Pedalando sul Danubio

di Marco e Michela –
Nel racconto che segue vogliamo raccontarvi la nostra stupenda esperienza di vacanza passata pedalando lungo le rive del Danubio, uno dei fiumi europei più importanti secondo in lunghezza solo al Volga.
La nostra ciclo-vacanza si è svolta nel tratto che va da Passau, circa 4km all’interno del confine tedesco, fino a Vienna (per un totale di circa 330 km di ciclo-viaggio) ma il grande fiume è seguito ininterrottamente dalla ciclabile più lunga e famosa d’Europa dalla sua sorgente fino alla città di Bratislava. La ciclabile è formata da tratti ad uso esclusivo di biciclette, pedoni e altri mezzi privi di motore (pattini, monopattini, roller-blades, etc etc), strade di campagna, strade provinciali con traffico molto ridotto e tratti veramente limitati di strade con livello di traffico un po’ elevato (pochi chilometri sul totale, in particolare nelle uscite dalle grandi città attraversate dalla pista). Nel complesso è qualcosa che in Italia non è neanche immaginabile, chilometro dopo chilometro ci si meraviglia di come sia stato organizzato tutto in maniera impeccabile con segnaletica chiara e sempre presente.
La decisione di provare il cicloturismo è nata quasi per caso pensando a come poter passare una vacanza estiva in maniera un po’ diversa dal solito, mentre la scelta di questa ciclabile in particolare è stata dettata dall’esigenza di cominciare con un percorso semplice e non molto impegnativo, adatto ad un pubblico amatoriale senza una grande preparazione fisica.
Alcune ore passate in rete hanno permesso di recuperare facilmente quasi tutto il materiale necessario per organizzare la vacanza da casa; mappe dei luoghi, indicazioni sulle “cose da vedere” e sulle “cose da mangiare” nonché i vari vademecum del perfetto cicloturista sono scaricabili on-line messe a disposizione dai vari cicloturisti che hanno già provato questa esperienza.

Per quel che riguarda le fonti cartacee ci siamo riferiti alle seguenti guide:
– LONELY PLANET AUSTRIA (EDT editore): importante per quel che riguarda le informazioni generali sull’Austria, può essere considerata facoltativa per quel che riguarda la ciclabile
– VIENNA – CARTOVILLE (Touring Club Italiano): fondamentale per muoversi a Vienna
– Ciclovia del Danubio – da Passau a Vienna (di Alberto Fiorin – EDICICLO editore): questa guida è stata per noi di fondamentale importanza durante tutto il viaggio in bicicletta. Chiaramente non è nostro obiettivo pubblicizzare nessun autore o nessuna guida in particolare, l’importante è partire con un guida che riporti il percorso in maniera minuziosa e dettagliata, descriva le città ed i paesi che si attraversano in grado di fornire un quadro generale delle caratteristiche delle zone che si stanno visitando.

Collezionando tutte le informazioni ricavate dai resoconti di viaggio letti on-line ed i commenti delle guide cartacee abbiamo preso le seguenti decisioni:
1) percorrere la ciclabile da Passau a Vienna:
– diversi sono i motivi che giustificano questa come direzione migliore, prima di tutto raggiungere una grande città come Vienna alla fine del viaggio è molto più gratificante e poi perchè andando a favore di corrente ci si sente più facilmente parte della natura che ci circonda, il Danubio diventa un ottimo compagno di viaggio
2) raggiungere Vienna in aereo:
– Vienna è raggiungibile in modo più semplice rispetto a Passau. Tra i vari modi possibili per arrivare nella capitale Austriaca l’aereo la spunta sul treno e sull’automobile risultando il miglior compromesso tra rapidità ed economia. Questa tratta è servita da varie compagnie aeree ma la Austrian Airlines, compagnia aerea di bandiera, è risultata la più economica.
3) affittare le biciclette a Vienna:
– organizzare l’affitto delle biciclette a Vienna via internet è stato molto facile (per informazioni www.pedalpower.at), unica raccomandazione è di avere a disposizione una carta di credito richiesta dal noleggiatore come cauzione nel caso di furto o danni gravi arrecati alle bici. Il pagamento si può effettuare in contanti a richiesta ma la carta è sempre necessaria.
4) muoverci in treno con biciclette al seguito risalendo il corso del fiume fino a Passau:
– le ferrovie austriache permettono grande libertà di movimento con le biciclette ed offrono numerosi pacchetti interessanti per chi decide di muoversi sul territorio nazionale
5) prenotare esclusivamente la prima notte di appoggio a Vienna e procedere “a braccio” per tutte le tappe successive:
– le soluzioni sono molto varie e numerose, sufficienti per gestire l’enorme traffico di cicloturisti sulla ciclabile. I prezzi per persona variano a seconda delle scelte di alloggio, dalle economiche privat zimmer (stanze private affittate) disponibili a partire da 18/25€ con colazione inclusa fino agli hotel che si aggirano intorno ai 35/40€ con colazione. Vienna rappresenta un caso isolato, la prenotazione si rende necessaria ed i costi si innalzano un poco rispetto alla media.

Dopo questa doverosa introduzione, speriamo utile per chi voglia intraprendere questa esperienza, cominciamo a raccontare il nostro viaggio.

Partenza da Roma – 11 agosto
Il programma iniziale del viaggio prevedeva una sola notte a Vienna e partenza il 12 agosto per Passau con bici al seguito, in realtà per alcuni problemi organizzativi abbiamo dovuto posticipare la partenza, guadagnando così un giorno per visitare la bellissima Vienna.

Partenza per Passau – 13 agosto
Il noleggiatore delle biciclette ci ha indicato il modo migliore e più economico per muoversi in treno per risalire la ciclabile.
Le ferrovie austriache organizzano ogni giorno con partenza alle 7:41 dalla Südbahnhof di Vienna (stazione Sud come nel Monopoli) un treno dedicato esclusivamente ai ciclisti al prezzo di 20€ (ciclista + bicicletta). Non è necessaria la prenotazione, i biglietti possono essere acquistati direttamente il giorno della partenza. Il viaggio è un po’ lungo perché il numero di fermate è molto elevato, in poco più di 5 ore si arriva a Passau.
Il consiglio è stato molto prezioso ma ci è toccata una levataccia veramente fastidiosa, solo la grande voglia di cominciare al nostra avventura ha lenito in parte la sofferenza. Alle 7:50 il furgoncino ci ha prelevato dall’albergo per accompagnarci alla stazione. L’arrivo a Passau è caratterizzato da una grande confusione per lo scarico delle biciclette dal vagone merci dove sono state riposte, fate attenzione quando arriva il turno delle vostre biciclette; non c’è pericolo furti però si rischia di perdere parecchio tempo per recuperare la propria bici se si perde il turno.
Dopo aver preso confidenza con le biciclette e le pesanti borse da bici ci siamo avviati verso il centro del paese per trovare una sistemazione per la notte.
I centri di informazioni turistiche lungo il percorso sono molto efficienti e forniscono gratuitamente mappe e opuscoli con proposte di alloggi per tutte le tasche.
A Passau, così come in tutte le altre tappe del nostro viaggio, non abbiamo trovato particolari problemi nella sistemazione: pensioncina con vista fiume (25€ a persona).
In genere la colazione è inclusa nel prezzo, chiedere conferma è sempre meglio.
Passau è una città molto carina e gradevole che si trova sulla confluenza di tre fiumi: il Danubio, l’Inn e l’Ilz. Merita sicuramente una visita.
Vienna non ci aveva fatto rendere conto di un aspetto molto importante: in Austria l’abitudine è di cenare molto presto, alle 18:30/19 gli austriaci si danno appuntamento a tavola. Di conseguenza la vita dei paesini ma anche delle cittadine lungo il percorso della ciclabile si arresta quasi del tutto intorno alle 18, orario di chiusura dei negozi.
Vi consigliamo di adeguare l’orario della cena per evitare spiacevoli inconvenienti.



I tappa: Passau / Inzell (42.9km) – 14 agosto
La prima tappa del viaggio è partita con un tempo non bellissimo, il cielo minacciava acqua ma non ha fermato il nostro entusiasmo.
A metà mattinata, come preannunciato, è partito il diluvio. Armati di impermeabili e sacche per coprire le borse delle bici ci siamo gustati una pedalata sotto la pioggia nel bosco che caratterizza gran parte del primo tratto del percorso.
Arrivati all’altezza di Engelhartszell abbiamo sperimentato il servizio di traghetti sul fiume per seguire il consiglio della guida di procedere sulla riva opposta. Il servizio è relativamente economico e molto caratteristico, con 2€ a persona si passa da una sponda all’altra.
Verso l’ora di pranzo abbiamo ceduto e ci siamo fermati in una simpatica Gasthof, ovvero una locanda, nei pressi di Niederranna scelta come rifugio da molti altri ciclisti sorpresi come noi dalla pioggia.
Qui abbiamo avuto il nostro primo incontro con una specialità tipica del menù austriaco: la frittattensuppe, brodo caldo con sottili fettine di frittata. La abbiamo apprezzata molto perché è buona e perché la temperatura a causa della pioggia si era fatta particolarmente rigida.
Nonostante il nostro ottimismo la pioggia è continuata fino alle 5 del pomeriggio, ovvero a pochi chilometri da Inzell, meta della nostra prima tappa.
Un secondo traghetto in località Au ci ha riportati sulla sponda destra come consigliato dalla guida.
Inzell è un minuscolo centro abitato in una zona in cui il Danubio è costretto dalle montagne a percorrere un tragitto molto tortuoso. Il panorama è bellissimo, il bosco ricopre completamente le montagne che si gettano nel fiume, il verde smeraldo ci circonda.
Nessun problema nel trovare un posto per dormire perché Inzell è composta da circa 10 case ed ognuna ha camere da affittare.
La cena ci ha fatto conoscere un altro piatto tipico della cucina austriaca: il Wurstel Berner, ripieno di formaggio, avvolto nel bacon e fritto. Sicuramente un po’ pesante per la cena ma senza dubbio buonissimo.

II tappa: Inzell / Linz (50.1km) – 15 agosto
La sera precedente il cielo aveva cominciato ad annuvolarsi nuovamente tanto da rendere invisibili le stelle in cielo. La mattina infatti ci siamo svegliati con una fastidiosa pioggerella.
Dopo la colazione, abbondante come sempre, ci siamo incamminati alla volta della nostra nuova meta: Linz.
Il percorso corre sulla riva destra completamente immerso nella natura, i tratti scoperti si alternano con veri e propri tunnel di vegetazione, utili nel caso di giornate assolate e suggestivi nelle giornate di pioggia come la nostra.
Per nostra fortuna la pioggia è durata solamente un’ora per lasciare spazio ad un cielo lievemente coperto che prometteva miglioramenti nelle ore a venire.
Uno degli aspetti molto interessanti dell’Austria è rappresentato dai dolci, le pasticcerie ed i cafè propongono numerose varietà di torte belle d’aspetto e ottime di sapore.
Passando per la cittadina di Aschach an der Donau, caratterizzata dalla schiera di case molto colorate che si affacciano sul Danubio, ci siamo lasciati tentare da due stupende fette di torta per recuperare le energie perse.
Dopo il piacevole intermezzo siamo ripartiti alla volta di Linz con un bel sole a farci compagnia.
Dopo circa 17km di pedalata si arriva nei pressi della diga Ottenshein-Wilhering, utilizzata dalla centrale idroelettrica nelle vicinanze. La guida consiglia di passare sulla riva sinistra e per fare questo si deve utilizzare un traghetto molto particolare, unico nel suo genere lungo la ciclabile. Il traghetto viene chiamato “a pendolo” perché è collegato ad una fune fissata alle due sponde del fiume e si muove da una sponda all’altra sfruttando la corrente del Danubio e l’abile uso dei timoni.
La città di Ottenshein, che si trova appena scesi dal traghetto, è molto pittoresca è merita sicuramente una visita anche se la ripida salita che ci si trova davanti al momento dello sbarco può scoraggiare.
Da Ottenshein fino a Linz la ciclabile corre insieme alla statale, mediamente trafficata, e di conseguenza questo tratto non è particolarmente divertente.
Linz è una grande città industriale, molto sviluppata ed il suo approccio con il turista è totalmente diverso da quello delle cittadine e paesini sinora incontrati. Trovare sistemazione per la notte non è stato difficile, con 54€ abbiamo trovato una doppia in una graziosa pensioncina nei pressi del Neuer Dom (Duomo Nuovo), ovvero in pieno centro.
Linz offre molto da vedere, il centro storico si snoda attorno alla sua via principale la Landstrasse. Degni di nota sono: la Hauptplatz (la piazza da cui parte la via principale), l’Alter Dom (il vecchio duomo), il Neuer Dom (il duomo nuovo in stile gotico) ed il Landhaus (sede del governo regionale). Tra le attrazioni di Linz non va certo dimenticato il suo polmone verde, un bellissimo parco ben curato utilizzato dagli abitanti e dai turisti per pedalare, fare jogging e tutte le attività all’aria aperta.
Purtroppo la tappa di Linz è capitata di Ferragosto, il che vuol dire negozi quasi tutti chiusi. I pasti di questa giornata hanno raggiunto il minimo storico in quanto a qualità e gusto: pranzo al Mc Donald e cena con trancio di pizza in una pizzeria che si spacciava per Italiana ma di Italiano aveva solo la bandiera sull’insegna.

III tappa: Linz / Au an der Donau (34km + 3.6km di deviazione) – 16 agosto
Altra giornata di sole ma con temperatura molto gradevole, ideale per pedalare senza sudare troppo. Il parco di Linz si estende per alcuni chilometri lungo la ciclabile e rende molto piacevole l’uscita dalla città. Nei nostri piani era previsto un bagnetto nel laghetto artificiale Pleschinger See, interno al parco, ma a causa delle acque poco invitanti (sembrava quasi acqua stagnante) abbiamo desistito e continuato la nostra pedalata verso la meta successiva.
Abbandonato il parco il paesaggio si è fatto decisamente industriale, la ciclabile in questo tratto corre su un argine poco rialzato rispetto al fiume e sulla riva destra si scorgono numerose fabbriche e stabilimenti industriali che rovinano un po’ il panorama.
Il traffico di cicloturisti è molto sostenuto, si incontrano spesso grandi comitive di ciclisti che fanno parte di gruppi organizzati, riconoscibili dalle borse da bici tutte uguali.
Giunti nei pressi di Abwinden la ciclabile si stacca dal Danubio e punta verso l’interno, attraversando numerosi paesini, campi coltivati a mais e campi di girasoli.
All’altezza di Wienergraben, a pochi chilometri dalla cittadina di Mauthausen, si trova la deviazione per il tristemente noto campo di concentramento. Complessivamente la deviazione è di 3.6km: l’andata è molto dura perché gli 1.8km sono in ripida salita (500m della salita presentano una pendenza del 14%), discorso opposto per il ritorno che si percorre agevolmente quasi a voler sfuggire dal luogo appena visitato.
Di tutta la vacanza sicuramente questo è il momento più triste ma la visita è un atto dovuto. E’ possibile visitare il campo con una guida italiana.
Ritornati sulla via principale solo 8km ci dividono dalla meta: Au an der Donau.
Au è un centro abitato molto tranquillo (forse troppo!) e rilassante, il grande campeggio con darsena per il rimessaggio delle barche tiene vivo il paese.
La sistemazione travata ad Au è economica, solo 36€ per una doppia con prima colazione, ma molto particolare, camminando sul pavimento della nostra stanza si causava il movimento dei mobili, rendendo il tutto molto inquietante.
Un gelato al chiosco del campeggio, servito dal barman multiligue che si cimentava in ardite frasi italiane, ha fatto da cena per la giornata.

IV tappa: Au an der Donau / Ybbs an der Donau (52.8km) – 17 agosto
Dopo soli 5km dalla partenza da Au ci siamo resi conto di un grosso problema, ho dimenticato di riconsegnare le chiavi della stanza alla proprietaria ed ora si propone il dubbio su cosa fare: tornare indietro per riconsegnare le chiavi oppure continuare il viaggio e trovare il modo di spedirle. Dopo un paio di minuti di riunione a due si è deciso di raggiungere il primo paese munito di ufficio postale per spedire le chiavi alla legittima proprietaria. Arrivati al paese di Grein, con l’aiuto di un gentilissimo impiegato dell’ufficio postale, siamo riusciti a spedire le chiavi con allegato bigliettino di scuse tradotto per noi dall’impiegato stesso dall’inglese al tedesco e firmato “Roma boys”. Spero che le chiavi siano davvero giunte a destinazione, noi la buona azione l’abbiamo fatta.
Grein è sicuramente un paese da visitare, il suo nome deriva dal suono che il Danubio faceva in queste zone prima che numerosi lavori di riassetto degli argini lo portassero ad avere un percorso meno tortuoso; con il termine ”grein” si intende infatti il frignare del bambino capriccioso. Degni di nota la Stadtplatz (piazza principale) ed il castello di Greinstein (fortezza con grande cortile che ospita il Museo Regionale della navigazione dell’Austria Superiore). Il castello offre numerosi panorami del Danubio dalle sue enormi finestre. All’interno del castello si trova una stanza molto particolare, adornata con un mosaico di pietre del Danubio. La giornata di sole si concilia benissimo con un pranzetto a base di panini consumato sulle panchine in riva al fiume. Dopo il pranzo si riparte in bici, la visita a Grein ha richiesto una piccola deviazione di un paio di chilometri, dobbiamo tornare indietro, attraversare un ponte e giungere sulla riva destra. La pedalata in mezzo al verde è molto rilassante, si incontrano molti paesini ma tutti sull’altra riva. Il piano iniziale prevedeva la sosta a Willersbach ma è stato prontamente modificato dopo aver constatato che il paesino è un po’ troppo tranquillo, un campeggio non molto grande, una locanda ed una chiesetta piccolissima.
La nuova meta è diventata Ybbs an der Donau, non una città enorme ma pur sempre un paese abbastanza grande. Ybbs ospita il Fahrradmuseum (museo della bicicletta) che secondo la guida merita una visita. Purtroppo per noi apre al pubblico alle 11 e chiude alle 17, noi siamo arrivati ad Ybbs alle 18 e siamo partiti il giorno dopo alle 9:30, il che vuol dire niente visita al museo, sarà per la prossima volta!
Ad Ybbs abbiamo fatto la nostra conoscenza con un’altra specialità della cucina austriaca: la Wiener Schnitzel, ovvero la versione austriaca della nostra cotoletta alla milanese, disponibile nelle varianti maiale, tacchino o pollo. Anche se fritta risulta più leggera del Wurstel Berner di qualche giorno prima.
Partenza da Ybbs con direzione Melk.

V tappa: Ybbs an der Donau / Melk (26.4km) – 18 agosto
La strada che porta dal centro di Ybbs fino a riprendere la ciclabile è stata, secondo noi, il tratto più pericoloso di tutta ciclabile. Si percorre una strada molto trafficata e le indicazioni in questa zona non sono delle migliori, dopo un primo momento di smarrimento però si ritrova la retta via.
Arrivati nei pressi della città di Krummnusbaum si intrevede sulla sinistra l’imponente mole del santuario di Maria Taferl, dedicato alla Madonna Addolorata. La guida la indica come una meta molto bella e interessante (scelta da oltre duecentomila pellegrini ogni anno) ma riservata al cicloturista scalatore oppure dotato di un passaggio in macchina. Desistiamo e continuiamo. Melk dista solo 15km, oggi ci siamo concessi una tappa tranquilla in virtù dell’ aumento dei chilometri della tappa di ieri.
Il viaggio non presenta particolari problemi, lunghi rettilinei e pendenza nulla rendono il pedalare molto leggero. La città di Melk ci accoglie subito con la mole imponente della maestosa Abbazia Benedettina che sovrasta la città.
Da più di 1000 anni Melk è un importante centro spirituale e culturale in Austria, all’inizio come residenza dei Babenberg e dal 1089 come abbazia benedettina fondata dal margravio Leopoldo II. Già dal XII secolo una scuola è legata all’abbazia e manoscritti preziosi furono scritti e raccolti nella biblioteca. Nel corso della storia abbaziale i conventuali di Melk fornirono grandi prestazioni anche in molti campi delle scienze naturali e umane nonché della musica.
Appena varcato il portone d’entrata un vasto cortile racchiuso da imponenti edifici accoglie i turisti.
La chiesa odierna ricostruita e attualmente interessata da un imponente lavoro di restauro è in stile barocco con due guglie e una cupola ottagonale. Anche l’interno dell’abbazia è in stile barocco spinto all’ennesima potenza quasi imbarazzante.
Altri edifici di notevole interesse sono la biblioteca e la sala marmorea. Merita assolutamente una passeggiata sull’altana dell’abbazia (davanti alla facciata della chiesa) da cui si gode una completa visione di Melk e del Danubio.
A destra dell’entrata dell’abbazia è situato il parco, oggeto di riassetti e modifiche nel corso degli ultimi anni ha perso gran parte della sua originalità. Senza dubbio la parte più interessante è la zona dove i monaci coltivano le essenze e le erbe mediche; un profumo intenso e molto piacevole ci avvolge mentre passeggiamo tra le piante sotto un sole caldo ma non fastidioso.
La città di Melk si adagia ai piedi dell’Abbazia che la protegge dall’alto dello sperone di roccia dove si adagia. La visita all’abbazia e del parco prende almeno un paio d’ore.
Dopo la visita all’abbazia ci imbattiamo in una Gasthof che si affaccia sul fiume, sulla sua facciata sono riportate le altezza del Danubio raggiunte durante le sue alluvioni; quella del 2002 è stata particolarmente devastante però bisogna dire che la città si trova ben al di sopra di questa locanda. La visita della città procede nelle viuzze del suo centro storico, tra i negozi di souvenirs dell’artigianato locale ed i ristoranti.
Sicuramente il ristorante più scenografico è quello situato sulla via principale perchè sia a pranzo che a cena attira i clienti con maestose grigliate all’aperto. Il giorno della nostra visita a Melk abbiamo dovuto resistere al pesce arrosto del pranzo e al maialino allo spiedo della cena. La nostra scelta è caduta invece su un locale molto particolare: una macelleria che serviva pietanze di produzione propria esposte in bella vista sul bancone. Si sceglie la carne e si aspetta la cottura. Qualità eccelsa a prezzo ridicolo: 10€ per due persone satolle e soddisfatte.
La sistemazione per la notte è sicuramente la più starna che abbiamo trovato nel nostro viaggio. Sulla lista di alloggi fornita dal centro informazioni turistiche abbiamo scelto come prima opzione l’indirizzo più vicino al centro ma arrivati sul posto abbiamo trovato un negozio di scarpe. Abbiamo subito pensato ad un errore ed abbiamo deciso di chiedere comunque informazioni al proprietario del negozio, conclusione: nessun errore, la stanza da affittare era di propietà del negoziante e si trovava in un vicolo dietro il negozio, accessibile tramite una porticina insospettabile.
Prezzo economico e stanza pulita.

VI tappa: Melk / Krems (40.1km) – 19 agosto
La tappa di oggi si snoda nella regione della Wachau, nota per la sua agricoltura fiorente, i suoi frutteti e le sue vigne sono rinomati in tutto il territorio austriaco e noi possiamo assicurare che la loro fama è tutta giustificata. Le rovine del castello di Schonbuhel segnano idealmente l’inizio della Wachau.
Nel tratto che va da Melk a Krems la ciclabile è costiuita da una stradina secondaria con traffico scarso che attraversa numerosi paesini e centri abitati. Si capisce subito che lo stile di vita delle persone che abitano questi luoghi è completamente diverso dal nostro. Nel paese di Joching questo diverso approccio alla vita di tutti i giorni si è palesato mentre eravamo alla ricerca di prodotti tipici della zona. Siamo rimasti colpiti da un banchetto di marmellate e succhi di frutta rigorosamente fatti in casa con le albicocche ed altri frutti locali, completamente deserto; ogni prodotto aveva una targhetta con il prezzo ma nessuno badava alla merce, c’era solamente un salvadanaio per il pagamento. Forse in un’altra zona del mondo il banchetto sarebbe sparito in un attimo ma qui funziona diversamente e secondo noi funziona veramente bene. Abbiamo pagato le ottime marmellate e siamo ripartiti. Un sole stupendo ci ha accompagnato per tutta la tappa.
Prima di arrivare a Krems troviamo la città di Weissenkirchen, il più grande comune vinicolo della Wachau. La visita del paese si mescola perfettamente con l’assaggio dei vini. Dopo alcune ricerche e alcuni assaggi di vini a stomaco completamente vuoto abbiamo trovato una locanda, molto simile alle hostarie dei castelli romani che noi chiamiamo “fraschette”, dove poter gustare del buon vino accompagnato da salumi, formaggi e altre specialità del luogo. Tutto veramente molto buono a prezzo modico.
Un riposino su una panchina nel centro del paese ci ha permesso di rimetterci in sesto. In questa zona ogni paesino meriterebbe una visita ma la strada ci chiama e i pedali fremono.
Arrivati a Krems la grande porta di ingresso ci da il benvenuto.
Trovare alloggio è semplice come al solito, camera affittata per 46€ con prima colazione abbondante presso un gioviale signore che ci ha aiutato persino a portare le borse in camera.

VII tappa: Krems / Greifenstein (58.5km) – 20 agosto
Un sole stupendo rende molto piacevole la pedalata, Il Danubio placido scorre alla nostra sinistra, è talmente tranquillo che non sembra neanche sia in movimento, lunghi rettilinei perfettamente asfaltati, vegetazione bassa su entrambi le sponde, la pista riparte da Krems per intraprendere la tappa più lunga del viaggio.
Durante la pedalata si carpiscono frasi, stralci di discorsi dei ciclisti che si sorpassano, che ci sorpassano o che provengono dalla direzione opposta, si intuisce la provenienza, molti sono gli italiani, principalmente dal nord Italia, molti tedeschi e austriaci, a sentirli parlare non si capisce molto la differenza, molti gli spagnoli, molti gli inglesi e i francesi.
Durante la giornata si incontrano varie volte gli stessi gruppi di ciclisti, con alcuni si instaura un rapporto di reciproco scambio, si parla del viaggio, della tappa del giorno, di quella di ieri, di quello che si aspetta per il giorno dopo, si parla del perché di questo tipo di vacanza ma soprattutto delle esperienze in bici, si impara qualcosa da chiunque.
La tappa di oggi ci dovrebbe portare a Hoflein ma, così come è successo per la tappa del 17 Agosto, dopo aver visto la cittadina abbiamo cambiato idea e la nuova meta è diventata Greifenstein.
Una rapida sosta a Tulln per riposare un po’, la fontana con personaggi a grandezza naturale che ricorda la saga epica dei Nibelunghi ed il palco galleggiante usato per concerti e manifestazioni sono le due cose che giustificano pienamente questa sosta.
Si riparte alla volta di Greifenstein ma non prima di un leggero pranzetto ristoratore a base di patate e maiale arrosto in una locanda sulla riva del fiume.
Trovare un alloggio a Greifestein è stato un po’ più complicato del solito, un albergo completo e un affittacamere esaurito non ci hanno scoraggiato ma sicuramente hanno creato qualche problema.
Alla fine abbiamo trovato una stupenda casa con camere in affitto, arredamento di lusso e stupenda vista sul fiume. Solo 50€ per la notte con prima colazione.
Siamo stati particolarmente fortunati, appena arrivati al coperto è partito un diluvio di dimensioni bibliche, acqua a volontà per parecchio tempo. Doccia calda, un riposino, cinque minuti di TV austriaca e poi la fame ci ha spinti fuori nella pioggerella leggera che ha preso il posto del diluvio.
Per la prima volta proviamo il pesce, viaggiare insieme al Danubio per 330km senza neanche provare i suoi pesci sembra scortese e noi non vogliamo sembrare maleducati.
Il nome del pesce arrosto che ci viene servito, dopo consiglio del cameriere, è impronunciabile ma il suo sapore è molto gustoso, simile alla trota ma con molte più spine. Strudel di mele in aggiunta e la serata è archiviata.

VIII tappa: Greifenstein / Vienna (13.5km) – 21 agosto
Oggi l’ultima tappa ci porta a Vienna, la pedalata volge al termine. La tappa di oggi è veramente leggera, si copre tranquillamente in meno di un’ora.
Vienna è una città enorme, arrivare in una città così non è come arrivare in uno dei paesini che abbiamo imparato a conoscere nei giorni passati, si trova il cartello con la scritta WIEN ma la città vera e propria arriva dopo alcuni chilometri e il centro città è ancora più lontano.
La sensazione che si prova in questo momento è molto strana, per noi che non abbiamo mai fatto un viaggio di questo tipo e temevamo fosse troppo duro dal punto di vista fisico, arrivare a Vienna è una conquista, ma una conquista che segna la fine del viaggio e della vacanza. Troviamo molti ciclo-turisti che arrivano a Vienna con la faccia soddisfatta e si fanno immortalare come noi con una foto sotto il cartello.
Ci aspetta un’altra giornata di visita a Vienna e poi l’aereo ci riporterà a Roma.
I paesini che abbiamo incontrato, i ciclisti con cui abbiamo condiviso le gioie del viaggio, gli austriaci gentili che ci hanno aiutato durante il viaggio, quelli che ci hanno ospitato, ma soprattutto il Danubio, ci resteranno nel cuore, chissà se un giorno torneremo su questa ciclabile.

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2 Commenti
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Rufus
Rufus
5 anni fa

Ciao, bel racconto!
Alla luce della vostra esperienza consigliate di partire senza prenotare le strutture lungo il percorso?
Noi partiremo ad agosto e ci stiamo ragionando. Lo scorso anno sulla Drava non è stato sempre facile trovare una sistemazione per quattro persone.
Grazie del consiglio, Rufus

jessica
jessica
7 anni fa

Ciao Marco e Michela, mi chiamo jessica ed ho fatto il vostro stesso viaggio ben 20 anni fa……con una coppia di amici ed il mio fidanzato (ora marito). Ho condiviso le vostre stesse esprienze…uno dei viaggi più affascinanti della mia vita!!!!! Anche io come voi non avevo prenotato nulla da Roma prima di partire, ed abbiamo avuto sempre facilità a trovare stanze x la notte.Ora vorrei rifarlo portandoci anche i miei tre figli (15/14/11 anni).Ma la mia più grande preoccupazione è organizzativa….temo di trovarmi in difficoltà a trovare 5 posti tutti insieme x dormire (non nella stessa camera ma nella… Leggi il resto »