Asia

Bella l’India da scoprire

di Veronica Cirillo –   
Ci sono luoghi quasi magici la cui atmosfera ti risucchia completamente. Sono sufficienti due passi nella più grande moschea di Delhi per apprezzarne gli odori, goderne il silenzio, la tranquillità.

I tuoi occhi da viaggiatore scrutano con sorprendente curiosità ogni angolo di arenaria rossa che difficilmente lascerà la tua memoria; le tue orecchie trovano tregua al frastuono del traffico della vecchia Città che somiglia più a un dipinto in cui immagini confuse di piccoli uomini si ingarbugliano mentre spingono risciò, trasportano mattoni o persone, gridano, sputano, si fanno spazio tra loro e gli animali che compongono il disordine della tela.

Immediatamente, all’interno del grande cortile del Jama Masjid, è la calma ad avere la meglio: finalmente più nessuno grida, ti spinge e corre, ti guarda con gli occhi di chi si chiede perché sei tu lì, così diverso da loro. Una pace inaspettata inonda i tuoi sensi facendoti dimenticare i singoli momenti che hanno preceduto l’arrivo nel luogo sacro, mentre il silenzio assordante entra subito in contrasto con il frastuono al di là delle mura trasportandoti in un mondo surreale di cui, una volta fuori, una volta a casa, sentirai la mancanza.

Non è solo la calma a colpire; i loro gesti così naturali, mentre dediti alla preghiera non si accorgono di te, riescono a trasmettere un messaggio di convivenza e rispetto, ti ricordano che sono le differenze a unirci, ché nessuno è migliore o più giusto dell’altro.

Le porte che costeggiano il cortile sono quasi tutte occupate, un uomo dorme con la testa verso il cielo, due donne dal volto coperto siedono in silenzio nell’atrio mentre una coppia di bambini vestiti di stracci litigano e si fanno i dispetti entrambi con i piedini sul corpo di un uomo, il padre, che stremato dal lavoro e dal caldo dorme sul fianco prima del nuovo turno.

Gli occhi iniziano ad abituarsi alla luce del cielo indiano mentre il pavimento bollente risveglia i tuoi piedi nudi ad ogni passo. Non fai in tempo a raggiungere le bianche cupole di marmo che sormontano gli archi dell’unica sala coperta della moschea, che qualcos’altro ha già catturato la tua attenzione. Un uomo scalzo, vestito di bianco e con un grosso copricapo si prepara per il momento più importante della giornata, la preghiera, praticando l’abluzione di fronte all’arco principale. Eppure, quando non sono intenti a pregare, se non dormono, ti sorridono; i più aperti ti si avvicinano, provano a chiederti qualcosa in un inglese mai imparato. E’ già ora di andare, non sono ammessi visitatori nell’ora di preghiera. Bella, l’India da scoprire.

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Marco

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