Irlanda – Racconto di viaggio

di Chiara Leinati –
L’ Irlanda mi aveva sempre attirato, ma non credevo ci sarei riuscita ad andare così giovane (17 anni), invece io e una mia amica siamo riuscite ad organizzare questo mitico viaggio che credo mi abbia cambiata profondamente, l’ Irlanda mi è proprio entrata nel cuore, per essere così giovane ho viaggiato abbastanza e posso assicurare che l’ Irlanda ti entra dentro e non la dimentichi più.
Comunque la mia avventura inizia il 6 luglio 1999…

6 luglio 1999
Siamo partiti dall’ aereoporto di Orio al Serio con un areo che più scassato non si può, mi fa quasi paura salirci, ma d’ altronde è il volo più economico che abbiamo trovato.
Sul nostro stesso volo c’è un gruppo di studenti diretti a Dublino per una vacanza studio e arrivati a Dublin scopriamo che la loro famiglia ospitante si trova in Claremont Court proprio la stessa via dove si trova anche la nostra stessa famiglia ospitante, solo 4 numeri più in la…che caso! Sono proprio contenta di averli come vicini di casa, sono troppo fuori!!! Mi fanno troppo ridere e sono pure carini! Solo che sono più piccoli di me di un anno…non importa!
La famiglia era veramente simpatica: c’ era il padre John, la madre Cathline, la figlia Gena e il cagnolino Daisy. La nostra camera è al piano superiore e sullo stesso corridoio ci sono altre due stanze dove dormono altre 2 ragazze italiane che sono lì per una vacanza studio, e un uomo che lavora a Dublin, ma nel week-end torna dalla sua famiglia, è tipico degli irlandesi ospitare durante il periodo estivo studenti da tutto il mondo o ragazze alla pari. La signora ci ha mostrato un album con tutte le foto dei ragazzi che sono stati suoi ospiti, sono veramente tantissimi e di diversi Paesi anche extra europei.
La sera anche se siamo stanchissime decidiamo di uscire, la fermata del autobus è in fondo alla via proprio dove c’è il cimitero. Alla fermata incontriamo i 3 ragazzi italiani e ci uniamo a loro si chiamano Tadzio (sua mamma era fissata con T. Mann!), Jacopo e Marco (che sembra proprio un hippy, mi piace la sua aria da figlio dei fiori). Siamo tutti impazienti di andare a Tample Bar, vogliosi di scoprire i mitici pubs, ma quando arriviamo scopriamo che se non sei maggiorenne non ti fanno entrare. In un pub riusciamo a sederci, ma poi ci guardiamo attorno e scopriamo che ci sono solo gay…ecco perchè hanno guardato male me e Roberta! Allora ce ne andiamo tutti e 5 e delusi torniamo alla fermata del 40A, ma proprio lì notiamo un pub (Shakespeare pub), proviamo ad entrare e non ci fanno storie, da quella sera diventa il nostro pub, il nostro appuntamento quotidiano con la Smithwick’s e la Guinness e lo chiamiamo “il pub verde” perchè è completamente verde.
La nostra prima serata a Dublino finisce nel parchetto dietro casa a sparare cazzate e a cantare con i 3 tipi, le nostre vicine di stanza (Sara e Daniela) e due tipi bergamaschi che abitano a Claremont Crescent, è incredibile quanti italiani vi siano a Dublino! Come è stato facile fare amicizia! Il primo giudizio sull’ Irlanda è decisamente positivo!

8 luglio 99
Ormai sono 2 giorni che siamo a Dublino e abbiamo girato le vie del centro soprattutto O’ Connel street, Grafton street e i negozietti strani di Tample Bar. Mi avevano detto che in Irlanda c’ erano musicisti in ogni angolo della strada, ma non credevo di dover prendere la cosa alla lettera! E’ proprio vero: in ogni angolo ci sono musicisti: vecchietti col cagnolino e la zampogna od il violino, ragazzi con la chitarra che cantano gli Oasis e i Beatles, gruppi di ragazzini, non molto intonati, e gruppi di ragazzi più grandi che suonano strumenti strani che non ho mai visto. A Tample Bar c’è anche un ritrovo punk…caspita! ‘Sto quartiere mi piace una cifra! Ci sono un sacco di bancarelle che vendono gingilli strani o souvenir irlandesi, negozietti di vestiti usati anni ’60-’70 (dove ho fatto incetta di camicie, altro che fiera di Senigallia, qui costa tutto meno!) e negozi di dischi (usati e non) che tengono ancora i mitici dischi in vinile…wow mi sembra di essere ai tempi dei miei genitori!
Noto che in quasi tutti i negozi la radio trasmette Cranberries, Corrs, U2 e purtroppo anche Boyzone e B-witched…insomma tutto in famiglia!| Di pomeriggio andiamo a visitare KILMAINHAM GAOL ex prigione dove hanno girato una parte di “Nel nome del padre” film stupendo che consiglio a tutti.

10 luglio ’99
Il 10 luglio era un sabato quindi anche i nostri amici erano liberi. Siamo andati a Glendalough, il pullman ci ha lasciato vicino a un cimitero celtico, ce lo siamo visitato tutto, era molto strano e anche un po’ magico. Poi abbiamo seguito un sentiero e siamo arrivati al primo dei 2 laghetti, infatti la guida recitava che in celtico Glendalough significa “piccola valle tra 2 laghi”. Il primo lago sinceramente non era niente di speciale, ma il secondo era veramente uno spettacolo, era attorniato da dolci colline verdi e non c’ era nient’altro intorno che non fosse acqua, cielo o collina, niente abitazioni, nè ristoranti nè negozi:solo ed esclusivamente la natura selvaggia!

11 luglio ’99
Per la domenica avevamo organizzato di andare al mare, se il tempo teneva, infatti ho trascurato di dire che il tempo era stato splendido, il cielo sgombro di nuvole e faceva un caldo tremendo!…ma chi l’ ha detto che in Irlanda piove sempre????
La meta era Ireland’s eye, una piccola isoletta a mezzora di barca dalla Baia di Dublino…quando siamo sbarcati siamo rimasti praticamente a bocca aperta…era splendida! Era completamente disabitata, era ricoperta di roccie colorate, gialle e verdi. La parte ovest dell’ isola era sabbiosa mentre la parte est era costituita da una scogliera a picco sul mare completamente ricoperta di…gabbiani! Uno spettacolo! Decidiamo di scendere alla spiaggetta e non è stato facile visto che era tutta in discesa e ogni tanto il sentiero era interrotto da prati, sì proprio prati…prato e poi sabbia, sabbia e poi prato. Faceva veramente caldo così decidiamo di sfidare le gelide acque del mare d’ Irlanda….erano ghiacciate, tanto che non resistiamo più di 10 minuti, quello è stato l’ unico momento in cui ho rimpianto l’ Italia e il suo mare caldo! E’ stata una giornata splendida, abbiamo scattato un casino di foto e ci siamo affiatati col gruppo ancora di più, ormai avevamo legato anche con altri italiani che erano a scuola coi nostri vicini di casa. Al ritorno dovevo avere proprio la faccia serena perchè il Marco mi ha detto che si vedeva proprio che ero soddisfatta. Per completare l’ opera Tadzio mi ha fatto il complimento che ritengo essere fin’ora il più dolce e spontaneo che io abbia mai ricevuto: mi ha detto “Sei proprio bella, oggi sembri un fiore!”. Insomma una giornata splendida!



13 e 14 luglio ’99
Che sfiga! Ho la febbre a 39 ! Per forza, domenica sera siamo stati al parchetto tutti insieme a parlare fino alle 4 del mattino e c’ era un’ umidità pazzesca! Mi annoio da morire, spero solo che la Roby torni presto stasera, oltretutto è arrivata una nuova ospite, una spagnola Azahara, che dividerà la camera con noi, così le ho dovuto liberare il letto che io usavo come prolunga dell’ armadio…e adesso come li faccio stare tutti i vestiti nell’ armadio? La tipa è incazzata, continua a urlare in spagnolo e poi mi spiega che è incazzata perchè l’ hanno divisa dalle sue amiche. Poi si vede che in Spagna non è maleducazione “petare” perchè in mezzora cheè arrivata non ha fatto altro. Comunque, dopo essersi calmata, parliamo e scopro che è simpatics…meno male!

17 luglio ’99
E’ di nuovo sabato quindi nuova gita con i nostri amici, questa volta Kilkenny. Per tutto il tragitto ascoltiamo e cantiamo a squarciagola “Under the bridge” dei Red Hot Chily Peppers e il crossover dei Guano Apes, oltre che i Cranberries, siamo un po’ stonati, ma ci sentiamo troppo bene e l’ Irlanda ci ispira proprio, poi non so come iniziamo un discorso complicato parecchio filosofico sulla fiducia e su come alcune cose della vita siano pure invenzioni dell’ uomo, non so come fossero collegati i 2 argomenti, comunque è nato un bel dibattito. Prima visitiamo le Dunnmore Cave e poi andiamo a Kilkenny a vedere il castello e lo splendido parco circostante, mi ricorda un po’ un castello che ho visto in Inghilterra. Poi scendiamo per una stradina e entriamo in una panetteria dove compriamo un bel po’ di dolci locali tutti squisiti di cui non ricordo il nome. Quella sera al mitico pub verde prendo per la prima volta la Guinness bianca che in Italia non è esportata, è buonissima anche se forse sembra più vino bianco che birra. Cazzarola, non sono ancora riuscita ad assaggiare il famosissimo Irish Coffee!

19 e 20 luglio ’99
I nostri amici dovevano partire per una gita di 2 giorni a Galway e poi alle Isole Aran, avrebbero dormito in ostello a Galway, il programmino ci attirava molto così abbiamo chiesto al loro leader se potevamo unirci a loro naturalmente pagando la nostra parte, così , dopo aver pagato 40 spounds comprensivi di viaggio, ostello e pranzo, eccoci sul pullmann, io e la Roby, pronte a partire con i nostri amici ormai inseparabili.
Il viaggio sembrava eterno, in più pioveva, esso prevedeva una sosta di 2 ore a Cliffs of Moher, le famose scogliere che avevo sempre visto sui cataloghi di viaggio. Scesi dall pullmann però la nebbia era calata fittissima non riuscivamo a vedere nulla, praticamente vedevo solo il sentiero davanti a me e non riuscivo a vedere nulla delle scogliere, quando ad un certo punto ecco la nebbia sollevarsi all’ improvviso e scoprire quelle meravigliose scogliere che fin’ ora aveva celato, ecco che tiro fuori la mia macchina fotografica e…non scatta! Il rullino era finito! Ok era destino, l’ altro rullino era sul pullman. Quando siamo arrivati all’ ostello a Galway era già sera, ma era ancora molto chiaro, infatti una caratteristica sensazionale dell’ Irlanda è che c’è luce fino alle 11 di sera. Abbiamo cucinato noi ragazze, pasta col tonno e tartine farcite con formaggini vari per la cronaca, poi siamo andati a fare un giro per le stradine pittoresche di Galway, peccato che tutti i negozi fossero chiusi. Comunque siamo entrati in un pub molto caratteristico dove suonava un gruppo del posto, naturalmente non volevano servirci alcolici, però c’ erano 4 maggiorenni e anch’ io lo sembravo, alla fine mancavano solo tre mesi ai 18, così siamo riusciti a prendere la birra che veniva prodotta proprio nel pub. Tornati all’ ostello ci siamo fermati sulle scale a fumare perchè nelle stanze non si poteva e lì abbiamo conosciuto 2 americani che stavano girando l’ Europa in treno e uno di loro suonava la chitarra ed era una specie di poeta così abbiamo parlato tutta la notte(fino alle 6 del mattino) con questo ragazzo così particolare, aveva conquistato tutte noi ragazze in 10 minuti e ci chiedevamo come potesse andarsene in giro per l’ Europa con un idiota per amico, il tipico americano fissato solo di sport e di …..proprio come nei film americani, lui così tenero e sensibile…è diventato il secondo mistero di fede! Abbiamo dormito solo 2 ore perche poi alle 8 siamo dovuti andare al porto per imbarcarci per le Isole Aran, inutile dire che eravamo delle zombie. C’era il mare molto mosso e pioveva, le onde erano altissime, molti sono stati male tra cui la mia amica, invece io e altri 2 tipi siamo stati sul ponte ad ammirare la forza del mare e a prenderci gli schizzi salati in faccia. Quando siamo sbarcati sull’ isola più grandi delle isole Aran il sole ha fatto capolino come per incanto e l’ isola appariva meravigliosa, così selvaggia! C’erano pochissime case di pescatori e non c’ erano piante ma solo rocce erose dal vento fortissimo e arbusti molto bassi. C’erano qua e la greggi di pecorelle ,che dell’ Irlanda sono un po’ il simbolo, e cavallini che trasportavano carretti rossi che facevano il giro turistico dell’ isola, ma noi abbiamo preferito proseguire a piedi. Prima tappa:il bar! Pure su quella sperduta isola dell’ oceano Atlantico avevano il cappuccino! Poi siamo andati a visitare un negozietto che vendeva dei favolosi maglioni di lana grezza tipici delle Isole Aran solo che costavano un bel po’ almeno per le mie disponibilità al momento! Nel pomeriggio siamo andati a Dùn Aonghasa dove ci sono i resti di untempio celtico e da dove si ammira un panorama fuori dal mondo e dal tempo, delle scogliere stupende, a picco sul mare di una bellezza da togliere il fiato, e sotto e tutt’ intorno solo l’ oceano. C’era un non so che di mistico, che mi ha lasciato come in trans per tutta l’ ora in cui sono stata sdraiata a fissare quell’ immmensità, sentendomi lontana migliaia di km dalla civiltà!

21, 22 e 23 luglio ’99
Nei tre giorni seguenti io e Roberta ci siamo dedicate a visitare per benino chiese e musei di Dublin, considerato che li avevamo snobbati dedicandoci solo allo shopping e ai pubs. Così abbiamo visitato la St.Christ Church, il Dublin Castle, il Trinity College, il museo celtico, la National Art Gallery e abbiamo scattato le tipiche foto da turiste:io seduta sotto la statua di Joice (per la gioia della mia English teacher…e chi se lo legge “L’ Ulisse”?), io sul Half ‘a Penny Bridge, io e lei con dietro “The Tample Bar” ecc…Ma non potevamo mancare di visitare The Guinness Hop Store!

24 luglio ’99
Quel pomeriggio abbiamo girato Tample bar e Grafton Street per cercare i ricordini daportare a parenti e amici, ho pgato una candela a forma di Guinness quasi 20.000 lire però è proprio una figata! Quella sera abbiamo conosciuto al solito parchetto 7 irlandesi molti simpatici che ci hanno invitao ad un tipical Irish party in Claremont Crescent, tanto come dicono loro “Claremont Court , Claremont Crescent the big happy family!”…era un party etilico in poche parole però ci siamo divertiti perchè ci hanno insegnato un ballo celtico!

25 luglio ’99
Ultimo giorno a Dublin…abbiamo dormito fino alle 11, d’ altronde in quelle tre settimane abbiamo dormito pochino! Poi siamo andati a casa dei nostri tre vicini e gli abbiamo fatto le valigie perchè erano impediti, Jacopo usava la mia schiena per appoggiare i vestiti, piegarli e per spruzzarci su quintali di deodorante perchè puzzava tutto di fumo e sua mamma non sa che fuma…che idiota, e io di più a dargli retta!!! Abbiamo passato tutto il giorno insieme a loro, ci siamo gustati ogni ora doppiamente sapendo che il giorno dopo saremmo partiti e sul pullman, mentre tornavamo a casa per cenare, ci siamo tirati le paranoie del tipo “non vi scorderò mai”, “promettiamoci di sentirci”, “sono stati giorni speciali, voi siete speciali”. La sera siamo andati col loro gruppo in un pub che il leader aveva prenotato dove doveva suonare un gruppo di musicisti in costume tipico.
Tutti erano depressi, ma soddisfatti della bella vacanza!
Per caso l’ occhio mi è caduto su una scritta incisa sul legno del soffito: “IRELAND IS LIKE NO OTHER PLACE UNDER HEAVEN AND NO MAN CAN TOUCH ITS SOD OR BREATHE ITS AIR WITHOUT BECOMING BETTER OR WORSE” , mi sono stupita da come la frase interpretava appieno quel che sentivo. Io penso di esser diventata migliore.

26 luglio ’99
L’ aereo ha avuto un ritardo di 6 ore, non sto scherzando, ma io ero felice perchè avevo a disposizione 6 ore in più da passare con i miei amici, anche loro viaggaivano sullo stesso volo.
Al negozio di souvenir dell’ aereoporto ho preso un cd di musica celtica, così mi riporterà nella magica atmosfera irlandese quando lo ascolterò nella mia stanzetta a Legnano e immaginerò di essere invece a Dublin, nella mia stanzetta di Claremont Court, 47… Mentre l’ aereo atterrava ad Orio al Serio guardavo a est e vedevo il cielo scuro con le stelle, guardavo a ovest e vedevo un tramonto eccezionale e pensavo “là c’ è ancora luce…”

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