di Simone Mariotti –
I gamberi stavano scoppiettando sulla graticola.
Eravamo abbastanza lontani dal fiume, quasi alla prima periferia della città, e attorno a noi i segni della grande alluvione di agosto non erano così profondi. Il Mekong ci aveva dato dentro pesante, ma dopo tutto Vientiane è sempre un po’ come un calzino rivoltato, di quelli di lana grossa, con tutti quei fronzoli che ciondolano con caloroso disordine. Erano solo più bagnati del solito. Leggi tutto














