Ginevra al centro d’Europa e … del mondo

di Eno Santecchia
Maggio 2019 – Questo quaderno di viaggio è un po’ sui generis. Contiene qualche nota che può essere utile da sapere prima e durante un soggiorno a Ginevra, una città svizzera senza dubbio da ammirare e da vivere.

Mi limito ad alcune notizie veloci, sufficienti ad evitare qualche delusione. Scusatemi se rilevate un pizzico d’irriverenza e d’ironia su alcuni malcostumi.

Essendo Ginevra nel cuore geografico dell’Europa occidentale e del mondo, per le sedi di organismi internazionali, non ha certo bisogno di un quaderno di viaggio come per un tour avventuroso nel deserto dei Gobi, lungo la via della Seta, o la visita ad una tribù di indigeni nella foresta del Borneo. Qui è tutto organizzato, pianificato, studiato, ben poco è lasciato al caso e all’estro del viaggiatore fantasioso.

Almeno in certi periodi, a Ginevra piove spesso e molto, ombrello e scarpe a prova d’acqua sono vivamente consigliate.

In Svizzera si parla tedesco, francese, italiano e lo 0,5% della popolazione il romancio-ladino.

Senza nulla togliere alle bellezze e all’interesse di Ginevra e del suo grande lago Lemano, bisogna premettere che si tratta di una delle città più costose al mondo. Uno dei motivi credo sia la presenza di ventidue organizzazioni internazionali, tra cui otto agenzie delle Nazioni Unite e ben 400 organizzazioni non governative!

Ginevra: in francese Genève, in inglese Geneva, ha una storia lunga 3000 anni, mentre la fondazione della Confederazione Elvetica, con il Patto Federale, risale solo al 1° agosto 1291.

Ginevra - Fiori e sfondo ponte
Fiori e sfondo ponte

Marco, un addetto italiano alla reception dell’hotel Diplomate, mi riferì alcuni dati economici. Nel 2019 gli stipendi medi di Ginevra si aggiravano sui 6.200 franchi svizzeri. A Zurigo, città più popolosa dove ha sede la borsa e gli uffici finanziari, andava da 6.500 a 6.700, circa 500 franchi al mese in più.

Se avessi chiamato direttamente l’hotel Diplomate, Best Western (4 stelle) in rue de la Terrassiere, una camera doppia (solo colazione) sarebbe costata da 110 euro fino a 180 euro, ma in periodo di fiere (non di ferie) andava dai 280 ai 380 euro a notte. È importante scegliere accuratamente il periodo del soggiorno. L’hotel non aveva un ristorante interno.

Ginevra - Orologio ai giardini Inglesi
Orologio ai giardini Inglesi

Il traffico è elevato: auto e motociclette sfrecciano negli incroci. Ci sono molti semafori pedonali, ma fanno attendere troppo chi deve attraversare. Tram e filobus sono efficienti, i taxi sono molto costosi: dall’aeroporto al centro (una decina di chilometri) costò poco meno di 50,00 euro.

Finché non ci si prende pratica le indicazioni sui tram non sono troppo chiare per i turisti. Per le fermate degli autobus TPG meglio usare l’App sullo smartphone. Per chi arriva in auto è bene sapere che ci sono molti parcheggi coperti.

Cibo



Le pizze costavano dai 16,00 fino a 29,00 euro, i risotti hanno costi inaccettabili, assurdi anche 40-46,00 euro. Buona la cucina di alcuni ristoranti (Chez Marino e Luigia) e delle pizzerie italiane (Pizza Leggera). Pur essendo maggio, si vedevano poche gelaterie aperte, forse a causa del maltempo.

Da vedere

Si può richiedere online il “Geneva Pass”, consentirà notevoli risparmi sui biglietti ai musei, alcuni ingressi sono compresi.

Il grande lago Lemano ha il 6% dell’acqua potabile d’Europa. Veramente suggestivo il ponte “Mont-Blanc” sul Rodano con le bandiere. Il motore che aziona la pompa che crea lo spettacolare getto d’acqua sul lago ha una potenza di 1.360 HP.

Ginevra - Ponte Mont Blanc
Ponte Mont Blanc

Sul lungolago fa bella mostra di sé l’impettita statua femminile de “La Bise” (il vento del nord). I venti di Ginevra sono Le Sechard, La Bise, La Moulaine, La Fraidieu, Le Vent, Le Joran. Nel parco delle “Eaux Vive” ci sono duecento varietà di rose!

Anche se dotata di vetrate al piombo multicolori la cattedrale di San Pietro mi è sembrata particolarmente tetra e austera, non ho notato nessuna epigrafe. Interessante il museo internazionale della Riforma.

Suggerisco di visitare la città vecchia, il quartiere ONU e il museo della Croce Rossa[1] e Mezzaluna Rossa. Lì, se avete qualche antenato prigioniero di guerra o deportato e avete le generalità, potete far avviare una ricerca.

Da visitare anche l’isola sul Rodano, fare un tour in battello (condizioni meteo permettendo) e un giro in autobus panoramico con spiegazioni in varie lingue. Per gli amanti delle scienze suggerisco la visita al CERN.

Ginevra - Statua de La Bise
Statua de La Bise

Nel museo di Storia Naturale, ampio e moderno, ho scoperto che l’inclinazione dei vetri delle teche consente di scattare buone foto, senza fastidiosi riflessi: non occorre il polarizzatore. In un museo ho visto un innovativo sistema di fruizione al pubblico delle epigrafi romane e antiche.

Curiosamente, a Ginevra esiste una sola guida della città in italiano, è stampata dalla casa editrice spagnola Escudo de Oro. Non è facile trovare le buche d’impostazione per le lettere, ma le cartoline spedite in Italia sono arrivate davvero velocemente.

Dal centro, il filobus nr. 10 va all’aeroporto, a bordo c’è il Wi-Fi. L’aeroporto di Ginevra è ottimo, ha Wi-Fi con accesso semplice e musica anche nelle toilette: ordinato e pulito.

Spiacevoli sorprese

Al check-in di Fiumicino l’Alitalia ci aveva addebitato il sovrapprezzo di 90,00 euro per due valige da stiva, così come all’imbarco da Ginevra per il rientro abbiamo dovuto pagare ulteriori 104,00 euro per le due solite valige da stiva … in Svizzera tutto costa di più! L’impiegata della mia agenzia di viaggi di fiducia non mi aveva avvertito di questo ulteriore onere, di cui mai avevo sentito parlare né letto prima!

L’aereo dell’Alitalia subì ritardo nella partenza: uno sportellone non si chiudeva! Poi sappiamo tutti com’è finita quella compagnia aerea.

Ginevra
Cigni e altri sul lago Lemano

Alberi e verde

Amo gli alberi ovunque siano, ma quelli in città, in gran parte pubblici, mi fanno indignare quando vengono stroncati, potati male o capitozzati. Invece essi dovrebbero essere rispettati nel loro sviluppo ed architettura, per far sì che il cittadino, il turista e il viaggiatore possano godere dei loro benefici.

Esclusi quelli del Giardino Inglese, la gran parte degli alberi urbani di Ginevra, è stata capitozzata in maniera sadica. I tagli, quasi tutti nello stesso punto, fanno creare alla pianta delle mostruose deformazioni simili a cancri che piacciono solo a quei folli (sedicenti) “giardinieri” da strapazzo.

Rari sono i Municipi con del personale addetto – veramente esperto – che si prenda cura con passione degli esemplari arborei e del verde cittadino. Nella maggior parte dei casi si verificano interventi dannosi, irreversibili e spesso devastanti. Quegli scheletri sono tristi da vedere per anni, finché non vengono abbattuti e rimpiazzati.

Non mi stancherò mai di ripeterlo, anche se rischio di annoiare. Questi sapiens, nuovi vandali arboricoli … passano le frontiere senza problemi, con motoseghe e autocarri muniti di cestelli. Quando quelle ditte operano solo in ambito locale o regionale, nella nazione vicina ci sono altre identiche a loro in tutto e per tutto. Vale a dire che esistono in quasi tutti i Paesi!

Dove mette le mani l’uomo incompetente i danni sono evidenti e pochi sono i casi di potatura seria e rispettosa; quindi, sarebbe meglio lasciar fare alla natura e intervenire solo quand’è necessario per la sicurezza.

Ginevra - Quartier generale Croce Rossa
Quartier generale Croce Rossa

Nell’autunno 2019 iniziò una serie interminabile di crisi globali che si sovrappongono, come la pandemia di Covid-19, e poi la guerra in Ucraina e le conseguenti gravissime crisi energetiche e a tutti i livelli, da esse indotte.

La crisi delle catene di approvvigionamento globali ha condotto ad un aumento esagerato dei prezzi, dovuto anche alle speculazioni, incidendo anche sui costi dei viaggi.

Bisogna ricampionare i modi di viaggiare e di osservare il pianeta Terra: è necessario tenere conto dell’impronta ecologica che lasciamo.

Ginevra è una delle città più esose al mondo, insieme a Luanda in Angola (per gli affitti alle stelle), Singapore, Hong Kong, Londra, Tokio, New York, Dubai e Amman in Giordania, dove l’alto costo della vita è dovuto a speculazioni immobiliari successive alle guerre in Iraq.

Eno Santecchia – Il sito storie e racconti

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