Asia

Proxima Parada

di Federica Marras –  
Non lo sapevamo . Non sapevamo che una volta fatto il passo, non potevamo più tornare indietro. Che quasi per gioco si pensa a cambiare vita, abitudini, persone, colori e paesaggi e che poi i mesi a seguire sarebbero volati sino ad ora , che ci siamo quasi a toccare con mano il nostro sogno . 

Non sapevamo che lottando ogni giorno contro il consumo, contro la società, contro i consigli di chi in realtà non ha mai osato, saremmo arrivati a sentirci poi finalmente liberi, ascoltando solo noi stessi. Non sapevamo di essere circondati di tanto amore e di persone che saranno sempre al nostro fianco pur tanto lontane. Non sapevamo di essere in grado di realizzare ció che prima era solo un sogno , fino a che semplicemente non lo abbiamo fatto!

Non abbiate mai paura di sognare, di creare e di distruggere . A tutto ciò che si fa corrisponde una conseguenza, e la paura è solo una sana sensazione di saltare nel vuoto senza sapere cosa ci accoglierà. Ma se non ci si muove, non succede niente.
Noi non lo sapevamo, ma stavamo già muovendo le montagne mesi fa. Ed ora sta succedendo. Il sogno inizia da oggi .

Il mondo ci aspetta con i suoi profumi, rumori, segreti, con la sua cultura e i suoi mille sapori . E noi ora lo sappiamo, non aspettavamo altro che questo.
Ai sogni e a chi come noi, ci crede per davvero.

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Arriviamo a Dambulla la mattina e per l‘ennesima volta lo Sri Lanka ci regala uno scenario diverso da quelli precedenti. Qui fa un caldo ancora più torrido, tanto che le strade che percorriamo si fanno sempre più aride e la terra spicca di un rosso acceso. Il nostro hotel preso da @bookingcom si chiama Hideawey Garage ed é gestito da Antonio Banderas , o almeno così si presenta questo tizio simpaticissimo di 42 anni che ama la vita e la gente.
Lasciamo lo zaino in stanza e andiamo a visitare il Temple Cave . Questo sito di grotte piene di Buddah pittoreschi e affreschi risale al I secolo d.c. Le famiglie di scimmiette ci accompagnano all‘uscita e da li torniamo in Hotel per poter lavare a mano la nostra roba in giardino ricordando i bei tempi in cui avevamo una lavatrice.
Prima però sostiamo davanti alle sponde di un grandissimo lago nelle quali la gente locale lava qualsiasi cosa: se stessa, stoviglie, vestiti. Stiamo un attimo incantati da quel posto rimasto incastrato nella semplicità dei tempi in cui l’acqua e la luce non esistevano.
Vedere queste persone ridere di gusto mentre come una comunità pur non essendo una famiglia vivono il lago insieme, fa capire che a volte gli agi ci fanno perdere il gusto della condivisione. Più tardi in Hotel ci raggiunge Michael, un ragazzo dalla Repubblica Ceca conosciuto il giorno prima con il quale passeremo due giorni meravigliosi e con il quale ammireremo il cielo pieno di fulmini al tramonto sul balcone e faremo a gara a chi scatta la foto migliore.
Nessun vincitore, ma tante risate!

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Marco

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