binario giusto. la quantità di persone che si incontrano nelle strade di Tokyo può incutere timore al primo impatto ma poi ci si abitua. Tutti i posti visti ci sono piaciuti, anche se spesso ricostruiti, ed il tempo dedicato ad ogni città è stato sufficiente ad esclusione di Tokyo che meriterebbe almeno una settimana intera. Anche per Kyoto un giorno in più non è sicuramente sprecato. Gli incontri fatti durante il viaggio sono stati piacevoli a partire dalla nostra “guida per un giorno” Masako ai vari impiegati della JR alcuni con un inglese stentato altri molto professionali, ai passanti che ci hanno letteralmente accompagnato alla nostra meta, agli addetti degli hotel. E’ quasi sicuramente un viaggio senza inconvenienti e rischi, che si può organizzare da casa nei minimi particolari, visto che si trova tutto su internet e che consiglio di fare.

Per questi 16 giorni abbiamo speso, in totale, circa 2.200 Euro a testa.

Ringrazio la rete ed in particolare il gruppo di Facebook: https://www.facebook.com/groups/italiajapan/

per i loro preziosi consigli. Questo un breve elenco di siti italiani da cui ho attinto a piene mani:

http://www.marcotogni.it

http://zugojapan.wordpress.com/

http://www.gotokyo.org/it/index.html

http://www.ilturista.info/

e questi giapponesi e non:

http://www.ooedoonsen.jp/daiba/ Onsen

http://www.frma.jp/ mercati delle pulci

mercato del pesce

http://www.tokyopocketguide.com/tokyo/getting_around.html

http://www.japan-guide.com/

LAVORI IN CORSO – ELENCO DI SITI IN RESTAURO

Durante un viaggio capita spesso di imbattersi, in edifici di importanza storica e artistica coperti da enormi teli. In Giappone tutti gli edifici di interesse culturale e turistico sono periodicamente soggetti a ristrutturazioni di varia entità, soprattutto gli edifici di legno storici come tempi, santuari e castelli, per i quali il governo Giapponese profonde molta energia nel recupero e nel mantenimento. Questo è apprezzabile da tanti punti di vista, tuttavia l’effetto che irrimediabilmente riguarda noi è quello di imbattersi inconsapevolmente e inaspettatamente in edifici in fase di rinnovazione, coperti da teli o a volte completamente inaccessibili.

Ovviamente è impossibile stilare una lista di tutti gli edifici oggetto di ristrutturazione, però ho trovato questa piuttosto aggiornata

Piccolo elenco di e gli oggetti che si possono normalmente trovati in un santuario, tradotto con Google dal giapponese:

Torii

Una o più porte torii segnano l’approccio e l’ingresso al santuario. Essi sono disponibili in vari colori e sono fatti di vari materiali. La maggior parte dei torii, sono comunque in legno, e molti sono dipinti di arancione e nero.

Komainu

Komainu sono una coppia di cani custode o leoni, spesso si trovano su ciascun lato d’ingresso di un santuario. Nel caso di Santuari Inari, sono volpi (vedi foto), piuttosto che cani.

Purificazione trogolo

Si trova vicino all’ingresso, l’acqua di queste fontane è usata per la purificazione. Si consiglia di pulire le mani e la bocca prima di avvicinarsi alla sala principale di un tempio.

Sala principale e dell’offerta

A seconda dello stile architettonico del santuario, la sala principale (honden) e la sala delle offerte (Haiden) sono due edifici separati o combinati in un unico edificio. La camera più interna della sala principale contiene l’oggetto sacro del santuario, mentre i visitatori fanno le loro preghiere e le offerte presso l’altra sala.

Padiglioni

Padiglioni per la danza bugaku o gli spettacoli del teatro Noh si possono trovare in alcuni santuari.

Ema

I visitatori dei templi scrivono i loro desideri su queste tavole di legno e poi li lasciano al santuario nella speranza che i loro desideri si avverino. La maggior parte dei desideri delle persone riguardano la buona salute, il successo negli affari, l’amore o la ricchezza.

Omikuji

Omikuji sono foglietti di carta che si trovano in molti santuari e templi . Si estraggono casualmente da alcuni contenitori e, contengono previsioni che vanno da Daikichi (“grande in bocca al lupo”) al Daikyo (“grande sfortuna”). Legando il pezzo di carta intorno ramo di un albero, la fortuna si avvererà o cattiva sorte potrà essere evitata.

Shimenawa

Un shimenawa è una corda di paglia con bianche strisce di carta a zig-zag (Shide). Esso segna il confine a qualcosa di sacro e può essere trovato sui cancelli torii , intorno agli alberi e le pietre sacre, ecc Una corda simile al shimenawa viene anche indossata dagli Yokozuna, la più alta classe dei lottatori di sumo , durante le cerimonie rituali.

Kami: è la parola giapponese indicante gli oggetti di venerazione nella fede shintoista. Sono spesso identificati come vere e proprie divinità ma, a volte come il fenomeno della crescita, gli oggetti naturali, gli spiriti che dimorano negli alberi, o forze della natura.

Ci possono essere una varietà di edifici aggiuntivi come la casa e l’ufficio del sacerdote, un magazzino per mikoshi e altri edifici ausiliari. I cimiteri, d’altra parte, quasi mai si trovano nei santuari, perché la morte è considerata una causa di impurità per la religione Shinto.

L’architettura e le caratteristiche dei santuari shintoisti e templi buddisti si sono fusi insieme nel corso dei secoli. Ci sono diversi stili di costruzione, la maggior parte dei quali mostrano (buddista) influenze dal continente asiatico. Solo alcuni dei santuari di oggi sono considerati per essere stati costruito in uno stile puramente giapponese. Tra loro ci sono i più importanti santuari della shintoisti, i Santuari Ise .

Ci sono decine di migliaia di templi in tutto il Giappone, alcuni dei quali possono essere classificati in pochi grandi gruppi di santuari. Alcuni di questi gruppi sono:

Santuari imperiali
Questi sono i santuari, finanziate direttamente e gestiti dal governo durante l’era di Stato scintoista Essi comprendono molti dei più importanti santuari shintoisti di come l’ Ise Santuari , Santuario di Izumo e Santuario di Atsuta , e un certo numero di santuari di nuova costruzione durante il periodo Meiji , come di Tokyo Santuario Meiji e di Kyoto, Santuario di Heian . Santuari imperiali possono essere riconosciuti dalla famiglia imperiale s ‘crisantemo cresta e per il fatto che essi sono spesso chiamati “Jingu” piuttosto che “Jinja”.
Santuari Inari Inari Santuari sono dedicati a Inari, il kami del riso . Possono essere riconosciuti dalle statue di volpe, dato che la volpe è considerato il messaggero di Inari. Ci sono migliaia di Inari Santuari tutto il Giappone , tra i quali quello di Kyoto Fushimi Inari Shrine è il più famoso.

Santuari Hachiman
Hachiman Santuari sono dedicati a Hachiman, il kami della guerra, particolarmente popolare tra i principali clan militari del passato. Tra i vari templi giapponesi di Hachiman Santuari, il più famoso è probabilmente quello di Kamakura Tsurugaoka Hachimangu .

Santuari Tenjin
I Santuari Tenjin sono dedicati ai kami di Sugawara Michizane, studioso e uomo politico del periodo Heian. Sono particolarmente popolari tra gli studenti che si preparano per gli esami di ammissione. I Santuari Tenjin possono essere riconosciuti da statue di buoi e susini , alberi preferiti di Michizane. Il primo e più famoso santuario Tenjin è Dazaifu Tenmangu vicino a Fukuoka .

Santuari Sengen
i santuari Sengen sono dedicati alla Principessa Konohanasakuya, la divinità scintoista del Monte
Fuji . Esistono più di mille Santuari Sengen in tutto il Giappone.
Santuari dedicati ai fondatori di potenti clan
Alcuni potenti clan della storia giapponese hanno santuari dedicati ai fondatori dei loro clan. L’esempio più famoso sono le diverse decine di santuari Toshogu dedicati a Tokugawa Ieyasu , tra cui il famoso Santuario Toshogu a Nikko. Un altro esempio è a Kanazawa il Tempio di Oyama che è dedicato alla Toshiie Maeda, il fondatore del potente clan Maeda locale.

Santuari locali
Molti santuari sono dedicati ai kami locali senza associazione ad altri santuari.

Cosa mangiare in Giappone

Breve elenco alfabetico dei principali piatti giapponesi.

Anmitsu 

L’Anmitsu è un dessert giapponese composto da piccoli cubetti di gelatina bianca traslucida chiamata agar ottenuta dalle alghe rosse. Vengono mischiati con acqua oppure succo di frutta e serviti in una ciotola assieme ad una marmellata dolce di fagioli azuki chiamata anko (da cui deriva l'”an” di anmitsu), piselli bolliti e frutta mista. Lo sciroppo dolce nero chiamato mitsu (che completa il nome anmitsu) viene versato sulla gelatina per ultimo.

Chawan mushi

Il chawan mushi è una crema a base di uova e brodo dashi (brodo leggero di pesce), guarnita con verdure ed altri ingredienti a piacere come funghi, pollo, gamberi ecc. Si prepara nelle apposite tazzine con coperchio e si cuoce al vapore. Si usa come spuntino o antipasto, viene servito caldo e si mangia con un cucchiaino.

Curry

Il curry è uno stufato di verdure e carne. La preparazione tradizionale (curry rice, comunemente conosciuta come curry) viene servita in un piatto piano accompagnata da abbondante riso. Molto diffusa anche la variate kare-pan, costituita da un impasto contenente il curry che viene impanato e fritto per ottenere una sorta di panino ripieno. Esistono numerose varianti di questa pietanza, che è una delle più diffuse della cucina giapponese.

Dobin mushi

Il dobin mushi è una zuppa classica (suimono) della cucina giapponese. Viene servita nella teiera chiamata dobin e contiene diversi ingredienti a piacere, tra cui pesce, funghi matsutake, germogli di bambù ecc. Viene solitamente insaporita con succo di limone.

Donburi

È il tipico piatto unico casalingo, veloce da preparare e molto sostanzioso. Tra le molte varianti vi è l’oyako donburi (letteralmente: “genitori e figli”). Si prepara cuocendo nel brodo dashi del pollo con salsa di soia e alcolici a base di riso come il mirin o il sake. Quando la cottura è ultimata si aggiungono uova sbattute e quando anch’esse sono a cottura si versa il tutto in una grossa ciotola con riso caldo.

K
atsudon

Una delle numerosi varianti del donburi, preparato in una scodella con riso, uovo e pezzi di tonkatsu, una cotoletta di maiale impanata e fritta.

M
isoshiru

Zuppa che prende il nome dal miso, il suo ingrediente principale, una pasta di soia fermentata che ha svariati usi nella cucina moderna giapponese, dove si utilizza spesso per marinare o gratinare. Alla base della zuppa di miso c’è il brodo dashi fatto con scaglie di tonnetto striato essiccato chiamate katsuobushi, e l’alga konbu. Non serve l’aggiunta di sale, dato che il miso è già molto salato per sua natura. Nel brodo si
dissolve la pasta di miso a cui si possono aggiungere cubetti di tofu ed altre varietà di alga come ad esempio il wakame.

M
ochi

Pasta ottenuta pestando per lungo tempo nel mortaio riso crudo con l’aggiunta di acqua. È un alimento che si consuma in diversi modi. Tra le varie ricette in cui è presente vi sono quelle dolci, ad esempio farcito con una pasta zuccherata di fagioli azuki, sia quelle salate, per esempio aggiungendolo allo zoni, la tradizionale zuppa di Capodanno. Ha una consistenza gommosa che rende piuttosto impegnativo masticarlo. Alimento di buon augurio, è tradizionalmente consumato in occasione di festività. Nei supermercati si trova sia molle e dolce che molto compatto, il primo si può consumare subito mentre il secondo si può lasciarlo in forno qualche minuto, condirlo con salsa di soia e mangiarlo caldo.

Nikujaga

Piatto a base di carne, patate e cipolle stufate. Viene preparato solitamente nei mesi invernali accompagnandolo con una ciotola di riso e zuppa di miso.

Od
en

Un piatto tipicamente invernale che prevede la cottura di daikon, konnyaku, uova, ganmodoki, ed altri ingredienti a piacere o che variano a seconda della cucina regionale. Viene fatto bollire in brodo ristretto di pesce dashi o di alghe konbu, che va insaporito con la salsa di soia. La cottura è piuttosto lunga ed è più gustoso se consumato il giorno dopo, opportunamente scaldato. Viene mangiato intingendo i bocconi nel neri karashi, la piccante senape giapponese. L’oden di Tokyo, chiamato anche Kanto-daki, è noto per il suo sapore forte. Un altro oden particolarmente apprezzato è quello di Shizuoka, cucinato con brodo di carne e salsa di soia scura.

Okonomiyaki

Chiamato anche pizza del Kansai, la base è un impasto di farina, acqua e cavolo che viene cotta in una speciale piastra chiamata teppan (letteralmente: piastra di ferro calda) direttamente al tavolo o al bancone. È il piatto tipico di Osaka e del Kansai e letteralmente significa “cucina alla piastra quello che preferisci”. Nei ristoranti di okonomiyaki viene lasciata libera scelta al cliente su come comporre la pietanza a proprio
gusto, scegliendo tra una grande varietà di ingredienti come carne, frutti di mare, verdure ecc. da mischiare con la pastella principale, ottenendo una frittata di aspetto simile ad uno spesso pancake.

Viene condito con un’apposita salsa Otafuku per okonomiyaki o un’altra equivalente, maionese, ao-nori (alghe essiccate), scaglie di pesce e quant’altro suggerisca il proprio gusto personale. L’okonomiyaki di Hiroshima, dove fu cucinato per la prima volta in Giappone, utilizza anche le paste soba o udon.

Onigiri

Tipico spuntino, si prepara dando di solito una forma triangolare al riso con lati di 5 o 6 cm e spessa 2 o 3, farcendolo con ingredienti a piacere e rivestendolo con una foglia d’alga secca. Tra le varie farciture vi sono il pesce o la carne o le verdure. Molto diffusa è la versione con l’umeboshi (??), tipica prugna giapponese
seccata con il sale dal sapore aspro.

Tra i vari tipi di onigiri:

(tsuna mayo) con ripieno di tonno e maionese
(ebi mayo) al gambero e maionese
(ume) con la prugna
(omu raisu) fatto con riso al pomodoro e arrotolato intorno ad una frittatina
(chikin raisu) al riso al pomodoro con pezzetti di pollo
(gomoku) dal sapore agrodolce con pezzetti di pollo e alcune verdure
(sake) con ripieno di salmone
(meshisoba) al sapore di salsa di soia con pezzettini di soba sminuzzati all’interno
(koma sake) con semi di sesamo e pezzetti di salmone

Sashim

Piccole fette di pesce crudo tagliato con un metodo codificato molto particolare. Per analogia, nella cucina occidentale si direbbe filettato. Servito con salsa di soia e rapa daikon tagliata a filamenti. Uno dei più pregiati è quello di tonno (maguro) di cui, a seconda della parte del pesce, si possono scegliere generalmente tre tagli: otoro, chutoro o akame; i giapponesi considerano più pregiata la parte più grassa (otoro, ventresca).

Un modo elegante di servire il sashimi è nella cosiddetta barca di sashimi che è una barchetta di legno su cui vengono depositati i sashimi (e/o il sushi). Talvolta la barca arriva ai tavoli tramite un rivolo artificiale con un effetto scenografico suggestivo.

Shabu shabu 

Fettine di carne di vitello e maiale molto sottili lessate direttamente al tavolo in un brodo leggero. Generalmente vengono accompagnate da diverse varietà di salse speciali. Somiglia un po’ alla fonduechinoise francese, dove carni diverse vengono lessate in brodo, diversamente dalla fondue bourguignonne dove carne a cubetti viene cotta in olio bollente. L’analogia consiste nella cottura direttamente al tavolo, con una pentola posta sopra un fornello portatile.
Pasta giapponese – Men

I tre tipi di pasta giapponese più diffusi sono i ramen, la soba e gli udon.

Ramen

I ramen sono spaghetti di grano e uova e vengono serviti in una zuppa con carne e alghe crude. I giapponesi usano sorbirli in maniera rumorosa aspirandoli per raffredarli in quanto viene servito bollente, non per dimostrare gradimento. I ramen sono spaghetti cinesi all’uovo e oltre che in brodo si servono asciutti
conditi con verdure.

Soba

Spaghettini di grano saraceno che si possono gustare caldi in brodo oppure freddi come nella foto (zaru soba), serviti nell’apposito contenitore quadrato di bambù. In quest’ultima versione si gustano dopo averli immersi in una salsa a base di soia, cipolline e uovo. La cha-soba (soba al tè) è una variante in cui la farina di grano saraceno è impastata con tè verde. La soba calda viene servita con un brodo speciale a cui vengono talvolta aggiunti uovo sbattuto, scaglie di tempura e peperoncino in polvere.

Udon

Gli udon  sono spaghetti di
grano tenero spessi all’incirca come i nostri bucatini. Si servono in brodo in varie versioni: guarniti con tofu fritto o gamberi tempura.

Si dice che gli udon siano stati importati in Giappone dalla Cina durante il VI secolo d.C. Questi udon
avevano un diametro che poteva variare dai 2 ai 3 cm.

Su
kiyaki

Simile allo shabu shabu, il sukiyaki consiste in sottili fettine di manzo cotte in un brodo di salsa di soia, zucchero e sakè, assieme a verdure e tofu. Anche il sukiyaki è preparato direttamente al tavolo, con una grande pentola posta sopra un fornellino. Piatto conviviale in cui si è sciolto del grasso di rognone, insieme con verdure varie come porri, rape ed altro; il commensale preleva dal tegame la carne e le verdure e le immerge nella propria ciotola in cui ha versato salsa di soia o un’altra a piacere, ed un uovo crudo sbattuto.

Sush

Polpettine di riso cotto per assorbimento d’acqua e trattato con aceto di riso (per mantenerlo compatto),
zucchero e sale, sulle quali viene messa una fettina di pesce crudo e, meno frequentemente, altri ingredienti. È forse il piatto giapponese più noto e comprende varie preparazioni. Viene consumato con l’aggiunta di salsa di soia e wasabi, una pasta ottenuta dalla radice di Wasabia japonica. Nel cosiddetto nigiri sushi il wasabi viene spalmato sul riso. Altro metodo di preparazione è il norimaki un rotolino di riso, verdure o pesce avvolto in un foglio di alga nori e successivamente tagliato a rondelle aventi spessore di un paio di centimetri. Sembra che sia la salsa di soia che il wasabi svolgessero, in tempi in cui non esistevano i frigoriferi, una notevole azione antibatterica. Pare sia stato inventato come fast food e venduto su bancarelle per i lavoratori che non rientravano in casa per pranzo.

Chirashi-zushi

È una variante del sushi. Si serve in una ciotola grande laccata, il riso sushi sul fondo e sopra il pesce crudo tagliato a lastrine.

T
aiyaki

Una tortina a forma di pesce. La versione più comune ha un ripieno di anko, ma si trova anche ripiena di cioccolata, crema o con farciture salate.

Takoyaki

I takoyaki sono polpettine di polpo tipiche della cucina popolare di Osaka. Il nome deriva da tako = “polpo” e yaki = “cotto”. Per cucinare questa specialità è necessaria una piastra particolare con tanti incavi a semisfera che dà ai takoyaki la forma di palla. La cottura richiede una certa abilità.

Con un filo d’olio si ungono gli incavi della piastra e poi si aggiunge in ogni incavo una pastella composta da farina, acqua e dashi (brodo). Poi si mettono i pezzi di tako (polpo) e altri ingredienti a piacere, come porro tagliuzzato e pezzettini di formaggio. Quando la parte sotto è cotta si gira usando una bacchetta simile a uno spiedino metallico. Al termine ella cottura sono diventati palline del diametro di 3 o 4 cm dal colore dorato- bruno, e si mangiano con la salsa Otafuku per takoyaki o equivalente (dal sapore dolciastro, che assomiglia un po’ alla salsa per l’okonomiyaki), katsuobushi, maionese e aonori (polvere di alga). Si dice che ogni abitazione di Osaka abbia una padella per i takoyaki.

Tamagoyaki

Frittatine di uova (tamago) arrotolate, a forma di parallelepipedo, cotte nell’apposita padella rettangolare. Sono vendute intere o servite a porzioni.

T
endon

Come il katsudon ma con la tempura al posto della carne.

To
fu

Alimento leggero derivante dalla soia di consistenza simile alla ricotta. Ha un sapore neutro che non interferisce con il cibo a cui si accompagna.

T
onkatsu

Cotoletta di maiale servita con cavolo cappuccio tritato e zuppa di miso, e una apposita salsa Otafuku o equivalente, una variante della salsa Worcester.

Ya
kiniku

Piccole fettine di carne, di solito suina e bovina, cotte su una griglia o su una piastra direttamente al tavolo. Vengono servite con salse varie e verdure crude da cucinare allo stesso modo.

Ya
kitori 

Spiedini di pollo. Nei ristoranti di yakitori è possibile trovare pressoché ogni parte del pollo. È quindi possibile ordinare spiedini composti unicamente da parti di coscia, petto, cartilagine, pelle ecc. A seconda della parte desiderata e del tipo di preparazione il prezzo è più o meno elevato.

Bevande

Tra le bevande alcoliche nazionali più diffuse vi sono il sake, lo shochu, l’ hoppy, l’umeshu e diversi tipi di birre locali. I cibi accompagnati con bibite alcoliche prendono il nome di sakana. La bevanda nazionale per eccellenza è il tè, di cui esistono svariati tipi.

Il testo di questo racconto e’ anche disponibile in formato Pdf (Download file Pdf 6.7 mb)

Il Viaggio Fai da Te – Hotel consigliati in Giappone
Autonoleggio – Noleggio Auto Low Cost in Giappone
Risparmia il 10% sul noleggio del WiFi in Giappone
Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti