Tutti gli articoli con il tag Camillo Vittici

Viaggio nel Sahara Algerino

di Camillo Vittici –
Abbiamo lasciato già da alcuni giorni Algeri, macchia bianca nell’azzurro mediterraneo.
Il dedalo impossibile delle viuzze strette della casbah, i suoi richiami, i suoi odori e i suoi colori sbiaditi li abbiamo già nascosti nell’ampio cesto dei nostri ricordi più vivi.
Ciuffi d’erba gialla avidi d’acqua scivolano veloci accanto alla Pegeout che sta puntando dritta e veloce verso Touggourt.
La notte è meglio trascorrerla in un centro abitato e nei nostri disegni scartiamo l’idea d’essere sorpresi dal buio in una pista del deserto.
L’oasi è decisamente un polmone vivibile. Leggi tutto

Viaggio in Groenlandia

di Camillo Vittici – 
E’ da ore che il brusio del reattore m’intontisce su quest’aereo dai sedili troppo stretti che non mi permettono d’allungare il piede che i crampi aggrediscono furiosi.
Guardo assonnato e intontito il grafico sullo schermo elettronico davanti alla cabina che in tempo reale informa sull’altezza, la rotta, la temperatura esterna. Meno sessanta! Mi vien da sorridere pensando ad un’eventuale passeggiata sulle ali! Diecimila metri! Più alti dell’Everest e delle nuvole più ardite. La linea del percorso indica che sotto di noi stanno scorrendo le aride e fredde terre d’Islanda. Leggi tutto

Viaggio in Tibet

di Camillo Vittici –  
Eppure sembra lì a portata di mano; alzi gli occhi e pensi d’arrivarci in pochi minuti.
Gli arti son duri e pesanti, l’acido lattico è come ruggine che ti blocca i muscoli e le articolazioni sembrano ingrippate.
Allora raccogli nuovamente le forze e ti rimetti in cammino.
Sarebbe facile camminare se questa salita fosse in tutt’altro luogo.
Mancano soltanto trecento metri alla cima di questa dannata montagna e pare vi sia un muro invisibile che t’impedisca d’avvicinarti e che la difenda, quasi proteggesse la purezza del verde che cangia a tratti col bianco diamantato della neve o vietasse che passi forestieri calpestino i piccoli fiori rosa che occhieggiano a tratti sul pendio.
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Viaggio in Antartide

di Camillo Vittici – 
Avevo saputo di tempeste feroci che schiaffeggiano Capo Horn e di mille imbarcazioni carpite dall’onda gelida dalle fauci insaziabili e predatrici dei mari australi.
Ora so, conosco la furia inquieta e devastante dell’acqua che, ferita dalla prua dell'”Anna Tarasova”, si rivolta violenta a riprendersi il suo spazio ferito avvolgendo lo scafo che geme.
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