Perle dei Caraibi

di Ruggero di Gennaro –
Partiti da Milano alle ore 8 per Malpensa. Accompagniamo Anna Maria, Angela e Luigia alle partenze. Lasciata l’auto al park 5, fila 1 blu, di fronte al segnale di obbligo a sinistra, con la navetta io e Carmine andiamo al banco check-in dove ci incontriamo tutti, destinazione Guadaloupe, Pointe a Pitre. Imbarchiamo i bagagli. Alle 11.35 si parte. Scalo a Parigi Orly dalle 13 alle 15.30 e poi imbarco sul Boing 777 della Air France. Ci sistemano due alla fila 45 e tre alla 52. In aereo c’è un simpatico gioco sui monitor dei sedili: un velocissimo minicorso di lingue ed io approfitto per imparare i numeri in giapponese. Si ascolta un po’ di musica. Bellissima Us and them dei Pink Floyd che ho riascoltato dopo almeno venti anni.

Dopo 9 ore di volo finalmente in Guadaloupe. All’arrivo in aeroporto ci attendono gli assistenti di Costa Crociera con due suonatori di musica caraibica. Io e Carmine ci facciamo trovare sotto la scala mobile che ci dondoliamo a ritmo di musica per far ridere tutti. All’uscita dell’aeroporto ci attendono gli autobus che ci portano alla nave. La Costa Mediterranea é lì che ci attende. Formalità di imbarco e tutti in cabina. Io e Anna Maria alla cabina 8107, il nostro assistente si chiama Eri, i ragazzi alla cabina 4147, assistente Roland. Per la cena ci assegnano il tavolo 59. La cameriera si chiama Jenny. Alle 24 la nave parte destinazione St. Maarten.

3/1/11. Siamo sul lungomare di Philipsbourg che si trova nella parte olandese dell’isola e facciamo il primo bagno nel mar dei Caraibi. La sosta della nave é breve e dopo aver bevuto una birra Carib e riempito di sabbia la bottiglia siamo di nuovo a bordo. Alle 18 si parte per La Romana. Alle 21.30 cena e dopo una passeggiata sul ponte 9 per prendere un po’ d’aria si va a letto.

4/1/11. Arrivo a La Romana, Repubblica Domenicana, alle ore 13. Prendiamo un taxi per la spiaggia di Bayahibe. 30 minuti e ci siamo. Bellissimo. Palme di cocco che si sdraiano sulla sabbia bianca baciata da un limpido mare turchese: tutto vero! E’ proprio come lo avevamo visto in televisione. In spiaggia gli abitanti del posto hanno organizzato un mercatino nelle capanne e mentre le donne curano la vendita di souvenir, gli uomini ci offrono un cocco fresco aperto al momento. Il nostro ospite si chiama Jesus e per ringraziarlo compriamo qualche souvenir dalla sua capanna. Io compro un braccialetto nero che mi realizzano al momento. Dopo 2 ore di relax totale riprendiamo il taxi. Lo stesso driver dell’andata ci ha aspettato per 2 ore. Si chiama Leonte. Il taxi é un simpaticissimo furgone 9 posti che nelle salite spara un fumo nero che costringe chi sta dietro a cercare di sorpassarci, dato che andare più lenti di noi non si può. Durante il percorso Leonte ci mostra con orgoglio il cantiere dell’autopista in costruzione. Collegherà La Romana con Bayahibe e così lui potrà arrivare prima con i turisti. Saliti a bordo ci prepariamo per una escursione serale che abbiamo prenotato il giorno prima. Si tratta di uno spettacolo che si tiene in un anfiteatro all’aperto nel villaggio di Alto de Chavon. Il rio Chavon è il fiume dove sono state girate alcune scene del film Apocalipse Now. Lungo il percorso a bordo di autobus messi a disposizione da Costa attraversiamo Casa del Campo, un bellissimo luogo con villette di lusso, campi da golf e da tennis dove si circola con le auto elettriche da golf. L’anfiteatro é molto bello. All’ingresso ci danno un cuscino per sederci sui gradini. Lo spettacolo, che si chiama Kandela, ha inizio. In scena ballerini in costumi caraibici e due cantanti protagonisti. E’ un musical ispirato al fuoco, ogni tanto vengono lanciati effetti speciali tipo fuochi di artificio. La cosa divertente é stata un improvviso blocco del playback e il cantante si è ritrovato a cantare senza musica stonando come una campana sulle note di Cielito Lindo. Ci mettiamo a fischiare e a ridere tutti. Ritorniamo a bordo e dopo uno spuntino di mezzanotte andiamo a letto.



5/1/11 La nave lascia il porto de La Romana alle ore 8 per arrivare dopo appena un ora all’isola Catalina. Un’isola privata dove ci portano con le lance su una spiaggia bellissima attrezzata da Costa con tutti i servizi trasferiti dalla nave. Un’organizzazione perfetta. Spiaggia splendida e mare bellissimo. Compriamo ancora un cocco fresco con l’aggiunta di rum. Io mi sposto sotto il gazebo dove si fa lezione di ballo. Oggi si fa il merengue. Ma appena cominciato arriva Carmine e mi avvisa che Angela é andata a finire sui ricci di mare e si è riempita i piedi di spine. Andiamo a recuperarla e la trasportiamo a bordo della lancia e poi della nave sulle spalle di Carmine. Lasciamo Angela e Anna Maria all’infermeria della nave e noi ritorniamo in spiaggia a mangiare al self service dove è funzionante un barbecue fumante con una grigliata di carne. Ritornano in spiaggia Anna Maria e Angela, le hanno tolto le spine. Ancora un bagno per godere dello splendido mare e poi si ritorna in nave. Destinazione Tortola.

6/1/11 Arriviamo alle 9 nel porto di Road Town. Siamo nelle Isole Vergini Britanniche. Scendiamo dalla nave un po’ tardi perché i ragazzi si fanno aspettare. Decidiamo di andare in un’isoletta vicino Tortola, Virgin Gorda in una spiaggia chiamata The Bath. Ci arriviamo dopo aver preso un traghetto e un taxi. Arriviamo alle 13. Alla spiaggia si arriva percorrendo un sentiero abbastanza avventuroso pieno di vegetazione e fiancheggiato da grosse rocce granitiche. Arriviamo in spiaggia. Una piccola spiaggia. C’è molta gente e proviamo ad andare in un’altra spiaggia. Devil’s Bay alla quale si accede da uno strettissimo passaggio tra i grandi massi di granito, alla fine rinunciamo e ci sistemiamo come possiamo sulla piccola spiaggia. Non ci piace molto e il tempo di una bibita in un improvvisato bar sulla spiaggia, The poor’s man bar, dopo un’oretta ce ne andiamo. Lungo il sentiero incontriamo una piccola iguana. Riesco a fotografarla. Appena in fondo alla salita del sentiero riprendiamo il taxi e poi il traghetto e siamo di nuovo a Tortola. Ci affacciamo nella main street dove facciamo una capatina in un negozio di souvenir, Sunny Caribe, dove ci fanno assaggiare un sorso di tè locale servito in un piccolissimo bicchiere. E poi subito a bordo. Questa giornata non ci é piaciuta tanto. Ore 18 la Mediterranea parte per Antigua. A cena al nostro tavolo 59 del ristorante degli argentieri, ponte 2, abbiamo preparato una sorpresa per Carmine. E’ il suo compleanno, 21 anni. A fine cena arriva il metre della Costa con 5 camerieri che portano in sfilata una torta al cioccolato cantando Tanti auguri. Carmine si guarda intorno per capire per chi fosse quella torta. Era proprio per lui ed è costretto a spegnere la candelina con l’applauso nostro, dei camerieri e del tavolo vicino.

7/1/11. Antigua. Porto di St. John’s. Scendiamo dalla nave e decidiamo di farci accompagnare in taxi alla spiaggia di Runaway Beach. Dopo 15 minuti il nostro autista Peter ci porta all’ingresso di una spiaggia. Angela chiede ad alcuni ragazzi del posto che sono lì il nome della spiaggia. Non è Runaway. Ed allora diciamo a Peter di accompagnarci dove avevamo chiesto. Risaliamo in taxi e dopo qualche minuto siamo a Runaway. Si entra in spiaggia da un bar ristorante. Bellissimo, in spiaggia ci siamo solo noi, le palme, la sabbia bianca e un gruppo di pescatori. Assistiamo ad una cosa straordinaria. Dal mare i pescatori tirano fuori tre gabbie nelle quali ci sono un centinaio di aragoste. Facciamo delle foto. Aprono le gabbie e mettono le aragoste nei sacchi per portarle a vendere nei ristoranti. Per non essere invadenti non chiediamo quanto costano le aragoste, visto che non possiamo comprarle perché non abbiamo la possibilità di cucinarle, ma abbiamo l’impressione che non si vendano a peso ma a numero. Infatti c’è un ragazzo che prende nota di quante aragoste vanno in ogni sacco e visto che sono davvero tante, forse trecento, il prezzo sarà di 10/20 euro a pezzo. I pescatori se ne vanno sul loro pickup dopo aver caricato i sacchi di aragoste e noi rimaniamo sulla spiaggia fino alle 13 sorseggiando una pinacolada e godendoci questo angolo di tranquillità con sole e mare meravigliosi. Di ritorno alla nave solita sosta al mercatino e poi alle 14 la Mediterranea fa rotta per St. Lucia.

8/1/11 alle ore 9 siamo nel porto di Castries. Qualche foto in piscina sul ponte 9 e poi scendiamo. Decidiamo di fare un tour dell’isola e di andare in spiaggia. Saliamo sul minibus 9 posti in compagnia di un gruppo di altri crocieristi originari di Guadaloupe, tutti neri. Tra di loro c’è una persona anziana di 92 anni, Salinier, simpaticissimo. Dice di essere stato in Italia durante la seconda guerra mondiale e conosce Napoli, Roma e Montecatini. L’autista è un brava guida turistica, ognuno gli dice il suo nome e lui rivolgendosi a noi in Inglese abbastanza comprensibile inizia ad illustrarci i luoghi del tour. Il primo edificio che ci presenta è quello dove ha sede la Pricewaterhouse. Gli diciamo subito che Angela lavora alla Price. Prendiamo una strada che sale su una collina, una foto all’albero dei calvas, dei grossi frutti che sembrano angurie appese ai rami, poi la prima sosta in una piccola piazzola di sosta da dove si vede tutto il panorama di Castries con la Mediterranea ormeggiata in porto, c’è qualche bancarella dei soliti oggettini e magliette e il simpatico Salinier si mette a scherzare con l’anziana donna di una bancarella che gli vende qualche oggetto. Ancora qualche foto e riprendiamo il tour. Ci fermiamo in un piccolo parco naturale dove una guida, che si chiama Juno, ci accompagna nella visita. E’ una piccola tenuta dove una famiglia ospita i turisti nel piccolo parco naturale fatto di alberi e piante caraibiche, piccoli spazi per degustare alcuni frutti, piccole capanne dove c’è una dimostrazione di cucina caribica e al termine del percorso una bibita fresca e un piccolo market dei soliti oggettini. All’uscita ci aspetta il nostro autista-guida che ci accompagna in spiaggia. Facciamo una passeggiata in spiaggia dove all’ingresso un vigilantes inizialmente ci comunica che l’ingresso è riservato ai clienti dell’hotel prospiciente la spiaggia, il Sandals, un resort 5 stelle molto bello, su insistenza di Angela entriamo, ma non trovando un pezzo di spiaggia libera e per evitare un costo di 100 dollari a testa per poche ore, optiamo per una spiaggia in un parco adiacente, Pigeon Island, che fa da spartiacque tra il Mar dei Caraibi e l’Oceano Atlantico. Dopo qualche ora ritorniamo dal nostro autista che ci riporta al porto di Castries. Prima di salire a bordo si fa un po’ di shopping. Ci hanno parlato tanto della Tanzanite, una pietra preziosa originaria della Tanzania che ha lo stesso valore dei diamanti. Compriamo un anello. Poi nel negozio Del Sol compriamo degli oggettini molto simpatici che si colorano alla luce del sole. Compriamo una maglietta, fermacapelli da donare al nostro rientro, smalto per le unghie e portachiavi. Poi tutti a bordo destinazione Pointe a Pitre da dove è partita la crociera.

9/1/11. Arriviamo a Guadaloupe alle ore 12. Nel frattempo abbiamo ricevuto le istruzioni per il nostro rientro a casa. Dobbiamo ritrovarci alle ore 14 al nostro punto di raccolta per andare in aeroporto. Non rinunciamo a scendere dalla nave, comprare ancora qualche ultimo souvenir al mercatino attrezzato sotto bordo, qualche foto con le ragazze in costume creolo e poi risaliamo in nave per l’ultima volta. Tutti al punto di ritrovo e alle 14 con gli autobus ci accompagnano all’aeroporto di Pointe a Pitre. Attendiamo il volo Air France per Parigi alle 18 e poi via. Arriviamo a Milano alle ore 11 del 10/1/11.

Termina qui la nostra vacanza. Torniamo a casa con ancora negli occhi le spiagge bianche, le palme di cocco, il mare turchese, la Costa Mediterranea e il cameriere Roland, al quale i ragazzi hanno lasciato un biglietto di ringraziamento perché senza di lui la loro cabina sarebbe stato un disastro, il caldo del sole dei Caraibi sulla pelle e nel cuore la felicità di otto giorni sereni passati insieme, tutta la famiglia al completo.

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