Europa

Viaggio a sorpresa a Bucarest

di Carola Losi – 

Avete mai provato l’ebrezza di un viaggio a sorpresa? L’adrenalina che pervade fino al momento della partenza? Io si! 
È meraviglioso rimanere sulle spine fino al momento in cui non ti arriva la mail con la tanto attesa destinazione! È anche un pò assurdo perché non realizzi che stai per partire, che devi fare la valigia, che dovrai andare in aereoporto, prendere aerei e ritrovarti catapultato in un altra città! 

Con FlyKube questo è possibile. Una start-up italo-spagnola nata nel 2017 che promuove brevi viaggi dove tutto è incentrato sul fattore sorpresa.

Dopo mesi di attesa 2 giorni prima della data stabilita per la partenza abbiamo scoperto che la nostra meta sarebbe stata Bucarest!

Ci aspettava un weekend nella capitale rumena.

Purtroppo non è una città molto turistica quindi molti edifici storici non sono accessibili perché in ristrutturazione o chiusi al pubblico.

Venerdì pomeriggio, dopo poco più di due ore di volo, io e la mia compagna di viaggio siamo atterrate all’aereoporto di Otopei. Da lì partono numerosi autobus per la città e noi abbiamo usufruito del 783.

Dopo aver riposto le valigie nel nostro albergo, l’ Hotel Duke Armeneasca – Ex Tempo (19, Armand Calinescu, Bucharest, 02111 Romania), è cominciato il nostro tour.

La pioggia non ha aiutato a rendere giustizia a questa città molto bella che oscilla tra lo sfarzo di sontuosi palazzi e palazzoni squadrati in pieno stile comunista che rappresentano la voglia di risollevarsi dal suo passato.

La prima tappa è stata l’Ateneo Rumeno. Una famosa sala da concerti nel centro di Bucarest. È un edificio neoclassico di forma circolare che nel 2007 è entrato nel Patrimonio europeo. La sua funzione è quella di sala da concerti e sede della Filarmonica “George Enescu”.

La seconda tappa è stata l’ Università Carol I di Bucarest che sorge nei pressi della Revolution Square che deve il suo nome alla Rivoluzione rumena dl 1989.

La piazza ospita il Mamorial of Rebirth, un monumento che ricorda la caduta del comunismo di Nicolae Caesescu. È un pilastro marmoreo di 25 metri su cui è posta una corona di metallo simbolo della rinascita della nazione.

Sulla piazza si affaccia anche la chiesa Cretulescu,che prende il nome dal candelabro bronzeo che ospita al suo interno appartenente alla collezione di Emil C. Cretulescu. è una chiesa ortodossa in stile neoclassico. Gli affreschi del portico rappresentano l’ Apocalisse.

Trovandoci nella zona non potevamo non andare a vedere il famoso Pasajul Victoria, una piccola via coperta da ombrelli colorati che la rendono grazio e variopinta non che la meta prediletta degli instagramers.

Dirigendoci verso il Tribunale abbiamo visitato dal New St. George Church. Il tribunale, noto con il nome di Palace of Justuce, è un imponente edificio che si erge lungo il corso del fiume Dâmbovita.

La nostra giornata si è conclusa al Cec Palace, la zecca di stato. Un palazzo in stile eclettico situato sulla Calea Victoriei di fronte al Museo Nazionale di Storia rumena. Purtroppo non è visitabile al pubblico.

La cena e la serata le abbiamo trascorse al Caru’ Cu Bere, un locale caratteristico nel cuore del centro storico. Avendo molta fama in città e tra i turisti è sempre pieno quindi, se non volete attendere un’ ora prima di accomodarvi al vostro tavolo come è successo a noi, consiglio di prenotare. Al suo interno pervade un’atmosfera calda e accogliente. L’arredamento è in legno e il locale si sviluppa su 2 piani. Gli ospiti, mentre si gustano un piatto tradizionale, possono deliziarsi dal brevi spettacoli di danza o da musiche tradizionali suonate dal vivo.

Il sabato mattina ci siamo dirette al Palazzo del parlamento il cui nome originariamente era Casa del popolo. È l’edificio più pensante al mondo e secondo per grandezza. È edificato secondo lo stile neoclassico in Marmo della Transilvania. Se volete entrarvi conviene prenotare la visita guidata prima perché sono previste solo visite guidate in gruppo e non sapendolo noi non siamo potute entrare.

Il palazzo si affaccia su Piata Costitutei.

Ci siamo dirette come seconda tappa al monastero ortodosso di Raoul Voda. Al suo interno, nella parete interna frontale, è posta la tomba del patriarca Giustignano Marina.

La visita successiva è stata la Chiesa di Stavropoleos che rappresenta un esempio dello stile architettonico Brândoveanu. La chiesa appartiene all’omonimo monastero. Tutte le sue superfici sono rivestite da affreschi e possiede la pianta centrale con tre absidi ricoperta da una cupola. L’abside è decorata in legno finemente intagliato.

Prima di pranzo abbiamo visitato la Curtea Veche, costruita nel 1459 come palazzo residenziale del conte Vlad III Dracula. La residenza attualmente è chiusa per lavori ma dai buchi dell’impalcatura è possibile vedere la statua a mezzo busto del Conte. È visitabile la Chiesa dell’annunciazione di Sant’Antonio che è la chiesa più antica della città e fa parte del complesso architettonico della Curtea.

Per pranzo consiglio nelle vicinanze l’ Hanul lui manuc, un’antica locanda tutt’ora in funzione.

Nel pomeriggio abbiamo raggiunto l’ Arco di trionfo. Se avete la possibilità saliteci perché la vista della città dall’alto è davvero suggestiva.

L’ultimo luogo visitato nella seconda giornata è stata il Palazzo Primaverii, la casa di Caeusescu. Il lusso sfrenato e l’opulenza regnano sovrane. Sono portati all’eccesso tanto che gli ambienti appaiono quasi kitsch. È importante, a mio parere, da visitare per capire come vivesse il dittatore in netto contrasto con il suo popolo affamato. L’abitazione si snoda tra stanze, bagni, sale relax e di benessere personale, saloni e giardini dove si aggirano simpatici pavoni.

Domenica mattina abbiamo deciso di andare nell’illustre Giardino Botanico dell’Università. Con una superficie di 17,5 ettari ospita più di 10000 specie di piante disposte in varie sezioni in base alla loro provenienza geografica.

Dopo un pranzo veloce abbiamo visitato l’ultima tappa del nostro viaggio ossia il Tempio corale. Una sinagoga in stile neomoresco tutt’ora frequentata dalla comunità ebraica locale. Di fronte alla sinagoga si erge una grande menorah, un monumento in memoria delle vittime dell’olocausto.

Prima di lasciarvi una raccomandazione: cambiate i soldi in Lei prima di partire perchè non accettano gli Euro!

Al prossimo viaggio lettori!

 

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Marco

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