Inghilterra del sud on the road e a 4 zampe!

di Francesca Pigliacampo – Instagram @francypigliacampo
Partenza il  03/10/2016 
Ritorno il  15/10/2016
Viaggiatori: 2 e una cagnolona 
Spesa: da 1500 a 1800 euro (compreso viaggio, benzina, traghetto a/r, vitto e alloggio) 

Questo diario di viaggio è adatto a chi, come me e mio marito, è appassionato di viaggi on the road in compagnia di un fedele amico a 4 zampe, a chi ama il campeggio, la natura e conoscere i luoghi e le persone non solo da un punto di vista “turistico” ma vivendoli, ma soprattutto a chi non spaventa l’idea di guidare molte ore al giorno, di imbattersi in improvvisi cambiamenti climatici visto il periodo di inizio autunno e con la possibilità di dover arrangiarsi a dormire dove capita!  

Se leggendo queste prime righe avete sgranato più di una volta gli occhi immaginandovi già a prendere una tazza di caffè bollente seduti a picco sulle bianche scogliere della Cornovaglia, con la brezza dell’Oceano che vi fa sentire vivi come non mai, bè, allora è il vostro viaggio. 

Come è nostra consuetudine, essendo in compagnia della nostra cagnolona Jana, tutto il viaggio sarà in auto, ed è questo che ci rende felici, perché in questo modo non è solo la destinazione ad essere importante, ma è tutto il viaggio per arrivarci a renderla un esperienza fantastica.  

Quest’anno abbiamo deciso di partire in Ottobre, innanzitutto per evitare code chilometriche in tutte le autostrade, negli imbarchi dei traghetti e, sinceramente, anche per i prezzi molto più bassi, ma con un occhio al cielo pregando di non essere accompagnati spesso dalla pioggia. 

Cosa molto importante da fare per arrivare in poco tempo a Calais o a Dunkuerque dove imbarcarsi poi per l’Inghilterra è pianificare bene il tragitto per attraversare Italia, Svizzera e Francia senza perdere tempo, così da dover dormire solo una notte per strada ed arrivare belli freschi all’imbarco. 

A questo proposito, la scelta dell’auto è molto importante, in quanto dovrete portare tutto il necessario per il campeggio, cibo, ci dovrà essere molto spazio per il cane che deve stare comodo e la possibilità di renderla comoda nelle due notti (la prima e l’ultima) in cui, per non perdere troppo tempo, si dovrà dormire in auto. 

Quindi, occhio alla scelta!  

GIORNO 1 

Si parte da Loreto (AN) verso le 6 del mattino e il nostro desiderio è quello di arrivare dalle parti di Colmar (Francia) per il tardo pomeriggio così da essere a più di metà strada, e diciamo che infatti arriviamo nei dintorni della cittadina per l’ora di cena.  

Troviamo sistemazione con l’auto presso una piazzola di un autogrill/centro commerciale aperto h24/24 e quindi super illuminato e tranquillo dove dopo una bella cenetta a base di hamburger e patatine passiamo la notte. 

GIORNO 2 

Partenza presto x riuscire ad arrivare all’imbarco a Dunkuerque per il primo pomeriggio e infatti, dopo un piccolo momento di smarrimento presso la cittadina dell’alta Normandia in cui ci troviamo a girare per più di mezzora sulla stessa via, arriviamo all’imbarco per l’Inghilterra verso le 15:15 e la partenza del traghetto è prevista per le 16, quindi non poteva andare meglio! 

Ci siamo! Dopo circa due ore di traversata, ci appaiono davanti le bianche scogliere di Dover ed è un momento davvero emozionante, quindi secondo me l’arrivo in Inghilterra via mare è una delle cose da fare assolutamente una volta nella vita. 

Attraccati al porto di Dover, l’unico pensiero però adesso è “oddio, la guida a sinistra!”, ma dopo qualche minuto iniziale in cui ci siamo assolutamente accodati ad un auto inglese cercando di capire la situazione, devo dire che grazie ai mille cartelli e scritte presenti sulle strade, è stato quasi tutto naturale e il nostro viaggio on the road attraverso il sud dell’Inghilterra si può dire iniziato. 

Dopo una bella cenetta a base di fish & chips in un piccolo locale di un italiano (ma guarda un po’ che coincidenza) trasferitosi lì da moltissimi anni in una delle caratteristiche vie di Dover, pernottiamo presso un piccolo camping su di un’altura a dir poco ventosa ma con una vista sullo stretto della Manica spettacolare, il “Keat Farm”. 

GIORNO 3 

Il risveglio in Inghilterra è a dir poco rigido come temperatura ma dopo una bella colazione la nostra meta è la spiaggia di St Margaret’s Bay (vedi photogallery), vicino Dover dove la nostra cagnolona può sgranchirsi le zampe correndo su e giù per la spiaggia che è a dir poco unica, con arenaria formata da sassi marroni da un lato, neri dall’altro e sabbia fine, una vera novità per noi. 

Il nostro primo pranzo inglese lo abbiamo fatto presso l’unico chiosco presente nella spiaggia ma dove abbiamo mangiato i sandwiches migliori mai assaggiati. 

Il pomeriggio ci incamminiamo sulla parte dell’ England Coast Path che scorre sopra le scogliere di Dover, passando vicino al South Foreland Lighthouse (un bellissimo faro bianco a picco sulle scogliere) e da cui si vede un panorama mozzafiato. 

Dopo il thè delle 17 preso in una piccola Tea Room in centro, ultima tappa è il famosissimo Castello di Dover (vedi photogallery) dove però non riusciamo ad entrare perché purtroppo la nostra Jana sarebbe dovuta rimanere sul giardino e abbiamo deciso di godercelo solo da fuori, ma devo dire che anche così ne è valsa la pena. 

Cenetta a base di pasta cucinata con il nostro mitico fornelletto e pernottamento in uno dei B&B più belli che abbia mai visto presso St ‘Margaret, dove una coppia di inglesi ci offre addirittura un cottage situato vicino alla loro casa in cui abbiamo anche a disposizione un intero giardino (frequentato anche da volpi e scoiattoli curiosi) tutto per noi. 

GIORNO 4 

Dopo aver salutato con baci e abbracci i deliziosi proprietari del B&B, partiamo abbastanza presto e la nostra direzione è la regione del Wiltshire, dove ad attenderci ci sono i meravigliosi megaliti di Stonehenge (vedi photogallery)! 

Arriviamo in zona per l’ora di pranzo e dopo un pranzo a base di uova, bacon, fagioli, toast e molto altro ancora in un pub, entriamo finalmente nel Visitor centre di Stonehenge, dove dopo le tante spiegazioni e cartine dateci, ci incamminiamo verso le pietre più famose al mondo. 

Avendo il cane però non possiamo prendere i bus navetta con gli altri, ma dobbiamo fare tutta la strada a piedi, ma devo dire che prendere la navetta in questo bellissimo pezzo di campagna inglese è una pessima scelta, perché non appena inizi ad intravedere in lontananza i megaliti, il cuore si ferma e non vedi l’ora di arrivare. 

Giunti in questo enorme prato (purtroppo sempre pieno di turisti) dobbiamo entrare a  turno perché Jana può stare solo nel giardino esterno (da cui si vede tutto lo stesso) e, nonostante i mille scatti e selfie che ci facciamo, devo dire che si respira veramente un aria magica vicino a queste pietre…sarà l’alone di mistero che aleggia intorno, sarà il grande desiderio che avevamo di vederle, ma tutto sembra trascendentale. 

Con grande dispiacere andiamo via da questo luogo misterioso e ci dirigiamo verso la cittadina di Salisbury, dove ceniamo in un localino e mio marito, curioso di provare tutto, ordina un toast farcito letteralmente affogato e ricoperto da un numero imprecisato di uova, ma che (parole sue) è un esperienza mistica. 

Pernottiamo in un fantastico camping, il “Coombe Touring Caravan Park”, gestito da una signora di circa ottant’anni ma di una gentilezza innata in uno dei camping più puliti e organizzati visti fin’ora in Europa ad una spettacolare cifra di 14 sterline per una piazzola per auto e tenda. 



GIORNO 5 

La mattina seguente la nostra destinazione è il North Devon, ed in particolare la spettacolare Hartland Peninsula, quindi partenza molto presto ed arrivo ad Hartland Point in tarda mattinata. 

Appena arrivati, ci accoglie un piccolo parcheggio a pagamento e da lì con una breve camminata su di un piccolo promontorio si arriva al bianco faro di Hartland da dove vedere un bellissimo panorama. 

Essendo ora di pranzo, accanto al parcheggio ci accomodiamo in un piccolo chiosco gestito da una ragazza ed assaggiamo per la prima volta il mitico “cornwall pasties”, tipico fagotto ripieno di verdure, patate, carne o altre cose (ci sono vari gusti da scegliere) e piatto caratteristico di tutta la Cornovaglia, perché anche se ancora geograficamente nel Devon, l’aria che si respira è già quella della Cornovaglia. 

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso le nere scogliere di Hartland Quay (vedi photogallery) e ad accoglierci è il suo paesaggio lunare, caratterizzato da lunghe lingue di roccia nera quasi a sembrare lavica che finisce nell’Oceano. 

Dopo un caffè e una passeggiata in questa meraviglia di baia, la nostra destinazione è la cittadina di Hartland a pochi minuti di strada dove facciamo la conoscenza di una coppia di sessantenni, inglesi doc, che ci ospiteranno nella loro casa per la notte. 

La cosa che ci ha colpito di più in assoluto è stata la totale fiducia e gentilezza dimostrataci da questa coppia, in quanto essendo il loro b&b familiare chiuso per le vacanze, hanno comunque accettato di ospitarci con Jana, facendoci dormire in una bellissima stanza con annesso bagno accanto alla loro e la mattina abbiamo addirittura fatto colazione insieme! 

E’ questo il bello ed il ricordo che ti rimane facendo un viaggio come questo…conosci tanta gente, vivi con loro e conosci cose che purtroppo nessuna guida turistica ti dirà mai. 

Va bene, chiudendo la parentesi “viale dei ricordi” , devo dire che Hartland è proprio una graziosa cittadina, piena di sale da thè, supermercati e pub, in uno dei quali abbiamo assaggiato la pizza inglese farcita con carne e una ventina di spezie e salse varie, ma veramente squisita! 

GIORNO 6 

Percorrendo la strada verso ovest, ci si rende conto che qui quasi tutte le stradine sono talmente strette e circondate da muri di erba e arbusti che deve passare un auto alla volta, ma devo dire che sono così attrezzati da aver messo ad ogni tot di metri delle piccole piazzole per far fermare un auto alla volta e quando si incrocia un altro automobilista la cosa stupenda è che ci si saluta e ringrazia sempre…una vera rarità a cui purtroppo noi non siamo abituati. 

E dopo qualche ora siamo finalmente arrivati in Cornovaglia, e precisamente in una piccola perla incastonata tra un fiume e l’Oceano, chiamata Boscastle (FOTO 5). 

Appena arrivati ci sembra di essere finiti in una fiaba, con tipiche case in pietra nera e grandi finestre bianche che costeggiano tutto il torrente che lentamente sfocia nell’Oceano attraverso una piccola insenatura fatta di alte scogliere. 

Qui, a parte lo shopping sfrenato (vista l’enorme presenza di gift shop e negozietti vintage niente male) e l’abbuffarsi con i deliziosi pasties, la cosa da vedere assolutamente è il più grande museo di stregoneria d’Europa! 

Il biglietto costa poco e ti permette di entrare in un’inquietante casetta  dove si respira un aria decisamente magica…da vedere! 

Dopo la mattinata trascorsa a Boscastle, rimanendo in tema “mistero”, la prossima tappa è decisamente il luogo più magico della Cornovaglia, sto parlando del castello di Tintagel, dove la leggenda narra sia nato Re Artù (vedi photogallery). 

Appena arrivati, ti attende un piccolo paesino caratterizzato da negozi di souvenir e gadget ispirati a temi fantasy, ma continuando a camminare ad un certo punto si arriva ad un info point, dove acquistare il biglietto per il castello (parecchio costoso ma ne varrà la pena!) e da questo punto parte un lungo sentiero ricco di sali-scendi che dopo una mezzora porta alle rovine di questo enorme castello, che si trova letteralmente disseminato in più di una scogliera. 

Ci vuole molto tempo e soprattutto molto fiato per vederlo tutto, ma la sensazione che si prova quando arrivi alla spiaggia con la grotta di Mago Merlino, o quando sali fino in cima e ti attende la statua di Artù con in mano la famosa spada, non hanno prezzo. 

Parecchio stanchi ma felici di questa entusiasmante giornata, ci accampiamo in un piccolo camping e aspettiamo l’arrivo del nuovo giorno. 

GIORNO 7 

Programma del giorno è raggiungere la punta più ad Ovest dell’Inghilterra, la famosa Land’s End, dove un tempo si credeva che finisse la terra, ma prima facciamo tappa in una deliziosa cittadina costiera chiamata St’ Ives. 

St’Ives è la classica città portuale inglese, con un bellissimo lungomare caratterizzato da tante casette attaccate, barche colorate e un piccolo faro bianco. 

Qui pranziamo con due ottimi panini, uno a base di granchio e l’altro di salmone (il pesce era delizioso e decisamente fresco), giretto per i vari negozietti e poi si riparte con destinazione Land’s End! 

Si arriva tramite una lunga strada stretta che termina con un posto di blocco in cui si deve fare il ticket per il parcheggio e una volta parcheggiato, si può scegliere se andare direttamente alla meta, cioè al famoso cartello oppure prima godersi un giretto presso una Greeb Farm collocata su di una scogliera a picco sull’Oceano.  

Noi scegliamo la seconda opzione per goderci veramente tutto questo splendido posto e ci troviamo immersi in questa fattoria dove la gente del luogo ti fa vedere come producono i prodotti, come allevano gli animali e anche come fanno delle fantastiche calamite in terracotta. 

Continuando a salire, c’è un bellissimo sentiero che costeggia tutto il promontorio e che vale la pena vedere.  

E’ arrivato ora il momento di vedere questo “cartello” di Land’s End e, devo dire che, dopo tutta la camminata appena fatta e la meraviglia appena osservata, la vista di questo cartello carino, ma totalmente turistico un po’ mi delude… 

Per fare una foto da solo con il cartello si paga addirittura, e noi riusciamo a farci lo stesso un bel selfie gratis lontano dagli occhi indiscreti del “guardiano” (vedi photogallery). 

In poche parole, a Land’s End conta di più il viaggio che fai per arrivare, perché è situato in una zona meravigliosa, ma è pur sempre solo un cartello…comunque da visitare! 

GIORNO 8 

Dopo aver pernottato in un altro delizioso camping, la nostra strada inizia a prendere il senso inverso, cioè superata la parte più estrema dell’Inghilterra, ora dobbiamo iniziare a scendere giù e a prendere la strada del ritorno, ma ancora ci sono molti posti da vedere! 

Iniziamo con il cugino inglese di Mont Saint Michel (situato in Normandia), che a differenza di quello francese è meno conosciuto, un po’ più piccolino, ma ugualmente affascinante e si chiama St Michael’s Mount (vedi photogallery). 

Si tratta di un castello situato su di un isolotto collegato con la terraferma (e precisamente con la cittadina di Marazion) con le barche o tramite una lingua di pietra che compare solo con la bassa marea. 

Appena arrivi in auto inizi ad intravedere il castello circondato dall’acqua ed è molto emozionante, ma giunti al parcheggio ci fanno notare che siamo capitati proprio in uno dei giorni della settimana in cui la marea è molto alta, quindi niente camminata… 

Passato il dispiacere, decidiamo comunque di passeggiare lungo la spiaggia e la cosa più entusiasmante è stato vedere il livello dell’acqua alzarsi con una velocità impressionante e questo ha reso tutto nuovo ed eccitante. 

Troviamo da dormire in un bellissimo bungalow dentro il “Wheal Rodney Holiday Lodges” a Marazion e dopo una bella cenetta a base di hamburger e patatine take away (visto che il supermercato a ottobre chiude alle 18), andiamo a dormire emozionati per le prossime tappe. 

GIORNO 9 

Colazione a base di muffin e torta di mele in un piccolo forno in paese e subito partiamo per la Penisola di Lizard dove ci attendono delle bellissime scogliere nere  e rettangolari (molto particolari) e l’enorme faro che si erge in tutta la sua maestosità, dove all’interno ci attende un bellissimo negozietto e un info point dove spiegano tutta la storia del faro. 

In tarda mattinata ci dirigiamo presso Mullion’s Cove, un piccolo borgo caratterizzato da pochissime case, un piccolo porticciolo circondato da  scogliere che si apre timido verso l’Oceano. 

Ne approfittiamo per fare una passeggiata sul molo e per gustare un buonissimo gelato ma stiamo poco tempo perché la vera perla di oggi è la cittadina di Polperro. 

Polperro è un tipico paesino inglese di pescatori, ricco di leggende di pirati e sirene con un fascino misterioso. 

Appena arrivato ti senti catapultato ai tempi di pirati e bucanieri, ogni cosa li ricorda…le facciate dei palazzi sono a forma di prue di navi, dalle finestre sbucano ogni tanto degli scheletri con cappelli da pirata e i pub hanno tutti nomi mistici di sirene e mostri marini, da vedere! 

Cosa importante da visitare qui, a parte tutto il porto, il molo e i tanti stretti vicoli, è il museo della città, dove gran parte è dedicato alla spaventosa inondazione che ha colpito il posto nel 1993 e alla sua storia burrascosa caratterizzata dal contrabbando di brandy, thè e tabacco. 

GIORNO 10 

Dopo aver pernottato a metà strada essendoci allontanati dalla costa in un camping tutto dedicato agli gnomi, la mattina usciamo definitivamente dalla Cornovaglia per entrare nel Dorset, e precisamente arriviamo nella patria dei fossili, nella cittadina di Lyme Regis. 

Questa località è molto elegante, essendo una famosa stazione balneare inglese, dove i turisti sono anche molto interessati alla raccolta di fossili. 

Ci colpisce subito la lunga fila di cabine color pastello per i bagnanti, tutte uguali e tutte rigorosamente alla stessa distanza l’una dall’altra. 

La spiaggia qui è fantastica e ne approfittiamo per far sgambettare la nostra cagnolona, visto che camminando un po’ si raggiunge una spiaggia dog friendly, ma attenzione a non portare i vostri amici a quattro zampe nelle altre spiaggie, perché si possono prendere multe molto salate. 

Il paesaggio qui ricorda vagamente i paesini colorati della costa nord orientale degli Stati Uniti ed è una vera meraviglia. 

Ci prendiamo un caffè (questa volta molto buono) in un localino sul lungomare e camminiamo come se non ci fosse un domani in questa deliziosa cittadina. 

Questa notte abbiamo dovuto abbandonare l’idea del camping perché purtroppo le temperature da un giorno all’altro sono scese di circa 8 gradi ed è molto difficile dormire in tenda, perciò il pernottamento di stasera sarà in un bellissimo hotel vicino Honiton (a circa 20 minuti da Lyme Regis), L’ ”Home Farm Hotel” e a coccolarci sarà una deliziosa cenetta in un pub vicino all’hotel a base di un piatto di carne e birra locale. 

GIORNO 11 

La mattina partenza presto per l’ultima tappa, e precisamente per la Jurassic Coast. 

Arrivati, decidiamo di fermarci subito al “The Bankes Arms Hotel” a Studland, crocevia dove partono tutti i sentieri per le famose bianche scogliere, sistemiamo le valigie e via per i sentieri! 

Dopo una camminata di circa 40 minuti, arriviamo alla famosa scogliera di Old Harry Rocks, immortalata in migliaia di foto e video da tutto il mondo ed è una grande emozione essere qui (vedi photogallery). 

Questo è il posto giusto per sbizzarrirsi a fare mille foto e a salutarsi da un lato all’altro delle scogliere a picco sul mare…un emozione unica, ti fa sentire vivo! 

Un po’ infreddoliti, in hotel ci attende un bella tazza di thè caldo e un dolcetto, in attesa della cena che sarà a base di salmone dell’Atlantico e birra speziata. 

GIORNO 12 

E’ giunto il momento di iniziare a salutare l’Inghilterra perché partiamo presto per arrivare per pranzo a Dover per imbarcarci e tornare a casa. 

Ma ancora non è tutto finito, perché il viaggio di ritorno riserva molte sorprese, come il battello su cui dobbiamo far salire l’auto per attraversare un canale poco dopo la Jurassic Coast, o i tanti castelli che incontriamo per strada, e l’ultimo supermercato inglese dove facciamo rifornimento di cose che qui in Italia non avremmo modo di trovare. 

Sono le 14 circa e ci imbarchiamo sul traghetto con destinazione Calais, in Francia, dove arriviamo circa 1 ora e mezzo dopo e da qui partirà il nostro viaggio di ritorno senza tappe intermedie per l’Italia. 

Pernottamento per strada  

GIORNO 13 

Il nostro viaggio continua per tutto il giorno fino a quando verso le 23 arriviamo a casa parecchio stanchi, ma felici e ricchi di ricordi, sensazioni e profumi che non ci lasceranno mai. 

 

Cose da fare assolutamente in questo viaggio: 

La passeggiata sopra le scogliere di Dover 
Chiudere gli occhi davanti ai monoliti di Stonehenge 
Prendere un caffè (dalla moka naturalmente) seduti sulle scogliere di Hartland Quay 
Mangiare tutto d’un fiato un meraviglioso pasties 
Visitare la cittadina di Boscastle 
Bere una pinta di birra in un pub stile pirata di Polperro 
Mettere i piedi a bagno durante l’alta marea a St Michael’s Mount 
Allargare le braccia e chiudere gli occhi sopra la scogliera di Old Harry Rocks 
Prendere un thè in una delle deliziose Tea Room sparse per tutta l’Inghilterra 

 

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